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~ LA REDAZIONE DI RC
Il quarto episodio della terza stagione di Alice in Borderland porta la tensione al limite. Due nuovi game mettono a dura prova il corpo e la mente dei protagonisti: da una parte la Tokyo Tower, dall’altra una versione letale di “Calcia la lattina”, dove basta un passo falso per esplodere. Tra tentativi estremi di salvezza, scelte impossibili e sacrifici autentici, i personaggi cominciano a rivelare la loro vera natura. In questo articolo troverai la trama completa, la spiegazione del finale e i nuovi intrecci legati a Ryuji, Usagi e Arisu.
L’episodio si apre con un colpo di scena in piena corsa. Usagi e il suo gruppo sono in trappola nel treno del gas. La situazione è disperata, ma un’idea folle del ragazzo esperto di treni cambia tutto: saltare su un altro convoglio, appena intravisto pochi istanti prima.
Contro ogni logica, Usagi riesce a saltare. Anche Ryuji ce la fa, lasciando indietro la sua carrozzina. Appena tirano un sospiro di sollievo, un nuovo treno appare... ed è lì che avviene l’incontro sfiorato tra Usagi e Arisu, anche alle lui alle prese con il game: le loro mani quasi si toccano, ma il destino – e i binari – li separano ancora una volta.
Il treno di Usagi finisce fuori controllo. C’è un violento incidente, ma sopravvivono. Ryuji racconta a Usagi un dettaglio del suo passato: una studentessa interessata alle sue ricerche sulla pre-morte morì durante un esperimento. Lo scandalo che ne seguì lo distrusse. L'incidente che lo rese paraplegico non fu casuale, ma frutto di un gesto estremo.
Nel frattempo, Arisu si risveglia malconcio. Ha una ferita al fianco, ma decide comunque di partecipare a una delle due semifinali in corso.
Il gioco? Calcia la lattina. Sembra infantile, ma è un incubo a tempo: ogni concorrente deve calciare una lattina e raggiungerla prima che esploda, recuperarla e riportarla alla base. Ogni passaggio di mano riduce il tempo limite, ma riazzera il tempo (Ad esempio: Il tempo inizia con un timer di 60 secondi. Se arriva a 10 secondi dal timer, e passa di mano, il timer si resetta, ma a 55 secondi. Se passa nuovamente di mano in quel lasso di tempo, si resetta a 50, e così via). Arisu non riesce nemmeno a camminare bene, ma la squadra decide di giocare in modo cooperativo.
La prima lattina esplode a pochi centimetri dal traguardo. Una seconda subito dopo. Ma poi, grazie all’aiuto reciproco, riescono a salvare una ragazza del team. L’idea prende piede: solo giocando di squadra possono farcela.
Con la 5a, 6a e 7a lattina, rispettivamente Rei, Tatsu e Nobu si salvano. Con l’8a, però, un membro del team muore. Quando arriva il 9° turno, Kazuya si sacrifica per Arisu: tiene a bada gli avversari, permette al protagonista di salvarsi, e con la decima lattina esplode, dopo un’ardua battaglia contro gli avversari, lanciando un ultimo sorriso. Il debito è saldato.
Nell’altra semifinale, i concorrenti devono scalare la Tokyo Tower a mani nude per formare combinazioni di bingo premendo dei pulsanti. In cima alla torre, il pulsante “FREE” rappresenta la vittoria.
Ryuji, nonostante sia in sedia a rotelle, fa coppia con Usagi. Ma il rischio è costante: una ragazza cade nel vuoto davanti a lei, e anche Usagi rischia di morire, ma viene salvata proprio da Ryuji con una presa impossibile. La scalata finale è affidata a Usagi, mentre Ryuji resta alla base. Lei riesce ad arrivare in cima e premere il tasto FREE, chiudendo così il game.
All’alba, un incontro tra il Game Master e Ryuji rivela un piano segreto. Il vero obiettivo non è solo il game: il Game Master vuole trasformare Arisu in un Cittadino del Borderland. Per farlo, Ryuji deve uccidere Usagi, rendendo Arisu “bloccato” per sempre in quel mondo.
Per Ryuji, in cambio, c’è la ricompensa: la verità sull’aldilà. All’uomo viene affidata una pistola, in segreto.
Il giorno dopo, la squadra si ritrova a Shibuya, pronta per il game finale. Ma qualcosa non torna. Arisu si guarda intorno e si accorge di essere in una Shibuya perfetta, proprio come prima del meteorite.
Il finale dell’episodio 4 ci porta a un punto critico.
Da una parte c’è la riunione della squadra di Arisu, pronta al game finale, ma catapultata in una versione ideale e affollata di Shibuya. Una sorta di illusione collettiva, una trappola costruita per mettere alla prova le loro convinzioni.
Dall’altra c’è Ryuji, che riceve una pistola dal Game Master: deve uccidere Usagi per "completare" Arisu. Il piano è folle, ma coerente con i temi della stagione: cosa sei disposto a fare per trovare la verità? E cosa sei disposto a perdere per restare umano?
Il ritorno a Shibuya chiude il cerchio: è lì che tutto è iniziato, ed è lì che tutto finirà. Ma questa Shibuya non è reale. È un simbolo, una simulazione, un ultimo ostacolo.
Arisu - Più determinato, ma fisicamente provato. Grazie al sacrificio di Kazuya riesce a superare il game, ma la sua fede comincia a vacillare. A sua insaputa, c’è chi lo vuole lì per sempre.
Usagi - Sempre più centrale e carica di responsabilità. Ma è anche il bersaglio. Il fatto che Ryuji debba ucciderla è il nodo etico dell’intera stagione.
Ryuji - Il personaggio più ambiguo dell’episodio. Dopo aver rivelato il suo tragico passato e aver salvato Usagi, è pronto a vendere tutto in cambio di una risposta. Ma è proprio questo che lo rende interessante: non è cattivo, è disperato. E la disperazione, in questo mondo, è pericolosa.
Il quarto episodio di Alice in Borderland 3 mette sul piatto sacrifici, illusioni e verità nascoste. La morte di Kazuya è un passaggio di testimone simbolico. La Tokyo Tower e il gioco delle lattine portano i protagonisti al limite. E la rivelazione finale – con Ryuji incaricato di uccidere Usagi – porta la tensione a un nuovo livello.
Shibuya torna al centro della storia. Ma quella che vediamo ora non è la città reale. È un'illusione. E il prossimo game, quello finale, potrebbe non essere solo un gioco.
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