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Una rubrica a cura di...
~ ANNA GRAZIA BIANCAMANO
Momo Ayase: Ora chiudi la bocca! Sono appena stata scaricata perciò non sono dell’umore per sentire queste stronzate! Voi nerd cercate sempre d’imporre le vostre fissazioni sugli altri! È anche per questo motivo che non hai amici. Non prenderti più certe confidenze. Scusa… ho esagerato. Tieni! Io non credo nell’esistenza degli alieni però credo in quella degli spettri.
Okarun: Lo sanno tutti che gli spettri non esistono. Ahahahahahah. Momo Ayase: Eh? Mi sminuisci così dopo che sono rimasta a sentirti finora blaterale sugli alieni?!
Okarun: Non prendere l’occulto alla leggera!
L’autore è stato l’assistente dei mangaka Tatsuki Fujimoto e di Yūji Kaku. Per molto tempo ha cercato di lanciare delle storie che sono state ripetutamente “bocciate” per la serializzazione ma dopo continue delusioni, finalmente è arrivato un editore gli ha dato carta bianca e da lì è nato un fenomeno che attualmente, grazie alla trasposizione animata, ha raggiunto 8 milioni di copie in circolazione.
Dan Da Dan è una storia che racchiude in sé più generi: azione, commedia romantica, Sci-fi, horror, avventura, thriller, soprannaturale... È un’opera che può catturare varie tipologie di pubblico. Un episodio in particolare ha ottenuto una valutazione di 9,8 su IMDb e ha generato grandi discussioni in rete perché ha toccato un tasto dolente, attuale, con una sensibilità straordinaria e impensabile.
È questa l’arma vincente di Yukinobu Tatsu, una grande ricchezza emotiva unita a una grandissima erudizione. Allo studio Science SARU va riconosciuto il merito di aver rispettato queste caratteristiche nel creare l’anime, riprendendo anche la gratitudine del mangaka nei confronti dei propri maestri espressa attraverso le innumerevoli citazioni disseminate in tutti gli episodi sui miti leggendari e televisivi giapponesi. La stessa sigla di apertura omaggia la serie Ultraman del 1966 e nel testo vengono citati Demon Slayer, Chainsaw man, One Piece, Naruto Shippuden e Jujutsu Kaisen.
La storia parte dall’incontro tra due personaggi opposti. Momo è una bella ragazza vivace e socievole, Ken è il classico nerd introverso che non riesce ad avere amici perché non sa come rapportarsi con i suoi coetanei. Per circostanze occasionali i due si ritrovano a dialogare e scoprono che Momo non crede all’esistenza degli alieni mentre Ken non crede all’esistenza degli spettri. Da ciò nasce una scommessa: dimostrare all’altro che la propria credenza è vera, inviandolo nel luogo in cui può incontrare l’entità paranormale.
Ma il mondo sovrannaturale non può sottostare alle previsioni e alle speculazioni umane per cui gli esiti saranno imprevedibili e ci saranno delle conseguenze che porteranno Momo e Ken a diventare amici.
MOMO E OKARUN
Yukinobu Tatsu voleva che il suo shōnen avesse per protagonista una ragazza. Ma aveva un po’ di difficoltà nel gestirla per cui decise di affiancarla ad un ragazzo. Ken, battezzato“Okarun” (Mister Occulto) da Momo, visivamente all’inizio sembra un comprimario ma man mano che i due prenderanno confidenza, perderà nel suo look tutto ciò che lo rende anonimo.
Esteticamente e caratterialmente Momo e Ken sembrano due mondi inconciliabili della realtà adolescenziale ma ne rivelano le esigenze più basilari ovvero avere la possibilità di creare legami solidi e sinceri. Il rapporto graduale che si viene a creare tra i due è riconosciuto come uno dei punti forza di Dan Da Dan. C’è un venirsi incontro, un rispetto reciproco, una simpatia irresistibile stemperata da qualche classica presa in giro.
AMBIENTAZIONE E PERSONAGGI
Una delle ispirazioni di Dan Da Dan è il film "Sadako vs. Kayako", le due sono nominate nella sigla assieme al regista M. Night Shyamalan, la creepy pasta “Otsukare-sama deshita” e l’ora 4:44 della notte che nell’immaginario giapponese è l’ora degli spiriti.
Dan Da Dan però come abbiamo già detto presenta un mix di vari generi e le intenzioni di Yukinobu Tatsu erano che nonostante si parlasse di occulto, la trama non dovesse risultare troppo pesante e angosciante.
Di base la serie presenta una comicità demenziale, sboccata e provocatoria.
Bisognerebbe dare un’occhiata alle tavole del manga per notare la veridicità con cui vengono ritratti gli ambienti, in particolare quelli urbani. L’attenzione nel ritrarre in modo fotografico la realtà offre esattamente l’effetto scioccante dell’insinuarsi degli elementi soprannaturali.
La realtà è così ordinaria che all’inizio, sia per lo spettatore che per Momo e Ken, le rispettive leggende metropolitane vengono recepite come le solite chiacchiere “per sentito dire”. Ma ecco che nella serie animata vediamo irrompere strane luci, colori dominanti che tingono tutto l’ambiente circostante e possiamo notare una marcata differenza di stile tra i tratti degli alieni e quelli degli spettri.
Il ritmo dei vari episodi è impeccabile, incalzante e con pochi momenti tranquilli ma necessari, rigorosamente funzionali alla macro-trama.
Al duo Momo-Ken, si aggiungeranno la sexy nonna della ragazza, la pucciosa e stronza Turbo-Nonna, due loro coetanei Aira e Jiji e strani visitatori.
Per poter fronteggiare questi incontri ci sarà bisogno di qualche strano potere o tecnologia? Guardate gli episodi per scoprirlo. La seconda stagione verrà trasmessa nel luglio 2025.
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