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Articolo a cura di...
~ LUCA FERDINANDI
Ciao a tutti, è il comandante del Blog che vi parla…
No, in effetti suona da schifo, nella mia testa suonava meglio. Proviamo così.
RC.
Ultima Frontiera.
No, ok, non ci siamo proprio. Al diavolo gli slogan. Me ne farò uno mio lungo la strada.
Ciao a tutti ragazzi, sono Luca Ferdinandi, il Direttore del Blog di Recitazione Cinematografica. E’ da parecchio che non scrivo un articolo propriamente "mio" (intendo che passo le mie giornate ad analizzare e rettificare, data la mole di lavoro), in effetti perché gli ultimi mesi sono stati abbastanza intensi da gestire. A forza di seguire un lavoro il tempo passa e non ti rendi conto di tante cose. Poi stamattina qualcosa ho realizzato. Ieri sera, come molti di voi sapranno, si sono svolti gli Emmy Awards. A conquistare innumerevoli statuette si sono susseguiti i vari: “Only Murders in The Building”, “Shogun”, “The Bear”, “Baby Reindeer”… e dentro di me mi sono detto, con non poca soddisfazione: “Cavolo, ma stanno tutti sul Blog!”.
Come avete letto dal titolo, siamo di fronte al millesimo articolo di questo Blog. La millesima pagina di un’avventura che è iniziata il 16 novembre con il nome di Recitazione Cinematografica. Un po’ prima, per me.
In questo articolo non troverete dati, statistiche, ringraziamenti ai redattori (eccetto due), o altro. Sono fissato di statistiche, e arriverà il momento di condividerne, aspettate solo il 16 novembre del 2024, quando il nostro Blog, e il progetto RC compieranno un anno. No, in questo articolo non si parlerà di numerini e di statistichine.
Parto da quanto avvenuto ieri sera, uno dei tanti discorsi sul palco degli Emmy. A parlare, era Richard Gadd, uno degli sceneggiatori, nonché protagonista, nonché vera storia dietro “Baby Reindeer”.
Non avrei mai pensato di poter rimettere in piedi la mia vita. Non avrei mai pensato di poter riprendermi da quanto mi fosse successo, rialzarmi in piedi, ed eccomi qui. Più di dieci anni dopo, con in mano uno dei premi più importanti per quanto riguarda la scrittura televisiva. Non voglio essere arrogante, voglio rivolgermi a tutte le persone che attraversano un periodo difficile ora. Li invito a perseverare. Non so molto su questa vita, non so perché siamo qui, non so nulla di questo. Ma so che nulla dura per sempre. Non importa quanto vada male, può solo migliorare. Quindi se state soffrendo, continuate ad andare avanti e andare avanti. Grazie per questo premio.
Io non ho la pretesa di paragonare RC a quanto può aver sofferto Richard Gadd, chi conosce la sua storia sa benissimo di che parlo. Ma immaginatevi che bella sensazione può essere per lui... Non la vittoria, ma l’idea di girarsi indietro, guardare il passato e pensare: “Guarda da dove sono partito”.
Da dove siamo partiti noi? Da dove sono partito io?
Con la recitazione, come essere umano, come professionista non ve lo dico neanche, sarebbe un libro, forse neanche troppo interessante. Parliamo di questo spazio, invece.
L’idea di iniziare a pensare seriamente ad un Blog è arrivata attraverso Alfonso Bergamo, fondatore della Community di Recitazione Cinematografica, Regista, Formatore e Visionario (oltre che amico, che non è poco). Avere le visioni è quanto di più pregevole in una vita, vivere di visioni e portarle avanti è un dono, non un incubo.
All’epoca RC non esisteva, non era neanche forse nei pensieri, come direbbero mamma e papà (non utilizzerò mai più il paragone con mamma e papà per parlare di me e Alfonso in vita mia perché mi viene già da vomitare). Prima di RC collaboravamo sull' IFT (International First Team), la palestra di ex allievi e talenti di Alfonso. Per allenarci, otre a self-tape e esperienze di set, perché non aprire un Blog e parlare di noi e di cinema?
Voi direste… perché no, che c***o di senso ha con tutte le duemila cose che uno ha da fare nel corso della vita. E poi… con un Blog dove vai?
E probabilmente avreste ragione. Il problema è che Alfonso non ha chiesto questa cosa a una persona qualunque. L’ha chiesta a me. E, chi mi conosce lo sa, se una cosa mi piace, divento ossessivo-compulsivo (per dirla in termini amichevoli, ma manco troppo). L’idea di aprire un Blog mi affascinava molto, amando la lettura e la scrittura, ed essendo una persona costante. Non sapevo dove andare, ma penso che se uno va, da qualche parte arriva. Sempre.
Quindi mi ero messo a smanettare con gli articoli dei membri del team, con le pubblicazioni, con l’incubo che può rappresentare stare dietro alla formattazione di un sito (specie per una persona come me, che a malapena si sapeva mettere la sveglia al cellulare fino a qualche anno fa). All’epoca, e parlo di poco più di tre anni, facevo difficoltà a stare dietro a una o due pubblicazioni settimanali, di articoli che non scrivevo sempre io. Difficoltà immense, perenne ritardo, perenne sensazione di stare dietro al nulla (e così era, nel mondo di Internet un articolo nuovo equivale letteralmente a una goccia nuova in tutto il Pacifico di informazioni).
Se mi avessero detto in quel momento che poco meno di tre anni dopo avrei gestito con serenità circa 25/30 pubblicazioni settimanali non ci avrei creduto…? No, forse si, ci avrei creduto, ma non avrei pensato di arrivarci così. Perché la vita è strana.
Poco più di un anno fa Alfonso Bergamo ed io, mente e braccio (ok, decisamente meglio di mamma e papà) si mettevano all’opera per la realizzazione, finalmente, di Recitazione Cinematografica, con annesso Blog. Di parlare di questo anno ce ne sarebbe, e aspettate lo speciale del 16 novembre, caspita se ne ho di cose da dire, e anche il Founder, sono sicuro…
Però torniamo a noi. Io sono dell’idea che le ali le abbiamo tutti. Alcuni si trovano davanti ad un burrone, e per necessità imparano a volare, chiamatela fortuna. Altri prima di farlo sviluppano ogni singolo muscolo, misurano l’apertura alare, fanno corsi per calcolare la traiettoria del vento, studiano le mappe, cadono dagli alberi, non mangiano, non dormono, osservano gli altri e poi, quando a sorpresa il burrone si palesa, prendono e spiccano il volo. Pronti.
Il 16 novembre 2023, al lancio, il Blog di Recitazione Cinematografica spiccava il volo con 32 articoli. Oggi, 16 settembre 2024, esattamente 10 mesi dopo siamo a 1000 articoli. Una media di 14 pubblicazioni settimanali all’inizio praticamente raddoppiata, in alcune settimane addirittura triplicata. Google (ciao Google) ci vuole sempre più bene, complici la costanza e determinati articoli di punta. Alcuni riguardanti le serie che citavo inizialmente, a monte di questo articolo “piangino”, alcuni geniali intuizioni, anche dei redattori.
Vi ho detto che il 16 novembre vi racconterò meglio la macchina del Blog, e tutte le persone con le quali abbiamo la fortuna di collaborare, ma anche in questa sede ci tengo a ringraziare Anna Grazia Biancamano. L’articolo su Hazbin Hotel scritto da lei è stato di fatto il primo propulsore di questo anno, è stato letto in community e ovunque in Italia. Morale? Seguite le intuizioni.
La seconda redattrice da ringraziare è Claudia Lazzari, che da qualche mese mi segue come Vice-Capo redattrice. Ora, lei direbbe “insegue, più che segue”, dato che dal canto suo potrebbe dire che fatichiamo a connetterci vista la mole di impegni di entrambi. Dal canto mio non la vedo così. L’arrivo di Claudia ha dato un altro propulsore al Blog. Idee, proposte, aiuti nelle correzioni, materiali, voglia di fare… C’è qualcosa di meglio al mondo? (CIT. Un grande film)
A Claudia devo anche un’altra spinta, che non le ho mai rivelato e che scelgo di fare in questa sede. (Se ancora non hai capito che mi piace fare le sorprese è un problema tuo Claudia). Su questo Blog, si pubblicano consigli, esperienze, interviste, contenuti aggiornati… e monologhi. Pacchi di monologhi. Tonnellate di monologhi. In effetti, Alfonso ed io amiamo ripetere che siamo già il database di monologhi più ricco di Italia. Vantiamo più di 200 monologhi maschili, e più di 200 FEMMINILI. Dietro questa parolina entra in gioco Claudia. Inizialmente caricavamo 4 monologhi a settimana, due per sesso, diciamo. E parlando con lei ricordo di averle detto, in mezzo a una delle nostre conversazioni: “… che poi sai che è difficilissimo trovare monologhi femminili anche in rete, per avere qualche idea, anche su Youtube. E’ complicato capire anche quelli che funzionano meglio. Tu quando devi fare un selft-tape hai quache sito di riferimento?”. Risposta di Claudia, lapidaria: “Per le donne, sul web, come monologhi, c’è poco e nulla”. La risposta non mi piaceva. Non per il tono. Per il contenuto. Sentendo anche altre ragazze in community ho capito che questo effettivamente era un trend.
Lungi da me sfociare su una vena sessista in un articolo del genere, non è l’intenzione, mi limito a dire che per me è un peccato. Perché non avere tanta selezione, perché non poter essere aggiornati/aggiornate, sempre? Perché scegliere tra gli stessi 10 monologhi e basta? Che peccato… perciò, quando siamo partiti con l’idea di rendere il nostro Database sempre più corposo, mi sono dato come obiettivo quello di arrivare ad avere mille monologhi maschili, ma altrettanti femminili! Vi confesso che ogni volta che trovo un monologo femminile esulto un po’ di più che per uno maschile, vi sembrerà strano ma posso dirvi che si trova un contenuto femminile ogni 5/6 maschili. E in effetti come categoria molte ragazze ci stanno scrivendo per ringraziarci dei contenuti. Gioia immensa. E aspetto solo che Claudia superi il provino della sua vita grazie a un monologo trovato sul nostro Blog.
Così come ci contattano perché hanno letto sul nostro Blog un monologo di una serie uscita il giorno prima (attualmente stiamo seguendo “Only Murders in The Building 4”, “Gli Anelli del Potere 2”, “Kaos”, “Respira”, “The Perfect Couple”, e siamo in attesa dei prossimi contenuti Netflix sbrigati grazie).
Di lavoro da fare ce n’è, anche sulle altre Categorie. Di lavoro ne abbiamo fatto. Di lavoro ne faremo. Oggi fare tutto con la spinta di una community WhatsApp di oltre 600 persone è più bello, più appagante… forse. In realtà per me è anche molto appagante fare come Richard Gadd, girarmi, vedere l’immagine di me e Alfonso dentro la stanzetta, e il primo articolo al quale abbiamo lavorato (manco a farlo apposta, un monologo di Dark 3)…. E poi vedere oggi.
1000 Articoli.
1000.
E stare già con il pensiero a come strutturare l’articolo numero 2000 o 5000. O quando arriveremo a 10.000. Lo so, è strano, ma a me piace.
Mi piace, e il succo di questo articolo, se un succo questo articolo ce l’ha, è questo. Andate avanti. Vi piace fare gli Origami? Andate avanti, magari tra due anni vi vede qualcuno e andate in Norvegia ad aprire un negozio di Origami. Vi piace fare il gelato? Provate. Magari tra tre anni state a Miami con un chioschetto fichissimo. Vi piace recitare? Cambiate mestie… scusate, dovevo dirlo.
Comunque andate avanti. Perché poi non sapete mai come è fatta la cosa che vi fa voltare in dietro e pensare: “Ma meno male che quel giorno ho detto di sì. Meno male che ho passato quelle nottate insonni”. Meno male che ho dato retta a un sognatore "di fiducia". E meno male che quel sognatore si è affidato a me per portare avanti il suo sogno. Oggi non sarei qui. E ora che ci penso, arrivato alla fine di questa personale sviolinata, mi rendo conto di aver trovato una frase che può essere uno slogan carino.
“Rimpianto” è una bella parola. Ma solo se la leggi sul Dizionario.
Che in effetti sembra molto: "La vita è un biscotto, ma se piove si scioglie", ma sorvolerò.
Spero di rivedervi sul nostro Blog. E ovviamente in Community, un abbraccio
Luca Ferdinandi,
(con orgoglio) Direttore del Blog di Recitazione Cinematografica
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