Dialogo - Loki e Natasha Romanoff in \"The Avengers\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Avengers

"The Avengers" è il primo grande crossover del Marvel Cinematic Universe, diretto da Joss Whedon. Il film riunisce gli eroi introdotti nei film precedenti per affrontare una minaccia globale orchestrata da Loki, fratello di Thor. Lo S.H.I.E.L.D., un’organizzazione di intelligence guidata da Nick Fury, sta studiando il Tesseract, un potente artefatto cosmico in grado di generare energia illimitata. Il dottor Erik Selvig, sotto la supervisione di Fury, lavora al progetto, ma qualcosa va storto: il Tesseract si attiva e apre un portale dimensionale. Da questo varco emerge Loki, che impugna uno scettro dotato di un potere ipnotico. Con questo, sottomette Selvig e Clint Barton, alias Occhio di Falco. Dopo aver neutralizzato diversi agenti S.H.I.E.L.D., Loki fugge con il Tesseract, lasciandosi alle spalle una base distrutta.


Nick Fury capisce che la situazione è fuori controllo e decide di riattivare l’"Iniziativa Avengers", un progetto pensato per riunire i più potenti eroi della Terra.

Natasha Romanoff (Vedova Nera) viene mandata a reclutare Bruce Banner, che vive nascosto in India per evitare di trasformarsi in Hulk.

Steve Rogers (Captain America), ormai risvegliato nel presente dopo decenni di ibernazione, viene richiamato in servizio.

Tony Stark (Iron Man) viene coinvolto per la sua esperienza con il Tesseract e la sua tecnologia avanzata.


Il gruppo riesce a rintracciare Loki in Germania, dove il dio sta terrorizzando la popolazione. Captain America, Iron Man e Vedova Nera intervengono e riescono a catturarlo. Mentre gli Avengers trasportano Loki alla base volante dello S.H.I.E.L.D. (l’Helicarrier), il fratello Thor arriva sulla Terra per riprenderlo. Crede di poterlo riportare ad Asgard per giudicarlo, ma si scontra con Iron Man e Captain America. Dopo un breve combattimento, Thor accetta di collaborare. Loki, rinchiuso in una cella di contenimento, si rivela più manipolatore che mai. Mentre il team cerca di capire i suoi piani, emergono tensioni: Banner teme di perdere il controllo, Stark diffida dello S.H.I.E.L.D. e Captain America si scontra con il suo cinismo.

Occhio di Falco, ancora sotto il controllo di Loki, guida un attacco all’Helicarrier. Durante l’assalto:


Bruce Banner si trasforma in Hulk e semina il caos, Loki uccide Phil Coulson, un agente molto vicino agli Avengers, Thor viene imprigionato e precipita con la cella. Hulk, dopo aver affrontato Vedova Nera e Thor, finisce fuori controllo e cade nell’oceano. Loki fugge con il Tesseract e si prepara a completare il suo piano.

Grazie al Tesseract e all’aiuto dell’armata aliena dei Chitauri, Loki apre un enorme portale sopra New York, dando inizio all’invasione. Gli Avengers, ormai riuniti, si preparano alla battaglia finale. Mentre la battaglia infuria, Tony Stark prende una decisione rischiosa: intercetta un missile nucleare lanciato verso New York e lo porta attraverso il portale, distruggendo la nave madre dei Chitauri. Riesce a tornare appena in tempo prima che Vedova Nera chiuda il varco con lo scettro di Loki.

Loki viene sconfitto e portato ad Asgard da Thor insieme al Tesseract. Gli Avengers si separano, ognuno prendendo la propria strada, ma con la consapevolezza che, se necessario, torneranno a combattere insieme.

Il dialogo

LOKI: Tom Hiddleston

ROMANOFF: Scarlett Johansson

LOKI: Hm. Sono poche le persone che possono prendermi alle spalle.

ROMANOFF: Ma immaginavi che sarei venuta.

LOKI: Dopo. Dopo tutte le torture che Fury avesse escogitato saresti sembrata un'amica, un balsamo. E io avrei collaborato.

ROMANOFF: Dimmi cosa hai fatto all'agente Barton.

LOKI: Direi che ho ampliato la sua mente.

ROMANOFF: E quando avrai vinto, quando sarai il re dei re, che fine farà la tua di mente?

LOKI: Oh! Questo è amore, agente Romanoff?

ROMANOFF: L'amore è per i bambini. Io sono in debito con lui.

LOKI: Racconta.

ROMANOFF: Prima di lavorare per lo S.H.I.E.L.D, io... beh, avevo una certa popolarità. Sono dotata di un'abilità molto specifica. Non m'interessava per chi la usassi, o su chi. Ero sul radar dello S.H.I.E.L.D. con profilo negativo. Inviarono l'agente Barton ad uccidermi. Lui decise in modo diverso.

LOKI: E che farai se io promettessi di risparmiarlo?

ROMANOFF: Non ti farò uscire.

LOKI: Oh, no, ma la cosa mi intriga. Il vostro mondo è in bilico, e tu tratti per un solo uomo.

ROMANOFF: I regimi cadono ogni giorno. Non verso lacrime per questo. Sono russa. O lo ero.

LOKI: E ora cosa sei?

ROMANOFF: Non è poi così complicato. Quella nota rossa sul mio registro deve essere cancellata.

LOKI: Davvero? Riusciresti a cancellare quella nota così rossa? La figlia di Dreykov... San Paolo...  l'incendio all'ospedale... Barton mi ha detto ogni cosa. Il tuo registro sta grondando. Il rosso sgorga, e credi che salvare un uomo non più virtuoso di te possa cambiare qualcosa? Questa è la più vile forma di sentimentalismo. La preghiera di un bambino. Patetico! Tu menti e uccidi, al servizio di bugiardi e assassini. Fingi di essere diversa, di avere un tuo codice per espiare gli orrori commessi. Ma sono una parte di te. E non ti lasceranno mai più. Non toccherò Barton, non finché non ti avrà ucciso. Lentamente, interiormente, con tutti i modi che lui sa che tu temi. Poi si sveglierà il tempo necessario per vedere il suo operato, e quando urlerà, gli fracasserò il cranio. È questo il mio patto, vulvetta lamentosa.

ROMANOFF: Sei un mostro.

LOKI: Eh, eh! No. Voi avete portato il mostro.

ROMANOFF: Allora, Banner. È questo il tuo piano.

LOKI: Cosa?

Analisi dialogo

Questa scena è uno dei momenti più intensi e ben scritti di The Avengers. È un confronto verbale che sembra giocarsi sul piano della manipolazione e dell'intimidazione, ma che in realtà nasconde un ribaltamento intelligente del potere tra i due personaggi. Loki crede di avere il controllo, ma alla fine è Natasha a trionfare.

Natasha Romanoff entra nella cella in cui Loki è imprigionato all’interno dell’Helicarrier. Apparentemente, lo interroga per capire cosa ha fatto a Clint Barton, suo amico e collega. Loki, fedele alla sua natura, cerca di destabilizzarla, colpendola sui sensi di colpa e sul suo passato oscuro. Ma alla fine della scena, si scopre che tutto questo era solo un gioco da parte di Natasha per fargli rivelare il suo vero piano: scatenare Hulk.

Questa scena funziona perché mette a confronto due maestri della manipolazione, ognuno con il proprio metodo.



Loki: il sadico demiurgo


Loki è sicuro di sé, quasi divertito dalla visita di Natasha. Inizia il dialogo con una frase che stabilisce subito la sua superiorità: "Hm. Sono poche le persone che possono prendermi alle spalle." Questo mette in chiaro che, nonostante sia prigioniero, non si sente inferiore.

Il suo gioco è sempre lo stesso: trovare il punto debole dell’interlocutore e usarlo contro di lui. Quando Natasha gli chiede di Barton, lui risponde: "Direi che ho ampliato la sua mente." Minimizza la sofferenza inflitta a Occhio di Falco, come se lo avesse semplicemente "migliorato". Poi affonda il coltello nel passato oscuro di Natasha: "La figlia di Dreykov... San Paolo... l'incendio all'ospedale... Barton mi ha detto ogni cosa." Qui dimostra di aver fatto i compiti. Conosce la storia di Natasha e la usa per farla sentire sporca, imperdonabile. La frase "Il rosso sgorga, e credi che salvare un uomo possa cambiare qualcosa?" è il colpo più duro. Loki la ridicolizza, la fa sentire piccola, impotente. L’apice arriva con la minaccia diretta: "Non toccherò Barton, non finché non ti avrà ucciso. Lentamente, interiormente, con tutti i modi che lui sa che tu temi." La sua crudeltà qui è spietata. Non vuole solo spaventare Natasha, vuole distruggerla psicologicamente.



Natasha Romanoff: la giocatrice d’azzardo


In apparenza, Natasha entra nella cella come una donna che sta supplicando. Sembra vulnerabile, quasi sconfitta. Quando Loki insinua che la sua missione sia guidata da sentimenti, lei risponde con distacco: "L'amore è per i bambini. Io sono in debito con lui."
Una frase tagliente, che rivela quanto il senso del dovere e la lealtà contino per lei più di ogni altra cosa. Ma il punto più interessante è il suo atteggiamento passivo: non contrattacca, non si difende. Lascia che Loki si perda nel suo stesso monologo di superiorità. E poi arriva il colpo di scena. Quando Loki si aspetta di averla distrutta, Natasha si riprende completamente e lo incastra: “Allora, Banner. È questo il tuo piano." In un attimo, la dinamica si capovolge. Loki, convinto di essere il burattinaio, si rende conto di essere stato manipolato a sua volta.

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