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Analisi a cura di...
~ ANGELICA ATTANASI
UN EPOCA, UN MODO DI ESSERE DONNA
Nel 1977 quando nei cinema usciva Io e Annie con un’indimenticabile Diane Keaton ed un adorabile Woody Allen, ero solo una ragazzina di 14 anni che si affacciava al mondo dei sentimenti accompagnata da pellicole come quella citata, tutto era ancora possibile, si viveva una stagione fatta di identità che si plasmavano su quella di molti personaggi visti sul grande schermo.
Non nego che la Keaton ha molto ispirato il mio modo di essere in quei primi anni, una donna apparentemente fragile ma con una capacità di autoironia rara, dettata da una intelligenza fine e la capacità di tracciare un percorso artistico assolutamente personale.
Un percorso che spazia tra le commedie brillanti sino a lavori più profondi, passando attraverso capolavori come il Padrino.
Musa di Woody Allen, con cui divideva quella sottile ironia di chi è fuori dai canoni tradizionali, la Keaton vinse un Oscar proprio con l’interpretazione di Annie e venne candidata all’oscar una marea di volte, testimonianza della sua bravura.
UN PO’ DI STORIA:
Diane Keaton, pseudonimo di Diane Hall, nasce il 5 Gennaio del 1946 a Los Angeles, famiglia medio borghese le permette una crescita tranquilla, comprende molto presto di essere affascinata dal mondo della recitazione e ispirata dalla figura di Katharina Hepburn, donna forte ed indipendente, intraprese la carriera partendo dal teatro, passaggio quasi obbligatorio per le nuove leve di quell’epoca, il primo vero ingaggio arriva con il personaggio di Kay Adams nel Il Padrino (1974), ruolo che riprende nel 1974 e nel 1990 nel Il Padrino – Parte III
Come già detto il successo arriva con Io e Annie del 1977 al fianco di Allen, ma nello stesso anno abbiamo una pellicola del calibro di In cerca di Mr. Goodbar, dove la Keaton da prova di una vena drammatica di alto livello.
Il legame professionale con Allen si tramutò in una lunga relazione: in un'intervista rilasciata negli anni Novanta, Woody Allen ha parlato di Diane Keaton come del «più grande amore della sua vita». La Keaton recitò in sette film del regista, alcuni dei quali posteriori alla loro rottura: Il dormiglione (1973), Amore e Guerra (1975), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987), Misterioso omicidio a Manhattan (1993).
Da citare tra questi un film molto particolare come Interiors, l’unico tra i sette film fatti insieme, in cui viene fuori la vena tragica di Allen, un film che ho molto amato nella sua pulita esecuzione, niente musica, solo immagini e dialoghi che fanno da cornice ad una storia come tante ma che viene trattata con una delicatezza che non è lontana dalla sensibilità di Allen e la Keaton.
TRAMA
Arthur è un avvocato sposato con Eve, decoratrice di interni. La coppia ha tre figlie: Renata, una poetessa sposata con Frederick, scrittore in difficoltà; Flyn, attrice emergente che si trova per lo più lontana da casa a fare film di basso costo; e infine Joey, moglie del giornalista Mike, che non riesce a costruirsi una carriera e risente dell'affetto eccessivo di sua madre nei confronti della sorella Renata.
Un giorno Arthur annuncia inaspettatamente di volersi separare dalla moglie e di voler vivere da solo. Eve, depressa e mentalmente instabile, tenta il suicidio. Lo shock di questi due eventi provoca una spaccatura tra le sorelle. Arthur ritorna da un viaggio in Grecia con Pearl, una donna vivace che ha intenzione di sposare. Le figlie sono contrariate per il fatto che Arthur abbia ignorato il tentato suicidio di Eve e si sia cercato un'altra donna, che viene definita da Joey come volgare.
Arthur e Pearl si sposano nella residenza estiva di famiglia, e le tre figlie assistono alle nozze. Più tardi, durante la serata, Joey si infuria con Pearl dopo che questa ha rotto per errore uno dei vasi di Eve. Frederick, ubriaco, tenta senza successo di violentare Flyn. Nel frattempo, Joey trova Eve in casa, e le spiega tristemente quanto abbia fatto per la madre, e quanto sdegnosamente sia stata trattata. A questo punto, Eve cammina verso la spiaggia e si addentra in mare aperto. Joey, Mike e Pearl tentano senza successo di salvarla, e nel tentativo Joey rischia quasi di annegare, venendo salvata proprio da Pearl.
La scelta di raccontare questo film è dettata dal fatto che l’ho molto amato e che, come Gente Comune del 1980 del compianto Redford, svela uno spaccato della vita comune che spesso passa inosservata come un eco della normalità, esistono film che scavano l’anima e mettono a nudo le nostre paure più profonde, la Keaton come Sally Field o Meryl Streep, hanno dato voce a molte di quelle donne che ci camminano al fianco ogni giorno e che hanno fatto della normalità la loro firma.
La Keaton ha portato avanti un tipo di donna che non è mai scesa a compromessi con la propria bellezza o particolarità, una piccola chicca è che per esempio, in molti dei suoi film non utilizzava abiti di scena, ma pescava nel proprio guardaroba per sentirsi sempre connessa con se stessa dando così profondità alla propria personale interpretazione del personaggio.
Fai buon viaggio Diane, guidaci ed ispiraci ancora.
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