L’episodio 5 di Sicilia Express chiude la stagione intrecciando commedia, fantasia natalizia e critica sociale. Il teletrasporto non è più solo un segreto di Salvo e Valentino: ora coinvolge i media, il governo, le famiglie e persino il destino dell’Italia. In questo articolo trovi la trama completa dell’episodio 5 e la spiegazione del finale, dove la magia di Aurora diventa finalmente chiara.

Dopo essere stati scoperti dalle mogli nell’episodio precedente, Salvo e Valentino si ritrovano di fronte a Claudia e Maria Teresa, furibonde e desiderose di conoscere la verità. Non possono più mentire, e così rivelano tutto: il cassonetto è davvero un teletrasporto. Per dimostrarlo, accompagnano le due donne davanti al portale magico che, una volta attraversato, le catapulta direttamente a Milano. La magia è innegabile, ma non basta a placare la rabbia delle due: la delusione per le bugie pesa più della meraviglia. E la situazione peggiora quando passa proprio il vecchietto che faceva Babbo Natale — lo stesso che aveva scatenato la lite telefonica — e Claudia capisce che Salvo li aveva spiati. Le donne, stanche e ferite, se ne vanno.

Intanto a Milano accade l’imprevedibile: una folla di tifosi del Palermo sbuca dalle scale del palazzo della proprietaria di Salvo, arrivati attraverso il cassonetto. La donna, terrorizzata dal caos, chiama la polizia. Intanto, Claudia e Maria Teresa comunicano ai mariti una decisione che li spezza: vogliono una pausa. La vicenda diventa nazionale. Al telegiornale arriva una notizia assurda: il volo Catania–Milano è completamente deserto, per la prima volta nella storia. Non c’è più nessuno che prende quella tratta. Nel frattempo la Sicilia è invasa da turisti provenienti da Milano. Il Presidente del Consiglio nota l’anomalia e convoca un incontro urgente con i Ministri… che però sono impegnati in una festa privata, lontani dal clima di crisi. Mentre Salvo e Valentino, tristi ma ormai uniti dal destino, tornano nel garage dove tenevano il cassonetto, arrivano Claudia e Maria Teresa sconvolte: Aurora è scomparsa. Parallelamente, a Roma, Alfredo — lo stesso tecnico che aveva individuato i movimenti sospetti di Salvo e Valentino — presenta ai Ministri le sue prove: esiste davvero un cassonetto magico Milano–Catania, e lui l’ha documentato.

Per un attimo sembra il loro eroe. Ma la sua rovina arriva subito dopo: mostra che negli anni ha raccolto prove secondo cui lo Stato sarebbe coinvolto in stragi, misfatti e misteri irrisolti. L’atmosfera cambia in un secondo. Alfredo viene allontanato come un folle, il potere decide di silenziarlo.

Intanto, la polizia rintraccia i cassonetti magici e circonda i portali. Due piccole folle sono tenute a distanza in attesa dell’ordine definitivo: i cassonetti verranno fatti esplodere per eliminare la minaccia. Ma Aurora, nascosta tra la gente, corre verso il cassonetto: vuole usare la magia per rimettere insieme la sua famiglia. I genitori se ne accorgono e la inseguono. Uno dopo l’altro, Aurora, Salvo, Valentino, Claudia e Maria Teresa entrano nei cassonetti… proprio mentre vengono detonati. Per un attimo l’episodio suggerisce il peggio: sono tutti morti? Invece no. Si risvegliano vivi in uno spazio misterioso, un luogo aperto ma delimitato da un muro infinito. Non è né Milano né Catania: è una sorta di “terra di mezzo magica”, un limbo generato dal potere dei portali. La tensione torna subito a farsi sentire: i quattro adulti ricominciano a discutere, accusandosi a vicenda. È Aurora a riportare la verità al centro: tutto è iniziato dalla sua letterina per Babbo Natale, quella in cui chiedeva che la famiglia potesse stare unita e annullare la distanza.