Una famiglia vincente: analisi del monologo di Vic Braden sul talento e il sistema del tennis

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...

~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Questo monologo di Vic Braden, tratto da Una famiglia vincente – King Richard, è una di quelle scene-chiave che fanno più rumore di mille urla. È il momento in cui il sogno di Richard Williams si scontra con la logica e l’esperienza di chi il mondo del tennis lo conosce bene. La scena si colloca nella prima parte del film, quando Richard si muove come un venditore porta a porta, con il suo “piano di 78 pagine” sotto il braccio, cercando di convincere allenatori di fama ad allenare gratuitamente Venus e Serena. Vic Braden è un coach affermato, un analista tecnico, uno che il tennis lo vive in laboratorio, per cifre da capogiro.

Non è possibile

MINUTAGGIO: 11:35-13:00

RUOLO: Vic Braden

ATTORE: Kevin Dunn

DOVE: Netflix

INGLESE

This deal you’re asking for, you know, all of this for free, Richard, nobody’s taking that bet. Tennis is a technical game, you know, probably one of the most. And… And if you didn’t grow up with the game, then… It’s like playing the violin. You know, it takes hours and hours a day. You know, year after year of expensive expert instruction, just to hold the thing right. Yeah, and even then, even for families with unlimited financial resources, the chances of achieving the kind of mastery and success that you’re talking about… I mean, for one kid, let alone two, it’s… It’s like asking somebody to believe that you got the next two Mozarts living in your house, you know? It’s just… It’s just very, very unlikely. I’m sorry, that’s just my two cents. Maybe you can prove me wrong.

ITALIANO

“Questo accordo che chiede, tutto questo fatto gratis… nessuno accetterà mai. Il tennis è un gioco tecnico, forse tra i più tecnici, e se non sei… cresciuto con il gioco ecco… è come per suonare il violino. Richiede ore e ore al giorno, insomma… Anni e anni di dispendiosa… istruzione con un esperto solo per tenere bene lo strumento. Si, anche a loro, anche per famiglie con risorse economiche illimitate, le… chanche di arrivare al tipo di padronanza e successo di cui mi sta parlando, cioè… per una ragazza, figuriamoci per due è… è come chiedere a qualcuno di credere che lei ha i due futuri Mozart, che vivono a casa sua, capisce. E sono molto, molto improbabili. Mi dispiace, questa… questa è la mia opinione. Magari mi farà ricredere.

Una famiglia vincente - King Richard

“Una famiglia vincente – King Richard” è un film del 2021 diretto da Reinaldo Marcus Green, con Will Smith nei panni di Richard Williams, padre e allenatore delle future campionesse di tennis Venus e Serena Williams. La storia racconta gli anni della loro formazione, concentrandosi però non tanto sul tennis, ma su ciò che accade prima del successo. Il film ci porta dentro una famiglia afroamericana della periferia di Compton (California), e lo fa seguendo il punto di vista di Richard: un padre cocciuto, calcolatore, e pieno di convinzioni. Richard ha un piano. Letteralmente: un documento di 78 pagine in cui ha scritto la strategia per trasformare due delle sue cinque figlie in leggende del tennis mondiale. Questo piano, più che ambizione, è un atto di protezione: Richard vuole tenere le sue figlie lontane dalla strada, dalla violenza, dalla povertà e dai destini preconfezionati per chi cresce in certi contesti. Il tennis, per lui, è una via d’uscita. Ma anche un campo di battaglia.

Il film si apre nel momento in cui Richard, già padre-allenatore, cerca disperatamente di trovare un coach professionista disposto ad allenare Venus e Serena. Nessuno sembra prenderlo sul serio, anche perché la famiglia non ha soldi, non ha contatti, e le due ragazze non partecipano neppure ai tornei juniores. Questo dettaglio è centrale: Richard decide che le sue figlie non seguiranno il percorso classico del tennis. Le vuole proteggere da un sistema che – secondo lui – brucia i giovani talenti troppo in fretta. Venus sarà la prima a ricevere l’attenzione del circuito. Ottiene un contratto con Rick Macci, coach noto per aver scoperto Jennifer Capriati. La famiglia si trasferisce in Florida. Serena, inizialmente, resta in secondo piano. Ma nel film questo è mostrato con grande sensibilità: Serena non è mai dimenticata, viene invece allenata nell’ombra, lontano dai riflettori, in attesa del suo turno.

Il cuore narrativo del film è la tensione tra Richard e il mondo esterno. Richard non è il classico “padre motivatore”, è un personaggio pieno di zone grigie: prende decisioni discutibili, impone la sua visione anche quando sembra irrazionale, e spesso entra in conflitto con gli stessi allenatori che lui ha cercato. Ma tutto questo viene mostrato non per fare di lui un eroe o un villain, bensì per costruire un ritratto più complesso di cosa significhi essere genitore in un contesto difficile. La madre, Brandi (interpretata da Aunjanue Ellis), ha un ruolo tutt’altro che marginale. È co-allenatrice, figura di equilibrio, e nel film viene data giusta enfasi alla sua presenza. C’è una scena in particolare in cui Brandi rimette Richard al suo posto: gli ricorda che le figlie non sono un progetto personale. È uno dei momenti più intensi e sinceri del film. Il climax arriva quando Venus, finalmente, affronta la sua prima grande partita da professionista. Il match è tirato, teso, e carico di aspettative. Richard, fino all’ultimo, tenta di proteggerla. Ma alla fine si rende conto che deve lasciarla andare. La partita è persa, ma la ragazza ha dimostrato di essere pronta. È l’inizio della leggenda.

Analisi Monologo

Il monologo è costruito come un lento smontaggio del sogno. Vic non è cattivo. Non è sarcastico. È pacato, quasi paterno nel modo in cui spiega perché ciò che Richard sta chiedendo è, nei fatti, assurdo. E la scelta delle parole è significativa: “È come suonare il violino…” Il paragone col violino è perfetto. Serve tecnica, disciplina, anni di addestramento. Non puoi saltare le tappe. Il tennis, dice, è uno strumento costoso. E il sottotesto è chiaro: non basta l’impegno, servono soldi, tempo, connessioni. E qui entra un sottotesto sociale fortissimo. Quello che Vic sta dicendo, senza mai dirlo apertamente, è: voi non venite da quel mondo lì.

Poi arriva il cuore del discorso: “È come chiedere a qualcuno di credere che lei ha i due futuri Mozart… che vivono a casa sua.” Qui la scena si fa delicata. L’analogia con Mozart spinge la conversazione su un piano quasi mitico. Vic non sta più parlando solo di tennis. Sta parlando di possibilità statistica. E nella sua testa, questa possibilità è zero. Ecco perché la frase finale ha un peso enorme:

Magari mi farà ricredere.” Detta così, sembra gentile. In realtà, è una condanna sospesa. Una porta socchiusa, ma già praticamente chiusa. È il modo elegante di liquidare una proposta che per lui ha dell’assurdo.

Conclusione

Questa scena è uno dei momenti più importanti del film, anche se è costruita senza alcuna tensione drammatica. È importante perché segna il punto in cui il mondo reale cerca di spiegare al protagonista che il sogno non è previsto nel sistema. Il monologo di Vic Braden non è un discorso di rifiuto. È un discorso di sistema, in cui il talento viene visto come raro ma mai sufficiente.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com