Comunicato del 3 dicembre del Comitato #siamoaititolidicoda

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~ LA REDAZIONE DI RC

Crisi del Settore Audiovisivo: Tagli, Incertezze e Nuove Regole

Questo articolo nasce da un comunicato stampa ricevuto dal movimento Siamo ai Titoli di Coda (Qui il link per la prossima assemblea nazionale, 14 dicembre, Roma). Il nostro obiettivo, come Blog di cultura e recitazione cinematografica, è duplice: diffondere il messaggio inviato dal movimento e proporci per offrire un’analisi chiara e utile per attori, attrici, tecnici e professionisti che stanno cercando di orientarsi in un momento complesso. Il documento (che alleghiamo in coda all'articolo) racconta una situazione che sta diventando sempre più tesa nel mondo dell’audiovisivo, già scosso da due anni di instabilità normativa e politica. Il comunicato esprime forte preoccupazione per ciò che sta accadendo con la nuova Legge di Bilancio, in particolare per tagli al Fondo Sviluppo Cinema e per l’introduzione dell’Articolo 26, destinati a modificare radicalmente le regole del Tax Credit.

Per chi lavora sul set o nella post–produzione, queste non sono parole tecniche: sono cambiamenti che entrano direttamente nel lavoro quotidiano, nelle giornate di ingaggio e nella sostenibilità economica delle produzioni.

L’intero comparto audiovisivo si trova ancora oggi bloccato dagli effetti della lunga fase di revisione della Legge Franceschini, definita dal movimento come una “volontà politica di egemonia culturale” che ha generato paralisi, incertezza e rinvii, bloccando un indotto che vive di programmazione a lungo termine.

Per attori e tecnici, questo ha significato: produzioni rallentate o sospese, difficoltà nel programmare periodi di lavoro, incertezza costante sugli incentivi e sui requisiti. Una lunga attesa che ora rischia di entrare in una fase ancora più complessa.

Il comunicato denuncia due aspetti principali:

1. Il taglio al Fondo Sviluppo per il Cinema

Il Fondo Sviluppo è una delle leve fondamentali per avviare progetti, soprattutto per case di produzione indipendenti. Meno fondi significa meno progetti approvati, meno lavorazioni, e, di riflesso, meno opportunità di lavoro. Per chi lavora “a giornata”, anche la sola riduzione del numero di progetti può produrre un effetto a catena molto concreto.

2. L’Articolo 26 e il cambiamento del Tax Credit

Qui entra in gioco la parte più tecnica del comunicato, ma anche la più rilevante per i professionisti. Dal 1° gennaio 2026, il Tax Credit non potrà più essere usato per compensare gli oneri sociali (INPS, INAIL, ecc.) durante la produzione. Le aziende potranno usarlo solo per la detassazione dei ricavi del progetto, quindi a posteriori. Per chi non vive di politica fiscale: significa che le produzioni dovranno pagare tutto subito, con la propria liquidità. Il comunicato prevede un impatto immediato: meno giorni di assunzione, personale ridotto all’essenziale, compensi compressi, discontinuità lavorativa ancora più forte.

È un passaggio importante: se il costo del personale aumenta per mancanza di compensazione fiscale, le produzioni tagliano proprio lì dove hanno più margine.

E per chi lavora su set, macchine da presa o montaggio, questo può significare: meno giornate, meno sicurezza, meno qualità artistica complessiva, come evidenziato nel comunicato.

La Proposta Borgonzoni e il Rischio di un Nuovo Periodo di Incertezza

Il movimento segnala anche la prospettiva di una nuova riforma del settore proposta dalla Senatrice Borgonzoni. Secondo il comunicato, questa riforma potrebbe prolungare la fase di incertezza, invece di portare una stabilizzazione normativa tanto attesa da tutto il comparto.

Tradotto: nel momento in cui il settore avrebbe bisogno di regole chiare e durature, si intravede un’altra potenziale riscrittura della legge. Il comunicato di Siamo ai Titoli di Coda contiene anche due proposte specifiche, pensate per proteggere chi lavora nel settore.

1. Indennità di Disponibilità

Il movimento chiede che venga riconosciuto e applicato il diritto all’Indennità di Disponibilità per i lavoratori somministrati, ribadito anche dalle recenti sentenze. Nel settore audiovisivo, dove la continuità lavorativa non esiste, questa indennità sarebbe una forma minima di tutela.

2. Percentuale vincolata ai lavoratori

La proposta più interessante riguarda la riscrittura della Legge 220/2016: una quota dei finanziamenti pubblici dovrebbe essere vincolata per legge alle giornate lavorate, ai contratti e alle buste paga effettivamente registrate.

Un modo per garantire che il denaro pubblico si trasformi realmente in occupazione, retribuzione, stabilità professionale.

Una misura “matematica”, come la definisce il comunicato.

Cosa Significa Tutto Questo per Attori, Attrici e Professionisti?

1. Meno produzioni = meno occasioni

Semplificando: se si tagliano fondi e si riduce il valore immediato del Tax Credit, molte produzioni rimandano, riducono o cancellano i progetti.

2. La discontinuità lavorativa rischia di aumentare

Che si lavori per giornate, settimane o mesi, il rischio è che i periodi di fermo si facciano più lunghi.

3. L’ingresso dei giovani potrebbe diventare più difficile

Un settore in sofferenza tende a chiudersi su figure già note o consolidate.

4. La qualità artistica rischia di risentirne

Non per mancanza di talento, ma per mancanza di tempo e risorse.
Chi gira in fretta gira peggio, e questo il comunicato lo sottolinea apertamente.

Il comunicato si chiude con una frase netta: “La politica deve assumersi la responsabilità delle sue scelte.” Il movimento Siamo ai Titoli di Coda denuncia che il settore audiovisivo non può diventare il campo di battaglia di crisi politiche più ampie, perché chi paga queste dinamiche, ieri come oggi, sono le persone che lavorano.

Il nostro compito, come blog dedicato al cinema e a chi lo vive, è raccontare ciò che accade in modo chiaro: non per alimentare schieramenti, ma per permettere a chi lavora sul campo di capire i cambiamenti in arrivo, e prepararsi. Perché ogni decisione normativa, anche la più tecnica, ha un impatto diretto su prove, set, casting, assunzioni e qualità dei progetti.

E il cinema, per vivere, ha bisogno di lavoratori che possano lavorare.

Vi lasciamo al comunicato. 

Comunicato Comitato #Siamoaititolidicoda

Ennesimo Attacco al Settore Audiovisivo. Lavoratrici e Lavoratori Non Siano il Capro Espiatorio di una Crisi Politica.

ROMA 03/12/2025

Il movimento #siamoaititolidicoda esprime la sua profonda preoccupazione e indignazione per le nuove e devastanti incertezze normative e i tagli previsti nella Legge di Bilancio, che rischiano di mandare definitivamente in panne un intero settore, già messo in ginocchio da oltre due anni di crisi politico-normativa. La nostra mobilitazione è chiara e forte. Lavoratrici e lavoratori sono scesi in piazza con alta partecipazione per lo sciopero del 28 Novembre e la manifestazione del 29 Novembre, indette dai sindacati di base, proprio per contestare la deriva politica che sta mettendo a rischio il nostro futuro con scelte scellerate e una manovra finanziaria mirata al riarmo per scenari bellici che stanno appositamente costruendo.

Tagli al Fondo Sviluppo Cinema e Tax Credit: L'Ennesima Mazzata sulle Nostre Spalle

Dopo due anni di gravissima incertezza normativa—scatenata da una volontà politica di egemonia culturale mascherata da "correzione delle falle" della Legge Franceschini, che ha paralizzato l'intero indotto—il Governo procede con un grave taglio al Fondo Sviluppo per il Cinema tramite la manovra finanziaria.

L'introduzione dell'Articolo 26 e delle nuove regole sul Tax Credit è un macigno che ricadrà sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori:

La Scomparsa della Compensazione: Dal 1° Gennaio 2026, si potrà usare il Tax Credit solo per la detassazione dei guadagni del progetto, e non più come credito d'imposta per compensare gli oneri sociali (INPS, INAIL, ecc.) da versare allo Stato in fase di produzione.

L'Onere sulle Produzioni: Le produzioni saranno costrette ad affrontare queste spese con la propria liquidità, senza poter contare sul credito d'imposta come forma di restituzione immediata.

Il Crollo del Costo del Lavoro: Per non aggravarsi di eccessive spese, l'inevitabile conseguenza sarà il crollo del costo del lavoro, la riduzione dei giorni di occupazione all'essenziale e un gravissimo disagio occupazionale e sociale che, ancora una volta, scaricherà il peso della crisi su di noi, i professionisti delle troupe e della post-produzione, compromettendo persino la qualità artistica dei progetti.

La Proposta Borgonzoni: Un'Ulteriore Minaccia

Le nostre preoccupazioni sono acuite dalla prospettiva di una prossima legge di riforma proposta dalla Senatrice Borgonzoni che, come dimostrato dalla nostra esperienza recente, rischia di prolungare il limbo di incertezze e aggravare la fragilità del settore in un momento critico. Invece di stabilizzare e sostenere, si continua a minacciare la stabilità normativa.

I Nostri Diritti e le Nostre Proposte

Di fronte a questa ennesima aggressione ai nostri diritti e alla nostra stabilità, ribadiamo con forza le nostre priorità e proposte:

Indennità di Disponibilità Subito: Ricordiamo che il diritto all'Indennità di Disponibilità per i lavoratori somministrati è un diritto acquisito, come ribadito dalle recenti sentenze. È necessario che questo diritto venga garantito e tutelato in tutto il settore, come forma basilare di protezione sociale in un lavoro caratterizzato da discontinuità.

Percentuale di Fondi Vincolata ai Lavoratori: Vista la volontà di riscrivere la Legge n. 220/2016 (la "Legge Cinema"), chiediamo l'introduzione di una regola chiara e inequivocabile: Per ogni opera beneficiaria di finanziamento pubblico, una percentuale stabilita per legge dovrà essere vincolata all'occupazione effettivamente generata, calcolata sulla base dei dati contributivi tracciati (giornate lavorate, contratti e buste paga).

Questa misura semplice, trasparente e matematica è l'unico modo per garantire che una quota reale delle risorse pubbliche confluisca certamente in lavoro, assunzioni e retribuzioni, anziché essere dispersa in dinamiche che finiscono per favorire una mera egemonia culturale a discapito della dignità occupazionale.

#siamoaititolidicoda esige un cambio di rotta immediato: basta strumentalizzare il settore audiovisivo per battaglie politiche. Le lavoratrici e i lavoratori meritano rispetto, stabilità e la piena tutela dei loro diritti.

La politica deve assumersi la responsabilità delle sue scelte.

Comitato Organizzativo #SIAMOAITITOLIDICODA

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