Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ IL TEAM DI RC
Grazie alla collaborazione tra Focus Movie Academy e la Community di Recitazione Cinematografica daremo l'opportunità a tutti gli iscritti di usufruire di sconti speciali, concorrere per le borse di studio e di avere un collegamento diretto e personale con noi di Focus Movie Academy.
La tua felicità e soddisfazione sono la nostra priorità assoluta. Vogliamo che tu ti senta ascoltato, capito e supportato in ogni fase del tuo percorso. FMA ha creato un ambiente in cui potrai non solo imparare e crescere come attore, ma anche sviluppare una rete di contatti vasta e preziosa.
La tua crescita professionale è realmente la nostra più grande pubblicità! Se non ci credi consulta la pagina ALUMNI per conoscere i risultati professionali e le iniziative di networking all' interno di FMA.
Chiunque si avvicini al cinema, alla recitazione o alla scrittura attraversa prima o poi lo stesso passaggio: innamorarsi di qualcuno. Un attore, un regista, un film, una scena. È normale. Anzi, è inevitabile. Guardi un’opera e pensi: “Voglio fare questo”. È così che nasce il desiderio artistico. Ma proprio lì si apre una linea sottile e pericolosa: quella tra imitare e ispirarsi. All’inizio le due cose sembrano quasi identiche. Imiti un modo di parlare, una postura, un ritmo. Provi a ricreare un’atmosfera, una scena, un tipo di personaggio. È una fase naturale, soprattutto quando si è giovani o all’inizio del percorso. Il problema nasce quando l’imitazione smette di essere un passaggio e diventa una destinazione.
Imitare significa riprodurre. Cercare di assomigliare il più possibile a qualcosa che già esiste. Ispirarsi, invece, significa trasformare. Prendere un impulso esterno e farlo passare attraverso la propria sensibilità. La differenza non è morale, è creativa. E determina se un artista cresce o rimane bloccato. Nel cinema questa distinzione è fondamentale. Basta guardare certi film o certe interpretazioni per sentire subito quando qualcosa è “copiato”. Non perché sia fatto male, ma perché è vuoto. Manca di necessità. È come una bella frase detta senza convinzione. Funziona in superficie, ma non lascia traccia. Quando un attore imita, spesso cerca la sicurezza. Pensa: “Se faccio come lui, funzionerà”. Ma la sicurezza dell’imitazione è fragile, perché dipende sempre da un modello esterno. Appena cambia il contesto, appena arriva una richiesta diversa, quell’attore va in crisi. Non sa più chi essere, perché non sta attingendo a se stesso. Ispirarsi, invece, è un atto molto più rischioso. Perché implica una domanda scomoda: “Cosa c’entra questa cosa con me?”. Prendiamo un esempio semplice. Puoi amare l’intensità di Joaquin Phoenix, la sua capacità di stare nel disagio, nel silenzio. Imitarlo significherebbe copiarne i tic, le posture, il tono. Ispirarti, invece, significa chiederti: “Qual è il mio disagio? Dove sento io quella frattura?”. Il risultato sarà diverso, ma autentico.
Lo stesso vale per la regia. Molti giovani registi partono imitando lo stile di chi amano: carrelli alla Scorsese, silenzi alla Tarkovskij, dialoghi alla Tarantino. È una fase comprensibile. Ma se non arriva il momento in cui quello stile viene digerito, rielaborato, sporcato, resta un esercizio. Bello, ma sterile. Nei percorsi formativi di FMA – Focus Movie Academy, questo passaggio viene affrontato spesso in modo diretto. Non si tratta di dire “non imitare”, perché sarebbe ipocrita. Tutti imitano all’inizio. Si tratta di accompagnare lo studente nel momento in cui l’imitazione deve lasciare spazio a qualcosa di personale. È lì che nasce l’artista, non prima. Un segnale chiaro che stai imitando e non ispirandoti è quando il tuo lavoro dipende troppo dal confronto. Se guardi costantemente fuori per capire se “sei giusto”, se il tuo riferimento è sempre qualcun altro, probabilmente stai ancora cercando una forma che non ti appartiene del tutto. L’ispirazione, al contrario, ti rende più autonomo. Ti fa sentire meno il bisogno di assomigliare, perché inizi a riconoscerti. C’è anche un aspetto emotivo importante. L’imitazione spesso porta frustrazione. Perché, inevitabilmente, non sarai mai identico al modello che stai copiando. E questo crea una sensazione costante di mancanza. L’ispirazione, invece, è liberatoria. Non chiede perfezione, chiede sincerità. Non chiede di arrivare da qualche parte, chiede di attraversare un processo.

Guardiamo ai grandi autori. Nessuno di loro è nato “originale”. Tutti hanno assorbito, studiato, amato altri artisti. Ma a un certo punto hanno smesso di chiedersi “come lo facevano loro” e hanno iniziato a chiedersi “come lo farei io”. È una svolta silenziosa, ma decisiva. Per un attore, questo significa smettere di cercare la performance giusta e iniziare a cercare la relazione giusta con la scena. Per un regista, significa smettere di stupire e iniziare a raccontare. Per uno sceneggiatore, significa smettere di costruire battute brillanti e iniziare a scrivere conflitti veri. Ispirarsi non vuol dire rinnegare i propri riferimenti. Al contrario. Vuol dire conoscerli così bene da potersene allontanare senza perderli. È come imparare una lingua: all’inizio ripeti le frasi, poi inizi a costruirne di tue. Ma se resti bloccato nella ripetizione, non parlerai mai davvero.
Ecco perché la cultura cinematografica è così importante. Più riferimenti hai, meno rischi di copiarne uno solo. Più film vedi, più stili attraversi, più diventa chiaro cosa ti appartiene e cosa no. Nei percorsi di FMA questo lavoro di visione e rielaborazione è centrale, perché aiuta a trasformare l’ammirazione in consapevolezza.
Se senti di essere ancora in quella fase di confine, non è un problema. Fa parte del percorso. L’importante è sapere che imitare è solo l’inizio, non il traguardo. Il traguardo è quando qualcuno guarda il tuo lavoro e non pensa a chi stai copiando, ma sente che c’è qualcosa di tuo.

Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica

Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.