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~ LA REDAZIONE DI RC
Fidanzata in affitto” (titolo originale: No Hard Feelings) è una commedia del 2023 diretta da Gene Stupnitsky, con protagonista Jennifer Lawrence. Dietro la patina da teen comedy e gag da commedia spinta, il film in realtà si muove su un confine interessante tra la satira sociale, il racconto di formazione e una certa malinconia generazionale. Ma andiamo per gradi. La storia ruota attorno a Maddie Barker, interpretata da Jennifer Lawrence, una donna sulla trentina che vive a Montauk, nello stato di New York. Maddie è una guida turistica, vive alla giornata, e sta per perdere la casa ereditata dalla madre. Si ritrova con il conto in rosso, l’auto sequestrata, e nessuna prospettiva concreta. È in questo contesto che accetta un annuncio molto singolare: una coppia di genitori benestanti cerca qualcuno che “frequenti” il loro figlio diciannovenne, Percy, un ragazzo brillante, introverso e totalmente disconnesso dalle dinamiche sociali.
Il lavoro è chiaro: farlo uscire dal guscio prima che parta per il college. In cambio, le danno una Buick Regal. Maddie accetta.
Maddie si avvicina a Percy con l’idea di sedurlo, portarlo a vivere esperienze più "adulte", svegliarlo da quello che i genitori percepiscono come torpore emotivo. Ma il cuore della narrazione non sta tanto nel piano in sé, quanto nel modo in cui la relazione tra i due si sviluppa: in modo completamente diverso da quanto previsto.
Percy non è il classico nerd da commedia americana anni 2000. È un ragazzo intelligente, sensibile, consapevole di non essere "alla moda", ma non disposto a forzarsi per diventarlo. E Maddie, da parte sua, non è solo la donna cinica e spregiudicata che il film inizialmente ci presenta. La maschera della “tosta” inizia a incrinarsi scena dopo scena. Il film diventa così una doppia traiettoria di crescita: lui impara a uscire da sé stesso, lei è costretta a guardare la propria vita per quello che è, e non per come la racconta agli altri.
In questo senso, "Fidanzata in affitto" è una commedia che parla molto di solitudine, ma con leggerezza. Il tono rimane quello da commedia R-rated, piena di momenti spinti e situazioni assurde, ma sotto c’è uno strato più interessante: due personaggi che imparano qualcosa l’uno dall’altro, nonostante siano partiti da una dinamica totalmente squilibrata.
Maddie: Jennifer Lawrence
Percy: Andrew Barth Feldman
Maddie sta spalmando una crema sulla schiena di Percy.
Maddie: E’ per le abrasioni da tavola da surf, ma… dovrebbe andare.
Percy: Che figuraccia…
Maddie: Ma no… Una volta sono andata a una festa di Halloween vestita da bebè. C’era il mio ragazzo, e mentre ci toccavamo ho visto che avevo l’eritema da pannolino, per via del costume. Avevo 21 anni.
Percy: Eri senza mutandine?
Maddie: Il pannolino è una mutandine?
Percy: No, invece. Il pannolino è tipo un water portatile.
Maddie: Ma non lo avevo usato.
Percy: Però è comodo.
Maddie: Vedo un sorriso.
Percy: Non c’è molto da sorridere veramente. A malapena posso uscire dalla mia camera.
Maddie: Io ho vissuto in questa casa tutta la vita.
Percy: Davvero?
Maddie: Me ne sono andata una volta a 18 anni. Mi ero fatta fare una tavola dipinta con le spiagge della California, dove volevo surfare. Sono arrivata fino a New York e poi ho fatto marcia indietro.
Percy: Perché sei tornata?
Maddie: Ho capito che tuto quello che mi serve è qui, e poi mia madre si è ammalata, così… Sono rimasta ad accudirla.
Percy: Non poteva starci tuo padre?
Maddie sorride.
Maddie: Alza le braccia.
Percy: Io ho dovuto cambiare scuola dopo che a un pigiama party in primo liceo avevano scoperto che qualche volta dormivo ancora in camera dei miei, così… la storia è… diventata che… dormivamo nel letto insieme e… praticamente facevo sesso con loro. E’ stato orribile. Probabilmente per questo passo tanto tempo da solo.
Maddie: Quindi non hai amici.
Percy: Si, ho un sacco di amici, ma online. Avere Jody nella mia vita mi ha aiutato molto.
Maddie: Chi?
Percy: Mi faceva da baby sitter.
Maddie: Girati.
Percy: Mi dispiace di non aver fatto sesso con te, oggi. E’ che sono un tipo romanticone.
Maddie: Non fa niente.
Percy: Magari passiamo una giornata insieme, domani? Poi prometto che te lo do.
Maddie: Ti ringrazio.
Questo dialogo tra Maddie e Percy è uno dei momenti più densi e rivelatori del film Fidanzata in affitto, anche se a una prima lettura potrebbe sembrare solo una scena di passaggio comica o leggera. In realtà, sotto il tono ironico e l’assurdità apparente di certe battute, c'è una conversazione piena di fragilità, nostalgia e riconoscimento reciproco. La scena si colloca in una fase intermedia del film. Maddie e Percy hanno già interagito più volte, e il loro rapporto ha iniziato a prendere una piega meno contrattuale e più personale. Il contesto è domestico, quasi intimo: Percy è ferito e Maddie lo sta curando. È un gesto piccolo ma importante, perché la cura fisica anticipa un’apertura emotiva.
Il dialogo si apre con una battuta di Maddie su una sua vecchia figuraccia a una festa di Halloween. Il tono è volutamente autoironico: racconta un episodio assurdo (l'eritema da pannolino da adulta) per mettere Percy a suo agio, per dirgli in modo implicito: "non sei l’unico a fare figure di merda". È un gesto di generosità emotiva, anche se mascherato da umorismo. La conversazione si sposta poi sul pannolino come "water portatile" – qui il film gioca con il contrasto tra la goffaggine sociale di Percy e l’ironia disinvolta di Maddie. Ma è un gioco delicato, che prepara il terreno per il cuore della scena.
La frase “Non c’è molto da sorridere veramente” è un cambio netto nel tono. È la prima incrinatura reale nel muro di Percy. Maddie coglie il momento e lo segue con una propria condivisione: il sogno infranto della California, la madre malata, il ritorno forzato. Due vite diverse, ma entrambe segnate dalla rinuncia. Il momento in cui Percy racconta del trauma legato al pigiama party è forse il più toccante: un episodio di bullismo che ha stravolto la percezione che gli altri avevano di lui, e che ha lasciato un segno profondo. Il tono non è drammatico, ma lo è il contenuto. Percy non si piange addosso, ma rivela le radici del suo isolamento. È un dolore reale, espresso con una semplicità disarmante. In tutto questo, Maddie non interrompe, non ironizza. Non lo prende in giro. Lo ascolta, ed è forse la prima volta che Percy può raccontarsi senza difendersi. Quando lui dice: “Probabilmente per questo passo tanto tempo da solo”, lei lo guarda con tenerezza. È uno scambio che sostituisce la seduzione fisica con un’intimità molto più profonda. La battuta finale di Percy — “poi prometto che te lo do” — è costruita con una comicità tenera e completamente fuori tono, ma volutamente. Non è una provocazione, è il goffo tentativo di un adolescente di conciliare i propri sentimenti con un’idea di prestazione adulta che non sente ancora sua. Maddie risponde con un “ti ringrazio” che è ironico ma affettuoso, come a dire: "non sei obbligato a nulla, stai tranquillo".
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