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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo della nipote di Rebecca è una scena breve ma significativa, che riflette uno dei temi centrali di Ted Lasso: fare la cosa giusta, anche quando comporta un sacrificio personale. Nonostante sia giovane, la nipote di Rebecca dimostra una saggezza sorprendente, raccontando un episodio della sua vita che, apparentemente semplice e quotidiano, nasconde una lezione morale importante. La sua storia diventa una metafora per il dilemma che Rebecca sta affrontando, offrendo alla zia una prospettiva chiara e diretta, tipica di chi vede il mondo con meno cinismo degli adulti.
STAGIONE 2 EPISODIO 3 MINUTAGGIO: 24:24- 25:38
RUOLO: nipote di Rebecca
ATTRICE: -
DOVE: Apple TV
INGLESE
This is just like the time I got in trouble for chewing gum in the bathroom. You got in trouble for chewing gum? No, I was smoking. But I don't want a lecture. I'll allow it. Go on. I was with my friend Sarah, who we call "pimp", when a teach came in and busted her. I was hiding in the loo and I could have just stayed there but he started to get a bit shitty with her. So, I decided to come out and we both ended up getting suspended. Mum freaked out and I had to watch a three-hour video about cancer. Point is, Aunt Stinky, sometimes you have to do the right thing even if you lose. Yes.
ITALIANO
Già, è come quando sono finita nei guai per aver masticato la gomma nel bagno… No, stavo fumando, ma non ho voglia di una predica… Ero con la mia amica Sara, detta “Traffichina”. E’ entrato un insegnante e l’ha beccata. Io mi ero nascosta in bagno e potevo rimanerci, ma lui ha iniziato a fare lo stronzo con lei… così ho deciso di uscire fuori e alla fine il Preside ci ha sospese entrambe. Mamma si è arrabbiata e ho dovuto guardare un video di tre ore che parlava del cancro. Il punto è… zia puzzola… che a volte devi fare ciò che è giusto. Anche se ci rimetti tu.
"Ted Lasso" è una serie che, sotto l'apparenza di una commedia sportiva leggera, si rivela una narrazione stratificata e ricca di sfumature emotive. Creata da Bill Lawrence, Jason Sudeikis, Joe Kelly e Brendan Hunt, la serie ha debuttato su Apple TV+ nel 2020 e si è rapidamente imposta come un prodotto capace di bilanciare umorismo, introspezione e crescita personale.
La storia segue Ted Lasso (Jason Sudeikis), un allenatore di football americano ingaggiato per allenare una squadra di calcio inglese, l’AFC Richmond, nonostante non abbia alcuna esperienza nel calcio europeo. L’assunzione non è casuale: Rebecca Welton (Hannah Waddingham), la nuova proprietaria del club, vuole distruggere la squadra come vendetta nei confronti del suo ex marito, il precedente proprietario, e pensa che assumere un allenatore incompetente sia il modo migliore per farlo.
Ted arriva in Inghilterra con un atteggiamento genuinamente positivo e un approccio fuori dagli schemi. Nonostante il cinismo iniziale di stampa, tifosi e giocatori, il suo metodo si basa sulla costruzione di fiducia e sul rafforzamento dell’identità della squadra, più che sulla tattica. Nel corso delle tre stagioni, la narrazione si sviluppa non solo attorno alle dinamiche sportive, ma anche ai percorsi di crescita personale dei personaggi.
Prima stagione: accettare il cambiamento
L’inizio è segnato dal contrasto tra l’ottimismo quasi ingenuo di Ted e la freddezza dell’ambiente calcistico britannico. All’interno della squadra, il capitano Roy Kent (Brett Goldstein), un veterano dal carattere burbero, e la giovane star Jamie Tartt (Phil Dunster), arrogante e talentuoso, rappresentano due poli opposti della leadership sportiva. Ted, con il suo metodo poco convenzionale, guadagna gradualmente il rispetto del gruppo, in particolare dell’insicuro Nathan Shelley (Nick Mohammed), inizialmente magazziniere, che Ted promuove a vice-allenatore.
Parallelamente, Rebecca, inizialmente intenzionata a sabotare Ted, si ritrova a cambiare idea, grazie anche all’amicizia con Keeley Jones (Juno Temple), influencer e fidanzata di Jamie, che evolve da semplice presenza mondana a figura chiave nella gestione del club. La stagione si conclude con il Richmond che retrocede, ma con una squadra più coesa e un’idea chiara su come ripartire.
Seconda stagione: affrontare i demoni interiori
Se la prima stagione esplora l’adattamento di Ted a un nuovo mondo, la seconda va più in profondità nel lato emotivo dei personaggi. Ted, nonostante la sua positività, inizia a mostrare segni di attacchi di panico, rivelando un lato più vulnerabile. Il tema della salute mentale prende il centro della scena con l’introduzione della psicologa dello sport Dr. Sharon Fieldstone (Sarah Niles), che sfida Ted a confrontarsi con il dolore irrisolto del suo passato, in particolare la morte del padre.
Nathan, da umile assistente insicuro, diventa sempre più ambizioso e rancoroso, sentendosi trascurato da Ted e sviluppando un’invidia crescente. Il suo arco narrativo culmina con il tradimento, quando lascia il Richmond per unirsi al West Ham, ora di proprietà dell’ex marito di Rebecca.
Intanto, Roy Kent, ritiratosi dal calcio giocato, trova una nuova dimensione come allenatore e partner di Keeley, mentre Jamie, dopo un periodo di crisi, cerca di maturare e diventare un giocatore meno egocentrico. La stagione chiude con tensioni irrisolte e un Richmond pronto a tornare in Premier League.
Terza stagione: chi siamo veramente?
La stagione finale affronta le questioni identitarie di ogni personaggio. Ted deve decidere se restare o tornare negli Stati Uniti per stare con il figlio. Nathan, dopo aver raggiunto il successo al West Ham, si rende conto di aver perso il senso di sé nel suo desiderio di affermazione. Rebecca riflette sul suo ruolo nel club, mentre Roy e Keeley affrontano le difficoltà di una relazione in continua evoluzione.
Sul piano sportivo, l’AFC Richmond, dato per sfavorito, diventa una squadra competitiva grazie a un calcio innovativo ispirato al Total Football, simbolo del superamento dei vecchi schemi e della ricerca di un’identità collettiva. La stagione si conclude con Ted che sceglie di lasciare il club per tornare a casa, Nathan che trova un equilibrio e Rebecca che, anziché vendere il Richmond, lo trasforma in qualcosa di ancora più grande.
Tematiche: più di una serie sportiva
Ted Lasso ribalta il concetto tradizionale di leadership. Il suo metodo non è basato sull’autorità o sulla conoscenza tecnica, ma sulla capacità di comprendere e valorizzare gli altri. Il messaggio è chiaro: vincere non significa solo alzare trofei, ma creare qualcosa di duraturo e significativo.
Salute mentale e vulnerabilità maschile
Uno degli aspetti più innovativi della serie è come affronta la salute mentale, specialmente tra gli uomini. Ted, che all’inizio sembra un ottimista incrollabile, si scopre fragile, segnato da traumi irrisolti. Nathan rappresenta il pericolo dell’insicurezza trasformata in rabbia repressa. Roy Kent, apparentemente duro e inscalfibile, impara a esprimere le proprie emozioni.
Trovare una famiglia fuori dalla famiglia biologica
L’AFC Richmond non è solo una squadra, ma una comunità. Ogni personaggio trova nel club un senso di appartenenza che va oltre il calcio: Rebecca si libera dall’ombra del suo ex-marito, Keeley costruisce una
carriera indipendente, Jamie supera il trauma di un padre tossico.
Il concetto di successo
La serie decostruisce l’idea classica di successo. Ted vince senza vincere trofei, Jamie diventa un leader quando smette di pensare solo a sé stesso, Nathan capisce che l’ambizione fine a sé stessa non porta alla felicità.
"Ted Lasso" è una serie che parte da un’idea semplice – un allenatore di football americano nel mondo del calcio inglese – per raccontare qualcosa di molto più profondo: il valore dell’empatia, il peso delle aspettative, la necessità di affrontare i propri demoni. Lo fa con un tono leggero ma mai superficiale, costruendo personaggi credibili e situazioni che parlano a tutti, che si sia tifosi di calcio o meno.
Il racconto inizia con una premessa che sembra poco rilevante: "Già, è come quando sono finita nei guai per aver masticato la gomma nel bagno… No, stavo fumando, ma non ho voglia di una predica…" Questa apertura è un esempio perfetto di realismo e caratterizzazione. Il tono diretto e quasi sfacciato della nipote aggiunge autenticità al personaggio. È chiaro che è una ragazzina intelligente, consapevole delle sue azioni e delle loro conseguenze, ma che non ha paura di essere sincera, anche se questo la mette in cattiva luce.
Poi introduce Sara, detta “Traffichina”, un dettaglio che rende il racconto ancora più credibile e personale: "Ero con la mia amica Sara, detta 'Traffichina'. È entrato un insegnante e l’ha beccata. Io mi ero nascosta in bagno e potevo rimanerci, ma lui ha iniziato a fare lo stronzo con lei… così ho deciso di uscire fuori e alla fine il Preside ci ha sospese entrambe." Qui emerge il conflitto centrale: la nipote avrebbe potuto salvarsi, rimanere nascosta e lasciare che Sara si prendesse tutta la colpa. Ma quando ha visto che la sua amica veniva trattata male, ha scelto di mettersi in gioco e di affrontare le conseguenze insieme a lei.
Non sopportava l’idea che l’insegnante approfittasse della sua posizione per prendersela con la sua amica, quindi ha scelto di intervenire, sapendo benissimo che questo le sarebbe costato qualcosa. Segue poi la conseguenza della sua scelta: "Mamma si è arrabbiata e ho dovuto guardare un video di tre ore che parlava del cancro." Questa frase, oltre a essere comica per la sua brutalità, evidenzia l’ironia della punizione ricevuta, che sembra quasi sproporzionata rispetto all’errore commesso. Ma invece di lamentarsi o di cercare di giustificarsi, la nipote di Rebecca arriva subito al punto:
"Il punto è… zia puzzola… che a volte devi fare ciò che è giusto. Anche se ci rimetti tu."Qui la ragazzina rivela la vera morale del suo racconto. Nonostante la sospensione e la punizione, rifarebbe la stessa scelta, perché sapeva che era la cosa giusta da fare.
Chiamare Rebecca "zia puzzola" è un dettaglio affettuoso che spezza il tono serio della frase, ma allo stesso tempo rende il suo consiglio ancora più autentico e disarmante. Non sta cercando di dare una lezione, sta solo dicendo quello che pensa, senza filtri.
Questo monologo è un perfetto esempio di come la saggezza possa arrivare da fonti inaspettate. Rebecca, in quel momento, si trova di fronte a una decisione difficile, un dilemma morale che potrebbe costarle qualcosa. E sua nipote, con la semplicità e la sincerità tipica dei giovani, le offre la risposta più chiara possibile: non importa se ci rimetti qualcosa, se è la cosa giusta da fare, devi farla.
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