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La tua felicità e soddisfazione sono la nostra priorità assoluta. Vogliamo che tu ti senta ascoltato, capito e supportato in ogni fase del tuo percorso. FMA ha creato un ambiente in cui potrai non solo imparare e crescere come attore, ma anche sviluppare una rete di contatti vasta e preziosa.
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Idee pratiche per videomaker, filmmaker e registi in formazione. Partendo dalla realtà, passando per la luce, fino alla visione.
Ogni sguardo è una firma, perché vedere non è mai neutro. È una forma di scrittura. E per chi lavora con le immagini (registi, direttori della fotografia, videomaker) allenare l’occhio è un esercizio fondamentale, quotidiano. A Focus Movie Academy questo tipo di allenamento visivo è parte integrante della formazione. Si impara a guardare. A scegliere. A comporre. E lo si fa nel modo più concreto possibile: uscendo dall’aula, attraversando spazi reali, sperimentando con strumenti essenziali. Firenze e Milano, le due sedi dell’Accademia, diventano veri e propri laboratori a cielo aperto. Palcoscenici visivi in cui affinare lo sguardo e iniziare a costruire un’identità estetica personale.
Firenze, con la sua luce tagliente e morbida a seconda dell’ora, è una scuola a cielo aperto. Ecco un esercizio semplice che viene spesso proposto durante i laboratori esterni: scegli una strada, una piazza, un vicolo. Osserva come cambia la luce ogni 30 minuti. Fai foto o riprese brevi, anche con lo smartphone. Niente deve essere perfetto. L’obiettivo è allenare l’occhio alla variazione: come muta la temperatura colore? Dove cade l’ombra? Cosa illumina e cosa nasconde? A Milano il discorso cambia: la luce urbana, più fredda, filtrata dai palazzi, crea contrasti diversi. Qui l’esercizio si concentra sul riflesso, sul neon, sul chiaroscuro. Ogni città ha un proprio “alfabeto luminoso”. Allenarlo significa imparare a leggerlo e poi riscriverlo nella propria grammatica filmica.
Un altro metodo che usiamo spesso in Accademia per sviluppare lo sguardo è la fotografia urbana. Ma non nel senso estetico classico. L’idea non è “scattare belle foto”. È costruire immagini che abbiano potenziale narrativo. Per esempio: “Scatta cinque immagini che potrebbero essere parte della stessa scena”. Devono avere coerenza visiva, magari un personaggio ricorrente, una dinamica, una tensione. Possono essere silenziose o drammatiche. Il punto è iniziare a ragionare in termini di sequenza. FMA crede molto nella pratica della composizione come esercizio autonomo. Ci sono giornate in cui agli studenti viene affidata una macchina da presa leggera o anche solo uno smartphone stabilizzato e viene assegnata una “missione” visiva: raccontare una storia con tre inquadrature fisse, tutte dalla stessa posizione. Sembra limitante. In realtà è un modo potentissimo per trovare l’angolazione giusta, capire l’uso dello sfondo, l’importanza della distanza, la profondità di campo. Quando sei obbligato a restare fisso, impari davvero a comporre. A giocare con la geometria, il movimento interno al quadro, le linee di fuga.

Allenare l’occhio non è un atto solitario. Serve confronto. Per questo in Accademia si organizzano regolarmente sessioni di visione collettiva. Si analizzano cortometraggi, pubblicità, videoclip. Ma non solo dal punto di vista narrativo. Si lavora su composizione, palette colori, movimenti di macchina, uso dello spazio. In queste sessioni viene chiesto agli studenti di portare riferimenti visivi che li ispirano. Ma non basta dire “mi piace”. Serve spiegare perché. Che effetto crea quell’inquadratura? Che scelte ci sono dietro? Come potrei usarla, io? Questo tipo di analisi attiva serve a sviluppare un vocabolario estetico personale, fondamentale per ogni futuro regista o direttore della fotografia.
Tutto questo (la luce, il framing, la composizione, il montaggio) serve a capire cosa ti interessa mostrare. Allenare l’occhio significa scoprire il proprio stile. E lo stile, in fondo, è solo il modo in cui scegli di raccontare. C’è chi predilige lo statico, chi il movimento. Chi lavora con la luce naturale, chi con il contrasto estremo. Chi compone quadri, chi insegue il reale. Non esiste un modo giusto. Esiste quello che ti somiglia.
A Focus Movie Academy si inizia da qui: dallo sguardo. Prima della camera. Prima del ciak. Perché se non sai vedere, non puoi girare. E se impari a vedere con attenzione, tutto il resto diventa possibile.

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