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~ LA REDAZIONE DI RC
All’I.C.S. Colozza-Bonfiglio di Palermo si è respirata aria di festa, di set cinematografico, di quegli appuntamenti in cui una scuola diventa luogo di incontro tra creatività e comunità. L’occasione è stata la presentazione dell’evento conclusivo del progetto “Crescere mutando – Pinocchio e Alice nel paese che vorrei”, realizzato nell’ambito del Piano nazionale di educazione all’immagine per le scuole, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nel pomeriggio di lunedì 24 novembre, negli spazi dell’istituto di via Bonfiglio, studenti, famiglie e docenti si sono riuniti per assistere alla prima proiezione della miniserie web “Il Paese degli specchi farlocchi”. Un lavoro nato da un percorso educativo iniziato l’anno scorso e cresciuto passo dopo passo, seguendo tutte le fasi della produzione audiovisiva: dalla scrittura alla pre-produzione, dalle riprese al montaggio.
Gli alunni hanno collaborato fianco a fianco con professionisti del mondo dello spettacolo, tra cui gli attori Stefania Blandeburgo e Gigi Borruso, guidati dalla regia di Fabrizio Lupo, affiancato dai ragazzi dell’istituto. Un’esperienza che ha trasformato la scuola in un vero laboratorio creativo, dove telecamere, ciak, prove di recitazione e brainstorming si sono intrecciati alla quotidianità scolastica.
All’anteprima erano presenti numerose figure istituzionali che hanno voluto testimoniare la vicinanza a un progetto che valorizza i linguaggi artistici e il territorio del quartiere Zisa–Noce–Danisinni. Tra loro: la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna, l’assessore Mimma Calabrò in rappresentanza del sindaco Roberto Lagalla, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Salvo Iacono e Rosa Vitale, intervenuta per portare i saluti di Bernardo Moschella.
Il progetto nasce con l’obiettivo di avvicinare studenti e studentesse al linguaggio cinematografico come strumento di racconti, espressione e formazione. Le due opere letterarie scelte come bussola — Pinocchio e Alice nel Paese delle Meraviglie — hanno permesso ai ragazzi di lavorare sul tema della crescita e della trasformazione, osservando come identità e immaginazione possano dialogare in un mondo che cambia di continuo.
La dirigente scolastica Valeria Catalano ha ricordato quanto sia importante dare ai bambini spazi in cui possano sperimentare linguaggi diversi: teatrale, cinematografico, musicale, grafico. Un percorso che non solo insegna tecniche, ma alimenta curiosità, confronto e desiderio di mettersi in gioco.
La miniserie da oggi è visibile online sul canale YouTube dell’I.C.S. Colozza-Bonfiglio, pronta a raggiungere un pubblico più ampio e portare fuori dalle mura della scuola il lavoro costruito dagli studenti.

Stefania Blandeburgo, che nel progetto interpreta una figura severa destinata a sciogliersi scena dopo scena, racconta il suo percorso con un sorriso che si sente anche senza vederlo: “Le favole sono mescolate, e i bambini con i bambini è stato divertentissimo, bello rumoroso come è giusto che sia. È un gioco bellissimo, è tornare bambini insieme a loro.” A un certo punto, quasi si lascia sfuggire un giudizio da addetta ai lavori: “Sono un pubblico attento… e permettetemi di dire che tra loro ci sono colleghi molto promettenti.” Un modo affettuoso per riconoscere la presenza di piccoli talenti in mezzo alla truppa.
Gigi Borruso interpreta un maestro che guida la preparazione dello spettacolo dentro la storia. Una figura che rispecchia molto il suo ruolo nella vita reale: “Qui sono il maestro della scuola che prepara uno spettacolo osteggiato all’inizio dalla dirigente, ma che poi coinvolgerà anche lei."(...) “Alla prima scena che si gira danno il meglio: la loro spontaneità, la loro energia, la loro vivacità davanti alla camera.”
Il regista Fabrizio Lupo ha voluto trasformare il progetto in un luogo d’incontro tra mondi diversi: “L’idea fondamentale è unire tutti: chi lavora fuori dalla scuola, chi lavora dentro, i professionisti del cinema, i bambini e i ragazzi dell’Accademia. Tutti collaborano alla realizzazione del set.” E poi aggiunge un dettaglio che dice molto sull’atmosfera creativa: “Hanno imparato anche a fare il ciak. Motore significa silenzio.” Dietro la miniserie c’è anche una colonna sonora pensata e cucita su misura. Maurizio Maiorana racconta: “Le musiche vanno pensate, scritte, prodotte e post prodotte. Ho lavorato con piacere perché i bambini sono genuini, spontanei.” Un lavoro invisibile che dà ritmo e corpo alle immagini.

Le istituzioni presenti
La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha seguito la proiezione con una partecipazione sincera: “Sono felice di avere assistito alla prima. Ragazzi dagli 8 ai 13 anni che hanno espresso fantasia, idee, e si sono sperimentati in un mondo nuovo. Hanno realizzato qualcosa da veri professionisti.” L’assessore Mimma Calabrò ha evidenziato l’evoluzione dei ragazzi durante le riprese: “Si è visto come sono cresciuti dall’inizio alla fine del cortometraggio. Un’esperienza che potrebbe essere condivisa con altre scuole e portata in rassegne cinematografiche.” Parole che danno alla miniserie un respiro più ampio, capace di uscire dalla dimensione scolastica. La dirigente Valeria Catalano investe sul ruolo educativo del progetto:
“Abbiamo voluto ripercorrere ciò in cui crediamo: teatro, cinema, linguaggi espressivi. Oggi le famiglie vedono i loro figli protagonisti. L’immaginazione non deve restare nei libri dell’infanzia: deve accompagnare ogni momento della nostra vita.” Parole che raccontano una visione: la creatività come modo di crescere, come sguardo sul mondo.

I protagonisti: la voce dei ragazzi
Tra i volti del progetto c’è Giovanni, che interpreta Pinocchio. Quando gli chiedono come si è trovato, risponde con una spontaneità che fa alleggerire l’anima:
GIOVANNI: “Mi è piaciuto tanto essere protagonista. Ho tante parti. Faccio teatro da un anno e mezzo e ho conosciuto attori e tanto altro.”
Cosa ti piace di Pinocchio?
GIOVANNI: “Quando viene inghiottito dalla balena… e poi trova Geppetto.”
La freschezza di chi vive la storia senza filtri.
Luciano Accomando riassume il percorso dei ragazzi: “Si sono cimentati nella realizzazione di una serie web, lavorando con professionisti e con studenti dell’Accademia di Belle Arti. Le tre puntate arrivano sulla pagina YouTube della scuola e invitiamo tutti a vederle.”
“Il Paese degli specchi farlocchi” è ora disponibile sul canale YouTube dell’I.C.S. Colozza-Bonfiglio. Un progetto nato per avvicinare gli studenti al linguaggio audiovisivo e trasformato in un percorso di crescita condiviso. Tra ciak, costumi, personaggi mescolati, riflessioni sulla crescita e un entusiasmo contagioso, la scuola di Palermo ha dimostrato che il cinema può fiorire ovunque. Basta una storia, qualche bambino che vuole raccontarla e adulti disposti a mettersi in gioco.
Di seguito il link al primo episodio, buona visione! (CLICCA QUI)

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