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~ LA REDAZIONE DI RC
7 ORE PER FARTI INNAMORARE
La trama di 7 Ore per Farti Innamorare segue un percorso classico di trasformazione personale e sentimentale attraverso una struttura narrativa che bilancia commedia romantica e introspezione. Giulio, il protagonista, inizia il film da una posizione di sicurezza e controllo. Giornalista affermato e prossimo al matrimonio, sembra avere tutto sotto controllo. La scoperta del tradimento di Giorgia, la sua fidanzata, con il capo Alfonso frantuma le sue certezze, e lo spinge a un gesto impulsivo: lascia il lavoro. È il punto di rottura, che costringe Giulio a confrontarsi con una realtà in cui la sua professionalità è un ostacolo (viene scartato dai colloqui perché “troppo qualificato”) e la sua autostima è a pezzi.
L'ingresso nella redazione di Macho Man segna l’inizio del cambiamento. Qui Giulio si trova costretto a uscire dalla sua comfort zone, accettando di occuparsi di temi leggeri come la seduzione. Questa svolta professionale lo porta a conoscere Valeria, una donna diametralmente opposta a lui: pratica, cinica, e fermamente convinta che le relazioni siano un gioco di dinamiche biologiche. Valeria è il catalizzatore del cambiamento di Giulio, sia a livello professionale che personale.
Attraverso le lezioni di Valeria, Giulio si trasforma: il suo approccio alla vita e alle relazioni cambia, ma lo fa senza rinunciare alla sua autenticità. Questa dualità – l’adattamento e la preservazione del sé – è ciò che rende Giulio un personaggio empatico. Il ritorno alla sua vecchia cotta del liceo, Lina, non è solo un pretesto narrativo per affrontare vecchie insicurezze, ma anche un momento per misurare quanto sia cresciuto.
Nel frattempo, il rapporto con Valeria si approfondisce. Il passato di lei, segnato dall’abbandono della madre e dall’influenza del padre malato, offre uno sguardo intimo sul motivo per cui è così cinica nei confronti dell’amore. È in questo punto che il film introduce il conflitto emotivo più interessante: Valeria, pur innamorandosi di Giulio, si blocca per paura di soffrire e mette in dubbio la sua sincerità.
La maturazione di Giulio culmina quando rifiuta le avances di Giorgia. Questa decisione sancisce la sua crescita emotiva: non è più disposto a sacrificare se stesso per una relazione che non lo rende felice. La scelta di Valeria di cercarlo, spinta dalle parole del padre, ribalta i ruoli: ora è lei a dover abbattere le proprie difese e a rischiare per amore.
La scena finale, ambientata alla festa sul mare, è il classico epilogo da commedia romantica. Valeria cade in acqua – un simbolo forse un po’ ovvio del suo lasciarsi andare – ma è Giulio a raggiungerla e salvarla, mostrando che entrambi sono disposti a fare un passo verso l’altro. La loro decisione di stare insieme, senza rinunciare alle rispettive ambizioni (Giulio lavorerà per la rivista francese da Napoli), è una chiusura soddisfacente che bilancia amore e indipendenza.
I personaggi di Giulio e Valeria rappresentano due archetipi classici, ma con sfumature moderne che li rendono interessanti e adatti a sostenere il cuore emotivo del film.
Giulio è un personaggio che si evolve attraverso il conflitto interno e la scoperta di sé. All'inizio del film, incarna il prototipo dell'uomo "realizzato" secondo i canoni della società: carriera stabile, una relazione solida, e un matrimonio imminente.
Giulio, all'inizio della storia, è un uomo che si lascia trasportare dalla corrente. Non mette mai in discussione le scelte che ha fatto, né il contesto in cui vive. L’idea del matrimonio sembra più una tappa obbligata che una decisione maturata, e questo si riflette anche nella sua reazione iniziale al tradimento di Giorgia: un misto di shock e immobilismo.
La chiave della trasformazione di Giulio sta nel passaggio da spettatore della propria vita a protagonista. L’incontro con Valeria e il suo mondo di regole sull’attrazione lo costringe a rimettere in discussione i propri valori e il modo in cui si relaziona con gli altri. È importante notare che Giulio non cambia completamente: rimane una persona autentica e sentimentale, ma acquisisce una nuova consapevolezza di sé e delle sue capacità. Giulio rifiuta Giorgia perché capisce che tornare con lei significherebbe tradire se stesso. Questo rifiuto è il culmine del suo arco narrativo: dimostra di aver imparato a distinguere tra ciò che desidera veramente e ciò che gli viene imposto dall’esterno. L’amore per Valeria nasce da questa consapevolezza, rendendo il loro rapporto non un punto di arrivo ma una scelta matura.
Giulio rappresenta l’uomo moderno alle prese con la necessità di ridefinire il proprio ruolo sia nel lavoro che nelle relazioni.
Valeria: La Donna che Difende il Cuore
Valeria è un personaggio complesso, che si muove sul confine tra il cinismo e il desiderio di credere nell’amore. È il contraltare perfetto di Giulio, e non solo per le loro differenze di carattere. Se Giulio deve imparare a prendere il controllo della propria vita, Valeria deve fare esattamente il contrario: abbassare le difese e lasciare spazio alla vulnerabilità.
Valeria vive con l’idea che l’amore sia una questione di strategia e biologia. Questo cinismo è una difesa costruita negli anni per proteggersi da esperienze dolorose. La madre che abbandona la famiglia per un altro uomo e il rapporto difficile con il padre malato sono ferite che l’hanno resa sospettosa nei confronti delle emozioni profonde. Valeria si presenta come una donna forte e indipendente, ma nel corso della storia emergono le sue insicurezze. L’attrazione per Giulio la destabilizza perché rappresenta tutto ciò che ha cercato di evitare: un uomo autentico, capace di mettere in discussione il suo cinismo. La sua resistenza nel confessare i propri sentimenti non è un rifiuto di Giulio, ma un rifiuto della possibilità di soffrire. La scena in cui Valeria parla con il padre è un momento cruciale per il suo sviluppo. Le parole di Gaetano la costringono a confrontarsi con la realtà: vivere con la paura di essere ferita è un modo per evitare di vivere davvero. Questo porta alla sua decisione di cercare Giulio e confessargli il proprio amore, dimostrando che anche lei è capace di mettere da parte l’orgoglio per qualcosa di più importante. Valeria incarna la paura del rifiuto e il bisogno di controllo che spesso caratterizzano le persone che hanno subito traumi emotivi.
Il Dinamismo della Coppia
Il rapporto tra Giulio e Valeria è il cuore del film, e funziona grazie al contrasto e all’evoluzione parallela dei due personaggi. Entrambi iniziano il film bloccati in ruoli precostituiti: Giulio, l’uomo passivo e insicuro; Valeria, la donna indipendente e cinica. Attraverso il loro incontro, si spingono a vicenda verso un equilibrio: Giulio diventa più sicuro e assertivo, mentre Valeria impara a fidarsi degli altri e di se stessa.
Insieme, rappresentano una visione moderna dell’amore, basata non sul sacrificio ma sulla crescita reciproca e sulla capacità di scegliere liberamente di stare insieme.
Serena Rossi - Valeria
Gianpaolo Morelli - Giulio
Giulio (G) sta ancora lavorando, nonostante sia notte fonda. Lo raggiunge Valeria (V).
V: Ancora a lavoro? A vederti ticchettare sui tasti si direbbe quasi che te ne frega qualcosa di quello che stai scrivendo.
G: Che c'è, oggi c'era una svendita di sarcasmo al supermercato?
V: Ah. (V getta sul tavolo una foto di loro due durante uno shooting) E' la foto che ha avuto più consenso da parte del pubblico. Dicono che stiamo bene insieme.
G: Perché non ci hanno visto da soli.
V: Mhm. Ma non stai scrivendo, sei sui social.
G: Permetti, sono cose personali è, per favore.
V: E' la tua ex.
G la guarda.
V: (Contd) Beh, so tutto. Le voci qui in redazione girano.
G: Mamma mia, ao.
V: Allora? L'hai rivista? E non so, magari ti ha lasciato intendere che ci sono delle possibilità. Giulio. Io lo so che ti sono antipatica, ma prova a fidarti. Dai, che ti ha detto?
G: Mi ha lasciato intendere che ci sono delle possibilità.
V: Ok, e come te lo ha fatto capire?
G: Mi ha chiesto di aiutarla a montare delle mensole.
V: Ok, e quindi giustamente tu hai pensato che fosse una scusa per poterti rivedere.
G: Beh, certo. Avrebbe potuto chiederlo a chiunque altro, no?
V scuote la testa. G segue il movimento con lei.
V: Giulio. Non è difficile. Togli l'audio.
G: In che senso?
V: Giudica le persone per le loro azioni. Togli l'audio. Quello che dicono serve solamente a confonderti.
G: Mhm.
V: Dai, da quanto tempo vi siete lasciati.
G: Più o meno quattro mesi.
V: E in questi quattro mesi lei ti ha mai cercato?
G: No, ma...
V: Ma cosa? Ti ha chiamato, inviato email, SMS, WhasApp, non lo so, ha intasato la tua casella postale di lettere?
G: No, ma che c'entra!
V: Ma come che c'entra.
Arriva un messaggio da un social sul computer di G.
G: E' Giorgia. Ha risposto. Sta in chat. "A casa da sola, già in pigiama nel lettone".
G fa per scrivere.
V: Nooo! Non lo fare! Non rispondere!
G: Perché?
V: E' un test dello zerbino.
G: Un che?
V: Un test dello zerbino. Serve a capire se ha ancora controllo su di te.
G: Per favore, la smettiamo con queste idiozie parascientifiche, dai?
V: Parascientifiche...
G: Si...
G riprende a scrivere.
G: Tra un'ora sono da te. Montiamo le mensole.
G invia il messaggio.
G: Test dello zerbino. Ma pure le parole, ma come te le inventi...
Arriva un messaggio sul computer.
G: "Sono troppo stanca stasera. Domani sveglia presto. Facciamo un altro giorno"
V: Era un test dello zerbino. Te lo avevo detto. Noi donne lo facciamo sempre è. E' una cosa istintiva, capito? Lo facciamo da che eravamo uomini primitivi.
G: Oddio, ma è un incubo, questa cosa degli uomini primitivi, per favore.
G: Aaaaah! Fammi scrivere a me!
G: No, che scrivi! Nonono, per favore!
V: Fidati!
G: No ma che è sta cosa, dai! Ma che scrivi.
V compone il messaggio: Settimana incasinata. Non farti la bua con la brugola piccerella.
G: Piccerella? Io non mi esprimo così! Ma ti prego, non inviare!
V: E guarda.
G legge il messaggio: "Piccirella??? Mi piace!"
G: Le piace... Ah... Come le piace?
V scrive emoticon a caso sulla tastiera.
G: Questi simboli che stai mettendo cosa sono...?
V: Così
G: Come così, che siginfica?
V: Niente.
G: Come niente????
V: Seduzione.
G: E quindi?
V: Non è che tutto quello che diciamo deve avere per forza un significato. Alcune cose... così servono anche solamente a generare un pò di curiosità. Sono le tre M.
G: Le tre M...?
V: La base di ogni seduzione. Le tre M. Magia. Meraviglia. Mistero.
G: Cioè, tu mi stai dicendo che tutte queste cose che hai scritto non hanno nessun senso?
V: No!
G: Ma dai, ti prego, su. Per favore, basta che stai scrivendo..."Scoprilo."... "Così non vale, muoio dalla curiosità".
V: Ecco, brava, muori.
V chiude il pc di G.
G: No, ma aspetta, come muori? Un attimo!
V: Giulio. Riconquistare un'ex è la cosa più difficile del mondo. Se qualcuno se l'è portata via è perché ai suoi occhi aveva più valore di te. Quindi, se ci tieni veramente a questa ragazza tira fuori le palle. Ciao!
V fa per andarsene.
G: Valeria!
V si gira.
G: Senti, io non so se queste cose che racconti sono vere oppure no. Però voglio riaverla. E se per stare con lei io devo seguire queste tue regole ok, ci sto.
V: Se questo è il tuo modo di chiedere scusa fa schifo. Ciao!
G: No, aspetta, Valeria! Aspetta!
V si ferma e si gira.
G: Va bene dai. Scusa...
V: Ti sei gratttato il naso.
G: E allora?
V: Stai mentendo. Body language. Dovrai familiarizzare con certe cose se vuoi imparare a rimorchiare veramente.
V fa per andarsene.
G: Valeria.
V si ferma.
G: Ok, va bene, è vero. Le cose che dici, le cose che insegni, le regole, sono tutte vere, funzionano! Sono credibile, adesso?
V: Ma ci lavoreremo, domani inizia la trasformazione! Ci vediamo alle sette!
V se ne va.
G: Come alle sette. Le sette del mattino!
Questo dialogo è un piccolo capolavoro di dinamiche relazionali e costruzione dei personaggi, con un ritmo serrato e una sottile tensione emotiva nascosta dietro la facciata comica. Giulio (U) e Valeria (D) si confrontano in un botta e risposta che, pur ruotando intorno a battute e situazioni leggere, scava in profondità nelle loro personalità e nel loro rapporto. Vediamolo nel dettaglio.
Giulio (U): La Goffaggine Autentica
Giulio rappresenta il perfetto "allievo riluttante". È goffo, ingenuo e, soprattutto, ancora profondamente legato a un'idea idealizzata del suo passato con Giorgia. Questo lo rende un personaggio con cui il pubblico può empatizzare facilmente, ma anche un bersaglio ideale per il cinismo affettuoso di Valeria.
Caratteristiche chiave:
L’insicurezza di fondo
Giulio è bloccato tra il desiderio di riconquistare Giorgia e la consapevolezza inconscia che forse non è la scelta giusta. Questa ambivalenza emerge chiaramente nel dialogo: insiste per seguire l’idea che Giorgia lo stia cercando "per montare le mensole", un pretesto che Valeria smonta con brutalità e logica.
La resistenza al cambiamento
Giulio è inizialmente scettico nei confronti delle teorie di Valeria ("idiosincrasie parascientifiche"), ma la realtà gli dimostra che lei ha ragione. La sua incapacità di leggere i segnali di Giorgia – e il modo in cui cade nel "test dello zerbino" – evidenziano la sua vulnerabilità emotiva e il bisogno di una guida.
La crescita in divenire
La scena si chiude con Giulio che accetta di seguire le regole di Valeria, segno che è disposto a mettersi in gioco. Tuttavia, lo fa in modo ancora maldestro ("Le sette del mattino!?"), mantenendo la sua caratteristica autenticità.
Il linguaggio di Giulio è diretto e genuino, quasi ingenuo. Ogni battuta rivela un bisogno di approvazione e una confusione emotiva che lo rendono vulnerabile ma profondamente umano.
Valeria (D): La Maestra Cinica e Sicura
Valeria, al contrario, domina il dialogo con un mix di sarcasmo, intelligenza pratica e un sottotesto emotivo che suggerisce un interesse nascosto per Giulio. È lei a tenere il controllo della scena, sia attraverso il linguaggio che attraverso l’uso del corpo (ad esempio, chiudendo il laptop di Giulio senza chiedere il permesso).
Caratteristiche chiave:
Il cinismo come difesa
Valeria affronta il mondo con una corazza di sarcasmo e razionalità. Il suo approccio alle relazioni – sintetizzato nelle "tre M: Magia, Meraviglia, Mistero" – è metodico, quasi scientifico, un modo per mantenere il controllo e non lasciarsi coinvolgere emotivamente.
L’insegnante riluttante
Nonostante il suo cinismo, Valeria accetta di aiutare Giulio, e lo fa con un mix di durezza e affetto. Le sue battute ("Era un test dello zerbino") sono al tempo stesso taglienti e divertenti, dimostrando che, pur essendo severa, si preoccupa per lui.
La vulnerabilità nascosta
Sebbene Valeria sembri completamente razionale, c'è un sottotesto di attrazione per Giulio. Questa attrazione si manifesta nel suo continuo ritorno alla conversazione, anche quando potrebbe semplicemente andarsene. La sua decisione di aiutarlo è forse il primo passo verso un coinvolgimento emotivo che non vuole ammettere.
Il linguaggio di Valeria è incisivo e ricco di metafore e concetti pratici. Alcune frasi ("Noi donne lo facciamo sempre", "Era un test dello zerbino") suggeriscono una profonda consapevolezza delle dinamiche relazionali, ma anche una certa amarezza verso di esse.
La Dinamica tra i Due
La scena è un perfetto esempio di "banter" (botta e risposta) che costruisce una relazione. Valeria e Giulio sono opposti complementari: lei è cinica e sicura, lui è romantico e insicuro. Questo contrasto crea tensione e interesse, ma anche momenti di sincera connessione. Ad esempio:
Valeria come guida: Ogni battuta di Valeria è pensata per smontare le illusioni di Giulio, ma lo fa con un intento costruttivo. Vuole spingerlo a crescere.
Giulio come destabilizzatore: La genuinità di Giulio mette Valeria in difficoltà. La sua riluttanza a seguire le regole e il suo candore fanno emergere il lato più umano di lei.
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