Monologo femminile - Melissa McCarthy in \"Le amiche della sposa\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Siamo nel momento più basso per Annie. Ha perso il controllo di sé, è stata esclusa dalle nozze della sua migliore amica, ha mandato a rotoli ogni relazione e si è chiusa in casa, sola e in rovina. Ed è qui che compare Megan, che fino a quel punto è stata il personaggio comico e grottesco del gruppo: eccentrica, impulsiva, senza filtri. Nessuno si aspetta che proprio lei diventi la voce della ragione. Ma è proprio quello che succede.

Agenti segreti e migliori amiche

MINUTAGGIO: 1:36:30-1:38:00

RUOLO: Megan

ATTRICE: Melissa McCarthy

DOVE: Netflix

INGLESE

All right. I'm glad to see you've got a little bit of spark in you. I knew that Annie was in there somewhere. I think... I think you're ready now to hear a little story about a girl. A girl named Megan. A girl named Megan that didn't have a very good time in high school. I'm referring to myself when I say "Megan." It's me, Megan. Yeah, I got that. I know you look at me now and think, "Boy, she must have breezed through high school." Not the case, Annie. No, this was not easy going up and down the halls. Okay? They used to try to blow me up. They threw firecrackers at my head. Firecrackers. I mean literally. I'm not saying that figuratively. I got firecrackers thrown at my head. They called me a freak. Do you think I let that break me? Do you think I went home to my mommy, crying, "I don't have any friends. Megan doesn't have any friends"? You know what I did? I pulled myself up, I studied really hard. I read every book in the library. And now? I work for the government. I have the highest possible security clearance. Don't repeat that! I won't. I can't protect you. I know where all the nukes are and I know the codes. You would be amazed. A lot of shopping malls. Don't repeat that! I have six houses. I bought an 18-wheeler a couple of months ago just because I could. Okay, you lost Lillian. You got another best friend sitting right in front of you, if you would notice. Huh? Now, you got to stop feeling sorry for yourself. Okay, 'cause I do not associate with people that blame the world for their problems. 'Cause you're your problem, Annie. And you're also your solution. Right? I mean, that's... You get that?

ITALIANO

Va bene, sono contenta che ci sia ancora della sporca vita in te. Sapevo che Annie era da qualche parte, e credo che tu ora sia pronta ad ascoltare la storia di una ragazza, che si chiama Megan. Questa Megan non se la passava per niente bene a scuola. Mi riferisco a me stessa, quando dico Megan. Sono io Megan. So che adesso mi guardi e pensi:” Perbacco, questa se la sarà spassata, a scuola”. Ma non è stato così, Annie. No, non è stato facile nemmeno facile camminare nei corridoio. No, hanno cercato di farmi esplodere. Mi hanno tirato dei petardi sulla testa, dei petardi. Non sto scherzando, non è per farti un esempio. Mi hanno tirato dei petardi in testa, mi hanno chiamata mostro. Pensi che questo non mi ferisse? Credi che andassi da mia mamma piangendo: “O, non ho nessun amico, o Megan non ha nemmeno un amico” No, non l’ho fatto. Sai che ho fatto? Mi sono rimboccata le maniche, ho studiato duramente, ho letto tutti i libri della biblioteca e ora? Lavoro per il governo e ho un lasciapassare per la sicurezza. Non dirlo in giro, non potrei proteggerti. So dove nascondono le atomiche e ne conosco i codici. Ne rimarresti sconvolta, nascoste nei centri commerciali. Non dirlo in giro. Ho sei case. Ho comprato un camper sei mesi fa solo perché me lo potevo permettere. Hai perso Lillian. La tua nuova migliore amica è seduta accanto a te se non te ne fossi accorta. Adesso devi smetterla di compiangerti, perché non mi piace stare con delle persone che incolpano il mondo dei loro problemi, perché sei tu il tuo problema, Annie. E sei anche la soluzione. Giusto? Dico sul serio, hai capito?

Le amiche della sposa

"Le amiche della sposa" (Bridesmaids, 2011), diretto da Paul Feig e scritto da Kristen Wiig insieme ad Annie Mumolo, è una commedia che gioca con la struttura dei film “da matrimonio” ma lo fa spostando tutto il centro emotivo e comico sul punto di vista della damigella d’onore. E già questo basta a far capire che non siamo davanti alla solita commedia romantica.

La protagonista è Annie Walker (Kristen Wiig), una donna sulla trentina che si trova in un momento di stallo esistenziale. Ha perso la sua pasticceria, ha una relazione occasionale con un uomo che la tratta con sufficienza (Jon Hamm), vive con due coinquilini assurdi e lavora in una gioielleria dove odia i clienti e odia se stessa. Tutto cambia quando la sua migliore amica di sempre, Lillian (Maya Rudolph), le annuncia di essere fidanzata.

Annie viene scelta come damigella d’onore, e lì comincia una lenta discesa in una spirale di gelosie, insicurezze e competizioni tragicomiche. Il conflitto principale nasce quando entra in scena Helen (Rose Byrne), una donna elegante, ricca, posata, che diventa quasi subito la rivale perfetta: tutto ciò che Annie non è. Helen si propone come nuova migliore amica di Lillian, e si intromette in ogni aspetto dell’organizzazione del matrimonio.

Ogni evento pre-matrimoniale (l’addio al nubilato, la scelta degli abiti, la cena, il viaggio a Las Vegas...) diventa un'occasione per mostrare questo scontro tra Annie e Helen, tra spontaneità e perfezione, tra disastro e controllo. Ma sotto le gag (alcune davvero spinte, tipo la famigerata scena del negozio di abiti da sposa) c'è una tensione emotiva autentica: Annie non sta solo sabotando i preparativi del matrimonio. Sta sabotando se stessa perché non riesce ad accettare che la sua vita sia andata a rotoli.

Analisi Monologo

“Va bene, sono contenta che ci sia ancora della sporca vita in te.”

La battuta iniziale è tipica di Megan: ruvida, sarcastica, ma anche vera. "Sporca vita" è una frase che descrive perfettamente l'idea di resistenza, di vitalità anche nel caos. Megan non è lì per consolarla, è lì per svegliarla. Sapevo che Annie era da qualche parte…Qui inizia la parte più sincera. Megan non si riferisce solo ad Annie come persona, ma all'Annie vera, quella che si è persa per strada. Le sta dicendo: “Tu non sei questa versione depressa e autodistruttiva di te stessa. Sei ancora lì dentro.” Questa Megan non se la passava per niente bene a scuola...” Comincia il racconto personale, in apparenza comico, ma se lo ascolti con attenzione è un piccolo atto di vulnerabilità. Le parole “mi chiamavano mostro”, “mi tiravano petardi in testa” hanno un impatto visivo fortissimo, surreale, ma proprio per questo indimenticabile. Megan non nega il trauma, lo ridicolizza per neutralizzarlo, ed è un modo di raccontare il dolore che solo chi l’ha davvero vissuto può permettersi.

“Credi che andassi da mia mamma piangendo?... No. Mi sono rimboccata le maniche...”

Qui arriva il cuore del discorso: l’assunzione di responsabilità. Megan non si piange addosso, non si racconta come vittima. Dice ad Annie, con parole che sembrano dure ma sono salvifiche: “Tu sei il problema, ma sei anche la soluzione”. È la linea più potente dell’intero monologo. Una verità che Annie ha bisogno di sentire e che nessuno ha avuto il coraggio di dirle così chiaramente. Ora lavoro per il governo... ho sei case... so dove sono nascoste le atomiche...” Questa sezione è puro stile Megan: una raffica di esagerazioni comiche (forse non tutte false?) che servono a bilanciare l’intensità emotiva del discorso. Sono un modo per dire: “Guarda dove sono arrivata, nonostante tutto.” Ma soprattutto: “Anche tu puoi ricostruirti.” E poi arriva la frase più tenera, anche se pronunciata con la solita goffaggine: “Hai perso Lillian. La tua nuova migliore amica è seduta accanto a te, se non te ne fossi accorta.” Questa è la dichiarazione di affetto più sincera e imprevista del film. Megan non dice "ti voglio bene", ma ti fa capire che c’è, che non è lì per caso. È una nuova presenza significativa nella vita di Annie. Una nuova possibilità.

Conclusione

Il monologo di Megan è un esempio di comicità usata come scudo e come grimaldello emotivo. Non c’è retorica, non c’è morale facile. C’è una donna che ha attraversato il ridicolo e il dolore, che ha imparato a convivere con il proprio passato senza lasciarsi definire da esso. E soprattutto, c’è una lezione che taglia dritto al cuore del film:  il vittimismo ti tiene fermo, la responsabilità ti fa muovere.

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