Da dentro a fuori, esplorare un personaggio

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~ LA REDAZIONE DI RC

Il Corpo come Strumento di Trasformazione

Nella tecnica "Outside-In", il corpo dell’attore diventa il primo e più potente strumento per costruire un personaggio. Questo approccio parte da un principio fondamentale: il modo in cui il corpo si muove, occupa spazio e interagisce con l'ambiente può rivelare moltissimo sulla psicologia del personaggio, anche senza una sola battuta pronunciata. Il movimento è spesso il primo elemento su cui un attore lavora in questa tecnica. Consideriamo un personaggio insicuro: il suo passo potrebbe essere esitante, il peso del corpo spostato leggermente all’indietro, come a evitare un contatto diretto con il mondo. Al contrario, un personaggio autoritario potrebbe avere una postura eretta e un passo deciso, quasi aggressivo.


Attraverso queste scelte fisiche, l’attore costruisce il comportamento esteriore del personaggio ma entra in sintonia con il suo stato emotivo. La rigidità di un corpo può suggerire repressione, mentre movimenti fluidi potrebbero trasmettere leggerezza o libertà. La gestualità è un altro strumento chiave. Un personaggio nervoso può mordicchiarsi le unghie o giocare continuamente con i capelli, mentre uno sicuro di sé potrebbe usare gesti ampi e controllati. L’attore può sperimentare con queste micro-espressioni fino a trovare un ritmo corporeo che sembra “giusto” per il personaggio. È un approccio molto fisico, quasi come una danza, in cui l’attore lascia che il corpo parli prima della mente. Un aspetto fondamentale del corpo è come si relaziona con lo spazio circostante. Un personaggio timido potrebbe stare sempre ai margini di una stanza, cercando angoli sicuri, mentre uno estroverso potrebbe muoversi liberamente e invadere lo spazio degli altri personaggi. Questo tipo di studio aiuta l’attore a capire non solo chi è il personaggio, ma anche come si rapporta agli altri e al mondo.

Il Potere del Costume e del Trucco

Nella tecnica "Outside-In", il costume e il trucco diventano veri e propri alleati nella costruzione del personaggio. Un abito, un accessorio o un tratto fisico marcato possono diventare il primo "gancio" per trovare la voce e la psicologia del personaggio.


Un costume è un indizio visivo che racconta chi è il personaggio, da dove viene e cosa desidera. Pensiamo a un abito elegante e costoso: indossarlo cambia istantaneamente il portamento e la postura di un attore, comunicando potere, sicurezza o, in certi casi, anche arroganza. Al contrario, abiti larghi, trasandati o logori possono indurre l’attore a percepire fisicamente la vulnerabilità o la trascuratezza del personaggio. Ad esempio, nel film Taxi Driver, il giubbotto militare indossato da Travis Bickle (Robert De Niro) esprime la sua mentalità da veterano alienato e rafforza il suo isolamento dalla società. Indossandolo, De Niro si avvicina alla psicologia di un uomo che vive ai margini, creando una connessione emotiva attraverso un elemento fisico. Il trucco ha un impatto altrettanto potente sulla percezione dell’attore di sé stesso nel ruolo.


Una cicatrice, un naso finto o un invecchiamento artificiale possono trasformare un volto e far emergere emozioni che potrebbero altrimenti rimanere nascoste. Questo cambiamento estetico permette all'attore di vedersi come "altro" e di separarsi dalla propria identità personale. Un esempio eclatante è Charlize Theron in Monster. Attraverso un trucco che altera radicalmente il suo aspetto, Theron riesce a incarnare Aileen Wuornos, non solo a livello fisico ma anche emotivo. Il processo di trasformazione esterna diventa il trampolino per esplorare il tumulto interiore del personaggio.


Anche un semplice accessorio può giocare un ruolo chiave. Un cappello, una pipa, un paio di occhiali: questi oggetti possono cambiare il comportamento di un attore sul set. Pensiamo a Indiana Jones e il suo iconico cappello: non è solo un accessorio stilistico, ma una parte essenziale del personaggio, che contribuisce a definire il suo spirito avventuroso e la sua sicurezza. Indossare un costume o applicare un trucco aiuta l'attore a entrare nel personaggio anche attraverso un’esperienza sensoriale. La consistenza di un abito, il peso di un accessorio o la sensazione del trucco sulla pelle possono influenzare l’umore dell’attore. Ad esempio, un abito rigido può far sentire l’attore più formale o trattenuto, mentre un costume leggero e fluttuante può evocare sensazioni di libertà e spontaneità.

L’Influenza sulla Psicologia del Personaggio

Ciò che l’attore scopre ha il potere di plasmare profondamente la vita interiore del personaggio. Questo processo inverso permette all’attore di accedere a emozioni e stati d’animo che emergono in risposta alle caratteristiche esterne, creando una connessione organica tra il corpo e la mente. Uno dei principi fondamentali di questa tecnica è che il corpo e la mente sono intimamente connessi. Un cambiamento esteriore può indurre un cambiamento emotivo. Ad esempio, un attore che adotta una postura curva, con le spalle abbassate e lo sguardo a terra, può iniziare a sentirsi intrappolato in una sensazione di insicurezza o tristezza. Questo stato d’animo, nato da un gesto fisico, influenza poi il modo in cui il personaggio pensa, reagisce e parla.


Un esempio straordinario è Daniel Day-Lewis in Lincoln. La voce tremula e il lento incedere di Abraham Lincoln non sono solo scelte tecniche; hanno contribuito a definire il modo in cui Day-Lewis percepiva la stanchezza emotiva e la determinazione interiore di un uomo che portava sulle spalle il peso della nazione. Il suo atteggiamento fisico lo ha guidato a una profonda connessione emotiva con il personaggio. Le caratteristiche esteriori non influenzano solo il rapporto dell’attore con sé stesso, ma anche con l’ambiente e con gli altri personaggi. Un personaggio che cammina con passi pesanti e gesti ampi potrebbe dominare la scena, obbligando gli altri personaggi a reagire al suo magnetismo. Questo comportamento crea una dinamica psicologica in cui l’attore comincia a percepirsi come “al centro” della storia.


La bellezza della tecnica "Outside-In" sta nel fatto che può far emergere emozioni che l’attore stesso non aveva pianificato. Per esempio, un attore che interpreta un personaggio anziano potrebbe iniziare con una camminata lenta e zoppicante, ma questo movimento può indurre una sensazione di fragilità o nostalgia che non era stata considerata inizialmente. È un processo in cui il corpo diventa un veicolo per scoprire nuove sfumature psicologiche. La tecnica "Outside-In" dimostra come l’aspetto esteriore non sia in contraddizione con l’intimità emotiva, ma piuttosto uno specchio. È come costruire un ponte: dall’esterno l’attore entra nella mente del personaggio e, una volta lì, usa ciò che ha scoperto per tornare all’esterno con autenticità. Questo movimento continuo tra esteriorità e interiorità rende il personaggio tridimensionale, credibile e complesso.

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