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~ LA REDAZIONE DI RC
"Carry-On" è un thriller d'azione del 2024 diretto da Jaume Collet-Serra, disponibile su Netflix dal 13 dicembre 2024. Il film segue Ethan Kopek, un agente della TSA interpretato da Taron Egerton, che viene ricattato da un misterioso viaggiatore, interpretato da Jason Bateman, per far passare un pacco pericoloso attraverso i controlli di sicurezza alla vigilia di Natale. Il cast include anche Sofia Carson nel ruolo di Nora Parisi, la fidanzata di Ethan, e Danielle Deadwyler nei panni della detective Elena Cole. Le riprese si sono svolte principalmente nel vecchio aeroporto internazionale Louis Armstrong di New Orleans, adattato per rappresentare l'aeroporto LAX di Los Angeles. "Carry-On" è stato paragonato a classici del genere come "Die Hard" per la sua ambientazione natalizia e l'intensità della trama.
Ethan: 250 persone ci sono su quel volo. Ucciderai 250 persone.
Viaggiatore: Mhm-mhm.
Ethan: Avevi detto che non eri un terrorista.
Viaggiatore: Perché i terroristi uccidono per scopi politici, o sociali, o religiosi, infatti.
Ethan: E tu perché lo stai facendo?
Viaggiatore: Non lo sto facendo io, Ethan. Io faccio solo in modo che venga fatto. Così mi pagano.
Ethan: Io so identificare gli esplosivi, ma quello non l’ho mai visto.
Viaggiatore: Quello è un agente nervino A234, il Novichok 7. Causa un’immediata crisi colinergica, seguita da un’estesa emorragia interna. I russi lo amano. Il corpo collassa, organo dopo organo, finché, finalmente, affoghi nel tuo stesso sangue. Lo prendo io quel telefono, puoi metterlo sul lavandino. Grazie.
Ethan: Ci sono bambini su quel volo.
Viaggiatore: Si. La gente che mi paga vuole mandare un messaggio. Il mondo sarà costretto a sentirlo.
Ethan: Quale messaggio? Chi ti paga?
Viaggiatore: Ethan, più grande è il lavoro, meno persone sono in grado di eseguirlo. E ci sono lavori che capitano di continuo, e invisibili alla gente. Che costano molte vite. Per fortuna ci sono io a fare in modo che il costo sia minimo.
Ethan: 250 persone è il minimo.
Viaggiatore: Ci sono numeri peggiori.
Ethan: Perché mi hai reso complice e non l’hai imbarcato.
Viaggiatore: I bagagli da stiva vengono controllati da uno scanner automatico, sai? L’unica soluzione è il bagaglio a mano. Ci serviva solo un aiutino. Lo scanner. Grazie.
Ethan: Beh, ora ci sei passato. Ci sei riuscito. Lasciaci andare.
Viaggiatore: Non appena parte quel volo. Senti, la parte difficile è finita. Fra un paio d’ore riavrai la tua vita, e Nora sarà al sicuro. Tu la ami, no?
Ethan: Molto.
Viaggiatore: Beh, molti lo dicono. Io ti dò l’opportunità di dimostrarlo, però… ho una gomma, vuoi…? Tra poco comincerà la tua pasa pranzo, che pensi di fare.
Ethan: Di solito mangio con Nora.
Viaggiatore: Bene. Speravo di conoscere Nora. Mastica la gomma e portala a pranzo, io vi ascolto. Ve la portate da casa?
Ethan: No, no, io non riesco a far finta di niente. Non funzionerà…
Viaggiatore: Ethan. Se rompi la routine, attiri l’attenzione. Ci siamo quasi.
Questo dialogo è una scena che gioca con la tensione, il controllo psicologico e i conflitti morali, mescolando elementi di thriller con una riflessione sottile sulla moralità e sulla banalità del male. Il dialogo è costruito come un crescendo. Ogni scambio aumenta la pressione psicologica su Ethan, il protagonista, evidenziando la sua vulnerabilità. La tensione deriva dall’apparente calma e dal controllo del Viaggiatore, che mantiene un tono colloquiale anche mentre descrive atrocità o fa richieste agghiaccianti. Le battute sono brevi e scandite, dando alla scena un senso di urgenza. Le pause e i cambiamenti di tono del Viaggiatore (dall’informativo al minaccioso, fino al sarcastico) mantengono alta la suspense. Ethan è messo davanti a un dilemma impossibile: sacrificare centinaia di persone per salvare la donna che ama, o trovare un modo per fermare il Viaggiatore senza causare ulteriori danni.
Ethan
Ethan rappresenta l’uomo comune, trascinato in un contesto straordinario. Le sue domande e le sue reazioni mostrano una progressiva consapevolezza della gravità della situazione. La sua vulnerabilità è accentuata dal fatto che, pur essendo addestrato a riconoscere esplosivi, si trova di fronte a un’arma che non può gestire: il Novichok. Ethan cerca disperatamente di appellarsi all’etica e all’umanità del Viaggiatore, menzionando i bambini a bordo del volo, ma le sue argomentazioni vengono respinte con un distacco glaciale. La sua menzione di Nora è un momento che rivela la sua motivazione primaria, rendendo il personaggio accessibile e credibile. Ethan è un uomo con tutto da perdere.
Il Viaggiatore
Un antagonista affascinante nella sua complessità e disumanità. È il classico "operativo amorale", che giustifica le sue azioni come un lavoro necessario. Questo lo rende più inquietante di un semplice villain motivato da ideali o rancore. Il Viaggiatore ribalta i concetti di terrorismo, rifiutando l’etichetta sulla base delle sue motivazioni. È un killer per denaro, un intermediario tra poteri invisibili e atrocità. La sua logica è priva di compassione, ma impeccabile. Il dettaglio tecnico sull’agente nervino (Novichok 7) è clinico e freddo, come se descrivesse una ricetta, e sottolinea la distanza emotiva del personaggio Il Viaggiatore usa il sarcasmo e la quotidianità (come l’offerta della gomma) per mantenere il controllo e destabilizzare Ethan, riducendo la situazione a un “normale” scambio tra conoscenti.
Il Viaggiatore incarna un male calcolato e privo di emozioni. Non si considera un terrorista perché non agisce per ideali, ma la sua freddezza rende le sue azioni ancora più spaventose. È un esempio di come il male possa esistere in un contesto di lavoro, distaccato dai suoi effetti reali. Ethan è spinto a riflettere su cosa sia disposto a sacrificare per amore. La domanda implicita è: quanto è giustificabile sacrificare pochi per salvarne molti? La scena esplora il tema del controllo: il Viaggiatore domina la situazione, ma dipende comunque da Ethan per portare a termine il piano. Questa dinamica di potere reciproco è centrale.
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