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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel secondo episodio della terza stagione di Alice in Borderland, la tensione cresce, la posta in gioco si alza e i giochi diventano sempre più letali e simbolici. Arisu affronta due nuovi game, uno legato al destino, l’altro alla diffusione del caos. L’episodio non solo continua il viaggio nel Borderland, ma ci lascia intravedere nuove dinamiche di squadra e il ritorno di meccanismi sociali ben più pericolosi dei giochi stessi. In questo articolo ti racconto la trama completa, la spiegazione del finale e i nuovi misteri che si stanno insinuando nella narrazione.
Arisu si risveglia nel Borderland dopo essersi sottoposto a un arresto cardiaco indotto, con un solo scopo: salvare Usagi, sua moglie incinta, finita in coma. A guidarlo, un cartello: a 15 km si svolgerà il prossimo game. Arrivato al Tempio di Hiwaka, lo scenario richiama subito alla memoria i vecchi giochi: atmosfera rituale, voce metallica che annuncia l’inizio e un gioco dal titolo inquietante: Predizioni.
I partecipanti devono estrarre uno dei dieci biglietti della fortuna e interpretarlo correttamente per sopravvivere. Ma la “fortuna” ha un prezzo. Sono quiz di matematica e logica, o indovinelli simili. Una ragazza sbaglia la risposta e vengono colpiti da tre frecce infuocate, una per ogni unità di errore rispetto alla soluzione dell’enigma. Il tempio si trasforma rapidamente in un campo di cadaveri, tra urla, panico e colonne in fiamme. In questo quiz di matematica e logica, se sbagliano risposta rispetto alla risposta corretta pioverà loro una freccia per ogni numero di scarto. (Ed esempio, se la risposta è 10 e dici 25, ti pioveranno 15 frecce infuocate. Se dici 10, il gruppo è salvo)
Con l’ottavo biglietto estratto, Arisu ha un déjà vu: le fiamme che stanno circondando l’area gli ricordano il game della Strega nella prima stagione, dove era presente un grande falò. È il primo barlume di memoria: Arisu sta cominciando a ricordare, e intorno a lui le persone sono sempre di meno.
Quando arriva l’ultimo turno, Arisu risponde male alla domanda: quante persone ci sono al mondo? Sbaglia di cento milioni. Sta per abbattersi su di lui uno tsunami mortale di frecce. Ma nota un dettaglio: i biglietti precedenti indicavano punti cardinali, e l’unico non ancora nominato è Nord-Ovest. Si dirige lì. In apparenza c’è solo un muro di laser, ma si ricorda che è salito delle scale per arrivare sul tempio: deve esserci un tunnel. Lo trova, lo apre, e fugge con gli altri pochi sopravvissuti.
Il gioco è finito, ma un nuovo cartello compare subito dopo: prossimo game in arrivo. La carta? Ancora una volta… il Joker.
Nottetempo, Arisu e gli altri trovano rifugio in un centro commerciale. Tutti portano con sé una carta del Joker: la teoria è che questa stagione sia una corsa collettiva contro la carta finale, e che ogni gioco sia un ulteriore filtro per arrivarci.
Il giorno dopo raggiungono l’Istituto di Virologia, dove inizia un nuovo game: Caccia agli Zombie. Le regole sono complesse e ispirate a una distopia sociale:
Ogni giocatore riceve 7 carte, da giocare in partite uno contro uno.
Esistono tre carte speciali:
Carta Zombie: chi la possiede infetta il giocatore avversario e trasforma anche l’altro in zombie.
Carta Pistola: uccide lo zombie all’istante. Ogni giocatore ne ha una e una soltanto. Se viene usata contro un umano viene sprecata, ed è inefficace.
Carta Vaccino: neutralizza lo zombie, ma non può essere usata su sé stessi. Non si sa quanti vaccini ci siano.
In ogni game, un giocatore deve sfiorare l’altro, e, ad un tavolo, girare delle carte a testa in giù: se la carta pistola viene rivelata, e di fronte c’è una carta zombie… lo zombie morirà per un colpo di arma da fuoco inflitto dal tavolo da gioco stesso.
Il game è strutturato in 20 partite totali. Al termine, il gruppo più numeroso (zombie o umani) vince. L’altro... è eliminato.
Il gioco inizia in un ordine parvente. Nessuno dichiara di avere il vaccino o la carta zombie per evitare di essere ucciso o preso di mira. Arisu inizia a fare domande agli altri giocatori, cercando informazioni su Usagi. Una ragazza, Rei, propone un’idea rischiosa ma efficace: creare una "barricata della fiducia", dove alcuni fingono di possedere vaccini e attirano gli zombie per isolarli. Il bluff funziona, e presto il gruppo di Arisu comincia a isolare gli infetti.
Ma l’equilibrio è fragile. Un giocatore oscuro e spietato, Kazuya, si prende la scena: uccide a sangue freddo uno zombie con la carta pistola. Gli zombie, uno dopo l’altro, vengono scoperti ed eliminati… ma non tutti. Alcuni si nascondono, pronti a colpire. Rei guarda Arisu e pronuncia la frase che chiude l’episodio: “Finalmente il gioco sta per iniziare.”
Il secondo episodio si chiude su due piani intrecciati: la sopravvivenza al gioco e la costruzione del sospetto. Il game delle Predizioni è stato una prova iniziatica, dove Arisu recupera per la prima volta parte della sua memoria e dimostra il suo ingegno. Ma è con il game degli Zombie che si apre il vero conflitto morale della stagione.
Il gioco non è più solo logica e sopravvivenza, ma diventa sociale, politico, quasi tribale. La frase di Rei suggerisce che le alleanze stanno per rompersi, e che la fiducia, come sempre in Alice in Borderland, è una risorsa più volatile di qualsiasi carta.
La divisione netta tra vincitori e perdenti, tra gruppo numeroso e gruppo eliminato, ci porta verso un’evoluzione dei giochi: non più prove singole, ma dinamiche di massa. È l’inizio di una guerra invisibile per il controllo del Borderland.
Arisu - Sempre più leader, ma ancora vulnerabile. La memoria che riemerge, la presenza del Joker in tasca e la determinazione a salvare Usagi lo rendono il fulcro della narrazione. Sta lentamente recuperando non solo i ricordi, ma la sua vera identità nel Borderland.
Rei - Personaggio enigmatico, tattica, manipolatrice, ma lucida. Potrebbe essere la nuova "alleata pericolosa" della stagione. Il suo piano della barricata è geniale, ma quanto è sincera? E cosa sa davvero?
Kazuya - New entry violenta, spietata, metodica. La freddezza con cui elimina gli zombie lo pone subito come figura disturbante, probabilmente con un passato oscuro (già accennato). Il rischio è che prenda il controllo del gruppo.
Ryuji - In questo episodio è assente, ma la sua ombra incombe. Il fatto che tutti abbiano in tasca un Joker suggerisce che la sua connessione con i Game Master sia più profonda di quanto visto finora.
Il secondo episodio di Alice in Borderland 3 è un mix perfetto tra suspense, tensione psicologica e costruzione del mondo. I giochi diventano riflesso delle dinamiche sociali: la paura, il sospetto, la manipolazione. Arisu comincia a ricordare, ma la vera sfida sarà mantenere la sua umanità in un mondo dove il confine tra le persone e i mostri è sempre più labile.
Il prossimo episodio si preannuncia come un punto di svolta: il gioco sta per cambiare ancora. E questa volta, forse, non ci sarà più spazio per i compromessi.
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