Coordinatore delle Intimità nel Cinema: Proteggere gli Attori sul Set

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Non giudicare un libro dalla copertina.


~BELLE

VOGLIO AVVENTURE IN LUOGHI SCONOSCIUTI!

Benvenuti nella "Biblioteca di Belle", uno spazio dedicato ad arricchire la vostra passione e conoscenza nel mondo della recitazione cinematografica. Oggi, vorrei condividere con voi un articolo molto speciale, scritto da Paolo Perris, un membro stimato della nostra community. Questo pezzo tratta di un argomento fondamentale e delicato nel cinema: il ruolo del Coordinatore delle Intimità sul set. È una lettura essenziale per ogni attore e attrice emergente che aspira a lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso. Vi invito a leggere con attenzione e a riflettere su quanto sia importante la tutela e il rispetto reciproco nel nostro settore.

IL COORDINATORE DELLE INTIMITA': FIGURE E TUTELE DEGLI ATTORI IN SCENE DI INTIMITA' SUL SET


È bene che voi sappiate della presenza di una figura che vi tutelerà nelle vostre scene di sesso al cinema.

Devo ammettere che neanche io ero a conoscenza dell'argomento e durante le ricerche sono rimasto molto sorpreso. L'ambiente cinematografico si sta evolvendo, sta diventando sempre più professionale e civilizzato e col tempo la presenza di nuove regole ha ridimensionato e allontanato la possibilità delle varie situazioni spiacevoli che potrebbero verificarsi a chiunque ci lavori. In particolare, mi ha colpito molto scoprire che esiste la figura del “Intimacy Coordinator”.

Infatti, in seguito a vari scandali di molestie e abusi sui set, si è deciso di affiancare alle figure tradizionali del cinema un professionista che potesse garantire agli attori e alla troupe di poter girare scene di sesso senza trovarsi in situazioni imbarazzanti, difficili o traumatiche.


Gli Intimacy Coordinator sono professionisti formati come sex coach, sessuologi o psicologi che al tempo stesso sono a metà strada tra il coreografo e lo stunt coordinator. Questi esperti cercano di essere dei mediatori tra regista e attore/attrice, ossia valutano il modo adeguato per costruire la scena tenendo conto dell'aspetto artistico/tecnico richiesto dal regista e quello umano inerente al/alla performer. Proprio per questo motivo queste tre figure, prima di girare, si confrontano per costruire scene perfettamente controllate e consapevoli per scongiurare qualsiasi tipo di violenza o disagio. Nulla è lasciato all'improvvisazione.


Naturalmente, l'importanza dell'IC non è solo il fatto che mette a proprio agio gli attori, ma anche che permette ai registi di lavorare in serenità senza problemi di tipo etico o legale. Non meno importante è il prodotto da distribuire, in cui, così, si garantiscono al pubblico scene di intimità prive di abusi, girate secondo parametri certi e senza rinunciare a un certo coinvolgimento.

Inoltre, gli Intimacy Coordinator hanno stilato un regolamento per permettere a tutti coloro che lavorano nel cinema di capire come comportarsi con la nudità, il sesso e gli abusi.

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In particolare, Ita O'Brien, coordinatrice dell'intimità di svariati progetti Amazon e Netflix, come Sex Education, ha pubblicato delle linee guida sull'argomento che hanno già aiutato tante produzioni.


Possiamo riassumere dicendo che, come pratica standard, c'è bisogno di:

• Al momento del contratto, tutte le scene che coinvolgono nudità, intimità o sesso simulato devono essere discusse con l'attore/attrice e il rappresentante/agente, in modo che l'accordo venga preso con piena divulgazione. Inoltre, il contratto di Equity Standard per le produzioni cinematografiche consente all'attore/attrice di accettare o meno di recitare nudo/a, di scegliere il tipo di nudità che è disposto/a a fare e di simulare il sesso;


• Avere sempre una terza parte presente per gli attori e le attrici, mantenendo così il lavoro professionale, non privato (c'è chi dice che questo non sia possibile, quindi sto semplicemente riportando delle parole di O'Brien);


• Concordare le aree di contatto fisico e avere il consenso prima di ogni esibizione, consentendo di accogliere eventuali adattamenti;


• Definire le azioni fisiche usando parole semplici e stabilire dei confini intorno alle aree di interesse, inclusa una strategia concordata per fermare l'azione se necessario, durante le prove e le riprese sul set, come il "time out";


• Identificare separatamente il contenuto emotivo della scena;


• Integrare le azioni fisiche e il contenuto emotivo, creando una scena intima senza soluzione di continuità;


• Utilizzare un Closet Set come standard durante le riprese di sesso simulato e nudità, seguendo i Protocolli Closed Set e tenendo in considerazione la parità di genere della troupe (ad esempio, la vulnerabilità femminile in una scena intima eterosessuale o lesbica con una troupe tutta maschile);


Dunque, all'atto pratico si fa sesso? Di base no, anzi non è assolutamente previsto il contatto tra genitali, addirittura non è previsto il nudo integrale, soprattutto di attori maschi. Quando non sono nudi, gli attori indossano normali mutande, e a volte persino pantaloni o mutande color carne da togliere in post-produzione. Ci sono, però, casi in cui le scene di sesso richiedono che ci sia uno stretto contatto fisico tra gli attori/le attrici . In quel caso gli attori indossano il cock sock, un calzino copri-pene.

Per le attrici, invece, esistono quelli che sono noti come snatch patch, adesivi da mettere tra le gambe per coprire la vagina ed evitare indesiderati contatti con organi sessuali di altri attori o attrici, per non parlare delle controfigure! Quindi non si fa davvero sesso, a meno che non sia un porno, anche se in generale non posso escludere che due attori molto disponibili, in un set molto disponibile, non potrebbero chiedere di farlo davvero.


La domanda per il ruolo è cresciuta nell'industria dell'intrattenimento statunitense dopo lo scandalo Weinstein del 2017 e il movimento Me Too ha evidenziato la natura spesso di routine delle molestie sessuali e della cattiva condotta nel settore. Attrici come Emily Meade hanno iniziato a chiedere garanzie professionali per il loro benessere sul set, osservando che, data la struttura del potere in una produzione, gli attori e le attrici (in particolare quell* giovani e inespert*) potrebbero altrimenti non sentirsi in grado di parlare se registi, membri dello staff o altri attori hanno ignorato il loro consenso o accordi precedenti relativi a scene intime.

Ora, sperando di non fare troppa retorica, vorrei ricordarci che, nonostante il nostro lavoro consista nel “giocare” e che sì, sia faticoso, ma anche divertente, non vuol dire anche che proprio tutto sia un gioco. Noi artisti viviamo già una vita complicata economicamente e socialmente, per di più lavoriamo con noi stessi e i nostri sentimenti. È bene sostenerci a vicenda, è bene smetterla di essere omertosi e godere delle disgrazie altrui per mors tua vita mea, è bene non accettare delle dinamiche che non ci fanno sentire sicuri e parlare senza aver paura di perdere il lavoro o mettere a repentaglio la propria carriera. Niente è più importante del rispetto per sé stessi e, se non ci sarà un coordinatore dell'intimità nel nostro futuro, sarà nostra premura richiederlo e sapere o sperare di saper gestire alcune dinamiche.


Articolo a cura di: Paolo Perris

SI, SONO STATA IO CHE HO LIBERATO IL PRIGIONIERO

Grazie, Paolo, per aver condiviso con noi queste informazioni vitali e per aver aperto una finestra su una realtà del cinema che spesso rimane in ombra. Come attori e attrici, è fondamentale essere consapevoli dei diritti e delle protezioni disponibili sul set, specialmente in scene che richiedono una grande vulnerabilità emotiva e fisica. Il ruolo dell'Intimacy Coordinator non è solo una tutela, ma un passo verso un ambiente di lavoro più etico e consapevole. La nostra passione per il cinema non dovrebbe mai compromettere la nostra integrità e sicurezza. Ricordiamoci sempre di sostenerci a vicenda e di cercare un ambiente di lavoro che rispetti la dignità e il benessere di tutti.


Spero che questo articolo vi abbia ispirato e dato strumenti per navigare con più consapevolezza nel nostro amato mondo del cinema. Continuate a seguire la "Biblioteca di Belle" per altre letture essenziali e approfondimenti sul mondo della recitazione cinematografica.


Con amore e ispirazione,

Belle.

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