Monologo di Arcangela in Las Muertas

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Arcangela in "Las Muertas"

Il monologo di Arcangela in Las Muertas è uno dei momenti chiave della seconda puntata, dove la matrona spiega a Serafina il funzionamento del bordello. In circa due minuti e mezzo, Arcangela descrive regole, clienti, prezzi e disciplina con tono pragmatico e autoritario. È un testo perfetto per audizioni teatrali e cinematografiche, perché permette di lavorare su autorità scenica, ritmo vocale e sottotesto. In questa guida analizziamo durata, temi, difficoltà e consigli pratici per interpretarlo al meglio.

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Film: Las Muertas (2025) di Luis Estrada
Personaggio: Arcangela
Attrice: Arcelia Ramírez
Minutaggio: 20:04-22:50 (Episodio 2)

Durata: 2 minuti 46 secondi

Difficoltà: Media – più tecnico che emotivo, richiede chiarezza espositiva e la capacità di dare ritmo a un testo molto pratico, evitando la monotonia. L’attrice deve trasformare un discorso gestionale in un momento di forte autorità scenica.

Emozioni chiave: Autorità → parla come matrona che comanda e stabilisce regole. Pragmatismo → tono didattico, quasi da manuale di business. Lucidità fredda → descrive violenza e sfruttamento con distacco professionale. Controllo → non c’è spazio per il pathos, ma per la logica e la disciplina.

Contesto ideale per un attore/attrice: Audizioni teatrali/cinematografiche → perfetto per mostrare autorità e leadership, senza bisogno di grande pathos. Laboratori su ritmo e gestione del testo → ottimo per allenarsi a trasformare un testo informativo in un discorso vivido e dinamico. Ruoli di potere femminile → ideale come prova per personaggi di “matrona”, “boss”, “figura dominante” che stabilisce regole agli altri.

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "Las Muertas"

Las Muertas è ambientata in Messico negli anni ’60 e segue le vicende delle sorelle Arcangela e Serafina Baladro, due donne che costruiscono un impero di bordelli e traffici illegali, muovendosi tra corruzione, affari e relazioni tossiche. La serie si apre con gli omicidi di giovani donne nel deserto e con l’introduzione di Serafina e il suo legame ossessivo con Simon Corona, un disertore e suo ex marito. La loro relazione, fatta di amore e vendetta, diventa il filo rosso che intreccia passioni personali e affari criminali.

Parallelamente, Arcangela si impone come imprenditrice spietata: apre bordelli, corrompe autorità locali e amplia gli affari con l’aiuto del Capitano Bedoya, figura ambigua e violenta che porta disciplina militare all’interno delle case. Gli episodi mostrano come le prostitute, al tempo stesso vittime e complici, vivano tragedie personali — come Blanca, segnata da aborti clandestini e morte atroce — e come i tentativi delle sorelle di tenere unito il loro impero portino a scontri, fughe e nuovi crimini.

Il giovane Beto, figlio di Arcangela, incarna la ribellione: tornato dagli Stati Uniti con affari illeciti, finisce assassinato, segnando un punto di svolta. La fattoria e il Casino de Danzón diventano nuove coperture per traffici, ma anche luoghi di violenza e tensioni interne. Con l’arrivo dell’ispettore Cueto, la pressione aumenta. Le indagini mettono in luce la fragilità dell’impero Baladro, mentre Serafina si lascia consumare dall’ossessione per Simon e Arcangela tenta disperatamente di mantenere il controllo.

Testo del monologo + note

Senti, Serafina, il mercato della prostituzione è molto semplice, ma perché tutto funzioni bisogna essere molto precise. La cosa più importante, è che tutti i clienti si sentano a proprio agio, in modo che spendano il più possibile. Per loro è molto importante che le ragazze appaiano pulite e sistemate. La casa apre alle otto, e per quell’ora voglio che sia tutto pronto: le birre fredde, il juke box collegato e l’insegna accesa. Alcuni clienti conoscono già il posto, e senza bere né ballare scelgono una ragazza e salgono verso le camere. Altri vogliono passare la serata solo a bere, e dobbiamo trattarli bene tutti. Altri preferiscono ballare prima un pò, e una volta che sono più allegri scelgono la ragazza che preferiscono. Bisogna controllare che le ragsazze in qualche modo li incoraggino a salire in camera. Noi ci occuperemo del registratore di cassa, e così teniamo traccia di tutto. La vendita delle bevande alcoliche va sempre bene, e non allunghiamo mai le bevande: se ordinano il rum, gli diamo il rum; se ordinano la tequila, gli diamo la tequila. Il nostro scopo è far salire che le ragazze offrano il maggior numero di servizi ogni sera. Infatti alle ragazze è proibito dire di no quando un cliente vuole andare in camera. Ah, altra cosa importanta è tenere il conto delle persone che vanno e tornano dalle camere. Alla casa del Molino è Calavera a occuparsi di questo aspetto in particolare: lei sta ai piedi della scala, e quando il cliente sale consegna alla ragazza una marchetta e un asciugamano, e a seconda del servizio e del tempo richiesto dal cliente le dà una marchetta di colore diverso. Lei sa quanto chiedere per ogni ragazza, non hanno tutte lo stesso prezzo. E in caso di problemi con qualche cliente, c’è chi esagera o non vuole pagare, intervengono i faccendieri. Purtroppo alcuni clienti finiscono per colpirle o maltrattarle. La cosa importante è che Calavera controlli che la ragazza non sia stata picchiata. Quando le ragazze terminano un servizio, rapidamente tornano nella sala e continuano a lavorare. Una brava lavoratrice può arrivare anche fino a cinque o sei clienti in una notte, ma le migliori ne fanno anche di più. Alcune addirittura il doppio. 

“Senti, Serafina, il mercato della prostituzione è molto semplice, ma perché tutto funzioni bisogna essere molto precise.” → tono fermo, da insegnante; pausa breve dopo “Senti, Serafina”; sguardo diretto per affermare autorità.

“La cosa più importante, è che tutti i clienti si sentano a proprio agio, in modo che spendano il più possibile.” → intonazione calma ma pragmatica; pausa dopo “la cosa più importante”; voce che sottolinea il cinismo con naturalezza.

“Per loro è molto importante che le ragazze appaiano pulite e sistemate.” → tono più secco; sguardo rivolto verso il basso, come se valutasse le ragazze.

“La casa apre alle otto, e per quell’ora voglio che sia tutto pronto: le birre fredde, il juke box collegato e l’insegna accesa.” → ritmo scandito; pausa dopo ogni elemento dell’elenco; tono direttivo.

“Alcuni clienti conoscono già il posto, e senza bere né ballare scelgono una ragazza e salgono verso le camere.” → voce piana, descrittiva; pausa breve su “camere”, sguardo neutro.

“Altri vogliono passare la serata solo a bere, e dobbiamo trattarli bene tutti.”

→ tono leggermente più morbido; sottolineatura su “tutti”.

“Altri preferiscono ballare prima un pò, e una volta che sono più allegri scelgono la ragazza che preferiscono.” → intonazione quasi didattica, ritmo regolare; micro-sorriso su “più allegri”.

“Bisogna controllare che le ragazze in qualche modo li incoraggino a salire in camera.” → tono pragmatico, sguardo severo; pausa breve dopo “controllare”.

“Noi ci occuperemo del registratore di cassa, e così teniamo traccia di tutto.” → voce sicura; pausa netta su “di tutto”.

“La vendita delle bevande alcoliche va sempre bene, e non allunghiamo mai le bevande: se ordinano il rum, gli diamo il rum; se ordinano la tequila, gli diamo la tequila.” → ritmo serrato, tono pragmatico; micro-pausa tra “rum” e “tequila”.

“Il nostro scopo è far sì che le ragazze offrano il maggior numero di servizi ogni sera.” → tono fermo, diretto; sguardo fisso a Serafina.

“Infatti alle ragazze è proibito dire di no quando un cliente vuole andare in camera.” → intonazione più dura; pausa breve su “proibito dire di no”.

“Ah, altra cosa importante è tenere il conto delle persone che vanno e tornano dalle camere.” → tono pratico; pausa netta su “importante”.

“Alla casa del Molino è Calavera a occuparsi di questo aspetto in particolare: lei sta ai piedi della scala, e quando il cliente sale consegna alla ragazza una marchetta e un asciugamano, e a seconda del servizio e del tempo richiesto dal cliente le dà una marchetta di colore diverso.” → ritmo più rapido, descrittivo; voce piatta ma precisa; pausa solo su “in particolare”.

“Lei sa quanto chiedere per ogni ragazza, non hanno tutte lo stesso prezzo.” → tono quasi contabile; pausa breve su “prezzo”.

“E in caso di problemi con qualche cliente, c’è chi esagera o non vuole pagare, intervengono i faccendieri.” → intonazione più bassa, ferma; pausa secca su “faccendieri”.

“Purtroppo alcuni clienti finiscono per colpirle o maltrattarle.” → tono neutro, freddo; pausa breve su “purtroppo”.

“La cosa importante è che Calavera controlli che la ragazza non sia stata picchiata.” → voce pragmatica, ritmo regolare; sguardo fermo.

“Quando le ragazze terminano un servizio, rapidamente tornano nella sala e continuano a lavorare.” → tono asciutto; pausa breve su “servizio”.

“Una brava lavoratrice può arrivare anche fino a cinque o sei clienti in una notte, ma le migliori ne fanno anche di più. Alcune addirittura il doppio.” → ritmo crescente;

intonazione quasi di orgoglio freddo; pausa netta dopo “il doppio”.

COME RENDERLO AUTENTICO

Intonazione: mantenere un tono fermo e pratico, come un manuale recitato; nessuna teatralità emotiva, ma chiarezza autoritaria.

Pause: usarle per scandire elenchi e regole, rendendo il discorso più incisivo e meno monotono.

Sguardo: diretto a Serafina nei punti cruciali (regole, divieti), laterale o basso quando descrive clienti e ragazze.

Sottotesto: dietro la freddezza, emerge la figura della matrona che controlla e organizza: non c’è empatia, ma un senso di ordine e disciplina.

Ritmo: costante e ben scandito, con accelerazioni solo nelle descrizioni pratiche (Calavera, marchette, prezzi). La chiusa va lasciata con tono definitivo, come un regolamento imposto.

Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa del monologo di Arcangela da "Las Muertas"

Il monologo di Arcangela Baladro in Las Muertas (EP.2) spiega a Serafina Baladro il funzionamento del mercato della prostituzione in Messico negli anni ’60. È un discorso tecnico e autoritario, in cui Arcangela definisce regole precise su clienti, ragazze e gestione della casa.

TEMI DEL MONOLOGO

Gestione economica → bevande, marchette, registratore di cassa.

Controllo delle ragazze → igiene, incoraggiamento ai clienti, obbligo di non rifiutare.

Disciplina e regole → orari, organizzazione della sala, monitoraggio dei servizi.

Violenza e sfruttamento → clienti che maltrattano, faccendieri che intervengono.

Efficienza del bordello → numero di clienti per notte, distinzione tra lavoratrici medie e “migliori”.

FUNZIONE NARRATIVA

Questo monologo serve a mostrare il pragmatismo spietato di Arcangela.
Svelare il dietro le quinte dei bordelli come impresa organizzata. Introdurre il personaggio di Calavera come figura chiave di controllo. Evidenziare la trasformazione di Serafina, che entra progressivamente in quel mondo.

Come preparare il monologo di Arcangela da "Las Muertes" per un provino

STEP PRATICI PER IL MONOLOGO ED ERRORI DA EVITARE

Obiettivo del monologo Mostrare l’autorità e il pragmatismo di Arcangela Baladro, una matrona che tratta la prostituzione come un’impresa. L’attore/attrice deve rendere credibile una figura fredda e organizzatrice, capace di parlare di violenza e sfruttamento con naturalezza quasi amministrativa.

Sottotesto Non è un discorso emotivo, ma un manuale di sopravvivenza. Dietro la freddezza emerge il bisogno di controllo totale. Le regole non sono solo pratiche: servono a legittimare il potere di Arcangela.

Azione minima Postura dritta, mani ferme o piccoli gesti che sottolineano i punti chiave. Gesti pratici e misurati, come “contare” o “dettare regole”. Sguardo diretto a Serafina per marcare autorità, laterale quando spiega esempi.

Dinamica vocale

Inizio → tono chiaro, fermo, quasi didattico.
Elenchi (bevande, marchette, regole) → ritmo scandito, con micro-pause.
Parte sulla violenza → voce che resta fredda, senza cadere nel pathos.
Chiusura → tono definitivo, come una regola scolpita nella pietra.

Chiusa La frase finale sulle “lavoratrici migliori” deve avere un tono di orgoglio freddo. Non va detta con calore, ma con la soddisfazione di chi misura la produttività come un successo aziendale.

Errori comuni

Recitare con troppa emotività, trasformando il discorso in una denuncia: in realtà Arcangela non giudica, stabilisce.
Monotonia vocale, che appiattisce il testo.
Movimenti eccessivi, che rischiano di sminuire l’autorità del personaggio.

Finale morbido, invece di dare una chiusura netta e autoritaria.

Il finale della serie "Las muertas"(Spoiler alert)

Nelle battute conclusive, la polizia interviene e il fragile equilibrio crolla: Arcangela e Serafina vengono arrestate insieme ai loro complici, tra cui il Capitano Bedoya. Le prostitute, invece, riescono a ribaltare la narrazione: da vittime silenziose a “eroine” pubbliche, ottengono assoluzioni e persino un’indennità, mentre i giornali titolano “Costrette a prostituirsi”. Simon, la cui testimonianza aveva dato il via alle indagini, finisce in carcere ma viene pugnalato nottetempo. Il mistero sul suo assassino rimane irrisolto.

Le sorelle Baladro vengono condannate a lunghi anni di prigione, ma non perdono il loro potere: dentro il carcere femminile continuano a gestire affari, usura e traffici, diventando le nuove “matrone dietro le sbarre”. Il monologo finale del giornalista chiude la serie, rivelando l’ambiguità del giornalismo: articoli sensazionalistici che hanno amplificato i fatti, ma che hanno anche acceso l’attenzione pubblica su corruzione, tratta e abusi in Messico. Il racconto si chiude con un senso di disincanto: alcuni protagonisti ricostruiscono vite ordinarie, altri restano in carcere, e delle ragazze dei bordelli non si sa più nulla.

FAQ sul monologo di Arcangelo

  • Quanto dura il monologo? Il monologo dura circa 2 minuti e 30 secondi a ritmo medio, ed è facilmente adattabile a 1 minuto per un’audizione.

  • Che temi tratta? Parla di gestione del bordello, controllo delle ragazze, rapporti con i clienti, vendita di alcolici, e disciplinamento attraverso regole ferree.

  • Che età di casting copre? Il monologo è adatto a un’attrice dai 35 ai 60 anni, capace di incarnare una figura di potere e pragmatismo.

  • Che livello di difficoltà ha? Medio: richiede padronanza del ritmo, chiarezza vocale e capacità di mantenere autorevolezza senza cadere nella monotonia.

  • Qual è l’obiettivo del monologo? Mostrare che Arcangela Baladro non è emotiva ma una matrona-gestore, che tratta la prostituzione come un’impresa regolamentata.

  • Come deve chiudersi il monologo? Con tono secco e definitivo, come se avesse appena imposto una regola indiscutibile.

  • Quali errori comuni evitare? Interpretarlo con troppa emotività. Rendere la voce piatta e monotona. Riempirlo di gesti eccessivi. Non dare una chiusura netta.

  • Perché è utile per un’attrice? Perché consente di lavorare sulla forza pragmatica del personaggio, trasformando un discorso tecnico in un esercizio di autorità e carisma scenico.

Credits e dove vederlo

Regia: Luis Estrada

Sceneggiatura: Tratta dal romanzo di Jorge Ibargüengoitia

Produttori: Netflix, Bandidos Film

Cast principale: Paulina Gaitan (Serafina Baladro), Mauricio Isaac (La Calavera)

, Arcelia Ramírez (Arcángela Baladro), Alfonso Herrera (Simón), Joan Cosio (Capitán Bedoya)

Montaggio: -

Colonna sonora / Musica: -

Direttore della Fotografia: -

Dove vederlo: Netflix

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