Monologo - Claudia Gerini in \"Sara - La donna nell'ombra\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Siamo in un momento cruciale della serie. Sara si è da poco rimessa in moto dopo anni di silenzio. È ancora pienamente nel lutto per la morte del figlio Giorgio, e l’unica cosa che la tiene ancorata alla realtà è il bisogno di verità. A questo punto entra in scena Teresa, sua ex collega nei Servizi, con la quale ha condiviso un passato di operazioni clandestine, missioni delicate e soprattutto un legame profondo, non sempre lineare.

Il monologo che Teresa pronuncia è il tentativo, molto umano, di riavvicinarsi a Sara usando l’unico linguaggio che entrambe conoscono bene: l’urgenza operativa. Non si parla di sentimenti, non si chiede perdono, non c’è spazio per l’emotività espressa. C’è solo una missione, un pericolo imminente e una fiducia che si dà per scontata, come nei vecchi tempi.

Possiamo lavorare un'ultima volta

MINUTAGGIO: 12:00-13:48

RUOLO: Teresa

ATTRICE: Claudia Gerini

DOVE: Netflix

ITALIANO

No, che ricattando. Diciamo che ho bisogno di te e sono disposta a tutto per riaverti. Sergio Minucci. Il ragazzo che ti ha consegnato le chiavi. Lavora nello staff dei Tarallo. Da ventiquattr’ore non risponde e non usa il telefono. Nei giorni precedenti non ci sono state anomalie, solo contatti con la fidanzata, con compagni di liceo e una chat di gruppo con cui cercava una casa a Riviera di Chiaia. Ma ha mancato i messaggi che deve mandare a garanzia che tutto proceda bene, e non si è presentato all’appuntamento di emergenza. Sono sicura che è in pericolo. Qui c’è l’indirizzo di Sergio, quello della madre, tutti quelli della fidanzata, una scheda del telefonino e una chiavetta USB. La sai usare una chiavetta USB, si? Devi copiare tutto quello che c’è sul suo computer, se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.

Sara - la donna nell'ombra

Tutto inizia in un modo che richiama i romanzi hard boiled più cupi: una telefonata nel cuore della notte. Sara Morozzi, ex agente dei servizi segreti, riceve la notizia della morte del figlio, Giorgio. L’uomo è stato investito da un’auto. Tutto sembra un tragico incidente, eppure qualcosa non torna. Il medico alla guida racconta una versione che turba profondamente Sara: Giorgio si sarebbe lanciato contro l’auto. Questa informazione è il detonatore. Sara, che per anni ha vissuto lontana da tutto e da tutti, scompare da sé stessa per tornare a quello che era: un’analista, un’investigatrice, una donna addestrata a vedere dove gli altri non guardano. Inizia a scavare nella vita del figlio, che non vedeva da tempo. Scopre che lavorava per una multinazionale chimica e aveva una relazione con Viola, una giovane incinta all’ottavo mese. Per andare più a fondo, Sara rompe l’isolamento e si riaffaccia nel suo vecchio mondo. Chiama Teresa, vecchia collega dei tempi dei Servizi, interpretata da Claudia Gerini. Le due donne, un tempo un team affiatato nel campo delle intercettazioni ambientali, si ritrovano complici in una missione senza bandiere. La trama si apre così a una seconda linea narrativa: quella del passato che torna, dei debiti non pagati, dei traumi mai del tutto sepolti.

Attraverso la lettura del labiale – specialità di Sara nei suoi anni da agente – e l’accesso ai tabulati telefonici, la verità comincia a prendere forma. Sara è convinta che Giorgio sia stato ucciso per qualcosa che aveva scoperto sul lavoro. La multinazionale petrolchimica non è pulita e lui ci aveva messo il naso. Ma il noir, si sa, è un genere che ama il doppio fondo: ciò che sembra una cospirazione si rivela, forse, molto più personale. La serie non si ferma alla morte di Giorgio. A complicare tutto arriva un secondo evento: Sergio, giovane agente sotto copertura e amante di Teresa, viene ucciso. Teresa chiede a Sara di intervenire. La vicenda prende una piega ancora più cupa, toccando temi come l’immigrazione sfruttata (con la falsa confessione di un bracciante nigeriano), la corruzione sistemica, e i giochi di potere interni ai Servizi.

Qui il personaggio di Andrea Catapano (Francesco Acquaroli) porta alla luce altri frammenti del passato: registra vocali lasciati da Massimiliano, ex capo e amore perduto di Sara, morto anche lui in circostanze oscure. Questi messaggi riportano Sara indietro nel tempo, al momento in cui ha scelto la carriera a discapito della maternità. Le due indagini (la morte del figlio e quella di Sergio) iniziano a sovrapporsi, entrambe legate a quel mondo fatto di verità parziali, fedeltà fragili e silenzi lunghi una vita. Il vero cuore della serie non è la risoluzione del caso – che pure c’è – ma il viaggio interiore di Sara. Non cerca redenzione, né vuole perdono. Vuole chiarezza, vuole giustizia, vuole dare un senso alla morte del figlio e alla sua stessa vita.

Nel rapporto con Viola, la fidanzata di Giorgio, c’è forse la scena più inattesa: una costruzione lenta, non scontata, tra due donne che non hanno nulla in comune ma che finiscono per diventare una famiglia. Un legame che va oltre la genetica. E poi c’è Davide Pardo, il poliziotto marginalizzato ma onesto, che rappresenta il volto umano della legge, in contrasto con l’efficienza gelida di Sara.

Analisi Monologo

«No, che ricattando. Diciamo che ho bisogno di te e sono disposta a tutto per riaverti.» L’attacco è immediato e frontale. Teresa respinge un’accusa implicita (forse una frase detta da Sara nel fuori campo) e poi rilancia con una confessione velata da sarcasmo: “sono disposta a tutto per riaverti”. È il primo segnale che questa richiesta non è solo un fatto professionale. C’è una componente personale, affettiva, quasi disperata. Nonostante la durezza del contesto, Teresa lascia intravedere il bisogno di ricostruire un rapporto. «Sergio Minucci. Il ragazzo che ti ha consegnato le chiavi. Lavora nello staff dei Tarallo.» Qui la narrazione si fa tecnica, precisa. Il tono cambia: da confessione quasi intima a brief da operazione sul campo. C’è un passaggio da relazione personale a protocolli professionali. È una scelta stilistica significativa: è come se Teresa, per non cadere nella fragilità, tornasse a parlare la lingua che le ha rese forti una volta. È un codice emotivo tutto loro.

«Da ventiquattr’ore non risponde e non usa il telefono…» Questa parte del monologo ha una funzione duplice. Da un lato fornisce a Sara (e a noi spettatori) tutte le informazioni operative per valutare la situazione. Dall’altro, mostra quanto Teresa abbia già fatto: ha analizzato i dati, raccolto gli indirizzi, elaborato un dossier. Teresa non è lì per delegare: è lì per consegnare le redini a chi sa che può agire. E quella persona è solo Sara. «La sai usare una chiavetta USB, sì?» Una battuta che taglia in due la scena. È quasi sarcastica, ma anche carica di tensione relazionale. È una frase che dice: “Ti conosco troppo bene per non sapere che potresti mandarmi a quel paese”, ma anche: “So che non lo farai, perché sotto sotto ci tieni ancora”. È una sfida e un’esca, messa lì non per offendere, ma per riattivare un’intesa sopita. «Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.» La chiusura è volutamente ambigua. Non è una richiesta d’aiuto. Non è un commiato. È un’apertura. Teresa non impone nulla, ma lascia una porta socchiusa. E lo fa nel modo più “da agente operativo” possibile: con un gesto, non con una dichiarazione. È come dire: “La prossima mossa è tua. Ma io non mi tiro indietro.”

Conclusione

Questo monologo ha una forza narrativa notevole perché, in pochi secondi, ricostruisce un intero mondo sommerso. Dietro ogni parola di Teresa si nasconde un legame spezzato, una storia comune fatta di fiducia, rischi condivisi, dolori mai elaborati. È un pezzo di scrittura che non serve solo a far avanzare la trama, ma che ridefinisce il rapporto tra le due protagoniste: Sara, chiusa nel suo dolore; Teresa, ancora in lotta per non perdere le persone che ha amato e forse ama ancora.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com