Dialogo - Donnie e la psichiatra in \"Donnie Darko\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Donnie Darko

Donnie Darko (2001), diretto da Richard Kelly, è un film che mescola dramma psicologico, fantascienza e thriller in un racconto enigmatico sulla percezione della realtà, il destino e il libero arbitrio. Siamo nell'ottobre del 1988, a Middlesex, una tranquilla cittadina americana. Donnie Darko (Jake Gyllenhaal) è un adolescente intelligente ma problematico, con una storia di disturbi psichiatrici. Vive con i genitori e le due sorelle, Elizabeth (Maggie Gyllenhaal) e Samantha. Durante una delle sue crisi di sonnambulismo, Donnie si sveglia su un campo da golf e incontra una figura inquietante: un uomo con un costume da coniglio di nome Frank, che gli annuncia che il mondo finirà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. Quella stessa notte, mentre Donnie è fuori casa, un motore d’aereo precipita nella sua stanza, distruggendo il soffitto. Se fosse stato a letto, sarebbe morto. Da quel momento, la sua percezione della realtà comincia a sgretolarsi, e le apparizioni di Frank diventano sempre più frequenti.


Donnie riprende la sua vita quotidiana, ma qualcosa è cambiato. Frank lo guida con messaggi criptici e lo spinge a compiere atti sempre più inquietanti. In classe, la sua insegnante di letteratura, la signora Pomeroy (Drew Barrymore), introduce The Destructors, un racconto che parla di distruzione come forma di creazione. A scuola, Donnie si scontra con il sistema educativo, in particolare con la bigotta insegnante Kitty Farmer (Beth Grant), che segue ciecamente la filosofia motivazionale di Jim Cunningham (Patrick Swayze), un guru locale che propone una visione semplificata della vita basata sulla dicotomia paura/amore.


Nel frattempo, Donnie inizia a frequentare Gretchen Ross (Jena Malone), una nuova studentessa con un passato difficile. I due sviluppano un legame profondo, ma Donnie continua ad avere allucinazioni su Frank, che gli parla di viaggi nel tempo e universi tangenti. Frank comanda a Donnie di allagare la scuola e di bruciare la casa di Jim Cunningham, rivelando involontariamente che l’uomo nasconde materiale pedopornografico. Più Donnie segue le indicazioni del coniglio, più gli eventi sembrano convergere verso un punto di non ritorno. Legge il libro La filosofia del viaggio nel tempo, scritto da Roberta Sparrow (alias "Nonna Morte"), un'anziana ex-suora che vaga per la città sussurrando "Ogni creatura sulla Terra muore sola". Il libro parla dell’universo tangente, una dimensione temporanea che si crea quando la realtà devia dal suo corso naturale.


Mentre la fine del mondo, profetizzata da Frank, si avvicina, Donnie scopre di poter manipolare il tempo e vede le persone intorno a lui come esseri guidati da forze invisibili. Nel climax del film, durante una festa di Halloween, Donnie e Gretchen vanno a casa di Roberta Sparrow, dove si trovano coinvolti in una rissa con due bulli. Un’auto arriva all’improvviso e investe Gretchen, uccidendola. Il conducente scende: è Frank, un ragazzo in costume da coniglio. Sconvolto, Donnie gli spara, completando un ciclo che sembra già scritto.


A questo punto, Donnie capisce che deve ripristinare l’ordine naturale delle cose. Con Gretchen morta e il tempo ormai agli sgoccioli, usa il potere che ha acquisito per manipolare la realtà. Viene mostrato un vortice nel cielo, e Donnie viene trasportato indietro nel tempo, alla notte dell’incidente del motore d’aereo. Questa volta, invece di sfuggire alla sua stanza, rimane a letto e si lascia schiacciare dal motore.

Il film si conclude con una serie di immagini in cui i personaggi sembrano percepire, a livello inconscio, ciò che è accaduto. Gretchen passa davanti alla casa dei Darko senza conoscere Donnie, ma scambia uno sguardo con la madre, quasi come se sentisse un legame indefinibile.

Il dialogo

THURMAN: Katharine Ross

DONNIE: Jake Gyllenhaal

THURMAN: Oggi voglio parlare del tuo passato.

DONNIE: No...

THURMAN: Voglio parlare di te e dei tuoi genitori.

DONNIE: Non vollero comprarmi quello che volevo per Natale.

THURMAN: Cosa volevi, per Natale, quell'anno?

DONNIE: Gli Ippopotamini Affamati.

THURMAN: Cosa provi per non aver ricevuto gli Ippopotamini Affamati?

DONNIE: Dispiacere.

THURMAN: E cos'altro c'è che ti dà dispiacere?

DONNIE: Che l'ho fatto ancora.

THURMAN: Hai fatto ancora cosa?

DONNIE: Ho allagato la scuola e ho bruciato completamente la casa di quel bastardo, eh, eh! Solo che ho pochi giorni, poi verranno a prendermi.

THURMAN: Ma è stato Frank a dirti di fare quelle cose?

DONNIE: Io gli devo ubbidire, lui mi ha salvato la vita. Gli devo ubbidire, altrimenti sarò lasciato solo. E alla fine non riuscirò a capire il significato di tutto questo. Non potrò conoscere il suo grande disegno.

THURMAN: Vuoi dire il grande disegno di Dio? Tu, adesso, credi in Dio, Donnie?

DONNIE: Io posso costruire la macchina del tempo.

THURMAN: Com'è possibile? Come... come si fa a viaggiare nel tempo?

DONNIE: Il tempo sta per finire.

THURMAN: Ma quando dovrebbe succedere?

DONNIE: Presto! Presto...

THURMAN: Che cosa deve succedere?

DONNIE: Frank ucciderà.

THURMAN: Chi vuole uccidere? Chi vuole uccidere, Donnie?

DONNIE: Eccolo! Adesso lo vedo! Il cielo sta per aprirsi.

THURMAN: Se il cielo dovesse aprirsi improvvisamente, non ci sarebbe più legge, non ci sarebbero più regole, resteresti solo tu con i tuoi ricordi, con le scelte che hai compiuto, e le persone su cui hai lasciato il segno. Se il mondo dovesse finire, restereste solo tu e lui. E nessun altro.

Analisi dialogo

Questa scena è cruciale nel percorso psicologico di Donnie. Si svolge durante una seduta con la dottoressa Thurman, la sua psichiatra, ed è uno dei momenti in cui il film intreccia la psicologia con la filosofia e la fantascienza. Il dialogo mostra la crescente ossessione di Donnie per il tempo e il destino, e lascia intendere che la sua realtà potrebbe essere ormai compromessa. La scena si apre con la dottoressa Thurman che vuole esplorare il passato familiare di Donnie.


Lui risponde con ironia:

DONNIE: "Non vollero comprarmi quello che volevo per Natale."
THURMAN: "Cosa volevi, per Natale, quell'anno?"
DONNIE: "Gli Ippopotamini Affamati."


Questo scambio iniziale sembra quasi infantile, ma serve a stabilire il tono. Donnie sta svicolando, evitando di rispondere seriamente. Questo atteggiamento sarcastico è una difesa: di fronte alle domande della psichiatra, lui sceglie di scherzare. Ma poi la conversazione prende una svolta più oscura.


Alla domanda su cosa gli provochi dispiacere, Donnie cambia improvvisamente registro:

DONNIE: "Che l'ho fatto ancora."
THURMAN: "Hai fatto ancora cosa?"
DONNIE: "Ho allagato la scuola e ho bruciato completamente la casa di quel bastardo, eh, eh!"

La risata dopo questa confessione è inquietante. Donnie non si sta più nascondendo, non sta più cercando di minimizzare. C’è un senso di compiacimento nel suo tono, quasi come se ormai avesse accettato il proprio ruolo in qualcosa di più grande.


Quando la dottoressa Thurman gli chiede perché ha fatto quelle cose, Donnie risponde in modo diretto:

DONNIE: "Io gli devo ubbidire, lui mi ha salvato la vita. Gli devo ubbidire, altrimenti sarò lasciato solo."

Qui emerge un elemento chiave della psicologia di Donnie: la paura della solitudine. Frank, l’entità che lo guida, è l’unico che sembra dargli risposte. Ma Donnie non obbedisce solo per fedeltà: è terrorizzato all’idea di essere lasciato senza guida, di trovarsi in un mondo che non ha senso.


Poi dice qualcosa di ancora più significativo:

"E alla fine non riuscirò a capire il significato di tutto questo. Non potrò conoscere il suo grande disegno."

Donnie non sta più parlando solo di Frank, sta parlando di qualcosa di più grande. Il "grande disegno" potrebbe essere il piano di Dio, oppure un meccanismo cosmico che governa il tempo e il destino. È chiaro che Donnie non vede più la realtà come gli altri: per lui esiste un ordine nascosto che deve decifrare.

A questo punto la dottoressa gli chiede direttamente:

THURMAN: "Vuoi dire il grande disegno di Dio? Tu, adesso, credi in Dio, Donnie?"

La sua risposta è spiazzante:

DONNIE: "Io posso costruire la macchina del tempo."

Qui il film compie un salto concettuale enorme. Donnie non risponde se crede in Dio, ma afferma qualcosa di apparentemente assurdo: dice di poter costruire una macchina del tempo. Questo collega direttamente il suo stato mentale alla teoria dei viaggi temporali che viene accennata nel film.


La domanda è: Donnie sta delirando o ha davvero capito qualcosa che gli altri non vedono?

Il suo tono non è di chi sta scherzando. Per lui il tempo non è più lineare, e sa che sta per finire.

DONNIE: "Il tempo sta per finire."
THURMAN: "Ma quando dovrebbe succedere?"
DONNIE: "Presto! Presto..."

Donnie non sta solo parlando in modo astratto. Ha ricevuto una data da Frank: la fine del mondo è imminente, e lui lo sa. La sua ansia cresce, sente che qualcosa di enorme sta per accadere.

Quando la dottoressa cerca di capire cosa stia dicendo, Donnie pronuncia una frase terribile:

DONNIE: "Frank ucciderà."

Qui la tensione raggiunge il culmine. Frank è un’entità misteriosa, ma ora Donnie dice chiaramente che è pericoloso. Sta parlando in senso metaforico o ha davvero visto una morte imminente?


Poi, in preda a una visione:

DONNIE: "Eccolo! Adesso lo vedo! Il cielo sta per aprirsi."

Qui il film tocca il suo punto più mistico.

A questo punto, la dottoressa pronuncia una delle battute più inquietanti del film:

THURMAN: "Se il cielo dovesse aprirsi improvvisamente, non ci sarebbe più legge, non ci sarebbero più regole, resteresti solo tu con i tuoi ricordi, con le scelte che hai compiuto, e le persone su cui hai lasciato il segno. Se il mondo dovesse finire, restereste solo tu e lui. E nessun altro."

Questa frase è quasi una profezia. Il film sta dicendo chiaramente che, alla fine, Donnie sarà solo con Frank. Nessun altro potrà aiutarlo. E infatti, nel climax del film, Donnie si ritrova davvero da solo di fronte alla sua decisione finale.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com