Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo iniziale di Natalie in “Love hard”– interpretata da Nina Dobrev – non è solo un voice-over funzionale a spiegare al pubblico chi sia il personaggio. Le prime battute della protagonista ci portano subito dentro la sua mente: ironica, delusa, ma ancora aggrappata all’idea che da qualche parte esista una persona fatta apposta per lei. Una convinzione ostinata, quasi infantile, che però convive con una realtà cinica fatta di appuntamenti mancati, profili falsi e solitudine riciclata in contenuti virali.
MINUTAGGIO: 00:15-2:37
RUOLO: Natalie
ATTRICE: Nina Dobrev
DOVE: Netflix
INGLESE
It's been said that, according to Greek mythology, humans were originally created with four arms, four legs, and a head with two faces. But fearing their power, Zeus split them into two separate parts, condemning humans to spend the rest of their lives searching for their other half, their soul's equal. And if that's true, then Zeus is an asshole. Sure, dating has never really been easy, but modern dating online is even harder. I keep thinking my perfect match has to be out there, just one click away. Someone kind, and honest, and ideally... someone that doesn't already have a wife. Am I right? Despite my gut telling me that maybe I should give up altogether, along comes Ted, a Libra who likes puppies and offers to take me on a sunset sail until he ghosts me. But on a positive note, I've turned my horrible love life into a successful online writing career. For years, I've been chronicling my disaster dates under the pseudonym "Always a Bridesmaid." And people seem to love that I can't find love. But honestly, I'm not sure how much longer I can do this. How is it that everyone has found the one, and I haven't? Either I'm the unluckiest woman in the world, or my picker is broken.
ITALIANO
Secondo la mitologia greca si dice che gli uomini in origine avessero quattro braccia, quattro gambe, e una testa con due facce. Ma temendo il loro potere, Zeus li divise in due parti, condannando gli umani a passare il resto della vita a cercare la loro metà. La loro anima gemella. Se questo fosse vero, Zeus sarebbe uno stronzo. Certo, un appuntamento non è mai facile. Ma conoscersi online è ancora più difficile. Continuo a pensare che la mia metà della mela sia la fuori, ad un click di distanza. Una persona gentile, onesta, e preferibilmente qualcuno che non abbia già una moglie. Non ho ragione? Nonostante il mio istinto mi dica che dovrei lasciar perdere e basta, arriva Ted: bilancia, gli piacciono i cuccioli e mi propone un giro in barca al tramonto. Finché non mi dà buca… Ma il lato positivo, è che ho usato la mia terribile vita sentimentale per diventare una scrittrice online. Per anni ho raccontato i miei appuntamenti disastrosi con lo pseudonimo di “damigella a vita”, e sembra che alle persone piaccia che io non trovi l’amore. Ma sinceramente non so per quanto ancora potrò farlo. Com’è che tutti hanno trovato quello giorno, e io no? O sono la donna più sfortunata del mondo. O… il mio radar si è rotto.

“Love Hard” è una commedia romantica del 2021 che prende il titolo da un mix tra Love Actually e Die Hard, due film natalizi molto diversi tra loro, che rappresentano anche l’ironia alla base del film: l’amore e il caos, il romanticismo e l’azione, le aspettative e la realtà. Natalie Bauer è una giornalista di Los Angeles che ha fatto del fallimento sentimentale il suo lavoro: scrive una rubrica online sulle sue disastrose esperienze con le app di incontri. L’incipit è già molto chiaro: Natalie è in cerca d’amore, ma non riesce a trovarlo in modo autentico. Il punto non è che non esistano uomini adatti a lei, ma che la ricerca di un ideale – spesso costruito tramite profili patinati, frasi ad effetto e filtri digitali – la tiene bloccata in una spirale di delusione.
La svolta arriva con Josh Lin, che sembra l’uomo perfetto. Sensibile, brillante, divertente. Natalie si lascia coinvolgere e in un impeto di entusiasmo prende un aereo per Lake Placid per fargli una sorpresa a Natale. Qui arriva il primo vero twist narrativo: Josh è reale, ma non è quello della foto. L’ha catfishata, usando le immagini di un altro ragazzo – Tag – per attirarla. Da un lato, c'è la bugia: Josh ha mentito per insicurezza, per paura di essere respinto per come appare davvero. Dall'altro, c'è la reazione di Natalie: indignata, sì, ma anche tentata da un compromesso. E qui nasce l'accordo tra i due, che è il vero motore narrativo del film: fingere una relazione per Natale in cambio dell’aiuto di Josh per conquistare Tag. Il patto tra Josh e Natalie mette in moto una commedia degli equivoci che si sviluppa tutta attorno al concetto di “recitazione sociale”. Ognuno finge qualcosa. Natalie finge di essere la fidanzata perfetta, ma anche la donna ideale per Tag. Josh finge di avere una relazione, ma è sempre più coinvolto. Tag, a sua volta, non mente apertamente, ma vive di un'immagine filtrata, tutta sport e “avventure naturali”, che Natalie si sforza di condividere.
Intorno a loro, la famiglia Lin diventa un palcoscenico dove le dinamiche familiari — tra competizione, delusione e bisogno di approvazione — aggiungono ulteriore tensione. Owen, il fratello maggiore, rappresenta la perfezione ostentata, quella che schiaccia e giudica. Josh, al contrario, è fragile, silenzioso, bloccato in una stanza nel seminterrato, simbolo perfetto di quanto si senta “sotto” in tutto.
Come spesso accade nelle rom-com, l’intera struttura narrativa è costruita per far esplodere una verità scomoda in pubblico. La scena della festa di fidanzamento finta è il climax del film: Natalie è ormai a disagio, non solo perché la farsa è diventata ingestibile, ma perché ha capito che, mentre inseguiva l’ideale (Tag), si è innamorata di quello reale (Josh).
Ma la bellezza della scrittura di questa parte è che non c’è un perdono immediato o una svolta sentimentale facile. Quando Natalie svela tutto, viene accusata da Tag di essere ipocrita: lei ha condannato Josh per l’inganno, ma ha fatto lo stesso. Questo momento è centrale perché smonta ogni romanticismo superficiale e costringe i personaggi (e lo spettatore) a riflettere su quanto sia facile mentire per sentirsi accettati. E quanto sia difficile essere davvero se stessi.
Dopo la rottura, Natalie lascia Lake Placid, ma qualcosa è cambiato. Vede il nuovo profilo di Josh: questa volta è autentico, con la sua vera foto, e la descrizione onesta. Un gesto piccolo, ma potente. Non serve un grande discorso per dire che è cresciuto. Josh ha capito che l’amore non nasce da un’immagine perfetta, ma da un incontro tra fragilità.
Natalie torna indietro, e il finale – una dichiarazione d’amore in stile Love Actually – è coerente con il tono del film. Non perché sia la scena più originale del mondo, ma perché è la prima volta che Natalie prende una decisione senza cercare l’approvazione degli altri, senza pensare al contenuto della rubrica o all’apparenza. Dice quello che prova, punto.
“Secondo la mitologia greca si dice che gli uomini in origine avessero quattro braccia, quattro gambe, e una testa con due facce…” Il riferimento alla mitologia greca, precisamente al mito dell’androgino raccontato nel Simposio di Platone, non è messo lì per caso. Natalie apre con una visione romantica ma tragica dell’amore: quella dell’anima gemella. Un’idea antichissima, ma ancora viva nel nostro immaginario contemporaneo, solo traslata nelle dinamiche da app di dating. “Se questo fosse vero, Zeus sarebbe uno stronzo.” Natalie non è una sognatrice pura: ha il sarcasmo e la lucidità di chi ha già visto troppi finali sbagliati. E questa battuta segna bene il suo carattere: è una donna ferita, ma non passiva. Reagisce con ironia, trasformando la frustrazione in auto-narrazione.
“Continuo a pensare che la mia metà della mela sia là fuori, ad un click di distanza…” L’immagine del “click di distanza” è perfetta per descrivere l’ambiguità dell’amore online: è vicinissimo, potenzialmente ovunque, ma al tempo stesso sfuggente, filtrato, mai del tutto reale. Natalie vive in questa contraddizione: vuole qualcosa di autentico, ma lo cerca in un ambiente che si basa sull’apparenza. “Una persona gentile, onesta, e preferibilmente qualcuno che non abbia già una moglie.” Questa battuta, quasi buttata lì, è una frecciatina a un'esperienza precedente che Natalie ha evidentemente già vissuto. Il tono sarcastico copre una frustrazione reale: non è il romanticismo il problema, ma le aspettative minime che oggi sembrano diventate un lusso.
“Ho usato la mia terribile vita sentimentale per diventare una scrittrice online.” Natalie ha trovato un modo per dare senso ai suoi fallimenti. Ha trasformato il dolore in racconto, e il racconto in un lavoro. Ma questa soluzione – per quanto funzionale – non è liberatoria. La scrittura non cura la solitudine, la rende solo condivisibile. Ed è qui che emerge il nodo più profondo del personaggio. “Ma sinceramente non so per quanto ancora potrò farlo.” Dietro la comicità e il sarcasmo, Natalie inizia a cedere. Le sue certezze iniziano a traballare. Si interroga sul tempo che passa, su quel senso di stallo esistenziale che chiunque abbia attraversato un periodo di solitudine conosce benissimo. La scrittura non basta più. La storia – quella vera, la relazione, il coinvolgimento – è ancora un desiderio vivo.
“Com’è che tutti hanno trovato quello giusto, e io no? O sono la donna più sfortunata del mondo. O… il mio radar si è rotto.” Il finale del monologo è la parte più fragile e autentica. Natalie mette in discussione non solo gli altri, ma sé stessa. E lo fa senza esagerazioni. Il dubbio del radar “rotto” è uno di quei pensieri silenziosi che arrivano quando ti chiedi se stai cercando nel modo sbagliato, se sei tu a sbagliare persone o se sei tu la persona sbagliata. Un pensiero duro, che però apre alla possibilità di un cambiamento.

Natalie è un personaggio che vive in bilico tra romanticismo e disincanto. Questo monologo ce la mostra mentre è ancora in una fase di cinismo funzionale – scrive di disastri amorosi perché è più facile riderci sopra che affrontarli davvero. Ma sotto la superficie c’è già il desiderio di un cambiamento. E tutto il film, in fondo, è il percorso che la porterà da qui a spogliarsi del sarcasmo e dire davvero quello che sente. Magari in piedi davanti alla porta di qualcuno, con un cartello tra le mani.

Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica

Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.