Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Peter Parker è uno studente delle superiori timido e impacciato, spesso ignorato o preso in giro dai compagni. Vive con gli zii, Ben e May, e nutre un amore segreto per la vicina di casa, Mary Jane Watson. La sua vita cambia radicalmente durante una gita scolastica alla Columbia University, quando viene morso da un ragno geneticamente modificato. Dopo la puntura, Peter inizia a manifestare strani cambiamenti: acquisisce una forza sovrumana, riflessi incredibili, la capacità di arrampicarsi sui muri e di lanciare ragnatele direttamente dai polsi. Inizialmente confuso e spaventato, testa i suoi nuovi poteri e capisce che può sfruttarli per migliorare la sua vita.
Nel tentativo di impressionare Mary Jane, decide di guadagnare qualche soldo partecipando a un incontro di wrestling clandestino. Vince il match, ma il promoter si rifiuta di pagargli l’intera somma promessa. Poco dopo, un ladro deruba l’organizzatore, e Peter, per ripicca, decide di non intervenire. Poche ore dopo, scopre che quello stesso criminale ha ucciso suo zio Ben durante un tentativo di furto. Devastato dal senso di colpa, Peter capisce che avrebbe potuto impedirlo e si rende conto del peso della frase che lo zio gli aveva detto poco prima di morire: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità.”
Determinato a usare i suoi poteri per fare del bene, Peter crea un costume e inizia a pattugliare New York nei panni di Spider-Man. Nel frattempo, il padre del suo migliore amico Harry Osborn, il brillante scienziato e imprenditore Norman Osborn, viene coinvolto in un esperimento andato storto. Nel tentativo di salvare la sua compagnia, Oscorp, Norman si sottopone a un trattamento sperimentale che gli conferisce forza sovrumana e un'intelligenza ancora più acuta, ma ha un effetto collaterale devastante: provoca una seconda personalità violenta e instabile. Nasce così il Green Goblin, un nemico spietato che inizia a terrorizzare la città.
Mentre Peter cerca di bilanciare la sua doppia vita – proteggendo la città, nascondendo la sua identità e affrontando il suo amore per Mary Jane – il Green Goblin lo vede come una minaccia e tenta di corromperlo. Dopo il rifiuto di Spider-Man, il Goblin comincia a colpire tutto ciò che Peter ama, mettendo in pericolo le persone a lui più vicine. Il loro scontro raggiunge l’apice quando il Goblin rapisce Mary Jane e un gruppo di bambini, costringendo Spider-Man a una scelta impossibile. Peter riesce a salvarli entrambi, dimostrando la sua determinazione nel proteggere gli innocenti. L’ultimo combattimento tra i due avviene in un edificio abbandonato. Il Goblin, senza più freni, attacca Spider-Man con tutta la sua brutalità, ma Peter, spinto dalla rabbia e dal desiderio di giustizia, riesce a sopraffarlo. In punto di morte, Norman riacquista lucidità e implora Peter di non dire nulla a Harry. Ma mentre cerca di ingannare Spider-Man per colpirlo a tradimento, viene ucciso dalla sua stessa arma.
Dopo la morte di Norman, Peter porta il suo corpo a casa, dove Harry lo sorprende e giura vendetta contro Spider-Man, senza sapere che dietro la maschera c’è il suo migliore amico.
Nel finale, Mary Jane confessa a Peter il suo amore, ma lui, consapevole dei pericoli legati alla sua doppia vita, decide di allontanarla per proteggerla. Camminando via, Peter accetta il suo destino: essere Spider-Man significa sacrificare la sua felicità personale per il bene degli altri.
PETER PARKER: Tobey Maguire
BEN PARKER: Cliff Robertson
PETER: Grazie del passaggio, zio Ben.
BEN: No, aspetta un momento, Peter. Noi... dobbiamo parlare.
PETER: Possiamo parlare dopo.
BEN: No, possiamo parlare adesso. Se non ti dispiace.
PETER: Ma di cosa dovremmo parlare adesso?
BEN: È che non ci parliamo affatto da tanto tempo. Tua zia May e io non sappiamo nemmeno più chi sei. Scansi le solite faccende, e fai tutti quegli strani esperimenti nella tua camera... E adesso fai a botte a scuola.
PETER: Non sono stato io a cominciare, te l'ho già detto.
BEN: Però sei stato tu a finire.
PETER: Che cosa dovevo fare? Scappare via?
BEN: No, nessuno pretende che scappi via, però... Peter, senti: tu stai cambiando, e io lo so. Mi successe esattamente la stessa cosa alla tua età.
PETER: No. Non la stessa cosa.
BEN: Peter, questi sono gli anni in cui un ragazzo cambia, e si trasforma nell'uomo che sarà per il resto della sua vita. Ma devi stare attento a quello che diventi. Quel ragazzo, Flash Thompson, probabilmente si meritava quello che è successo. Ma il fatto che tu sia in grado di batterlo non ti dà il diritto di farlo. Ricorda sempre: da un grande potere derivano grandi responsabilità. Hm?
PETER: Tu hai paura che io diventi una specie di criminale? Smettila di preoccuparti per me, okay? Qualcosa è cambiato, ma ne verrò a capo. Non mi fare la lezione, ti prego.
BEN: Non ti faccio la lezione, e nemmeno la predica. Lo so che non sono tuo padre.
PETER: Allora non fare finta di esserlo!
BEN: Giusto. Passo a riprenderti alle 10.
Questa scena è il cuore del film. È un confronto tra due persone che si vogliono bene, ma che si trovano in un momento di incomunicabilità. Non è un semplice scambio di battute, ma un passaggio di testimone: da zio Ben a Peter, dal ragazzo all’uomo. Peter è appena diventato qualcosa di più di un normale ragazzo. Ha scoperto di avere poteri straordinari, ma non ha ancora deciso come usarli. È in quella fase di transizione tipica dell’adolescenza, amplificata dal dono (o maledizione) che ha ricevuto. La sua vita sta cambiando, e lui è convinto di poter gestire tutto da solo. Ben, invece, percepisce la distanza che si sta creando tra loro. Non capisce esattamente cosa stia succedendo, ma vede il nipote allontanarsi, chiudersi in sé stesso, diventare più aggressivo. Il suo discorso nasce dalla preoccupazione di un padre che cerca di dare un ultimo consiglio prima che sia troppo tardi.
Il cuore della scena è proprio nel modo in cui i due vedono il cambiamento.
Ben ha un approccio paterno e razionale: sta cercando di far capire a Peter che il potere e la forza non giustificano qualsiasi azione. Il suo è un discorso morale, basato sull’esperienza e sulla saggezza.
Peter, invece, è sulla difensiva: è in un’età in cui si sente incompreso e crede che gli adulti non possano capire ciò che sta vivendo. Quando Ben gli dice “Mi successe esattamente la stessa cosa alla tua età”, lui lo interrompe subito: “No. Non la stessa cosa.” Peter sa di avere qualcosa di unico, e rifiuta qualsiasi paragone con l’esperienza dello zio.
Questo scambio è fondamentale perché ci mostra la frattura tra i due. Peter non è pronto ad ascoltare, perché si sente già oltre. Non ha bisogno di consigli, crede di poter gestire tutto da solo.
“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”
E poi arriva la frase che segnerà per sempre la sua vita.
Ben non sa dei poteri di Peter, eppure le sue parole sembrano profetiche. Non sta solo dicendo a Peter di essere prudente: lo sta mettendo davanti a una verità più grande. Il potere non è solo una questione di forza fisica. È una responsabilità morale.
Peter, però, non è pronto ad accettarlo. Il suo atteggiamento cambia improvvisamente:
Quando Ben parla di “responsabilità”, Peter lo interrompe con sarcasmo: “Tu hai paura che io diventi una specie di criminale?”
Poi lo respinge del tutto: “Smettila di preoccuparti per me, okay? Qualcosa è cambiato, ma ne verrò a capo.” Questa è la sua illusione: crede di poter gestire tutto da solo, senza bisogno di nessuno. Ma la verità è che non è ancora pronto.
Quando Ben cerca di rassicurarlo, Peter lo ferisce con la frase più dura della scena: “Allora non fare finta di esserlo!” È un colpo basso. Ben ha cresciuto Peter come un figlio. In questa frase c’è tutto il dolore e la rabbia di un ragazzo che si sente soffocato, che non vuole più essere trattato da bambino. La risposta di Ben è disarmante: “Giusto.” Una sola parola, carica di amarezza. Non insiste, non cerca di difendersi. Accetta il rifiuto di Peter e lo lascia andare.
Questo è il loro ultimo dialogo. Poco dopo, Ben morirà, lasciando Peter con un peso che lo accompagnerà per tutta la vita: non solo il senso di colpa, ma il rimorso di non aver ascoltato l’unica persona che voleva solo aiutarlo.
Questa conversazione è il punto di svolta nel viaggio di Peter Parker. È il momento in cui riceve la lezione più importante, ma la rifiuta. E sarà solo dopo la morte di Ben che capirà veramente cosa significavano quelle parole.
La forza di questa scena sta nella sua semplicità. Non ci sono effetti speciali, non c’è azione, solo due persone in una macchina, che parlano. Ma è qui che nasce Spider-Man.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.