Monologo Femminile - Emma Stone in \"Easy Girl\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Olive in Easy Girl richiede all’attrice di navigare tra ironia e vulnerabilità, catturando le sfumature di un personaggio che si ritrova intrappolato nella sua stessa maschera. Olive usa l'umorismo e la leggerezza per distanziarsi dal peso della situazione, e il monologo rappresenta un momento chiave in cui il suo bisogno di autenticità e di liberarsi da un ruolo imposto inizia a farsi sentire.

COME SI DICE, PADRE

MINUTAGGIO: 1:03:02-1:4:22

RUOLO: Olive

ATTRICE: Emma Stone
DOVE: Disney+



INGLESE


Forgive me, father, for I have sinned. I think that's how you're supposed to start these things. I'm only going on what I've seen in the movies. Where do I even start? I've been pretending to be a - how would one phrase it in Catholic words? A harlot. It's not like I've actually been doing the things that people are saying I'm doing, but - then again - I'm not denying them, so I've just been wondering: is that wrong? It was just that a lot of people had been asking me to do things and I thought it was okay, because it wasn't real. It was make-believe and no one was getting hurt. But a lot of people hate me now. I kind of hate me, too. I could be wrong, but aren't you supposed to say something or ask me questions? Tell me to say 'Hail Marys'? Hello? Oh, come on!



ITALIANO


Mi perdoni, Padre, perché ho peccato. Credo che la cosa cominci con questa frase. Sto ripetendo quello che ho visto nei film. Ora da dove inizio? Sto fingendo ormai da tempo di essere… qual è il modo cattolico per definire una “donnaccia”? … Donnaccia. Non che io stia facendo per davvero le cose che i miei compagni dicono che io abbia fatto, ma… non intendo nemmeno negarle, per cui mi chiedevo… E’ forse una cosa brutta? Che certe persone mi hanno supplicata di fare delle cose, e io ho accettato, perché non era vero. Ecco… Era una messa in scena. E nessuno ne soffriva, ma… Adesso mi odia mezza scuola. E anche io mi odio, lo sa?... Senta, mi sbaglierò, ma… lei ora non mi dovrebbe rispondere? Farmi dire 10 Ave Maria, non devo pagare qualcosa, fermarmi sulla casella rossa… c’è nessuno???

EASY GIRL

"Easy Girl" è una commedia adolescenziale del 2010, diretta da Will Gluck e interpretata da Emma Stone, il cui ruolo in questo film ha segnato una svolta nella sua carriera. È una rivisitazione moderna della letteratura classica, ispirata in parte a La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, anche se con un approccio brillante e irriverente alla realtà dei licei americani.


La storia segue Olive Penderghast (Emma Stone), una liceale che conduce una vita anonima finché una bugia sulla sua vita sessuale non prende piede e si trasforma in uno scandalo. Olive inventa un racconto in cui finge di aver avuto una breve avventura con un ragazzo universitario, solo per evitare un fine settimana noioso. Purtroppo, la storia viene sentita da Marianne (Amanda Bynes), una fervente cristiana della scuola, che decide di diffondere la voce. In breve, Olive diventa "la ragazza facile" del liceo: un’etichetta non cercata che però decide di sfruttare per acquisire popolarità e sfuggire alla noia quotidiana.


Lungo il percorso, Olive si ritrova a "fingere" relazioni con ragazzi marginalizzati della scuola in cambio di piccoli favori o regali. Questi ragazzi, considerati "perdenti" dalla società del liceo, ottengono una temporanea reputazione di "maschi alfa", e Olive trova un ruolo da eroina sui generis, soddisfatta della sua piccola ribellione. Tuttavia, questa facciata inizia a incrinarsi quando le conseguenze delle bugie diventano sempre più difficili da gestire, influenzando le relazioni con la sua famiglia e i suoi veri amici.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è uno dei momenti più significativi di Easy Girl, perché Olive, interpretata da Emma Stone, cerca di confessare le sue "colpe", anche se con un tono ironico e irriverente. Il monologo mette in luce il conflitto interiore di Olive, il peso di un ruolo che si è auto-imposta per gioco e ribellione, ma che ora le sta sfuggendo di mano.


Olive si rivolge simbolicamente a un "Padre" – figura del confessionale – per confessare peccati che, in realtà, non ha mai commesso davvero. La frase di apertura, "Mi perdoni, Padre, perché ho peccato", la ricalca dai film, un dettaglio che già rivela il suo distacco da quello che sta per dire e il suo desiderio di giocare con gli stereotipi. Ma dietro il tono ironico si nasconde una vera e propria vulnerabilità: Olive si sta domandando se quello che sta facendo è davvero sbagliato.


Quando chiede, "Qual è il modo cattolico per definire una ‘donnaccia’?" non solo fa una battuta, ma evidenzia la tensione tra la percezione sociale e la sua identità personale. Si sta confrontando con il peso dell’etichetta che le è stata imposta: la ragazza facile, e la parola “donnaccia” – volutamente fuori contesto – mostra quanto Olive trovi assurdo il modo in cui viene giudicata. Olive sta giocando un ruolo che le ha dato potere e popolarità momentanea, ma ora si ritrova a fare i conti con le conseguenze. In questa confessione, ammette di aver accettato la “parte” della ragazza facile per aiutare i compagni, per soddisfare le loro richieste, perché “non era vero, era una messa in scena”. In questa frase emerge l’ingenuità con cui Olive ha sottovalutato l’impatto delle sue azioni. Si tratta di un’autocritica implicita: in fondo, anche lei è rimasta vittima del proprio gioco, poiché ora si ritrova odiata dagli altri e, cosa peggiore, a odiare sé stessa.


Il finale del monologo, con la frase ironica "Non devo pagare qualcosa, fermarmi sulla casella rossa… c’è nessuno?", è un modo per evidenziare la solitudine di Olive. La battuta richiama il gioco del Monopoli, simboleggiando la sensazione di Olive di trovarsi intrappolata in un gioco sociale crudele, in cui non sa più quali regole seguire o chi possa realmente ascoltarla. È una battuta che nasconde disperazione: in un mondo in cui tutti parlano e giudicano, Olive non trova nessuno che sia veramente disposto a risponderle, ad ascoltarla senza pregiudizi.

CONCLUSIONE

Questo monologo racchiude tutta la complessità emotiva di Olive: dietro il sarcasmo e la disinvoltura, emerge la sua crescente vulnerabilità, fino a un punto di rottura in cui è costretta a fare i conti con le conseguenze delle sue scelte. L’attrice dovrebbe sfruttare cambi di tono e ritmo per mostrare il viaggio di Olive dall’ironia alla consapevolezza, rendendo palpabile il suo smarrimento e il suo bisogno di essere ascoltata.

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