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~ LA REDAZIONE DI RC
"Squid Game 2" è disponibile su Netflix dal 26 dicembre 2024, portando avanti l'intensa narrazione che ha affascinato milioni di spettatori nella prima stagione. La seconda stagione riprende tre anni dopo gli eventi precedenti. Seong Gi-hun, il giocatore 456, decide di non partire per gli Stati Uniti, scegliendo invece di tornare nel gioco con l'obiettivo di smantellare l'organizzazione responsabile. Questo ritorno lo porta a confrontarsi nuovamente con il Front Man. 456 riesce nuovamente ad entrare tra i partecipanti ai giochi, convinto di poterli liberare e gestire il tutto, ma le cose non vanno come pensa lui. E all’interno dei giocatori ci sono più nemici di quanti possa vederne.
Oltre ai volti noti come Lee Jung-jae (Seong Gi-hun) e Tom Choi (Front Man), la nuova stagione introduce diversi personaggi:
Park Sung-hoon nel ruolo del giocatore 120 Kang Ae-sim come giocatrice 149 Yang Dong-geun interpreta il giocatore 007 Jo Yu-ri è la giocatrice 222 Lee David nel ruolo del giocatore 125 Lee Jin-uk come giocatore 246 Yim Si-wan interpreta Lee Myung-gi, giocatore 333
La serie continua a esplorare le dinamiche sociali e psicologiche dei partecipanti, mettendo in luce le loro motivazioni e i dilemmi morali. I nuovi giochi, ispirati a tradizioni culturali coreane meno conosciute, aggiungono profondità e complessità alla narrazione, offrendo una riflessione sulle sfide della società contemporanea.
Due parole sulla prima stagione…
La storia segue Seong Gi-hun (Lee Jung-jae), un uomo sommerso dai debiti, senza lavoro stabile e con una vita personale allo sfascio. Disperato, Gi-hun viene invitato a partecipare a una misteriosa competizione, promettente un enorme premio in denaro. Accettando, si ritrova, insieme ad altri 455 concorrenti, su un'isola isolata dove devono affrontare una serie di giochi per bambini... con una letale variante: perdere significa morire.
Con ogni sfida, i partecipanti si rendono conto che i giochi sono una trappola mortale e che l'unico modo per sopravvivere è vincere, spesso sacrificando gli altri. La posta in gioco è il montepremi di 45,6 miliardi di won (circa 38 milioni di dollari), ma anche la loro umanità.
Reclutatore – Goon Yoo
Seoung Gi-hun – Lee Jung-jae
Reclutatore: Ne è passato di tempo, signor Seoung.
Reclutatore finisce di bere il suo succo. Seoung Gi-hun si pulisce dalla pioggia.
Reclutatore: Saresti dovuto salire su quell’aereo, quel giorno.
Seoung Gi-hun: Il fatto è che quando ti ho visto ho cambiato idea.
Reclutatore posa il succo e indica una mappa con la pistola.
Reclutatore: Sembra che… tu abbia fatto ogni sforzo per trovarmi.
Seoung Gi-hun: Infatti, ti volevo ringraziare.
Reclutatore: Mi volevi ringraziare?
Seoung Gi-hun: Per avermi invitato a fare il gioco. Io ho vinto, e grazie a questo ho intascato una fortuna. Il minimo che potessi fare era cercarti per ringraziarti.
Reclutatore: Sono solamente un umile fattorino che consegna gli inviti.
Seoung Gi-hun: Chi ti ha ordinato di consegnare quegli inviti. Ho bisogno di incontrarlo, devo dirgli una cosa.
Reclutatore: Se mi dai il tuo messaggio, glielo riferisco subito.
Seoung Gi-hun: Non è una questione che può essere discussa con un sottoposto come te. Tu prendi di mira persone appese a un filo, e le raggiri nelle stazioni della metropolitana. Una persona come te non può capire quello che cerco di dire.
Reclutatore: Seoung Gi-hun. Come credi che sia arrivato fino a questo punto?
Seoung Gi-hun: Non m’interessa affatto sapere come sei diventato uno dei loro cani. Portami dal tuo padrone.
Reclutatore: Mh… Fin da ragazzo ho rimosso dai campi da gioco e poi bruciato i corpi di non so quante persone come te, Seoung Hi-hun. Questi non sono esseri umani. Sono spazzatur. In questo mondo sono totalmente inutili. Me lo dicevo sempre. Ho lavorato sodo per qualche anno. Poi mi hanno dato una pistola. Non era poi così male. Ho sentito che, per la prima volta, la mia esistenza aveva un valore. Non so che anno fosse, ma poi, un giorno, stavo per sparare a un uomo che aveva perso a un gioco. Mhm? Quell’uomo mi sembrava di conoscerlo. Indivina chi era. Era mio padre. All’improvviso mi sono trovato di fronte a mio padre. Era scoppiato in lacrime e mi supplicava con lo sguardo disperato di risparmiarlo. (Punta la pistola) Gli ho sparato solo un colpo in mezzo alla fronte, e lì ho capito: “Ah… sono veramente tagliato per questo lavoro”.
Seoung Gi-hun: Sia che tu uccida le persone lì dentro, o che le raggiri là fuori, non cambia assolutamente niente. Tu sei sempre stato, e sei ancora… nient’altro che uno dei loro cani.
Reclutatore: Seoung Gi-hun, pensi che aver vinto quel gioco ti abbia trasformato in una persona speciale?
Seoung Gi-hun si appoggia alla pistola puntata.
Seoung Gi-hun: Uno come te non arriverebbe mai a sapere, tantomeno comprendere, come io sia riuscito a venire fuori vivo da lì. E come ci si possa sentire, a far parte di quel gioco.
Reclutatore spara. La pistola spara un colpo a vuoto.
Reclutatore: Vogliamo fare un gioco insieme? L’avrai di sicuro visto molte volte nei film. Si chiama roulette russa. Si inserisce una pallottola nella rivoltella, si gira il tamburo, e si preme il grilletto. E prima del colpo successivo si gira ancora il tamburo. Così le probabilità tornano una su sei. Ma questa volta vorrei rendere il gioco un po’ più rischioso. Perché tu sei speciale, Seoung Gi-hun.
Seoung Gi-hun: Coraggio, vieni al punto.
Reclutatore: Premeremo il grilletto uno alla volta, senza però girare di nuovo il tamburo. La pallottola verrà sparata entro i primi sei turni, e il gioco finirà. Che ne dici?
Seoung Gi-hun annuisce. Reclutatore mette la pistola sul tavolo. La fa girare per vedere chi comincia. Tocca a Seoung Gi-hun. Seoung Gi-hun si punta la pistola e spara. Nessun colpo. Reclutatore prende la pistola e spara. Nessun colpo. Reclutatore rimette la pistola sul tavolo. Seoung Gi-hunprende la pistola.
Reclutatore: Mi sono sempre chiesto… come hai fatto a uscire da quel posto vivo, Seoung Gi-hun. Visto come eri scarso anche solo a un gioco come il ddakij.
Seoung Gi-hun fa partire il colpo. Colpo a vuoto. Seoung Gi-hun butta la pistola sul tavolo. Reclutatoreprende la pistola. Si mette la pistola in bocca e spara. Colpo a vuoto. Reclutatore poggia la pistola sul tavolo. Seoung Gi-hun prende la pistola. Se la punta, dubbioso.
Reclutatore: Che c’è? La tua mente comincia a correre? Ora le probabilità che tu muoia sono una su due. Sono veramente alte, che ne pensi? Avrai paura e chissà quali pensieri nella mente. Ti prego… lasciami indovinare che pensi? “Ho la pistola in mano… fanculo le regole del gioco. premo il grilletto una o due volte e riuscirò di sicuro a far saltare la testa a quest’uomo”. Allora, è così? Se vuoi incontrare la persona di cui mi parlavi la soluzione è qui, dentro la mia tasca. Mi puoi semplicemente sparare, e poi sarà tua. Ma prima che tu lo faccia devi ammettere una cosa. Che sei solo spazzatura, esattamente come chiunque altro. Un rifiuto che ha avuto il colpo di fortuna di uscire dalla discarica.
Seoung Gi-hun si spara. Colpo a vuoto. Reclutatore è incredulo. Seoung Gi-hun gli passa la pistola.
Seoung Gi-hun: Che c’è? la tua mente comincia a correre? Hai ragione. Fanculo le regole. Adesso, premendo una sola volta il grilletto, potresti uccidermi. Eh, però… devi prima ammettere una cosa. che ti sei messo una maschera in faccia e fai quello che ti ordina il padrone. Che corri, abbai e muovi la coda… come il loro cane del cazzo.
Reclutatore si spara.
Questo dialogo, intriso di tensione, rivalità e profondità psicologica, offre un'immersione nelle dinamiche di potere e nei temi morali che sono centrali nell'universo di Squid Game.
Il dialogo è costruito come un crescendo, alternando momenti di calma apparente a esplosioni di provocazione. La tensione psicologica aumenta progressivamente, culminando nel gioco della roulette russa. Ogni scambio è progettato per scavare nei traumi, nelle motivazioni e nella morale di entrambi i personaggi.
Reclutatore: Rappresenta il sistema disumanizzante dei giochi, incarnando un cinismo che giustifica la crudeltà con la necessità e la sopravvivenza personale. Il suo monologo sul padre rivela una desensibilizzazione totale, ma anche un tragico conflitto interiore.
Seoung Gi-hun (S): Risponde con una calma che maschera il trauma profondo. La sua determinazione è alimentata dalla rabbia e dalla consapevolezza di aver vissuto un’esperienza che lo ha trasformato.
Il Reclutatore usa il gioco della roulette russa come una metafora del controllo che il sistema esercita sulle vite dei partecipanti. Anche fuori dall’arena, le dinamiche di potere persistono: il Reclutatore è ancora un “cane” del sistema, mentre Gi-hun, sebbene vincitore, è vincolato dalla sua esperienza. Il monologo del Reclutatore descrive un percorso di progressiva perdita di empatia e umanità. Il suo ricordo del padre ucciso dimostra quanto il sistema riduca la vita a meri numeri e utilità.
Gi-hun si oppone all'idea che la sua sopravvivenza sia stata casuale. L’insistenza del Reclutatore nel definirlo “spazzatura” sottolinea il cinismo del sistema, che cancella qualsiasi valore individuale. Entrambi i personaggi sono segnati dal trauma, ma reagiscono in modi opposti. Gi-hun usa la sua sofferenza come motivazione per sfidare il sistema, mentre il Reclutatore si è adattato, accettando la sua parte nel ciclo di violenza.
La roulette russa è una perfetta metafora per l’intero concetto di Squid Game: una combinazione di rischio, casualità e sopravvivenza. In questo dialogo assume ulteriori significati:
Sfida al potere: Ogni turno è una dimostrazione di sfida e controllo, con entrambi i personaggi che cercano di dominare l’altro psicologicamente.
Simbolo del sistema: La pistola è il sistema stesso, che decide arbitrariamente chi vive e chi muore.
Test personale: Gi-hun e il Reclutatore usano il gioco per confrontarsi con le proprie convinzioni, mettendo alla prova la loro forza mentale e morale.
L'ultima parte del dialogo, dove entrambi si sfidano a vicenda sulla loro essenza, è un momento di specchio. Gi-hun accusa il Reclutatore di essere un cane, servile e privo di libertà. Il venditore costringe Gi-hun a confrontarsi con il fatto che, nonostante la vittoria, il sistema lo considera ancora “spazzatura”.
Questo confronto rappresenta un duello filosofico: sopravvivere al sistema significa superarlo moralmente o accettare di esserne parte? Nessuno dei due ha una risposta definitiva, ma il dialogo si chiude con un senso di ambiguità che rafforza l’impatto narrativo.
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