Classi piccole, risultati grandi: come funziona l’insegnamento in piccoli gruppi a FMA

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La collaborazione tra RC e FMA

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Classi piccole, grandi risultati

Ecco un’immagine che spesso accompagna l’idea di scuola: un’aula piena, banchi allineati, un docente davanti che parla, e una platea silenziosa che ascolta. Ma se parliamo di formazione cinematografica, quell’immagine va completamente riscritta. A Focus Movie Academy, l’idea di “classe” è qualcosa di molto diverso: non uno spazio affollato in cui si subisce la lezione, ma un luogo vivo e operativo, in cui ognuno lavora, si espone, agisce, sperimenta. Ed è proprio da qui che nasce una delle scelte più importanti nella filosofia didattica di FMA: lavorare in piccoli gruppi. Non per caso. Ma per metodo.

In una classe tradizionale con decine di studenti, il rischio è sempre lo stesso: diventare numeri. Lo spazio per l’errore si riduce, il tempo per l’interazione anche. Chi si espone troppo diventa un caso, chi resta in silenzio passa inosservato. Ma nel cinema e nella recitazione – cioè in mestieri che si basano sull’espressione personale, sulla pratica e sul contatto – l’anonimato non è una possibilità. Bisogna esserci. E bisogna lavorare davanti agli altri, in presenza, costantemente.

Le classi piccole di FMA permettono di trasformare ogni lezione in un tempo vivo di lavoro individuale. Non si è mai spettatori, si è sempre parte del processo. In una lezione di recitazione, ad esempio, non esiste il momento in cui si “guarda fare gli altri” e basta. Ogni studente porta una scena, la prova, la riceve come feedback, la riprova. A volte basta una parola da parte del docente per ricalibrare tutto. Ma per ricevere quella parola, devi avere il tempo e lo spazio per agire. Lo stesso vale nei corsi di filmmaking. Piccole troupe in cui ogni studente ha un ruolo chiaro. Uno dirige, uno scrive, uno gira, uno monta, uno registra l’audio. Nessuno resta fuori. E ogni passaggio è visto e corretto in tempo reale, proprio perché le dimensioni della classe lo permettono.

In un’aula da 30 persone, il docente è costretto a parlare a tutti allo stesso modo. In una classe piccola, invece, può entrare in relazione con ogni singolo studente. Può lavorare su ciò che serve a te, non su un programma generico. In un gruppo ristretto, la dinamica cambia. L’errore non è più qualcosa da nascondere. Diventa una parte naturale del processo creativo. Questo vale soprattutto per gli attori. Il mestiere dell’attore richiede esposizione continua. Espressione del sé. Espressione del corpo. Espressione della voce. Nessuno può imparare a recitare leggendo un manuale. Bisogna provare, sbagliare, lasciarsi correggere, riprovare. E farlo in un contesto dove ci si sente al sicuro.

Le classi piccole permettono di creare un gruppo che diventa compagnia. Dopo poche settimane, si crea un clima di fiducia reciproca. Gli studenti si conoscono, si osservano, si supportano. E questo stimola anche la crescita tecnica: chi è circondato da compagni che lavorano bene, è portato a fare di più, meglio, in modo più consapevole. Lo stesso accade per i videomaker. Avere la possibilità di seguire l’intero percorso produttivo di un corto – dall’idea alla post-produzione – è possibile solo se ogni studente ha spazio per agire. Se deve mettersi alla prova con attrezzatura reale. Se può confrontarsi davvero con la macchina da presa, con la luce, con il suono.

Avere una classe piccola significa, molto semplicemente, avere più tempo per ogni studente. E il tempo, nel mondo del cinema, è tutto. Vuol dire poter fare un provino due, tre, quattro volte. Vuol dire poter ricevere una revisione personalizzata sul proprio corto. Vuol dire potersi confrontare con il docente non solo durante la lezione, ma anche fuori, magari per un consiglio su un progetto personale, o su una scena da preparare. Vuol dire che lo studente non si perde. Non resta indietro. Non viene “coperto” dal gruppo. Ogni passo in avanti è visibile. Ogni necessità può essere accolta. Ogni talento può essere coltivato.

Le dimensioni contano. E se parliamo di formazione artistica, contano ancora di più. Avere una classe piccola non significa avere meno cose da dire. Significa poterle dire meglio. Più a fondo. Più su misura. Significa potersi mettere in gioco davvero.

A Focus Movie Academy, questo si traduce in una frase semplice, ma potente: tu sei parte attiva del tuo percorso.

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