Monologo - Vanessa Scalera in \"Storia della mia famiglia\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Lucia da “Storia della mia famiglia” in questa scena è un'esplosione di franchezza che spoglia Maria delle sue certezze e la mette di fronte a una verità scomoda: per anni ha vissuto dietro un ruolo di aiuto e sacrificio, ma senza mai davvero affrontare ciò che prova. Lucia, spesso insicura e tormentata dai sensi di colpa, qui si mostra diversa: è diretta, persino dura, ma non con cattiveria. È come se volesse scuotere Maria, liberarla dal peso che si porta dietro.

Maria, basta così!

STAGIONE 1 EPISODIO 5
MINUTAGGIO
: 18:54-19:46

RUOLO: Lucia
ATTRICE:
Vanessa Scalera
DOVE:
Netflix



ITALIANO


Marì tu devi mollare. Voi pensate che io mi faccio solo i fatti miei. Ma io vi osservo, tutto quanti. Tu tieni paura. Non si campa così. Lasciati andare, liberati Marì. Poi diciamo la verità, la situazione tua è pure un poco ipocrita. Non partire in quarta! Non ti innervosire. Ti sei sempre nascosta dietro al fatto che dicevi di essere innamorata di mio figlio. Ja, Marì. Tu non ti ricordi o fai finta di non ricordare. Ma Faustino, prima di conoscere a Sarah, voleva stare con te. Sei tu che lo hai rifiutato. Tu, Marì, tu! Quello si è chiuso in casa per un mese, s’è fatto certi pianti. Non è vero? Me l’ha raccontato lui, Marì. Alla festa dei suoi 21 anni, si è dichiarato con te e tu gli hai detto di no. Perché non ti fidavi, perché aveva troppe femmine intorno. Sei stata tu, che lo hai rifiutato. E in tutti questi anni te la sei girata come volevi tu. Poi tieni sta cosa che vuoi aiutare a tutti quanti, sto spirito da crocerossina, che veramente Marì ci ha stufato. Pensa a te, non pensare agli altri. Mo’ non dico che ti devi sposare col primo che passa, ma almeno campa felice, fai quello che vuoi tu. Non pensare a nessuno, Marì. Faustino non torna più, non hai più scuse

Storia della mia famiglia

La serie Storia della mia famiglia racconta il viaggio emotivo di Fausto (Eduardo Scarpetta), un padre single che, dopo la diagnosi di una malattia terminale, si trova a dover garantire un futuro sereno ai suoi due figli, Libero ed Ercole. Il suo obiettivo è evitare che vengano affidati alla loro madre biologica, Sarah (Gaia Weiss), con cui ha un rapporto conflittuale e di cui non si fida. Mentre il tempo stringe, Fausto mette in moto una rete di protezione intorno ai suoi figli, coinvolgendo le persone più importanti della sua vita: sua madre Lucia (Vanessa Scalera), che da Napoli torna a Roma per assisterlo; suo fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo), che lui stesso spinge a prendere il ruolo di riferimento familiare; e gli amici Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo), che da sempre gli sono vicini.


La storia ruota attorno al dramma della malattia, ed esplora i rapporti difficili e le dinamiche complesse di una famiglia imperfetta, fatta di errori, incomprensioni e tentativi di riscatto. Lucia, la madre di Fausto, è una donna che ha sempre vissuto in modo indipendente, ma il dolore per il figlio la spinge a riconsiderare il proprio ruolo nella vita dei nipoti. Valerio, invece, lotta con una dipendenza dalla cocaina e con la difficoltà di prendersi responsabilità più grandi di lui. Il tono della serie mescola momenti di leggerezza a scene di grande intensità emotiva, mostrando come, anche nei momenti più difficili, la vita continui con la sua imprevedibile ironia. I personaggi non sono eroi, ma persone comuni che affrontano la vita come possono, cercando di fare del proprio meglio anche quando sembra impossibile.


Eduardo Scarpetta, nel ruolo di Fausto, interpreta un uomo che affronta il dolore con una forza quasi ostinata, mentre Vanessa Scalera dà vita a una madre che cerca un riscatto tardi nella vita. Massimiliano Caiazzo porta sullo schermo un giovane in conflitto con se stesso, mentre Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo offrono un supporto emotivo e narrativo fondamentale alla storia. Fausto costruisce un’eredità affettiva per i suoi figli, insegnando loro che la famiglia non è solo questione di sangue, ma di chi resta, di chi sceglie di esserci.

Analisi Monologo

Lucia inizia con un’affermazione che ha il tono di un consiglio, ma che in realtà è quasi un ordine: Marì tu devi mollare. Non è una richiesta gentile, è un’esortazione energica. Secondo Lucia, Maria si è sempre trattenuta, ha vissuto con paura, e ora è il momento di smettere. Poi anticipa le obiezioni dell’amica: Voi pensate che io mi faccio solo i fatti miei. Ma io vi osservo, tutti quanti”. Questa frase ribalta l’immagine che gli altri hanno di lei. Lucia è sempre stata percepita come distante, poco coinvolta, ma qui rivendica il suo ruolo di spettatrice silenziosa, capace di cogliere cose che gli altri ignorano.


La frase chiave arriva subito dopo: Tu tieni paura. Non si campa così. Lasciati andare, liberati Marì. Qui Lucia colpisce direttamente Maria nel suo punto debole. Maria è sempre stata quella forte, quella che aiuta tutti, ma Lucia la smaschera: dietro questo atteggiamento si nasconde una paura profonda. Poi arriva il colpo più forte: La situazione tua è pure un poco ipocrita. Con questa frase, Lucia mette Maria davanti a una verità che ha sempre evitato. E prima ancora che Maria possa reagire, la blocca: Non partire in quarta! Non ti innervosire. È una mossa intelligente, perché dimostra che sa già come reagirà Maria, segno che la conosce meglio di quanto sembri.


La rivelazione più forte del monologo è quella su Fausto: Tu non ti ricordi o fai finta di non ricordare. Ma Faustino, prima di conoscere a Sarah, voleva stare con te. Sei tu che lo hai rifiutato. Questa frase cambia completamente la prospettiva su Maria. Fino a questo momento, il suo amore per Fausto è sempre stato visto come qualcosa di impossibile, mai davvero realizzabile. Ma ora scopriamo che in realtà un’opportunità c’era stata, e che è stata Maria a lasciarsela sfuggire. Lucia non si limita a dirlo, ma insiste, dando dettagli precisi: Quello si è chiuso in casa per un mese, s’è fatto certi pianti. Non è vero? Me l’ha raccontato lui, Marì.” Non è un semplice pettegolezzo, è un fatto che Fausto stesso ha confidato a sua madre. E per rafforzare ancora di più la sua accusa, Lucia ricorda l’episodio della festa dei 21 anni, quando Fausto si era dichiarato e Maria lo aveva rifiutato perché non si fidava di lui.


La seconda parte del monologo è più diretta e quasi provocatoria: E in tutti questi anni te la sei girata come volevi tu. Lucia accusa Maria di aver vissuto nella sua zona di comfort, scegliendo sempre il ruolo della donna che aiuta tutti, ma senza mai prendere davvero in mano la sua vita.

Poi la attacca su quello che vede come il suo “difetto” più grande: Poi tieni sta cosa che vuoi aiutare a tutti quanti, sto spirito da crocerossina, che veramente Marì ci ha stufato. Qui Lucia non è solo critica, è esasperata. Per lei, Maria si è sempre nascosta dietro il bisogno di aiutare gli altri, ma in realtà è un modo per non affrontare i propri sentimenti e desideri.

L’ultima parte è quasi un’esortazione liberatoria: “Pensa a te, non pensare agli altri. Mo’ non dico che ti devi sposare col primo che passa, ma almeno campa felice, fai quello che vuoi tu. Non pensare a nessuno, Marì.” È un consiglio sincero, forse l’unico vero consiglio che Lucia riesce a dare senza secondi fini. Per una volta, non sta parlando di sé stessa, ma di Maria.

Conclusione

Questo monologo è uno dei momenti in cui Lucia mostra una lucidità che spesso le manca. Di solito insicura e sfuggente, qui diventa la voce della verità, quella scomoda, quella che Maria non vorrebbe sentire. La rivelazione sul passato con Fausto cambia completamente la percezione di Maria: non è più solo la donna che ha sofferto in silenzio per un amore impossibile, ma qualcuno che ha avuto la possibilità di viverlo e l’ha rifiutata per paura.

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