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~ LA REDAZIONE DI RC
"Knight and Day - Innocenti bugie" è un action-comedy del 2010 diretto da James Mangold, con Tom Cruise e Cameron Diaz nei ruoli principali. Il film mescola azione, commedia e romance, con un tono leggero e sequenze spettacolari. June Havens (Cameron Diaz) è una donna comune che si trova per caso su un volo con Roy Miller (Tom Cruise), un uomo che si presenta come una spia. Quello che June non sa è che Roy è coinvolto in un intrigo internazionale: è in possesso di una batteria al litio sperimentale chiamata "Zephyr", una fonte di energia rivoluzionaria che fa gola a molte persone.
Durante il volo, June si accorge che qualcosa non va: l’aereo è praticamente deserto e, poco dopo, Roy elimina tutti i passeggeri, inclusi i piloti, rivelandosi così come un uomo molto più pericoloso di quanto sembrasse. Dopo un atterraggio d’emergenza, June si ritrova coinvolta in una fuga spericolata attraverso vari continenti, inseguita dalla CIA e da criminali internazionali.
Mentre June cerca di capire se può fidarsi di Roy, lui continua a salvarla da situazioni al limite, affrontando nemici in scontri coreografati con il suo tipico atteggiamento rilassato. Man mano che l’inseguimento si fa più intenso, emerge il vero motivo per cui Roy è braccato: la CIA lo ha dichiarato traditore, ma la realtà potrebbe essere più complessa. Nel corso della storia, tra fughe rocambolesche, battute sarcastiche e momenti romantici, June passa dall'essere una semplice spettatrice a una complice attiva, scoprendo di avere più risorse di quanto credesse.
Roy Miller: Tom Cruise
June: Cameron Diaz
Roy: Qui va bene.
June: Cosa va bene?
Roy: Bevi un sorso. Toglie l’agitazione.
June: (beve tutto) Sei ferito?
Roy: Sì. Ma guarda un pò, è solo un graffio. È una buona notizia. June, noi dobbiamo parlare di cosa succederà adesso.
June: Tu devi andare in ospedale… e in prigione, forse?
Roy: Verranno a cercarti delle persone, ora. Brutta gente.
June: Sai, mi sento un pò strana.
Roy: Sì, passerà appena ti addormenterai, cioè tra un paio di minuti.
June: Che?
Roy: Sì, devi ascoltarmi, June.
June: Che, mi hai drogata?
Roy: Sì.
Jane: Mi ha drogata!
Roy: Sì, è per il tuo bene. Ora senti, questa brutta gente che verrà a cercarti vorrà sapere di me, ok? E tu dovrai dirgli che non mi conosci, ok? (June comincia a barcollare, per la sonnolenza) June? June, devi dirgli che non ti ricordi niente. E devi evitare di salire su qualsiasi veicolo a qualunque costo.
June: Aspetta. Loro, come loro, chi?
Roy: Beh, sono professionisti, June. Forse si qualificheranno come agenti federali e ti protodisseranno.
June: Mi protodis…
Roy: disseranno.
June: Un’altra droga?
Roy: Protocollo disinformativo, ti racconteranno una storia su di me, che sono mentalmente instabile.
June: Oh.
Roy: Paranoico. (Ridacchiano) Che sono violento e pericoloso, e sembrerà tutto molto convincente.
June: Io sono già convinta (ridacchia)
Roy: Ci sono alcune parole chiave protodis di cui fare chiase. Parole rassicuranti. Termini come: “Stabilizzare”; “Sicuro“, “Salvo”... se dicono queste parole con particolare ripetizione…
June: Ok.
Roy: Vuol dire che ti uccideranno. O ti imprigioneranno da qualche parte all’estero per un lungo periodo, ok?
June: Ok.
Roy: Ora seguimi, se ti dicono che sei al sicuro…?
June: Se mi dicono che sono al sicuro… mi uccideranno.
Roy: Dove non devi salire?
June: Veicoli…?
Roy: Qualsiasi veicolo.
June: Ok, qualsiasi veicolo.
Roy: Tu scappa e basta.
June: Scappo.
Roy: Corri.
June: Corro.
Roy: E se ti chiedono di me…
June: Io non ti conosco. Non ti conosco proprio. Chi sei, Roy?
Questo dialogo tra Roy Miller (Tom Cruise) e June Havens (Cameron Diaz) è una delle scene più rappresentative del tono di Knight and Day - Innocenti bugie. Da un lato, c’è Roy, la spia esperta che affronta il caos con calma quasi surreale, dall’altro c’è June, che viene trascinata in una realtà che non comprende. Il dialogo è costruito con un perfetto equilibrio tra tensione e comicità, grazie a un ritmo serrato e all’uso intelligente di ripetizioni e giochi di parole. Il risultato è una scena che non solo fornisce informazioni importanti per la trama, ma che delinea in modo chiaro la dinamica tra i due protagonisti.
Il dialogo inizia con una frase semplice e vaga:
Roy: “Qui va bene.”
June: “Cosa va bene?”
Questa apertura è significativa perché mette subito in evidenza il contrasto tra i due personaggi. Roy è sempre un passo avanti, sa esattamente cosa sta facendo, mentre June è costantemente spaesata e cerca di recuperare il senso della situazione. Poi Roy le offre da bere, dicendole che “toglie l’agitazione”. June, fidandosi ancora parzialmente di lui, beve tutto senza pensarci troppo. Qui il film gioca con una dinamica classica del genere action-comedy: il protagonista esperto sa più di quanto dice, mentre il personaggio comune prende decisioni istintive senza rendersi conto delle conseguenze.
Quando June nota che Roy è ferito, lui minimizza:
Roy: “Sì. Ma guarda un po’, è solo un graffio. È una buona notizia.”
Qui si vede un elemento caratteristico del personaggio di Cruise nel film: un atteggiamento costantemente rilassato anche nelle situazioni più assurde. La sua leggerezza contrasta con la gravità degli eventi e aiuta a mantenere il tono ironico del film. Uno dei momenti più riusciti del dialogo arriva quando June si accorge che qualcosa non va:
June: “Sai, mi sento un po’ strana.”
Roy: “Sì, passerà appena ti addormenterai, cioè tra un paio di minuti.”
La battuta è gestita con tempismo perfetto: Roy la butta lì con nonchalance, come se fosse la cosa più normale del mondo, mentre June realizza con orrore di essere stata drogata.
June: “Che? Mi hai drogata?”
Roy: “Sì.”
June: “Mi ha drogata!”
Roy: “Sì, è per il tuo bene.”
Qui il film sfrutta il classico gioco della ripetizione per creare un effetto comico. June è indignata, ma la calma di Roy rende la situazione ancora più surreale. In un action thriller convenzionale, questo sarebbe un momento drammatico, ma il tono leggero di Knight and Day trasforma la scena in una gag.
Roy cerca di spiegare a June cosa succederà, ma il discorso diventa un gioco di parole sempre più ingarbugliato:
Roy: “Forse si qualificheranno come agenti federali e ti protodisseranno.”
June: “Mi protodis…?”
Roy: “…disseranno.”
Il modo in cui June ripete confusa la parola sbagliata aggiunge un ulteriore tocco comico, mostrando come il linguaggio delle spie possa essere volutamente opaco e incomprensibile. Poi Roy introduce un concetto chiave:
Roy: “Ci sono alcune parole chiave protodis di cui fare chiase. Parole rassicuranti. Termini come: ‘Stabilizzare’; ‘Sicuro’, ‘Salvo’… se dicono queste parole con particolare ripetizione…”
June: “Ok.”
Roy: “…vuol dire che ti uccideranno.”
Il contrasto tra il significato letterale delle parole e il loro vero scopo è un modo per ironizzare sulle tecniche di manipolazione del linguaggio nei film di spionaggio. La CIA e le agenzie governative vengono spesso rappresentate come macchine burocratiche che nascondono la verità dietro termini rassicuranti. Qui il film gioca su questa idea in modo brillante, trasformando il concetto in un momento umoristico. Nella parte finale del dialogo, Roy mette June alla prova per assicurarsi che abbia capito:
Roy: “Ora seguimi, se ti dicono che sei al sicuro…?”
June: “Se mi dicono che sono al sicuro… mi uccideranno.”
Roy: “Dove non devi salire?”
June: “Veicoli…?”
Roy: “Qualsiasi veicolo.”
June: “Ok, qualsiasi veicolo.”
Questa ripetizione funziona quasi come un esercizio mnemonico, ma il tono è volutamente paradossale. June sta imparando a navigare un mondo completamente assurdo, e il modo in cui ripete le frasi come una studentessa che ripassa la lezione rende la scena irresistibilmente comica.
La chiusura del dialogo è perfetta:
Roy: “E se ti chiedono di me…?”
June: “Io non ti conosco. Non ti conosco proprio. Chi sei, Roy?”
Qui si chiude il cerchio: dopo tutta la spiegazione, la domanda finale di June sottolinea che, in fondo, lei non sa davvero chi sia Roy. È una battuta che mette in discussione tutto ciò che è stato detto, lasciando un margine di dubbio e curiosità su chi sia veramente il personaggio di Cruise.
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