Analisi parallela - Austen Vs Bronte

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Analisi a cura di...


~ ANGELICA ATTANASI

Quello che mi accingo a fare con questa analisi parallela, è esercizio a dir poco presuntuoso, ma anche una gran sfida, ed io amo le sfide.

Cominciamo dalla letteratura.

Jane Austen e Carlotte Bronte (NDR una delle tre famose scrittrici Bronte) hanno rappresentato per la letteratura quello che Marie Curie ha rappresentato per la scienza.

In una epoca declinata al maschile in quasi tutti i campi dello scibile, il coraggio di queste due autrici, e di altre che per brevità eviterò di citare, ha fatto si che la voce femminile e la conseguente letteratura prendessero in considerazione la donna come autrice di opere immortali che a tutt’oggi hanno il potere di emozionare.

Jane Austen nasce a Steventon, 16 dicembre 1775 muore a Winchester, 18 luglio 1817 è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa neoclassica del periodo della reggenza inglese, nonché della transizione tra il romanticismo e il realismo. È una delle autrici più celebri e conosciute del panorama letterario del Regno Unito e mondiale.

Figlia del pastore germanico George Austen e di Cassandra Leigh, Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, un piccolo villaggio dell'Inghilterra meridionale. Penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry Thomas, Francis William, Charles John, Cassandra Elizabeth e Jane), fu legata particolarmente alla sorella Cassandra (che, come l'autrice, non si sposerà mai), con la quale intrattenne una fitta corrispondenza andata per la maggior parte distrutta. Cassandra, oltre che sua sorella, era anche la sua migliore amica.

Pur vivendo nel periodo delle guerre napoleoniche, la Austen non tratta mai nei suoi romanzi gli avvenimenti bellici. Le milizie di passaggio sono sullo sfondo degli eventi a lei più cari: le cerchie ristrette della provincia, le storie d'amore e la vita quotidiana. Con ironia e arguzia illustra i personaggi che popolano la campagna inglese e che influenzano il sogno di felicità matrimoniale delle sue eroine. Le donne sono il fulcro fondamentale di ogni romanzo, facendo di Jane Austen "una delle prime scrittrici a dedicare l'intero suo lavoro all'analisi dell'universo femminile" o, con le parole di Virginia Woolf, "l'artista più perfetta tra le donne".

Ma l'ironia di Jane Austen non risparmia nemmeno le sue eroine, di cui descrive pregi e difetti in maniera implacabile. Attraverso poche battute sarcastiche il lettore inquadra i personaggi senza la necessità di lunghe dissertazioni. Le donne devono possedere virtù come la moderazione e il buon senso che vincono sulla spontaneità e la passione, come dimostra il diverso destino che la Austen riserva alla ragionevole Elinor e all'impetuosa Marianne in Ragione e sentimento. La timida Fanny Price di Mansfield Park e la remissiva Anne Elliot di Persuasione attendono pazientemente il loro momento conquistando l'amore. Ma anche Elizabeth Bennet coi suoi pregiudizi, la viziata Emma Woodhouse e la sognatrice Catherine Morland maturano e capiscono l'importanza della riflessione giungendo al, sempre presente, matrimonio desiderato.

La quotidianità diventa un importante soggetto narrativo: le abitudini, i luoghi e le classi sociali sono elementi essenziali per lo svolgimento degli eventi. I paesaggi influenzano i caratteri, la riservata campagna è contrapposta alla corrotta città e ai suoi abitanti contro i quali l'autrice si schiera. L'egoismo dei ricchi (i Ferrars, i Bertram) e l'avidità dei nobili (gli Elliot, Lady Catherine de Bourgh) sono gli ostacoli da superare per raggiungere la felicità.

Orgoglio e Pregiudizio, Diretto da John Wright 2005

Nell'Inghilterra di fine Settecento, il signor Bennet vive nella sua casa in campagna con la moglie e le loro cinque figlie: la dolce Jane, l'intelligente Elizabeth, la studiosa Mary, l'immatura Kitty e la selvaggia Lydia. La loro vita scorre tranquilla e serena, ma la madre è ossessionata dal desiderio di trovar marito alle figlie, per vederle sistemate a dovere. Quando, in una tenuta vicina, si stabilisce il giovane e ricco Charles Bingley, la vita delle ragazze subisce una svolta.

Ad un ballo offerto in loro onore, Bingley, accompagnato dall'altera sorella Caroline e dall'amico Fitzwilliam Darcy, incontra i Bennet e prova un'immediata simpatia, ricambiato, per la primogenita, Jane. La mattina dopo il ballo, Jane viene invitata a colazione da Caroline: dirigendosi alla tenuta a cavallo, viene colta da un temporale, prendendo un raffreddore, ed è costretta a passare la convalescenza dai Bingley. Elizabeth si reca a trovarla e incontra il signor Darcy, che pur conservando la propria riservatezza, rimane colpito dalla bellezza e dall'intelligenza della ragazza.

Nel frattempo, in città arriva un reggimento. Gli ufficiali sono un'attrazione per le fanciulle del posto, comprese Kitty e Lydia. Un ulteriore sconvolgimento in casa Bennet è portato dalla visita del signor Collins, cugino delle giovani e futuro erede della casa, alla morte del padre. Il signor Collins è interessato a prendere in moglie Jane, ma dopo aver saputo dell'imminente fidanzamento della giovane con il signor Bingley, rivolge le sue attenzioni verso Elizabeth.

Quando le sorelle Bennet vanno in paese per comperare dei nastri da indossare ad un ballo offerto dai Bingley, Elizabeth si imbatte nel signor Wickham, un luogotenente, e ne nasce un interesse reciproco. Al ritorno dagli acquisti, le ragazze e Wickham incontrano Bingley e Darcy. Quest'ultimo squadra il luogotenente e si allontana senza proferire parola. Elizabeth chiede lumi a Wickham, il quale spiega che, alla morte di suo padre, la famiglia di Darcy si era presa cura di lui. Ma, quando anche il padre di Darcy era morto, questi, per invidia, lo aveva allontanato, privandolo dei beni lasciatigli in eredità dal padre adottivo, motivo per cui aveva dovuto arruolarsi. Elizabeth rimane indignata da queste rivelazioni.

Al ballo dei Bingley, Wickham non si presenta e Collins, danzando con Elizabeth, le manifesta il proprio interesse. Più tardi Darcy chiede ad Elizabeth l'onore di un ballo e lei, pur accettando, gli dichiara di non essere capace di decifrare il suo carattere e di essere confusa al riguardo. La mattina dopo il ballo, il signor Collins fa ad Elizabeth una proposta ufficiale di matrimonio. La madre vorrebbe che la figlia accettasse, per mantenere il possesso della casa, mentre il padre trova l'uomo grottesco e non è favorevole all'unione. Sostenuta dal padre, Elizabeth rifiuta.

Intanto, Caroline convince Charles e Darcy a tornare a Londra, per evitare ulteriori rapporti coi Bennet, ritenuti troppo socialmente inferiori. Jane, distrutta da questa decisione, si convince che Bingley non l'abbia mai amata veramente. Su consiglio della sorella va a stare anche lei a Londra, dagli zii, per cercare di incontrarlo e parlargli. Intanto il signor Collins, dopo il rifiuto, si fidanza e poi sposa la migliore amica di Elizabeth, Charlotte.

Alcuni mesi dopo, Charlotte e il marito invitano Elizabeth per qualche giorno. Durante il soggiorno, si recano a rendere omaggio a Lady Catherine de Bourgh, patrona del signor Collins e ricca possidente. Durante la visita Elizabeth incontra Darcy, che è nipote della nobildonna, e il colonnello Fitzwilliam. Elizabeth scopre dal colonnello che è stato anche Darcy ad insistere per allontanare Bingley da Jane; questa rivelazione sconvolge Elizabeth. Quando Darcy le dichiara il proprio amore, dicendole di essere pronto ad ignorare gli impedimenti sociali pur di sposarla, gli risponde di non voler sposare il responsabile dell'infelicità della sorella e poi gli rinfaccia il comportamento verso Wickham. Nell'udire quel nome, Darcy fulmina con lo sguardo la ragazza e si congeda.

Prima di tornare a casa, mentre alloggia nella dimora di Charlotte, Elizabeth riceve una visita del signor Darcy, che le porta una lettera, nella quale spiega la ragione del suo comportamento, rivelandole la verità sul signor Wickham: in realtà il luogotenente, dopo la morte del padre del signor Darcy, che lo aveva cresciuto come un figlio, se ne era andato spontaneamente, sperperando la sua parte di eredità al gioco. Inoltre, aveva illuso i sentimenti di Georgiana, la sorella di Darcy, cercando di indurla a fuggire con lui, allo scopo di ottenere una dote dal fratello, cosa che comunque Darcy aveva rifiutato.

Elizabeth rimane ancora più confusa dalla rivelazione. Intanto, Lydia viene invitata ad andare a Brighton, dove avrà la possibilità di passare molto tempo con gli ufficiali acquartierati nella città. Elizabeth cerca di dissuadere il padre dal mandarla, per evitare che faccia sciocchezze e che disonori sé stessa e la famiglia, ma senza esito. Elizabeth accetta di fare una gita nel Derbyshire con gli zii, per distrarsi. Durante il viaggio visitano Pemberley, la residenza del signor Darcy.

Visitando la magione, Elizabeth vede un busto che ritrae il padrone di casa e prende consapevolezza dei suoi sentimenti, continuando comunque a nasconderli. Gironzolando per le stanze e seguendo la musica di un pianoforte, si trova involontariamente a spiare Darcy e la sorella Georgiana in una stanza. Lui la vede e la ferma, prima che se ne vada. Ne segue una breve conversazione, dove l'imbarazzo frena entrambi dall'esprimere i loro veri sentimenti. Elizabeth e gli zii vengono invitati a pranzo per l'indomani, quando Elizabeth ha l'occasione di conoscere Georgiana e di simpatizzante con lei.

Improvvisamente arriva una lettera da Jane, che informa della fuga di Lydia col signor Wickham, fuga che disonora la stessa e la famiglia. Lo zio va a Londra per aiutare il signor Bennet nelle ricerche. Appena prima del rientro del padre a casa arriva una lettera, che egli legge con le figlie. In questa lo zio scrive di aver trovato Lydia e di aver convinto il signor Wickham a sposarla, in cambio di un pagamento di 100 sterline l'anno per sopperire all'assenza di dote. Le ragazze immaginano che sicuramente il signor Wickham non si sarà accontentato di così poco e che quindi lo zio avrà versato molto altro denaro. Il matrimonio rimette in sesto la signora Bennet, distrutta dalla perdita della reputazione causata dalla figlia.

Lydia e suo marito si recano a casa Bennet per il pranzo. Il signor Wickham viene trattato da tutti con molta freddezza. Elizabeth scopre accidentalmente da Lydia che non è stato lo zio a trovarli e a pagare il matrimonio, bensì il signor Darcy. Giorni dopo la famiglia Bennet viene informata del ritorno del signor Bingley e del signor Darcy in paese. Essi, infatti, si recano a fare visita alle ragazze, e Bingley si dichiara a Jane e le chiede di sposarla.

Quella notte, nella casa ancora scossa per il fidanzamento, piomba Lady Catherine de Bourgh, che chiede ad Elizabeth se le voci che la danno per fidanzata col signor Darcy siano vere. La donna è preoccupata in quanto il signor Darcy e sua figlia sono stati promessi fin dalla nascita. Un fidanzamento del nipote con una giovane di lignaggio così inferiore, la cui sorella ha contratto un matrimonio scandaloso grazie all'aiuto economico di uno zio, non sarebbe accettabile. Dopo essere stata così insultata, Elizabeth invita la nobildonna ad andarsene, rifiutando di risponderle.

Arriva l'alba, Elizabeth non ha chiuso occhio e va a fare una passeggiata nella brughiera. Qui incontra il signor Darcy, anch'egli insonne. Il giovane si scusa per il comportamento della zia ed Elizabeth per il suo; inoltre, lo ringrazia per ciò che ha fatto per Lydia. Darcy dice alla ragazza che è stato fatto tutto per lei: se i sentimenti della ragazza non sono cambiati, non parlerà mai dell'accaduto. Se invece sono cambiati, dice, non può trattenere ciò che sente, e si dichiara appassionatamente. Questa volta Elizabeth contraccambia. La mattina, Darcy si reca dal padre di Elizabeth per chiederne la mano. Il padre acconsente ma chiede ad Elizabeth se sia davvero sicura di ciò che sta facendo. Nel vedere la figlia con le lacrime agli occhi per l'emozione, il padre si commuove e l'abbraccia.

Il film si conclude con la prospettiva di due romantici matrimoni e col signor Bennet compiaciuto e pronto a concedere la sua benedizione, se qualcun altro si presentasse per chiedere la mano delle ultime due figlie.

Supportato da un'equipe tecnica davvero in ottima forma (dalla scenografia ai costumi, dalla fotografia alle musiche del pisano Dario Marianelli), la pellicola evidenzia una profonda simbiosi con il romanzo al punto tale che alcuni dialoghi sono riprodotti scrupolosamente al fine di infondere un sentimento di genuina fedeltà (uno per tutti, la citazione di papà Bennet in conclusione). E a Wright non manca certo il coraggio di presentarsi con tocchi eleganti e virtuosismi della macchina da presa, tra cui spiccano i bellissimi piano sequenza circolari tra le mura di casa e alla festa di ballo, laddove vengono inquadrati di volta in volta i personaggi che fanno da contorno alla tormentata storia d'amore tra Elizabeth e il signor Darcy. Il divario tra i due diversi strati sociali è rappresentato abilmente da una quasi maniacale attenzione verso i dettagli che accentua il carattere misurato del regista, maggiormente affascinato dall'estetica e dallo stile che dall'enfatizzare il tripudio di sentimenti che sgorga dalle pagine del romanzo. Così in talune circostanze i personaggi sono restituiti come esili figure che fungono da cornice ma che non offrono nulla di più (sono i casi del Signor Wickham o di Lady Catherine De Bourgh, per fortuna resa abilmente cinica e odiosa dall'interpretazione della Dench).

Charlotte Bronte

Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855) è stata una scrittrice britannica dell'età vittoriana, la maggiore delle tre sorelle Brontë, nota soprattutto per il suo romanzo Jane Eyre.

Nel 1820 la famiglia si trasferisce a Haworth, vicino a Keighley, nello Yorkshire, in una modesta proprietà parrocchiale immersa nella brughiera, dove il padre Patrick ha ottenuto la nomina a curato perpetuo della locale parrocchia. La madre, già fisicamente provata dalla nascita di sei figli in sette anni, muore a trentotto anni nel settembre del 1821. I bambini saranno accuditi dalla zia materna, Elizabeth Branwell, e dalla fedele governante, Tabitha "Tabby" Aykroyd.

Nel 1824 Charlotte, assieme alle due sorelle maggiori, Maria ed Elizabeth, e alla sorella minore Emily, viene iscritta alla Clergy Daughter's School di Cowan Bridge, nel Lancashire, una scuola per figlie di ecclesiastici. Le condizioni spaventose dell'istituto (vitto insufficiente, condizioni igieniche inadeguate) causeranno nel 1825 la morte prematura delle due sorelle maggiori di appena 11 e 10 anni e rovineranno per sempre la salute di Charlotte ed Emily. L'esperienza vissuta a Cowan Bridge sarà rievocata anni dopo nel celeberrimo romanzo Jane Eyre

Di trasposizioni di Jane Eyre ce ne sono la bellezza di 21, molti si sono cimentati nel portarlo sullo schermo, ma la versione che amo in assoluto e’ quella di Franco Zeffirelli (ndr mica cavoli)

Jane Eyre diretto da Franco Zeffirelli anno 1996

Jane Eyre, orfana, viene accolta in tenera età dalla famiglia dello zio materno. Questi in punto di morte fa promettere alla moglie, Mrs Reed, di occuparsi della bambina come fosse figlia sua. La donna non sopporta la presenza della nipote e, assieme ai suoi figli la maltratta continuamente. Infine Jane viene cacciata e mandata nel rigido collegio di Lowood. Fra le allieve della scuola, Jane stringe amicizia con la mite Helen Burns la quale però, muore di lì a poco a causa della sua salute cagionevole. Divenuta adulta, Jane viene assunta come istitutrice della piccola Adele Varens, pupilla del signor Edward Rochester, il ricco proprietario della tenuta di Thornfield Hall.

Jane avverte un'affinità con il suo enigmatico datore di lavoro ed inizia a nutrire per lui un sincero affetto senza però accorgersi di essere corrisposta dall'uomo. Questo sentimento sembra però essere ostacolato da un mistero, risate inquietanti, incendi che non hanno spiegazioni ed amici arrivati da luoghi lontani ed esotici si frappongono tra i due protagonisti, fino a quando i sentimenti di Rochester per Jane diventano forti al punto che l'uomo chiede alla ragazza di sposarlo. Durante la cerimonia, irrompe un avvocato, il quale dichiara che Rochester è già sposato e che sua moglie è ancora in vita. Il signor Rochester confessa infine la verità: sua moglie vive a Thornfield, segregata poiché malata di mente e violenta. La rivelazione spiega gli strani e misteriosi incidenti accaduti in precedenza.

Jane decide così di lasciare la casa e partire, comprendendo di non poter più restare sotto lo stesso tetto di un uomo che ama ma che è già sposato. Giunta a destinazione dal pastore John Rivers, precedentemente conosciuto, la giovane è talmente sconvolta dall'esperienza vissuta che subisce un crollo emotivo. Accolta in casa del pastore e di sua sorella, viene da loro accudita e curata, fino al giorno in cui scopre che uno zio paterno, appena deceduto, l'ha resa unica erede della sua fortuna.

John Rivers ha inoltre cominciato a nutrire un sentimento diverso per Jane e le chiede di sposarlo e seguirlo nella sua opera missionaria. Jane, ancora incapace di dimenticare Edward Rochester, rifiuta e capisce che deve tornare a Thornifield Hall per sapere che cosa ne è stato dell'uomo che ama. Una volta arrivata a destinazione però riceve un'amara sorpresa. La casa è in parte cadente in seguito a un incendio avvenuto dopo la sua partenza, e in conseguenza del quale la moglie pazza di Rochester è morta. Anche l'uomo ha subito le conseguenze dell'evento, poiché è rimasto pressoché cieco. Quando Jane lo rivede capisce non solo che il suo amore per lui è immenso, ma anche che non potrà lasciarlo mai più.

I due si sposeranno, avranno un bambino e condurranno una felice esistenza insieme.

La scelta di attori come la Gainsbourg e Hurt è stata vincente per Zeffirelli, la Gainsbourg in modo particolare che con la sua fisicità non patinata, ha rimandato alla difficoltà data dalla consapevolezza di non avere un posto nel mondo allora come ora.

Ci troviamo di fronte a due scrittrici che hanno segnato l’immaginario di molte generazioni, hanno dipinto la società senza censure pur mantenendo la pulizia della narrazione, una narrazione fatta di dialoghi, immagini, silenzi che raccontano quello che noi tutti viviamo, la potenza del sentimento.

Abbiamo, oggi più di ieri, bisogno di ricordarci quale filo sottile ci divida dalla felicità quando le leggi che seguiamo solo legate all’apparenza più che alla sostanza, siamo schiavi delle nostre insicurezze e di ciò che la società ci richiede, ma in epoche apparentemente lontane da noi, donne come Austen e Bronte, hanno dimostrato che credere in se stesse regala l’immortalità.

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