Dialogo - Lin e Ricky in \"Fremont\"

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Fremont

"Fremont" è un film che si muove con una delicatezza silenziosa, seguendo il viaggio interiore di Donya, una rifugiata afghana in cerca di un posto nel mondo. Diretto da Babak Jalali e scritto insieme a Carolina Cavalli, il film si inserisce nel panorama del cinema indipendente americano con uno stile asciutto e contemplativo, capace di raccontare molto con pochissimo. Donya vive a Fremont, in California, dopo essere fuggita dall'Afghanistan, dove lavorava come traduttrice per l’esercito americano. Il suo presente è scandito da una routine monotona: il lavoro in una fabbrica di biscotti della fortuna a San Francisco, la convivenza con la solitudine e un'insonnia che sembra avere radici più profonde del semplice stress.


Nel suo percorso incontra figure che oscillano tra il gentile e l’indifferente: il terapista Dr. Anthony, che tenta di aiutarla senza forzarla; i colleghi della fabbrica, con cui scambia dialoghi minimi; e Salim, un altro rifugiato afghano che cerca di avvicinarsi a lei. Ma è un gesto semplice e impulsivo – scrivere il proprio numero dentro un biscotto della fortuna – a innescare il cambiamento.


L’incontro con Daniel (Jeremy Allen White), un meccanico incontrato per caso, rappresenta forse l’unica vera possibilità di connessione autentica. Il film non forza una risoluzione netta: lascia Donya sospesa tra il desiderio di aprirsi e la paura di lasciarsi alle spalle il senso di colpa per chi è rimasto indietro.


La mancanza di colore enfatizza la solitudine della protagonista e le sfumature emotive della sua storia, regalando alle immagini una qualità senza tempo che richiama il cinema indipendente degli anni ’80 e ’90, da Jim Jarmusch a Kaurismäki.


Il formato 4:3 incornicia Donya in spazi spesso ristretti, amplificando la sensazione di isolamento. Eppure, nei momenti più significativi, Jalali permette ai personaggi di respirare, di trovare piccole aperture nel quadro, suggerendo la possibilità di un futuro diverso.


Pur non essendo apertamente politico, il film porta con sé il peso di una storia collettiva. Il passato di Donya è legato alla guerra, alle sue conseguenze, alla difficile integrazione negli Stati Uniti. Il suo senso di colpa per essere sopravvissuta è lo stesso che molti rifugiati affrontano, ed è qui che il film trova la sua dimensione più universale.

Il dialogo

Lin: Jennifer McKay
Ricky:
Eddie Tang

Lin:
Non posso più fidarmi di te.

Ricky: Non puoi più fidarti? E perché?

Lin: Ti fidi di persone di cui non mi fido.

Ricky: Lei è giovane, sai come funziona.

Lin: No, non lo so. Alla sua età ero sposata e avevo appena fatto un figlio.

Ricky: Cosa vuoi che faccia?

Lin: Licenziala.

Rin: Non se ne parla.

Lin: Non se ne parla?

Ricky: Ha commesso uno sbaglio. Le parlerò. Molti brillanti scrittori hanno problemi comportamentali.

Lin: Non sei serio, vero?

Ricky: Sei tu che sei troppo seria.

Lin: Come fai a sapere che è una brillante scrittrice?

Ricky: Capisco queste cose. E' una ragazza con dei ricordi.

Lin: Sei impazzito?

Ricky: Le persone che hanno dei ricordi scrivono splendidamente.

Lin: Basta dire sciocchezze. Ora dammelo.

Analisi dialogo

Questo dialogo tra Lin e Ricky in Fremont è un momento chiave per comprendere sia la loro dinamica di coppia che il modo in cui percepiscono Donya, la protagonista. In poche battute, Jalali riesce a costruire un contrasto netto tra due visioni del mondo, inserendo nel discorso anche un sottotesto che riguarda il modo in cui si giudicano le persone in base alla fiducia e alle esperienze vissute.


Lin e Ricky sono i proprietari della fabbrica di biscotti della fortuna in cui lavora Donya. Il loro scambio è quasi una rappresentazione in miniatura delle tensioni più ampie che attraversano il film: rigidità contro comprensione, controllo contro apertura.


Lin è pragmatica, diffidente, e vede Donya come una minaccia o, quantomeno, come un elemento destabilizzante. Per lei, fidarsi è un atto razionale basato sull’affidabilità concreta di una persona. Non crede nella giovinezza come attenuante, perché la sua stessa esperienza è stata diversa: alla stessa età di Donya, era già sposata e madre. Questo confronto tra due percorsi di vita così distanti crea una frattura tra il suo modo di vedere il mondo e quello del marito.


Ricky, invece, è il classico sognatore, un uomo che trova valore nella sensibilità, nell'arte, nei sentimenti. Quando dice "Le persone che hanno dei ricordi scrivono splendidamente", sta giustificando Donya non solo per il suo errore, ma anche per la sua esistenza stessa. Vede in lei qualcosa di più profondo, forse perché intuisce il suo passato difficile.


L'interazione tra i due è costruita su un ritmo battente, con botta e risposta secchi che mettono in evidenza la frustrazione reciproca: Lin non può credere all’atteggiamento indulgente del marito, mentre Ricky la accusa di essere troppo rigida.


Il punto centrale del dialogo è la fiducia. Lin sente che il marito si fida di Donya senza avere basi concrete per farlo, e questo la fa sentire vulnerabile. In un certo senso, il tema della fiducia qui si allinea con il percorso della protagonista: anche Donya fatica a fidarsi degli altri, eppure ha il desiderio di aprirsi.


Quando Lin chiede "Come fai a sapere che è una brillante scrittrice?", Ricky risponde con qualcosa che sembra una frase da romanzo: "Capisco queste cose. È una ragazza con dei ricordi." La sua visione è quasi romantica, astratta. Ricky non basa la fiducia su fatti oggettivi, ma su una connessione emotiva, sul riconoscere il dolore e il passato di una persona come segni di profondità e talento. Per Lin, questo è inaccettabile: lei vuole fatti, non intuizioni.


Questa scena, pur essendo breve, aggiunge spessore a entrambi i personaggi e rafforza uno dei temi centrali del film: il modo in cui le persone si relazionano agli altri in base alla propria esperienza e al proprio vissuto.

Da un lato, Lin rappresenta il mondo pratico, fatto di regole e responsabilità, mentre Ricky incarna una visione più idealista e poetica. La verità, forse, sta nel mezzo: Donya non è una minaccia, ma non è neanche solo un'anima tormentata da proteggere. Il film lascia aperta la questione, proprio come in questo dialogo, dove nessuno dei due ha veramente l’ultima parola.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com