Monologhi maschili famosi dal cinema: i più iconici da provare

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~ LA REDAZIONE DI RC

Hai appena iniziato a recitare o stai cercando un testo che ti permetta di entrare nel ruolo senza dover affrontare troppe difficoltà tecniche? Qui trovi una raccolta di monologhi pensati proprio per chi muove i primi passi nella recitazione: testi brevi, chiari, ma capaci di dire qualcosa. Per allenarti, per un provino base, o per prendere confidenza con la scena.

FORREST GUMP - FORREST (TOM HANKS)

"Forrest Gump", diretto da Robert Zemeckis e rilasciato nel 1994, è un'epopea emotiva che attraversa diverse decadi della storia americana attraverso gli occhi di Forrest Gump, interpretato magistralmente da Tom Hanks. Il personaggio, affetto da un lieve ritardo mentale, si ritrova coinvolto in numerosi eventi storici cruciali, rimanendo però sempre ancorato ai suoi valori di bontà e amore. Il monologo finale del film si svolge presso la tomba della sua amata Jenny, offrendo una riflessione toccante sulla vita, la perdita e il destino.

Tom Hanks ha vinto l'Oscar per il miglior attore per la sua interpretazione in "Forrest Gump", confermandosi come uno degli attori più versatili e talentuosi della sua generazione.

INTRO MONOLOGO

Sei morta un sabato mattina. E ti ho fatto mettere qui, sotto il nostro albero. E ho preso la casa di tuo padre e l'ho fatta abbattere. Mamma diceva sempre che morire fa parte della vita. Magari non fosse così. Il piccolo Forrest se la cava benissimo, sì. Presto ricomincerà la scuola

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APOCALYPSE NOW - IL COLONNELLO KURTZ (MARLON BRANDO)

"Apocalypse Now", diretto da Francis Ford Coppola, è un epico film di guerra che ha incantato e turbato pubblico e critica sin dalla sua uscita nel 1979. Basato in parte su "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad, il film trasporta la tematica del colonialismo e della corruzione dell'anima umana nel contesto della Guerra del Vietnam. Il Colonnello Walter E. Kurtz è un ufficiale dell'esercito americano che ha abbandonato la civiltà per diventare il capo di una tribù nel bel mezzo della giungla cambogiana. Il suo monologo finale rappresenta un punto culminante del film, offrendo uno sguardo nella sua psiche tormentata e nella sua visione distorta della guerra e dell'umanità.

INTRO MONOLOGO

Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei... Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore… orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono nemici da temere.

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AMERICAN BEAUTY - LESTER BUNHAM (KEVIN SPACEY)

"American Beauty", diretto da Sam Mendes e scritto da Alan Ball, si svela come un'acuta disamina della società americana di fine millennio. Il film esplora le insoddisfazioni e le crisi esistenziali di Lester Burnham, interpretato magistralmente da Kevin Spacey, un uomo di mezza età che intraprende un viaggio di auto-scoperta che lo porta a sfidare le convenzioni sociali e personali. Kevin Spacey offre una performance che gli è valsa l'Oscar. Il suo personaggio, intrappolato in una vita di monotonia e disperazione, diventa lo specchio attraverso il quale il film riflette le inquietudini dell'esistenza suburbana americana.

INTRO MONOLOGO

Ho sempre saputo che ti passa davanti agli occhi tutta la vita nell'istante prima di morire. Prima di tutto, quell'istante non è affatto un istante: si allunga, per sempre, come un oceano di tempo. Per me, fu... lo starmene sdraiato al campeggio dei boy scout a guardare le stelle cadenti; le foglie gialle, degli aceri che fiancheggiavano la nostra strada; le mani di mia nonna, e come la sua pelle sembrava di carta.

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WILL HUNTING - SEAN (ROBIN WILLIAMS)

"Will Hunting - Genio ribelle" è un capolavoro cinematografico che narra la storia di Will Hunting, un giovane dotato di un'intelligenza eccezionale, che lavora come bidello al MIT di Boston. La sua vita prende una svolta quando il suo talento viene scoperto da un professore del MIT, che lo aiuta a sfruttare le sue potenzialità. Il film vede Matt Damon nei panni di Will Hunting e Robin Williams in quelli dello psicologo Sean Maguire. Il monologo di Williams è un punto di svolta, dove il suo personaggio, Sean, condivide con Will la propria saggezza sulla vita, l'amore e la perdita, evidenziando la differenza tra conoscenza libresca e esperienza vissuta. Williams utilizza un tono calmo ma intenso, con un'attenzione particolare alla sincerità emotiva, per trasmettere la profondità del suo messaggio. Il monologo ha un forte impatto emotivo, invitando il pubblico a riflettere sulla propria vita, sulle relazioni e sul vero significato dell'amore e della perdita.

INTRO MONOLOGO

Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto.

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FIGHT CLUB - TYLER DURDEN (BRAD PITT)

La trama segue le vicende del narratore, Edward Norton, un impiegato insoddisfatto della propria vita, affetto da insonnia cronica e alienato dalla società consumistica che lo circonda. In cerca di un senso nella sua esistenza, incontra Tyler Durden, Brad Pitt, un carismatico venditore di sapone con una filosofia di vita radicalmente opposta alla sua. Insieme fondano il Fight Club, un club segreto in cui gli uomini si riuniscono per combattere tra loro, liberando la loro frustrazione e rabbia in una forma di terapia estrema. Tyler Durden esprime in queste parole la disillusione e la rabbia di una generazione intrappolata in un ciclo di consumismo e insoddisfazione. Questa tirata critica principalmente il sistema che impone alle persone di inseguire un ideale di successo materialistico e di autorealizzazione attraverso l'acquisto di beni superflui, un ciclo che divora l'identità individuale e collettiva.

INTRO MONOLOGO

Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.

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LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO - NOVECENTO (TIM ROTH)

"La leggenda del pianista sull'Oceano" di Giuseppe Tornatore sfiora il mitico attraverso la vita di un uomo che fa del mare la sua unica casa e del pianoforte il suo mondo intero. Basato sull'opera teatrale "Novecento" di Alessandro Baricco, il film ci porta attraverso la storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, Tim Roth, il cui talento pianistico nasconde una profonda riflessione sull'essenza della vita, l'arte e la scelta. Attraverso le sue esperienze e il suo emblematico monologo finale, il film si fa portavoce di tematiche universali, toccando corde intime nell'animo dello spettatore e offrendo uno sguardo contemplativo sulla condizione umana.

INTRO MONOLOGO


Tutta quella città… non si riusciva a vederne la fine… La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? Era tutto molto bello, su quella scaletta… e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema. Non è quello che vidi che mi fermò, Max

È quello che non vidi. Puoi capirlo? Quello che non vidi… In tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine. C’era tutto. Ma non c’era una fine. Quello che non vidi era dove finiva tutto quello. La fine del mondo.

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TRAINSPOTTING - RENTON (EWAN MCGREGOR)

"Trainspotting" di Danny Boyle ha catturato l'essenza ribelle e la critica incisiva della generazione degli anni '90 . Attraverso le vicende di Mark Renton ed i suoi amici, il film dipana una narrazione cruda e disarmante sull'heroin chic, l'alienazione giovanile e il rifiuto del conformismo. La pellicola si fa anche portavoce di una generazione disillusa, servendosi di uno stile visivo audace e di una narrazione che non teme di affrontare tematiche scomode. Tra le scene più emblematiche del film, il monologo di Renton sullo "scegliere una vita".

INTRO MONOLOGO



Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici

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BLADE RUNNER - ROY BETTY (RUTGER HAUER)

"Blade Runner" di Ridley Scott è un capolavoro del cinema di fantascienza che ha profondamente influenzato il genere con la sua narrazione intricata e la ricca atmosfera visiva. Uno degli aspetti più distintivi del film è la sua capacità di esplorare temi profondamente filosofici attraverso i suoi personaggi, in particolare attraverso il replicante Roy Batty, interpretato da Rutger Hauer. Il monologo finale di Roy, comunemente noto come "Tears in Rain", è uno dei momenti più iconici e commoventi del film.

INTRO MONOLOGO

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare...

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IL GRANDE DITTATORE - ADENOID (CHARLIE CHAPLIN)

Il monologo finale di Chaplin ne Il grande dittatore è un discorso che trascende il film stesso, diventando un vero e proprio manifesto umanista contro la tirannia e l’oppressione. In un’epoca segnata dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla minaccia nazista, Chaplin utilizza le parole del suo personaggio per parlare direttamente agli spettatori, opponendosi alla disumanizzazione della società. Questo discorso è una critica ai dittatori e alle ideologie oppressive, ma anche un richiamo alla riscoperta dei valori di empatia, libertà e solidarietà.

INTRO MONOLOGO

Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato

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LA VENTICINQUESIMA ORA - MONTY BROGAN (EDWARD NORTON)

Al centro di "La 25ª ora", film diretto da Spike Lee, troviamo un monologo crudo e viscerale pronunciato dal protagonista, Montgomery Brogan. Questo monologo è sia un flusso di coscienza rabbioso rivolto contro la città di New York e i suoi abitanti, che un'incursione profonda nella psiche di un uomo che si trova sull'orlo di un abisso personale e morale. Attraverso queste parole cariche di dolore e disillusione, il film esplora temi universali di colpa, pentimento e la ricerca di redenzione.

INTRO MONOLOGO

Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi, e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri, che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai sikh e ai pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti. Puzzano di curry da tutti i pori, mi mandano in paranoia le narici.

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BONUS - TRIS DI AL PACINO

L'AVVOCATO DEL DIAVOLO

Per chi è che ti incolli tutti quei mattoni, si può sapere? Dio? E’ così? Dio… Beh Kevin, ti voglio dare una piccola informazione confidenziale a proposito di Dio. A Dio piace guardare. E’ un guardone giocherellone, riflettici un po’… Lui da all’uomo gli istinti. Ti concede questo straordinario dono e poi che cosa fa? Te lo giuro che lo fa per il suo puro divertimento… 

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OGNI MALEDETTA DOMENICA

Non so cosa dirvi davvero. Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi... ora noi... o risorgiamo come squadra, o cederemo, un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, fino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei, credetemi... e possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi; oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta. Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio. Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare.

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PROFUMO DI DONNA

Il signor Simms non la vuole un’altra chance. Non gli interessa l’etichetta di “studente ancora degno della Baird School”. Ma che significa, qual è il vostro motto qui: basta denunciare i propri compagni per salvarsi il culo? E chi non fa la spia viene mandato al rogo? Beh, signori miei, quando piove la merda, c’è molta gente che scappa e pochi altri che tengono duro, e qui Charlie affronta il fuoco mentre George si nasconde nelle mutande di papà. E voi che cosa fate? Decidete di salvare George e di distruggere Charlie.

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