Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Analisi a cura di...
~ ANGELICA ATTANASI
Eccoci ad una nuova analisi, i film che voglio analizzare questa volta, sono legati tra loro da un argomento comune, l’olocausto.
Altro argomentino niente male direte voi, ma come sempre cerco di sollecitare le vostre celluline grige (cit.) ad analizzare due modi di percepire la realtà ed i due mondi che la compongono
La storia parte narrando la scelta di un giovane ex marine, Stingo (Peter MacNicol), che si trasferisce a New York in cerca di fortuna come scrittore.
Finisce con l’affittare una camera in casa di Yetta, una eccentrica ed ospitale signora di Brooklyn.
Qui conosce altri due ospiti Sophie (Meryl Streep) ed il compagno Nathan (Kevin Kline), eccentrico intellettuale ebreo dal carattere volubile, ossessionato dall’olocausto e dalla morte di sei milioni di ebrei.
Fra i tre nasce un'amicizia profonda e Stingo è coinvolto, e anche plagiato, da ricordi, emozioni, fobie di un mondo che non conosce mentre cresce in lui un legame amoroso che lo vincola a Sophie: aumentando la confidenza, la donna gli confesserà tutta la sua vita, fino ad allora segreta.
Affiora così una triste e drammatica realtà, analogamente al padre (simpatizzante nazista) e al marito, anche lei è stata deportata ad Auschwitz, insieme ai due figli, un maschio (mandato al kinderlager) e una femmina (selezionata all'arrivo per il forno crematorio). Drammatica è la scena in cui confessa di aver dovuto scegliere tra i due figli chi salvare, senza avere poi la certezza che ne sia valsa la pena visto che del figlio scelto non avrà comunque più notizie, oltre al dilemma etico di aver collaborato con il sistema proprio in funzione della salvezza del figlio.
È una lunga confessione, che avviene con impressionanti flashback, mentre il rapporto a tre continua, a volte tranquillo a volte tempestoso, secondo il variare degli umori di Nathan che, come viene rivelato dal fratello medico a Stingo, è affetto da schizofrenia paranoide, estremizzata dall’uso della cocaina.
La vicenda sembra risolversi positivamente quando, dopo l'ultima violenta scenata di Nathan, furioso e armato, Sophie e Stingo partono per la Virginia. In viaggio il giovane propone alla donna di sposarlo; Sophie dapprima si concede a Stingo, ma poi lo abbandona, ritornando da Nathan, con cui si suicida.
Ricordo ancora le emozioni vissute vedendo il film, ero da poco diventata madre e confrontarmi con il dolore della protagonista mi ha turbato per molto tempo, ancora oggi ci penso e non ho avuto il coraggio di rivedere la pellicola
Il film ha in sé il gusto patinato classico per quell’epoca, ma si avvale della fotografia dai toni notturni di Nestor Almendros (Kramer contro Kramer, Laguna Blu etc)
La storia si articola in due parti che raccontano l’incontro di Hanna Schimtz (Kate Winslet) e Michael Berg (David Kross) (all’epoca del primo incontro quindicenne), siamo nel 1958 Germania ovest, un incontro nato sull’aiuto che la donna dà al giovane per un malore avvenuto a scuola. I due si rincontrano successivamente e nasce uno strano rapporto in cui Hanna svela al giovane la sessualità attraverso lo strano rituale di lettura di opere letterarie a voce alta come preludio dell’atto in sé. La prima parte della storia termina con la scomparsa di Hanna subito dopo che le viene proposta una promozione all’interno della società in cui lavora, Michael perde le sue tracce.
Nella seconda parte vediamo Michael come giovane studente di giurisprudenza che viene coinvolto dal suo professore alla visione di alcune sedute di un processo contro donne accusate di essere ex guardie nei campi di sterminio, che avrebbero lasciato morire in un rogo donne ebree all’interno di una chiesa durante una marcia estenuante di trasferimento.
Con sua grande sorpresa Michael riconosce tra esse anche Hanna, che viene additata dalle altre accusate, proprio come la mente della scellerata scelta, in base ad un ordine da lei sottoscritto, Hanna non si difende ne contraddice le accuse e quando il giudice le chiede di scrivere per confrontare la grafia tra i documenti, lei confessa di averlo redatto e firmato, ma non mette una sola parola per iscritto.
Michael è turbato e confuso, situazione che peggiora quando scopre l’abitudine di Hanna di far leggere le prigioniere a voce alta brani di classici prima che queste fossero condotte alle camere a gas.
Hanna viene condannata e per Michael diviene chiaro che la ragione per cui era scomparsa anni prima è la stessa che le impedisce di difendersi dalle accuse, nascondere di essere analfabeta. Passano alcuni anni prima che Michael, ripensando ad Hanna come una delle esperienze giovanili più significanti, decida di inviarle in carcere registrazioni di brani classici incisi su nastro, senza mai andarla a trovare, sino all’epilogo.
Una telefonata avvisa Michael che Hanna verrà scarcerata per termine pena, e che proprio lui è stato designato dalla stessa come unico contatto esterno, Michael va a trovarla in carcere ed avranno un lungo colloquio in cui la durezza di Hanna metterà a dura prova Michael che non darà peso alle ultime parole di lei su cosa abbia imparato da tutta la sua storia “ho imparato a leggere”. Hanna finirà con il suicidarsi la notte prima della sua scarcerazione.
Nonostante il film sia stato candidato a diversi oscar e la Winslet lo abbia vinto come miglior attrice, non ha superato diverse critiche, visto una regia accademica ed a volte priva di pathos necessario a narrare una storia così potente, ma nonostante queste critiche tecniche, ho voluto mettere a confronto i due film sulla base del concetto di scelta. Entrambi i film ruotano sulla figura di due donne che su sponde opposte scelgono di sacrificare una parte della loro umanità per compiere una scelta che alla fine non porterà nulla di buono lasciandole a combattere contro i propri demoni, fino all’inevitabile conclusione nel momento in cui avrebbero potuto scegliere una volta ancora una vita che riscattasse le scelte fatte.
La prova attoriale delle due protagoniste è sicuramente da oscar meritato, la dolce disperata e rassegnata Streep contro la statica e vuota Winslet, rappresentano perfettamente le due facce della medaglia regalando una interpretazione potente e senza tempo. Personalmente ho amato entrambi i film, la nostra vita e’ sempre una scelta continua, un confrontarsi con il passato per una lettura del presente, Sophia ed Hanna regalano le loro confessioni come atto finale chiudendo il cerchio ed i conti con il passato come testamento e monito.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.