Dialogo - Timothée Chalamet e Lily-Rose Depp in \"Il Re\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Il Re

"Il Re" (2019) è un film storico diretto da David Michôd, con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista. La pellicola è un adattamento libero delle opere di Shakespeare dedicate a Enrico V, con influenze dalla realtà storica. Il film segue l’ascesa al trono di Hal, un giovane principe inglese che rifiuta la corte e gli obblighi della corona, preferendo una vita dissoluta tra taverne e amici poco raccomandabili, tra cui il cavaliere caduto in disgrazia John Falstaff (Joel Edgerton).


La morte di suo padre, Enrico IV, lo costringe però a diventare Re Enrico V d’Inghilterra. Nonostante il suo desiderio di pace e il disprezzo per la politica di guerra, il giovane re si trova subito immerso in giochi di potere, tradimenti e rivalità. Spinto da consiglieri ambigui e dalla provocazione del Delfino di Francia (Robert Pattinson), Hal decide di invadere la Francia. La campagna militare culmina nella Battaglia di Azincourt, dove Enrico V, contro ogni previsione, riesce a sconfiggere l'esercito francese, dimostrando il suo valore come condottiero.


Nel finale, Hal scopre di essere stato manipolato dai suoi stessi consiglieri e si rende conto che la guerra non era necessaria. Decide quindi di affrontare la verità e governare con maggiore consapevolezza, sposando Caterina di Valois (Lily-Rose Depp) per consolidare la pace tra i due regni.

Il dialogo

Caterina Lily-Rose Depp

Hal: Timothée Chalamet


Caterina: (In francese) Maestà, sedetevi prego.

Hal: (Si siede.)

Hal: (In francese) Siete bellissima.

Caterina: (In francese) Grazie.

Hal: (In francese) Non parlerò più francese, dobbiamo parlare inglese.

Caterina: (In francese) Non parlo l’inglese.

Hal: (In francese) Imparerete.

Caterina: (In francese) Mi domando come procederà la nostra unione nel frattempo.

Hal: Io invece mi domando moltissime altre cose.

Caterina: Sicuramente è così, se contemplate il matrimonio con una donna della quale sapete così poco.

Hal: Mhm.

Caterina: Non mi sottometterò a voi. Dovete guadagnarvi il mio rispetto.

Hal: È comprensibile.

Caterina: Davvero?

Hal: Sì.

Caterina: Provate un senso di realizzazione?

Hal: Riguardo a cosa?

Caterina: A qualunque cosa.

Hal: Ho realizzato ciò che mio padre non ha ottenuto. Ho unito questo regno sotto la stessa causa.

Caterina: Mhm. Quello che avete ottenuto è una tregua momentanea. Un’unità forgiata sotto falso pretesto non è destinata a durare per molto.

Hal: Come di grazia i miei sforzi sarebbero il frutto di falsità?

Caterina: Perché dichiarare guerra alla Francia?

Hal: Vostro padre mi ha provocato.

Caterina: E in che modo, come vi ha provocato?

Hal: Ha inviato un assassino.

Caterina: Non l’ha inviato lui. Non complottava per uccidervi.

Hal: Come fa a saperlo?

Caterina: Perché ero con lui quando ho saputo dell’accusa, e la sua reazione è stata spontanea e sincera.

Hal: Che reazione ha avuto?

Caterina: Ha riso. Ha riso molto e vi ha dato dell’ubriacone.

Hal: Vostro padre è un pazzo.

Caterina: Potrà anche esserlo ma è sincero. La sua pazzia lo rende sincero, dice solo quello che pensa. È per questo che è amato.

Hal: Allora è stato mandato da vostro fratello.

Caterina: Mio fratello?

Hal: Mhm.

Caterina: Era troppo stupido per escogitare un tale piano. Cosa vi ha spinto realmente?

Hal: Sapete della pallottola che ha inviato? La palla che ha inviato a me.

Caterina: Una palla? Vi ha inviato… una palla.

Hal: Mettete in dubbio le mie ragioni. La corona di vostro padre è illegittima, non ha il diritto di reclamare il suo trono.

Caterina: Tutte le monarchie sono illegittime. Voi stesso siete il figlio di un usurpatore. Sembra che non abbiate giustificazioni per le vostre azioni. Avete versato il sangue di molte anime cristiane, eppure, quello che vedo qui davanti a me è un giovane uomo stolto e vanesio, così facilmente irritabile. Così facilmente raggirabile.

Hal: Ora me ne devo andare.

Analisi dialogo

Questo dialogo tra Enrico V (Hal) e Caterina di Valois è una delle scene più significative di Il Re, perché rappresenta un confronto completamente diverso da quelli che Hal ha affrontato fino a quel momento. Fino ad ora, il suo percorso è stato caratterizzato da guerre, tradimenti e scelte difficili. Qui, invece, si trova di fronte a una figura che non ha bisogno di spade o strategie per sfidarlo: Caterina lo smonta con la logica e la sincerità. La scena è fondamentale perché, per la prima volta, Hal si trova senza risposte. L’intero dialogo mette in discussione la legittimità della sua guerra, della sua vittoria e persino del suo ruolo di re. Se con Gascoigne Hal ha scoperto di essere stato manipolato, qui si rende conto di aver costruito il suo regno su un equivoco.


Il dialogo inizia con una piccola ma significativa inversione di ruoli:

Caterina: "Maestà, sedetevi prego."
Hal si siede.

Non è Hal a comandare l’interazione, ma Caterina. La sua postura è composta, il suo tono calmo e misurato. Questo dettaglio capovolge immediatamente la dinamica di potere: nonostante Hal sia il vincitore della guerra e il re d’Inghilterra, è lui che sembra essere sotto giudizio. L’interazione linguistica rafforza questa dinamica. Hal prova a impressionarla parlando in francese:


Hal: "Siete bellissima."


Ma Caterina accetta il complimento con un semplice "Grazie", senza lasciar trasparire emozioni. Non è intimidita, né compiaciuta. Poi Hal impone l’uso dell’inglese:

Hal: "Non parlerò più francese, dobbiamo parlare inglese."
Caterina: "Non parlo l’inglese."
Hal: "Imparerete."


Qui Hal cerca di riprendere il controllo, imponendo la sua lingua, ma Caterina non si lascia sottomettere. La sua risposta successiva è tagliente:

Caterina: "Mi domando come procederà la nostra unione nel frattempo."

La frase ha un sottotesto ironico: come potremo essere marito e moglie se non possiamo nemmeno comunicare? Sta mettendo in discussione la natura forzata del loro matrimonio, trattandolo per quello che è: un’unione politica, non una scelta spontanea.


Il vero cuore della scena inizia quando Caterina mette in dubbio la legittimità della guerra.

Hal: "Ho realizzato ciò che mio padre non ha ottenuto. Ho unito questo regno sotto la stessa causa."

Questa è la visione di Hal: la guerra non è stata solo conquista, ma un passo verso l’unità dell’Inghilterra. Ma Caterina non si lascia impressionare:

Caterina: "Quello che avete ottenuto è una tregua momentanea. Un’unità forgiata sotto falso pretesto non è destinata a durare per molto."

È una risposta secca e devastante. Caterina vede oltre la retorica di Hal e lo colpisce nel punto più vulnerabile: lui stesso sa di essere stato ingannato da Gascoigne e che la guerra si basava su una menzogna. Quando Hal reagisce con indignazione, chiedendole come osa mettere in dubbio la sua causa, lei va dritta al punto:


Caterina: "Perché dichiarare guerra alla Francia?"

Hal prova a giustificarsi:

Hal: "Vostro padre mi ha provocato."
Caterina: "E in che modo, come vi ha provocato?"


Lei non accetta risposte vaghe. Vuole che Hal guardi in faccia la realtà. Quando lui porta l’argomento dell’assassino inviato dal re di Francia, Caterina lo smonta con una rivelazione sconvolgente:

Caterina: "Non l’ha inviato lui. Non complottava per uccidervi."

Hal resta senza parole.

Hal: "Come fa a saperlo?"
Caterina: "Perché ero con lui quando ho saputo dell’accusa, e la sua reazione è stata spontanea e sincera."


Poi arriva il colpo di grazia:


Caterina: "Ha riso. Ha riso molto e vi ha dato dell’ubriacone."


Questa frase ribalta tutta la percezione di Hal sulla guerra. L’assassino non era stato mandato dal re di Francia, la minaccia non era mai esistita. Lui ha combattuto una guerra per una menzogna. Hal, nel tentativo di razionalizzare, sposta la colpa sul Delfino, ma Caterina non ci sta:

Caterina: "Era troppo stupido per escogitare un tale piano."

Ancora una volta, smonta la narrazione di Hal. Nessun leader francese aveva orchestrato un complotto contro di lui. Quindi perché è andato in guerra? La risposta la dà lei stessa:

Caterina: "Sembra che non abbiate giustificazioni per le vostre azioni. Avete versato il sangue di molte anime cristiane, eppure, quello che vedo qui davanti a me è un giovane uomo stolto e vanesio, così facilmente irritabile. Così facilmente raggirabile."


Questa è la condanna più pesante che Hal abbia mai ricevuto. Non è un grande re, non è un conquistatore giusto: è solo un ragazzo che si è lasciato manipolare e ha ucciso migliaia di uomini per niente.

Di fronte a tutto questo, Hal non ha nulla da dire. La sua unica reazione è interrompere bruscamente la conversazione:


Hal: "Ora me ne devo andare."


Questa è la differenza più grande tra questo confronto e gli altri: Hal, il re che ha affrontato ogni nemico con fermezza, scappa.

Non uccide Caterina, non la minaccia, non cerca nemmeno di confutare le sue parole. Perché sa che ha ragione.

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