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~ LA REDAZIONE DI RC
La seconda stagione di "Squid Game", rilasciata su Netflix il 26 dicembre 2024, riprende tre anni dopo gli eventi della prima stagione. Seong Gi-hun, il vincitore del gioco mortale, è ancora tormentato dai traumi subiti e decide di rinunciare al viaggio negli Stati Uniti per ricongiungersi con la figlia. Invece, sceglie di rimanere in Corea con un obiettivo preciso: smantellare definitivamente l'organizzazione dietro gli Squid Game. Per raggiungere il suo scopo, Gi-hun si infiltra nuovamente nel gioco, questa volta con l'intento di sabotarlo dall'interno. Si unisce a un nuovo gruppo di concorrenti, tutti spinti dalla disperazione e attratti dalla prospettiva di vincere il premio di 45,6 miliardi di won. Nel frattempo, il Front Man, consapevole della minaccia rappresentata da Gi-hun, intensifica i rischi e le tensioni all'interno del gioco per impedirgli di scoprire troppo. La stagione si conclude con un cliffhanger significativo, preparando il terreno per la terza e ultima stagione, prevista per il 2025. Il creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, ha dichiarato che la terza stagione concluderà la storia che aveva pianificato, promettendo un finale definitivo alla saga di "Squid Game".
Il rapporto tra il Front Man (Hwang In-ho) e Seong Gi-hun nella seconda stagione di Squid Game assume una connotazione ancora più complessa rispetto alla prima, diventando il cuore di un intreccio fatto di tensione morale e conflitti personali.
Seong Gi-hun incarna un idealismo disilluso: la sua vittoria nella prima stagione non lo ha arricchito spiritualmente, ma lo ha trasformato in un uomo ossessionato dall'idea di giustizia. Il Front Man, al contrario, rappresenta una totale resa al cinismo del sistema. La loro dinamica è quindi uno specchio di due visioni opposte della sopravvivenza: Gi-hun crede ancora nella possibilità di cambiare il sistema, mentre il Front Man lo vede come un meccanismo inevitabile. In una scena chiave della seconda stagione, Gi-hun accusa il Front Man di aver tradito i valori umani. In risposta, il Front Man ribatte che chiunque sia spinto all'estremo farebbe lo stesso. Questo dialogo è un interrogativo diretto per lo spettatore: fino a che punto ci si può spingere per sopravvivere?
Entrambi i personaggi portano il peso delle loro scelte. Hwang In-ho, ex vincitore di una precedente edizione del gioco, ha deciso di abbracciare il sistema piuttosto che sfidarlo. Questo lo rende un avversario formidabile per Gi-hun, perché conosce intimamente le debolezze di chi è stato nel gioco e, soprattutto, perché ha già rinunciato alla speranza.
Gi-hun, invece, rappresenta una sorta di "cosa che il Front Man avrebbe potuto essere": un uomo che, nonostante i traumi, cerca ancora di lottare contro il sistema. Le loro interazioni sono punteggiate da una tensione sottile, quasi come se il Front Man stesse tentando di convincere Gi-hun a unirsi a lui, non solo per neutralizzarlo, ma perché forse, in profondità, ammira la sua determinazione.
Lee Byung-hun-Frontman
Lee Jung-jae-Seong Gi-hun
Front Man: Giocatore 456, ricordi? Abbiamo già avuto una conversazione in quest’auto.
Seong Gi-hun: In quest’auto, davvero? È molto più bella di quanto immaginassi.
Front Man: Speravo scegliessi di goderti la vita. Di lasciarti il passato alle spalle ed essere felice.
Seong Gi-hun: Non credevo che la mia vita ti interessasse così tanto. Sono commosso quasi fino alle lacrime.
Front Man: Avresti dovuto prenderlo quell’aereo. Sarebbe stata la scelta migliore.
Seong Gi-hun: Non ho fatto che ripensare a quello che mi hai detto in quel momento. Non hai idea di quanto disperatamente volessi incontrarti di nuovo.
Front Man: Bene, eccomi qui. Dimmi quello che hai da dire. Che cosa vuoi da me?
Seong Gi-hun: Io voglio che fermi il gioco.
Front Man: Il gioco?
Seong Gi-hun: Quello che avete messo in piedi, e che voi continuate a praticare. Quel gioco.
Front Man: Noi lo abbiamo solo creato. Partecipare è stata una vostra libera decisione.
Seong Gi-hun: Non rifilarmi queste stronzate. Vi approfittate di persone disperate sull’orlo del precipizio, e le spingete in una situazione mortale solo per divertirvi. Credi che definirla “una loro decisione” renda le vostre azioni vergognose un atto caritatevole o cose del genere?
Front Man: Quelle persone sono comunque i perdenti del gioco. Rifiuti eliminati dalla competizione. Mentre parliamo tonnellate di rifiuti si riversano in questo mondo. Ancora non capisci? Finché il mondo non cambierà, il gioco non si fermerà.
Seong Gi-hun: È così che gira il mondo da sempre, quindi chiudete la bocca e accettatelo. È un concetto inventato da bastardi ricchi come voi. Bastardi che credono che le persone siano cavalli da corsa, e che sono convinti di esserne i proprietari.
Front Man: Sei diventato più eloquente. Quindi il tuo piano è convincere i proprietari dei cavalli a interrompere la corsa? Oppure, avevi intenzione di rapirmi? Credi di fermare il gioco solo con quella pistola?
Seong Gi-hun: Fammi rientrare nel gioco.
Front Man: Vuoi rientrare nel gioco?
Seong Gi-hun: Fammi entrare di nuovo nel gioco.
Front Man: Ma scusa, non mi hai appena chiesto di fermarlo?
Seong Gi-hun: Se mi fai rientrare nel gioco, quei ricchi bastardi che ti piace servire si divertiranno di più, vedrai. Mi farai partecipare di nuovo? Perché stai esitando? Hai paura, forse? Hai paura di perdere come successe a Oh Il-nam? Neanche sul letto di morte ha voluto ammettere la sconfitta, pur sapendo che qualcuno era venuto a salvare quel senzatetto, si rifiutò di guardare dalla finestra. Comunque, quando esalò l’ultimo respiro, sono più che sicuro che lo sapeva. Lui sapeva di aver perso.
Front Man: Hai mai visto “Matrix”? Alcune persone, invece di prendere la pillola blu, e vivere una vita felice, scelgono quella rossa, per fare gli eroi. Anche tu, credi di essere un eroe, in grado di cambiare il mondo.
Seong Gi-hun: Riuscirò a dimostrarti che il mondo non funziona sempre nel modo in cui quelli come te vogliono che funzioni.
Front Man: Se è ciò che vuoi ti accontenterò
Questo dialogo tra il Front Man e Seong Gi-hun è un condensato di tensione morale e simbolismo che approfondisce il tema centrale di Squid Game: la lotta tra conformismo e resistenza in un mondo governato da disuguaglianze estreme.
Il Front Man (Hwang In-ho) si presenta in una posizione di superiorità, sia letteralmente (è lui che controlla il gioco) che psicologicamente. La sua frase iniziale, "Speravo scegliessi di goderti la vita", è un tentativo di ristabilire il controllo emotivo sulla conversazione, suggerendo che Gi-hun avrebbe potuto essere "felice" lasciando perdere.
Gi-hun non si lascia intimorire, rispondendo con sarcasmo: "Non credevo che la mia vita ti interessasse così tanto. Sono commosso quasi fino alle lacrime." Qui vediamo la sua resistenza al potere manipolativo del Front Man, che cerca di incorniciare la sua posizione come razionale e inevitabile.
La parte centrale del dialogo ruota attorno al concetto di scelta e responsabilità:
Front Man: "Partecipare è stata una vostra libera decisione."
Gi-hun: "Non rifilarmi queste stronzate."
Il Front Man usa una logica distorta per giustificare le azioni dell'organizzazione, presentando il gioco come una sorta di meritocrazia per "perdenti" della società. La sua visione è cinica: il mondo è un campo di battaglia spietato, e il gioco è solo una sua estensione. Gi-hun, al contrario, smaschera questa giustificazione come ipocrita e crudele, sottolineando che il gioco manipola persone disperate, privandole di una vera libertà di scelta.
Il cuore del loro conflitto emerge qui: mentre il Front Man accetta il sistema come immutabile e cerca di sopravvivere all'interno di esso, Gi-hun si ribella, cercando di sfidare la stessa logica che lo sostiene. L'analogia del Front Man è potente: "Quelle persone sono comunque i perdenti del gioco. [...] Finché il mondo non cambierà, il gioco non si fermerà." Qui il Front Man dipinge il sistema come una realtà eterna, insita nella natura stessa dell'umanità.
Gi-hun risponde con una delle sue battute più incisive: "È un concetto inventato da bastardi ricchi come voi. Bastardi che credono che le persone siano cavalli da corsa." Con questa frase, Gi-hun ribalta la prospettiva, rifiutando l'idea che lo status quo sia inevitabile e accusando direttamente i potenti di perpetuare la sofferenza per il proprio divertimento.
Questa parte del dialogo riflette un tema ricorrente in Squid Game: la critica al capitalismo sfrenato e alle disuguaglianze sistemiche che trasformano le persone in strumenti per il piacere e il profitto dei potenti.
Il Front Man chiude il confronto con un riferimento a Matrix: "Alcune persone, invece di prendere la pillola blu, e vivere una vita felice, scelgono quella rossa, per fare gli eroi." Qui, il Front Man accusa Gi-hun di essere intrappolato in un'illusione di grandezza morale, paragonandolo a coloro che scelgono il risveglio doloroso alla felicità illusoria.
Questa osservazione è cinica ma non priva di profondità: il Front Man vede Gi-hun come un uomo che si auto-convince di poter cambiare il sistema, ma che, ai suoi occhi, è solo un altro ingranaggio di quel sistema. Tuttavia, la risposta di Gi-hun, "Riuscirò a dimostrarti che il mondo non funziona sempre nel modo in cui quelli come te vogliono che funzioni," è un’affermazione di speranza e resistenza, nonostante le probabilità siano contro di lui.
Quando Gi-hun chiede di rientrare nel gioco, la tensione raggiunge il culmine. Gi-hun accetta di giocare secondo le regole del sistema per sabotarlo dall'interno. La sua frase sul "divertimento" che i ricchi proveranno è un'arma a doppio taglio: mette il Front Man in una posizione di vulnerabilità, insinuando che persino il potere supremo ha paura di perdere il controllo.
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