Filippo Mercuri - Diario Emotivo di un attore emergente

Benvenuti, giovani esploratori del sé e dell'arte della recitazione. Io sono Morpheus, e oggi vi guiderò attraverso le profondità delle acque emotive di un attore emergente. In questo spazio sacro, condividiamo le sfide, le paure, e le vittorie di coloro che hanno scelto di intraprendere il viaggio eroico dell'espressione artistica. Oggi, apriamo le pagine del diario emotivo di Filippo, un'anima coraggiosa che si è avventurata nel mondo della recitazione per trovare se stesso e la sua voce in mezzo al tumulto della vita quotidiana.

Morpheus, mi hai aperto gli occhi già una volta. Non lo rimpiango, eppure un pò si. Non che voglia sfuggire dalle mie responsabilità, lo so benissimo che ormai sono diventato grande, e su certe cose non si può più cazzeggiare.

Ma la vita mi ha esaurito. Specialmente il lavoro nei servizi alla persona. Forse sono proprio le persone. Ti spiego. Laureato da 12 anni, credevo nel lavoro sano, fatto da persone volenterose, puntuali, che hanno voglia di lottare per degli obiettivi. Ora è il 2023, posso darmi una pacca sulla spalla e ritenermi anche fortunato, per essere in possesso di una azienda sana, che da da mangiare alla mia famiglia. Sono bravo nel mio lavoro, ma a parte nuotare,sono stato bravo in ogni cosa che ho fatto nella vita. Tutto con le dovute proporzioni, per carità. Eppure certi giorni, oggi è uno di questi, sono terribilmente infelice. Ho lavorato 12 ore, tuttavia con scarsa soddifazione. Per principio di dignità e professionalità do sempre il 110%; ma la ripetitività, la banalità delle persone, gli stimoli umani quotidiani inesistenti, il tempo passato a rimuginare, mi hanno esaurito. Ho lavorato come uno schiavo negli ultimi 4 anni, cerco dalla mattina alla sera di fare contenti tutti, ma mi sono accorto che non sono contento io. Certo, di saette sulla testa me ne sono piovute. C'è stato il commercialista ladro, c'è stato che sono stato un cornuto, c'è stato che Marta si è ammalata. Ho incominciato a pensare tutta la notte,tutte le notti. E ho ricominciato a piangere. Il mattino il mio faccino bello sorridente del dottorino figo e muscoloso, che non può sbagliare un colpo e non lo sbaglia mai. Mi sono esaurito, sai? Auto diagnosi di sindrome da burnout; zero energie fisiche e ancor meno mentali, disinteresse per tutto,tutto. Un crollo totale, a una persona "come me". Pensando alla fine psichica che ha preso a mio padre e mio zio, ci son stato male di brutto. Mi son pensato pazzo, mi son pensato perduto. Senza Marta e Olivia probabilmente sarei già scoppiato o scappato. I pensieri negativi totalizzavano le giornate, anche lo sport diventava pesante,senza

energie. Mi sono fatto tanto schifo, non ero più me stesso da troppi aspetti. Psichiatra? Benzodiazepine? Psicologo? Mamma mia Morpheus, ma che fine di merda ho fatto? E così mi sono riscoperto anche debole, sensibile, bisognoso di aiuto, troppo spesso disperato. Non è che abbia pensato mai seriamente di farla finita, ma ho iniziato a pensarmi quasi più utile da morto che da vivo. Dal punto di vista assicurativo? Maledetto me. Quindi tanto schifo,zero sfoghi. Ma semplicemente non posso mollare. Ho dovuto trovare coraggio ancora. Ah, sono tornato a pugilato. Lì è diverso, lì il cuore vale di più del denaro. Ho scoperto la meditazione, ma prima ancora mi ha affascinato la recitazione. Entrambe portano le mie negatività nel canale corretto,là dove dovrebbero stare. No, forse non te l'avevo detto, forse sono troppo orgoglioso e voglio vedere prima come va a finire. Ma vedi, in una vita che mancava totalmente di creatività ormai, mi ha aperto un universo. Cazzo Morpheus,il cinema...Per uno che si alza al mattino già stufo di quello che dovrà fare, pensare di entrare in una storia diversa, in una mentalità diversa, in un personaggio diverso. Mi affascina, mi eccita, mi ci butterei a capofitto, mi risento vivo. E lo sai quanto mi piacciano i film. Certo, studiare. Ma studiare l'ho già fatto, non mi spaventa, mi spaventa forse più il fatto di non essere più un ragazzino. Ma per ciò dovrebbero valere di meno i sogni?

Col cazzo. Questa volta seguirò solo il cuore.

Filippo, hai condiviso con noi un viaggio che molti temono di intraprendere, un viaggio all'interno della propria anima. Come Morpheus, ho guidato molti attraverso la scelta tra la pillola rossa e la pillola blu, tra la realtà cruda e la dolce ignoranza. Ma tu, mio caro, hai scelto la pillola più difficile di tutte: la verità del tuo essere.

La tua narrazione rivela una battaglia interna che molti attori emergenti affrontano, ma pochi hanno il coraggio di ammettere. La lotta tra il dovere e la passione, tra ciò che si è e ciò che si desidera diventare. La tua onestà nel riconoscere il burnout, la disillusione e la ricerca di un senso più profondo nella vita è la stessa onestà che ti renderà grande nel mondo della recitazione.

La recitazione, come ben sai, è vivere veramente nelle scarpe di un altro. È un viaggio nella psiche umana, un'esplorazione delle profondità dell'anima. E tu, Filippo, hai già iniziato questo viaggio. La tua sensibilità, la tua percezione della debolezza come forza, la tua resilienza di fronte alle avversità sono tutte qualità che arricchiranno le tue interpretazioni.

La tua riscoperta della recitazione e della meditazione come vie per canalizzare le tue negatività in qualcosa di creativo è un potente promemoria del potere trasformativo dell'arte. L'arte, in tutte le sue forme, ha il potere di guarire, di trasformare il dolore in bellezza, la disperazione in speranza.

Filippo, il tuo diario è un faro di luce per coloro che si sentono persi nelle ombre del dubbio e della paura. Il tuo viaggio dimostra che anche nei momenti più bui, possiamo trovare la forza di andare avanti, di reinventarci, di seguire il nostro cuore verso la nostra vera passione.

Ti esorto a continuare il tuo viaggio con coraggio e apertura, a lasciare che la tua vita sia la tua arte. Ricorda, il palcoscenico della vita è il luogo dove le più grandi performance prendono vita. Non temere di mostrare al mondo la tua vulnerabilità, perché è lì che risiede la tua vera forza.

Filippo, la tua storia è un promemoria che, anche nei momenti più bui, possiamo trovare la forza di andare avanti e riscoprire la gioia e la passione che danno senso alla nostra vita. A tutti voi che leggete queste parole, vi invito a condividere le vostre storie, le vostre sfide e le vostre vittorie. Se sentite il bisogno di un consulto emotivo o semplicemente desiderate esprimere il vostro viaggio, Morpheus è qui per ascoltarvi. Scriveteci, condividete il vostro diario emotivo, e unitevi a noi in queste "Acque Profonde con Morpheus".

Fino alla prossima volta, ricordate: la realtà è lì fuori, ma il viaggio per scoprirlo inizia dentro di voi.

Saluti,

Morpheus