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~ LA REDAZIONE DI RC
Harry Potter e la Pietra Filosofale (2001), diretto da Chris Columbus, è il primo capitolo della saga cinematografica tratta dai romanzi di J.K. Rowling. Il film introduce il pubblico nel mondo magico attraverso gli occhi di Harry Potter, un ragazzino di undici anni che scopre di essere un mago e di avere un destino legato a un passato che gli è sempre stato nascosto.
Harry vive con gli zii, i Dursley, che lo trattano con freddezza e lo relegano a dormire in un ripostiglio sotto le scale. Il giorno del suo undicesimo compleanno, riceve la visita di Hagrid, un gigante buono che gli rivela la verità: Harry è un mago ed è stato ammesso alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Scopre anche che i suoi genitori sono stati uccisi dal potente mago oscuro Lord Voldemort, il cui incantesimo mortale su di lui fallì, lasciandogli una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Arrivato a Hogwarts, Harry stringe amicizia con Ron Weasley ed Hermione Granger, mentre si scontra con Draco Malfoy, un compagno altezzoso e presuntuoso. Il Cappello Parlante lo smista nella casa di Grifondoro, insieme ai suoi nuovi amici. Tra lezioni di magia, partite di Quidditch e misteri nei corridoi della scuola, Harry scopre l’esistenza della Pietra Filosofale, un oggetto che può garantire l'immortalità.
Con l'aiuto di Ron e Hermione, si rende conto che qualcuno sta cercando di rubarla e che dietro tutto potrebbe esserci Voldemort, il quale non è stato completamente sconfitto. I tre ragazzi affrontano una serie di prove, tra cui una scacchiera gigante e un enigma basato su pozioni, fino ad arrivare alla verità: il Professor Raptor, il timido insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, è in realtà il tramite attraverso cui Voldemort sta cercando di tornare in vita. Harry riesce a impedire il furto della Pietra grazie alla protezione lasciatagli dai suoi genitori e alla magia stessa dell'oggetto. Alla fine dell’anno scolastico, riceve punti decisivi per la Coppa delle Case, facendo vincere Grifondoro. Tornato dai Dursley per l’estate, sa che la sua vita non sarà più la stessa.
SILENTE: Richard Harris
HARRY: Daniel Radcliffe
SILENTE: Buon pomeriggio, Harry. Ah... Doni... dei tuoi ammiratori?
HARRY: Ammiratori?
SILENTE: Quello che è accaduto nei sotterranei fra te e il professor Raptor è segretissimo. Perciò, naturalmente, tutta la Scuola lo sa. Ah, vedo che il tuo amico Ronald ti ha risparmiato la fatica di scartare le tue cioccorane.
HARRY: Ron era qui? Sta bene? E Hermione?
SILENTE: Bene, stanno bene tutti e due.
HARRY: Ma dove è finita la Pietra?
SILENTE: Calma, ragazzo. La Pietra è stata distrutta. Il mio amico Nicholas e io abbiamo fatto una chiacchierata e abbiamo deciso che era meglio per tutti.
HARRY: Ma così Flamel morirà, vero?
SILENTE: Ha sufficiente elisir per sistemare i suoi affari. Però, sì, morirà.
HARRY: Come ho fatto ad avere la pietra, signore? Mi stavo fissando nello specchio e tutt'a un tratto...
SILENTE: Ah, vedi, solo una persona che avesse voluto trovare la Pietra... trovarla, ma non usarla, avrebbe potuto prenderla. È stata una delle mie idee più brillanti. Rimanga fra te e me, questo sì che è tutto dire. Eh, eh!
HARRY: Significa che ora che la Pietra è sparita, Voldemort non tornerà mai più?
SILENTE: Ah, ho paura che ci siano altri modi con cui può tornare. Harry, lo sai perché il Professor Raptor non sopportava che tu lo toccassi? A causa di tua madre. Lei si è sacrificata per te. E un atto come questo lascia il segno. No, no. Non è un segno visibile. Ti resta dentro, nella pelle.
HARRY: Che cos'è?
SILENTE: L'amore, Harry. L'amore. Ah, gelatine. Tuttigusti+1. Sono stato molto sfortunato da giovane: ne ho trovata una al gusto di vomito. E da allora, per me hanno perso ogni attrattiva. Ma credo che andrei tranquillo con una caramella mou. Hm... Ahimé... cerume.
Questo dialogo tra Silente e Harry è uno dei momenti più significativi di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Non è solo una scena di chiusura del film, ma anche un passaggio che getta le basi per molti dei temi centrali della saga: il sacrificio, l'amore come forma di protezione, e il destino di Harry legato a Voldemort. La scena avviene nell’infermeria di Hogwarts, dopo che Harry ha sconfitto Voldemort/Raptor nei sotterranei. Silente, con il suo solito tono enigmatico e leggermente ironico, fornisce a Harry (e allo spettatore) spiegazioni su quanto accaduto, ma lo fa in modo che lasci spazio alla riflessione.
SILENTE: Quello che è accaduto nei sotterranei fra te e il professor Raptor è segretissimo. Perciò, naturalmente, tutta la Scuola lo sa.
Questa battuta è un esempio perfetto del carattere di Silente: saggio, ma anche consapevole dell’ambiente in cui si trova. La scuola è un microcosmo dove i segreti non restano tali, e lui lo accetta con una certa leggerezza. L'ironia smorza la tensione e rende Silente più umano agli occhi di Harry.
SILENTE: La Pietra è stata distrutta. Il mio amico Nicholas e io abbiamo fatto una chiacchierata e abbiamo deciso che era meglio per tutti.
HARRY: Ma così Flamel morirà, vero?
SILENTE: Ha sufficiente elisir per sistemare i suoi affari. Però, sì, morirà.
Qui emerge uno dei temi più profondi della saga: la morte non è qualcosa da temere. Silente pronuncia questa frase senza drammaticità, quasi con una serena accettazione. La morte di Flamel è inevitabile, ma fa parte della vita. Questo è un concetto che si evolverà nel corso della saga.
SILENTE: Solo una persona che avesse voluto trovare la Pietra... trovarla, ma non usarla, avrebbe potuto prenderla.
Questa è una delle idee più brillanti di Silente, come lui stesso ironicamente ammette. È un concetto che si ricollega alla filosofia dietro i Doni della Morte: il potere non corrompe chi non lo desidera per scopi personali. Harry non voleva la Pietra per se stesso, e per questo è stato l’unico a poterla ottenere.
SILENTE: Harry, lo sai perché il Professor Raptor non sopportava che tu lo toccassi? A causa di tua madre. Lei si è sacrificata per te. E un atto come questo lascia il segno. No, no. Non è un segno visibile. Ti resta dentro, nella pelle.
HARRY: Che cos'è?
SILENTE: L'amore, Harry. L'amore.
Questo è uno dei concetti cardine dell'intera saga. Il sacrificio di Lily ha lasciato una protezione su Harry che Voldemort non può toccare. Ma Silente sottolinea un aspetto più profondo: non si tratta di una semplice protezione magica, ma di qualcosa che si porta dentro, che lo definisce. L'amore in Harry Potter è un potere concreto, che ha effetti tangibili, ma è anche ciò che distingue Harry dai suoi nemici.
Dopo una scena densa di significato, il dialogo si chiude con una nota ironica. La battuta di Silente sulle gelatine ("Ahimé... cerume.") sembra una chiusura leggera, ma ha anche un altro scopo: mostrare che Silente, nonostante la sua saggezza, è anche un uomo con piccole superstizioni e stranezze. È un tratto che lo rende ancora più affascinante come personaggio.
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