Birds of Prey: analisi del monologo iniziale di Harley Quinn

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo è l’apertura vera e propria del film “Birds of prey”. È la voce off che accoglie nei primi minuti e serve a stabilire tutto: tono, ritmo, punto di vista e intenzione. Harley prende subito il controllo della narrazione e ci mette in chiaro che la storia che stiamo per vedere non sarà raccontata in modo classico. Lei non è una narratrice oggettiva. È impulsiva, sarcastica, confusa, ma è anche brutalmente onesta – a modo suo.

Questa è la mia storia e la racconto come voglio

MINUTAGGIO: 00:40-8:16
RUOLO:  Harley Quinn
ATTRICE:
Margot Robbie
DOVE: Amazon Prime Video

INGLESE

They say, if you wanna tell a story right, you gotta start at the beginning. This is me, Harleen Quinzel. When I was a kid, my dad traded me for a six-pack of beer. But however many times he tried to ditch me… I kept coming back. Eventually, he found me a new home. The good sisters of St. Bernadette's taught me a lot. But I was never an establishment kinda gal. All things considered, I did good. I even went to college. Got my PhD. Had my heart broken once or twice. Finding love, it's not easy. So I threw myself into my work, became a psychiatrist. That's when I met him. Mr. J. My Joker. Oh, I fell hard. Like out of a plane without a parachute, right in your dumb fucking face kinda hard. I lost all sense of who I was. I only had eyes for Puddin'. We all know the saying, "Behind every successful man "there's a badass broad." Well, that was me. I was the brains behind some of Mr. J's greatest stunts. Not that he let anyone know it. Puddin'? I guess all good things have to come to an end. So... ...we broke up. I handled it real mature. But Mr. J was super broke up about it. I got an amazing new place that was all mine. It gave me the space to really reflect on the mistakes of my past. I had to find a new identity. A new me. It wasn't easy. But after a while, I even opened myself up to the possibility of new love. Soon enough, I was back on my feet. Ready to move on, to make new friends. It was time for Gotham to meet the new Harley Quinn, so I really put myself out there. Okay, fine, so I hadn't told people about the breakup. I could do whatever I wanted to whoever I wanted, and no one ever dared to object. Even when I did try and tell people, they didn't believe me. Come on. I knew I needed to find some way to show the world that I'd cut ties with Mr. J for good. Some people have the Eiffel Tower, or Olive Garden. The Joker and I? Our love bloomed in a highly toxic industrial processing plant. And luckily for me, I have all my best ideas drunk. It was the closure I needed. A fresh start. A chance to be my own woman. But I wasn't the only dame in Gotham looking for emancipation. This is our story. And I'm telling it, so I'll start where I f*cking want.



ITALIANO

Dicono che se vuoi raccontare bene una storia, devi cominciare dall’inizio. Questa sono io, Harleen Quinzel. Da bambina mio padre mi diede via per sei birre. Ma per quanto tentasse di scaricarmi, continuavo a tornare. Alla fine mi trovò una nuova casa. Le buone Sorelle di Santa Bernadette mi hanno insegnato molto. Ma non sono mai stata la tipica ragazza inquadrata. Tutto considerato, me la sono cavata. Sono persino andata al college. Mi sono persino laureata. Mi sono fatta spezzare il cuore un paio di volte. Trovare l’amore non è facile. Così mi sono buttata nel lavoro. Sono diventata psichiatra. E lì ho incontrato lui, Mister J. il mio Joker. Sono caduta tra le sue braccia tipo precipitata da un aereo senza paracadute a faccia in giù su dei cazzi di scogli. Non sapevo più chi ero. Avevo occhi solo per Puddin’. Tutti conosciamo il detto: “Dietro a ogni uomo di successo, c’è una tipa con le palle”. Beh, quella ero io. Ero il cervello dietro ad alcuni dei numeri più spettacolari di Mister J. Non che lo facesse sapere in giro a qualcuno. E comunque tutte le cose belle finiscono. Così… ci siamo lasciati. Io ho gestito tutto in modo molto maturo, ma mister j era molto disperato. Ho beccato un nuovo posticino favoloso che era tutto per me. E metà dello spazio per riflettere seriamente sugli errori del passato. Dovevo trovare una nuova identità, una nuova me. Non è stato facile, ma dopo un pò mi sono aperta persino alla possibilità di un nuovo lavoro. E’ questo il problema di un nuovo amore, che devi nutrirlo. In poco tempo, mi sono rimessa in piedi, pronta a voltare pagina, a farmi nuovi amici. Era ora che Gotham conoscesse la nuova harley Quinn, così mi sono messa veramente in gioco. Ok, non avevo detto a nessuno che ci eravamo lasciati. ma voi non capite, essere la ragazza di jOKER mi dava l'immunità. Potevo fare quello che volevo a chi volevo, e nessuno osava obiettare. Anche quando ho provato a dirlo in giro, nessuno mi ha creduto. Dovevo trovare il modo per dire al mondo che avevo rotto con mr.J per sempre. Per alcuni era stata la torre Eiffel, per altri un ristorante… per me e Joker? Il nostro amore era nato in un impianto industriale altamente tossico. E per mia fortuna, tutte le mie idee superpazzesche mi vengono da ubriaca. Era la conclusione che mi serviva, ricominciare da capo, con la possibilità di essere solo mia. Ma non ero l’unica a Gotham in cerca di una rinascita. Questa è la nostra storia. E ve la racconto io, perciò inizio da dove cazzo mi pare.

Birds of prey

Harley ha appena rotto con Joker. Questa è la miccia che fa esplodere tutto. Per anni ha goduto della "protezione" implicita dell’essere la ragazza del Clown Principe del Crimine, ma ora che è sola, la città di Gotham le presenta il conto. Chiunque abbia un conto in sospeso con lei si fa avanti. E uno in particolare si prende la scena: Roman Sionis, alias Black Mask (interpretato da Ewan McGregor), un gangster narcisista, sadico, possessivo.

 Il cuore della trama ruota intorno a un diamante che contiene i codici bancari della famiglia criminale Bertinelli, sterminata anni prima. Questo diamante viene rubato da Cassandra Cain (Ella Jay Basco), una ragazzina borseggiatrice che lo ingoia letteralmente. Tutti lo vogliono, ma è Cassandra ad averlo. Qui Harley fa una mossa egoistica ma inaspettata: decide di proteggere la ragazzina per salvarsi la pelle — all’inizio — ma poi si affeziona a lei.

Harley è la voce narrante, e la sua narrazione è confusionaria per scelta. Le scene vengono montate come se stessimo ascoltando qualcuno che si distrae facilmente, cambia argomento, poi torna indietro a spiegare un dettaglio saltato. Il tono è sarcastico, autoironico, irriverente. L’universo DC qui si sporca di colori acidi, neon, combattimenti coreografati in stile fumetto pop.

Analisi Monologo

“Da bambina mio padre mi diede via per sei birre…”

Con questa frase, Harley stabilisce subito il suo background: l’abbandono e l’instabilità come punto di partenza. Ma lo racconta senza vittimismo. È un trauma filtrato attraverso l’ironia nera, come se fosse un aneddoto da bar. Questa leggerezza forzata è uno dei meccanismi principali del personaggio: Harley trasforma il dolore in caos, perché il caos è l’unico modo che conosce per restare in piedi. “Mi sono persino laureata…” Harley non è solo la “pazza” vestita di paillettes: è una donna intelligente, formata, che ha scelto (o subito) la caduta. Il fatto che sia diventata psichiatra è centrale: conosce il funzionamento della mente, ma non riesce a gestire la propria. E questo la rende tragica, ma anche potente.

“Sono caduta tra le sue braccia tipo precipitata da un aereo…” La descrizione dell’innamoramento con Joker è violenta. Parla di un amore tossico, autodistruttivo, in cui Harley si annulla completamente. L’immagine della caduta “a faccia in giù su dei cazzi di scogli” è cruda, fisica, eppure caricata di un’energia grottesca. Joker non è mai il protagonista attivo di questo racconto: è un’ombra. Il vero focus è la disintegrazione dell’identità di Harley. “Dovevo trovare una nuova identità, una nuova me.” Questo è il momento di transizione. Harley comincia a parlare di se stessa come soggetto attivo, non più solo come “la ragazza di”. L’idea di “nutrire un nuovo amore” e “voltare pagina” mette in moto il tema della rinascita, ma anche della dipendenza: Harley è alla continua ricerca di un legame, ma per la prima volta considera la possibilità che quel legame sia con se stessa.

“Essere la ragazza di Joker mi dava l’immunità…” Ecco il nodo centrale. Harley è consapevole che la sua libertà era fasulla, un riflesso del potere altrui. E qui sta la sua sfida: dimostrare a Gotham, e a se stessa, che può essere qualcosa senza quell’ombrello protettivo. L’idea di far esplodere la Ace Chemicals non è solo un gesto simbolico: è un atto di guerra contro il passato. È Harley che si autodistrugge per rinascere.

Conclusione

Il monologo si chiude con una frase che sembra quasi una presa in giro della struttura narrativa classica: “Questa è la nostra storia. E ve la racconto io, perciò inizio da dove cazzo mi pare.”  Harley rifiuta le regole, i tempi, le formule. Vuole raccontare la sua storia senza essere filtrata, né giudicata. È un gesto di autodeterminazione, e anche di sfida verso chi l’ha sempre ridotta a spalla comica, sidekick, complice silenziosa.

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