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~ LA REDAZIONE DI RC
Il listone definitivo di tutti i film di Al Pacino, in ordine cronologico!
1. Me, Natalie (1969), regia di Fred Coe
Sinossi: Natalie Miller è una giovane donna di Brooklyn che lotta con il proprio aspetto fisico e la pressione sociale di adattarsi agli standard di bellezza e alle aspettative della famiglia. Decisa a trovare il suo posto nel mondo, si trasferisce nel Greenwich Village, dove incontra persone eccentriche e affronta relazioni che la porteranno a scoprire la propria identità.
Ruolo di Al Pacino: Al Pacino interpreta Tony, un giovane artista bohémien che Natalie incontra durante la sua permanenza nel Village. Il suo personaggio ha un ruolo secondario, ma segna il debutto cinematografico di Pacino, con una breve performance che lascia intravedere già una certa intensità.
2. Panico a Needle Park (The Panic in Needle Park) (1971), regia di Jerry Schatzberg
Sinossi: Ambientato a Manhattan, il film segue la storia di Bobby e Helen, due giovani innamorati travolti dalla tossicodipendenza. Il titolo si riferisce al soprannome dato a Sherman Square, un luogo frequentato da eroinomani. La loro relazione viene messa alla prova da una spirale di dipendenza e degrado, osservata con uno sguardo quasi documentaristico.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Bobby, un piccolo spacciatore tossicodipendente. Il personaggio è carismatico, imprevedibile e disperato: una delle sue prime grandi interpretazioni, con cui mette in mostra una naturalezza brutale e magnetica. La sua performance è cruda, intensa, e già delinea il tipo di realismo nervoso che diventerà uno dei suoi marchi.
3. Il padrino (The Godfather) (1972), regia di Francis Ford Coppola
Sinossi: La storia della famiglia mafiosa dei Corleone, tra lotte di potere, tradimenti e successioni. Michael, il figlio più giovane di Don Vito Corleone, inizialmente estraneo agli affari di famiglia, si ritrova coinvolto nel mondo criminale dopo un attentato al padre, diventando progressivamente il nuovo capo della famiglia.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Michael Corleone, un ex marine con aspirazioni borghesi, che si trasforma in un freddo e calcolatore boss mafioso. Il passaggio da ragazzo riservato a capo spietato è costruito con sfumature progressive: sguardi trattenuti, silenzi, una tensione interna costante. È uno dei ruoli più emblematici della sua carriera, dove il cambiamento interiore si riflette in ogni gesto.
4. Lo spaventapasseri (Scarecrow) (1973), regia di Jerry Schatzberg
Sinossi: Due vagabondi, Max e Lion, attraversano gli Stati Uniti cercando di mettere insieme i pezzi delle loro vite. Uno è un ex detenuto irascibile, l’altro un ex marinaio ingenuo. Tra litigi, sogni e momenti di profonda umanità, il loro viaggio diventa un ritratto toccante dell'America marginale.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Francis Lionel "Lion" Delbuchi, un uomo gentile e stralunato che sogna di riabbracciare il figlio. È un personaggio che vive di illusioni, vulnerabile ma pieno di energia vitale. Pacino costruisce Lion con una dolcezza quasi infantile, in contrasto con la durezza del mondo che lo circonda. Un ruolo di straordinaria delicatezza emotiva.
5. Serpico (1973), regia di Sidney Lumet
Sinossi: Basato su una storia vera, il film segue Frank Serpico, un poliziotto di New York che combatte la corruzione interna alla polizia. Isolato dai colleghi per la sua integrità, affronta un sistema corrotto e violento, mettendo a rischio la propria vita pur di rimanere fedele ai suoi principi.
Ruolo di Al Pacino: Al Pacino è Frank Serpico, un uomo idealista che rifiuta compromessi. Con capelli lunghi, barba e un abbigliamento fuori dagli schemi, Serpico è un outsider dentro le forze dell’ordine. La sua interpretazione è impulsiva, rabbiosa, dolorosamente sincera: un flusso di energia e frustrazione che ribolle sotto la superficie in ogni scena.
6. Il padrino - Parte II (The Godfather Part II) (1974), regia di Francis Ford Coppola
Sinossi: Il secondo capitolo della saga intreccia due linee narrative: l’ascesa di Vito Corleone nella Little Italy degli anni '20 e il consolidamento del potere di suo figlio Michael negli anni '50. Mentre Vito costruisce l'impero familiare, Michael affronta tradimenti interni, disintegrazione familiare e una crescente solitudine nel comando.
Ruolo di Al Pacino: Pacino riprende il ruolo di Michael Corleone, ora freddo e implacabile alla guida dell’impero mafioso. La sua interpretazione è trattenuta, glaciale, costruita tutta sui silenzi, sugli sguardi taglienti e sulla trasformazione di un uomo che ha sacrificato tutto per il potere. In questo film, Michael è ormai irriconoscibile rispetto al giovane idealista del primo capitolo.
7. Quel pomeriggio di un giorno da cani (Dog Day Afternoon) (1975), regia di Sidney Lumet
Sinossi: New York, 1972. Due rapinatori improvvisati entrano in una banca con l’intenzione di una rapina lampo, ma tutto va storto. La situazione si trasforma in un assedio mediatico, mentre la folla si raduna fuori e la polizia circonda l’edificio. Il film è ispirato a una storia vera.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Sonny Wortzik, un uomo disperato che organizza una rapina per pagare l’operazione per il cambio di sesso del compagno. È un ruolo istintivo, carico di tensione nervosa, che passa da momenti comici a esplosioni drammatiche. Il suo Sonny è tragico, umano, imprevedibile, e regala uno dei monologhi più potenti degli anni ’70.
8. Un attimo, una vita (Bobby Deerfield) (1977), regia di Sydney Pollack
Sinossi: Bobby Deerfield è un pilota di Formula 1 solitario e ossessionato dal controllo. La sua vita cambia radicalmente quando incontra Lillian, una donna malata terminale ma piena di vita. Il loro incontro lo costringerà ad affrontare le sue paure più profonde e a rimettere in discussione le sue certezze.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Bobby Deerfield, un uomo che vive trattenendo ogni emozione, anestetizzato dal successo e dalla routine. La relazione con Lillian lo risveglia emotivamente, e Pacino lavora qui in sottrazione, scolpendo un personaggio introverso, con movimenti minimi e silenzi che pesano quanto le parole.
9. ...e giustizia per tutti (...And Justice for All) (1979), regia di Norman Jewison
Sinossi: Arthur Kirkland è un avvocato idealista che si ritrova a difendere un giudice accusato di stupro, nonostante il giudice stesso sia uno dei simboli della corruzione del sistema giudiziario. Il film è un'esplorazione tagliente delle falle etiche e morali della giustizia americana.
Ruolo di Al Pacino: Nel ruolo dell’avvocato Arthur Kirkland, Pacino dà corpo a una figura lacerata tra il senso del dovere e la rabbia per un sistema marcio. La sua interpretazione raggiunge il culmine in un'esplosione verbale iconica in aula: “You're out of order! This whole trial is out of order!”. È uno dei momenti più celebri della sua carriera, un urlo morale contro l’ipocrisia della legge.
10. Cruising (1980), regia di William Friedkin
Sinossi: Un serial killer prende di mira uomini omosessuali nei locali sadomaso di New York. Un giovane agente viene incaricato di infiltrarsi nel mondo della nightlife gay per stanarlo, ma la sua missione lo porta a confrontarsi con lati oscuri della sua identità e della sua coscienza.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Steve Burns, un poliziotto che si immerge in un ambiente che non conosce, tra ambiguità, minacce e tensione psicologica. La sua performance è volutamente ambigua: non si capisce mai se il personaggio stia indagando o cambiando, se si stia perdendo o stia scoprendo qualcosa di sé. Un ruolo controverso, che ha acceso forti dibattiti all’epoca.
11. Papà, sei una frana (Author! Author!) (1982), regia di Arthur Hiller
Sinossi: Ivan Travalian è un drammaturgo di New York che si ritrova a crescere da solo i cinque figli, quattro dei quali non suoi biologici, dopo che la moglie lo abbandona. Tra problemi familiari e una commedia teatrale in lavorazione, Ivan cerca di tenere insieme una vita che sembra sgretolarsi.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Ivan Travalian, un uomo che cerca di conciliare carriera e affetti in un momento di caos totale. È una prova inusuale per Pacino, più leggera e ironica, ma che conserva una sincerità emotiva notevole. Il personaggio è un padre imperfetto ma affettuoso, che affronta le difficoltà con tenacia e un certo disincanto.
12. Scarface (1983), regia di Brian De Palma
Sinossi: Tony Montana, un immigrato cubano a Miami, inizia la sua scalata criminale partendo dai bassifondi fino a diventare un potente signore della droga. La sua ascesa è tanto rapida quanto autodistruttiva, in un mondo dominato da violenza, paranoia e ambizione sfrenata.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Tony Montana, un personaggio esplosivo, eccessivo, indimenticabile. L’accento marcato, i gesti teatrali, gli sguardi folli: Pacino costruisce un antieroe magnetico, che vive ogni istante come fosse l’ultimo. È una performance sopra le righe ma calibrata con intelligenza, diventata simbolo della cultura pop per intere generazioni.
13. Revolution (1985), regia di Hugh Hudson
Sinossi: Tom Dobb, un uomo semplice che vive trasportando merci lungo il porto di New York, si ritrova suo malgrado coinvolto nella Guerra d'Indipendenza americana. Mentre cerca di proteggere suo figlio e sopravvivere al caos della rivoluzione, si trasforma in un uomo nuovo.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Tom Dobb, un personaggio silenzioso, trascinato dagli eventi più che guidato da ideali. È una figura ruvida e disillusa, che subisce la storia anziché dominarla. Il film fu un fallimento all’uscita, ma la sua interpretazione, trattenuta e malinconica, è un tentativo onesto di uscire dai ruoli “forti” in favore di un realismo più crudo.
14. Seduzione pericolosa (Sea of Love) (1989), regia di Harold Becker
Sinossi: Un detective di New York indaga su una serie di omicidi legati a incontri romantici nati da annunci sul giornale. Durante le indagini si innamora di una donna affascinante che potrebbe essere collegata ai delitti, mettendo a rischio la sua carriera e la sua vita.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Frank Keller, un poliziotto stanco, divorziato e afflitto da un alcolismo latente. La sua performance qui è più intima e controllata, con un tono più sommesso rispetto ai ruoli esplosivi precedenti. Il personaggio vive nel confine tra desiderio e sospetto, ed è proprio questa ambiguità a renderlo interessante.
15. The Local Stigmatic (1990), regia di David Wheeler
Sinossi: Due giovani inglesi, Graham e Ray, si muovono tra pub, teatro e riflessioni ossessive sulla fama e sulla violenza. È un’opera breve, girata in stile teatrale, basata su un dramma underground degli anni ’60 scritto da Heathcote Williams.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Graham, un giovane carico di rabbia repressa, cinico, tagliente. È un personaggio disturbato, con un'ossessione per le celebrità e una voglia di rivalsa sociale che sfocia nella violenza. Si tratta di un progetto personale per Pacino, che produsse e interpretò il film con un’attenzione particolare alla teatralità e al linguaggio.
16. Dick Tracy (1990), regia di Warren Beatty
Sinossi: Il detective Dick Tracy combatte il crimine in una città popolata da gangster dai volti grotteschi e dai nomi improbabili. Il suo nemico principale è Big Boy Caprice, un boss della mala deciso a controllare la città, mentre Tracy cerca di mantenere ordine, giustizia e una vita personale stabile.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Big Boy Caprice, un criminale istrionico e tirannico, fisicamente deformato e verbalmente teatrale. Si diverte visibilmente nel ruolo, giocando con toni grotteschi e caricaturali, quasi da cartone animato. La sua interpretazione è sopra le righe, perfettamente in linea con lo stile visivo iper-colorato del film.
17. Il padrino - Parte III (The Godfather Part III) (1990), regia di Francis Ford Coppola
Sinossi: Michael Corleone, ormai invecchiato e malato, cerca redenzione e vuole trasformare l’impero mafioso in un’azienda legittima. Ma il passato non si dimentica facilmente, e nuove minacce – anche interne – mettono a rischio tutto ciò che ha costruito.
Ruolo di Al Pacino: Di nuovo nei panni di Michael Corleone, Pacino mostra un uomo logorato dalla colpa e dal tempo. Il suo Michael è ora più emotivo, più fragile, ma ancora pieno di ombre. Il celebre grido “Just when I thought I was out, they pull me back in!” è un condensato della sua condizione: un re stanco che non riesce a liberarsi dalla sua corona maledetta.
18. Paura d'amare (Frankie and Johnny) (1991), regia di Garry Marshall
Sinossi: Frankie è una cameriera disillusa, Johnny è un ex detenuto che trova lavoro nello stesso diner. Tra battute, diffidenze e piccole tenerezze, i due iniziano a conoscersi e, forse, a fidarsi di nuovo dell’amore.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Johnny, un uomo semplice e pieno di voglia di ricominciare. È un ruolo più tenero e quotidiano, lontano dai personaggi duri a cui era abituato. Gioca su una sensibilità emotiva, quasi timida, e costruisce una chimica credibile con Michelle Pfeiffer, con cui condivide buona parte della scena.
19. Americani (Glengarry Glen Ross) (1992), regia di James Foley
Sinossi: Un gruppo di venditori immobiliari è messo sotto pressione da una società che minaccia di licenziare chi non raggiunge risultati. Ne nasce una guerra psicologica tra colleghi, fatta di menzogne, umiliazioni e disperazione.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Ricky Roma, il più carismatico e persuasivo tra i venditori. È liscio, veloce, manipolatore, sempre con la parola giusta. Il ruolo gli permette di brillare in dialoghi densi e taglienti, con monologhi costruiti sul ritmo e sull’abilità di seduzione verbale. È una performance d'alta scuola teatrale.
20. Scent of a Woman - Profumo di donna (1992), regia di Martin Brest
Sinossi: Uno studente accetta di accompagnare un ex colonnello cieco in un weekend a New York. Dietro l’arroganza e la rabbia dell’uomo si nasconde una fragilità profonda. Durante quel fine settimana, entrambi impareranno qualcosa l’uno dall’altro.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta il tenente colonnello Frank Slade, un uomo cieco, brusco, malinconico ma affascinante. È una delle sue interpretazioni più celebri, per cui ha vinto l’Oscar. Costruisce il personaggio con una voce roca, un passo sicuro nonostante la cecità, e un equilibrio costante tra ferocia e umanità.
21. Carlito's Way (1993), regia di Brian De Palma
Sinossi: Carlito Brigante, ex narcotrafficante uscito di prigione, vuole cambiare vita. Ma il passato e le sue vecchie conoscenze lo trascinano di nuovo nel crimine. Il suo sogno di fuga si scontra con una realtà che non concede seconde possibilità.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Carlito, un uomo in lotta con la propria storia. La voce narrante accompagna tutto il film, con un tono dolce-amaro. La sua interpretazione è malinconica, piena di una stanchezza vissuta. Carlito è consapevole che il tempo per redimersi è poco, e questo dà al personaggio una struggente urgenza.
22. Un giorno da ricordare (Two Bits) (1995), regia di James Foley
Sinossi: Filadelfia, 1933. Un bambino sogna di andare al cinema, ma non ha i soldi per il biglietto. Suo nonno, malato e confinato a letto, gli promette una moneta da 25 centesimi se lo accompagnerà in un ultimo viaggio in città.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è il nonno Gennaro, una figura affettuosa e saggia, molto diversa dai ruoli intensi che lo hanno reso famoso. Il suo personaggio è quasi sempre in pigiama, e gioca tutto sulla parola e sullo sguardo. È una performance intima e affettuosa, in cui Pacino mostra un lato più tenero e familiare.
23. Heat - La sfida (Heat) (1995), regia di Michael Mann
Sinossi: Neil McCauley è un ladro professionista, Vincent Hanna un detective della omicidi. Due uomini opposti ma speculari, entrambi ossessionati dal proprio lavoro. Le loro vite si incrociano in un gioco del gatto col topo tra Los Angeles e rapine spettacolari.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Vincent Hanna, un poliziotto nevrotico, iperattivo, totalmente assorbito dal suo mestiere. È una performance adrenalinica, dove ogni gesto e battuta sembra carica di tensione interna. L’iconica scena con De Niro al tavolo del caffè è una lezione di recitazione: due facce della stessa medaglia che si riconoscono a distanza.
24. City Hall (1996), regia di Harold Becker
Sinossi: Il vicesindaco di New York si trova coinvolto in un caso di corruzione e omicidio che scuote l’intera amministrazione. Mentre cerca la verità, si scontra con poteri forti e giochi politici che minacciano di travolgerlo.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è il sindaco John Pappas, un politico carismatico ma ambiguo, che alterna idealismo e compromessi. Il suo discorso funebre a metà film è uno dei momenti più forti, dove emerge tutta la sua capacità oratoria. Il personaggio è ambiguo, affascinante, e rappresenta un uomo diviso tra morale e potere.
25. Riccardo III - Un uomo, un re (Looking for Richard) (1996), regia di Al Pacino
Sinossi: Un ibrido tra documentario e finzione in cui Al Pacino esplora il significato dell’“Riccardo III” di Shakespeare, tra prove, analisi del testo e riflessioni sulla recitazione, coinvolgendo attori e studiosi.
Ruolo di Al Pacino: Qui Pacino è sé stesso e Riccardo III. È un progetto profondamente personale in cui si immerge nel testo shakespeariano come attore e come pensatore. Alterna momenti di recitazione pura a riflessioni metateatrali sulla lingua, l’intensità, l’umanità del personaggio. Un lavoro che mostra l’amore viscerale di Pacino per il teatro.
26. Donnie Brasco (1997), regia di Mike Newell
Sinossi: Joe Pistone, agente FBI sotto copertura, si infiltra nella mafia newyorkese sotto il nome di Donnie Brasco. Il legame che sviluppa con il mafioso Lefty Ruggiero diventa sempre più personale, rendendo la missione un conflitto tra dovere e affetto.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Lefty Ruggiero, un mafioso di basso livello, stanco e disilluso, che vede in Donnie un figlio e un’eredità. È un ruolo malinconico, lontano dai boss carismatici alla Corleone. Lefty è un uomo dimenticato dal sistema, e Pacino lo interpreta con grande umanità, senza mai romanticizzarlo.
27. L’avvocato del diavolo (The Devil’s Advocate) (1997), regia di Taylor Hackford
Sinossi: Kevin Lomax è un giovane avvocato di successo che viene assunto da un potente studio legale di New York. Il suo capo, John Milton, sembra sapere troppo su di lui. Mentre la carriera di Kevin decolla, la sua vita personale crolla, e scopre che il suo datore di lavoro è... qualcosa di più.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è John Milton, figura enigmatica e magnetica che si rivela essere Satana in persona. È un ruolo volutamente teatrale, in cui Pacino alterna ironia, sensualità, e improvvise impennate retoriche. L’ultima scena – un monologo fiammeggiante sul libero arbitrio – è puro fuoco paciniano, tra retorica e dannazione.
28. Insider - Dietro la verità (The Insider) (1999), regia di Michael Mann
Sinossi: Basato su eventi reali, il film racconta la storia di Jeffrey Wigand, un ex dirigente di una compagnia di tabacco che decide di denunciare le pratiche criminali dell’azienda. Il giornalista Lowell Bergman lo aiuta a portare la sua testimonianza in televisione, sfidando poteri enormi.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Lowell Bergman, produttore televisivo del programma “60 Minutes”, determinato a raccontare la verità. È un ruolo di parola e tensione morale, con pochi slanci drammatici ma molta intensità interna. La sua energia sta tutta nella determinazione e nell’etica professionale, in perfetto equilibrio con la compostezza di Russell Crowe.
29. Ogni maledetta domenica – Any Given Sunday (Any Given Sunday) (1999), regia di Oliver Stone
Sinossi: La squadra di football dei Miami Sharks è in crisi. Il veterano coach Tony D’Amato deve gestire giocatori, sponsor e un nuovo giovane quarterback, mentre la dirigenza cerca di rinnovare tutto. Il campo da gioco diventa metafora della lotta per la sopravvivenza.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Tony D’Amato, allenatore d’altri tempi, burbero, lucido, schietto. È una delle sue performance più “fisiche” degli anni ‘90, culminata nell’ormai leggendario discorso motivazionale “inch by inch”. Il suo coach è stanco ma ancora affamato, un uomo che vive per la squadra e che non accetta di essere messo da parte.
30. Chinese Coffee (2000), regia di Al Pacino
Sinossi: In una lunga notte newyorkese, due amici – un fotografo fallito e uno scrittore frustrato – discutono, si scontrano e si confrontano su ambizioni, fallimenti e rancori. È un dialogo continuo, quasi teatrale, sul senso dell’arte e dell’amicizia.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Harry Levine, uno scrittore alle prese con una vita che non gli ha dato quanto sperava. È un ruolo verbale, intimo, fatto di battute taglienti e dolori trattenuti. Il film, che ha anche diretto, è una dichiarazione d’amore per i dialoghi intensi e le storie piccole ma cariche di vissuto.
31. Insomnia (2002), regia di Christopher Nolan
Sinossi: Un detective viene mandato in Alaska per risolvere un omicidio, ma un errore lo porta a essere ricattato dal killer. Mentre combatte con l’insonnia causata dal sole perenne, la sua lucidità mentale vacilla, e la linea tra colpevole e innocente si sfuma.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Will Dormer, detective moralmente compromesso e afflitto da un senso di colpa crescente. È una performance sottilmente allucinata, con gli occhi sempre più stanchi e la mente offuscata. Il contrasto con il killer interpretato da Robin Williams rende la tensione ancora più palpabile.
32. S1m0ne (2002), regia di Andrew Niccol
Sinossi: Un regista in crisi crea un’attrice virtuale per salvare la propria carriera. La nuova star, Simone, diventa un’icona globale... ma nessuno sa che non esiste davvero. Il regista dovrà affrontare le conseguenze del suo stesso inganno.
Ruolo di Al Pacino: Nel ruolo di Viktor Taransky, Pacino è un regista satirico, cinico e disperato. Gioca sul filo dell’ironia, spingendo sul contrasto tra il mondo reale e la falsificazione digitale. Il suo personaggio è un uomo afflitto dal sistema dello star system, ma anche parte di esso. Una prova più leggera ma intelligente.
33. People I Know (2002), regia di Daniel Algrant
Sinossi: Eli Wurman è un vecchio PR newyorkese ormai fuori dal giro, che cerca di gestire uno scandalo che coinvolge politici, star e crimine organizzato. In una notte allucinata, tra incontri e visioni, scopre una verità che rischia di distruggerlo.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Eli con una stanchezza viscerale: cammina curvo, parla piano, vive in un costante stato di disorientamento. Il film è quasi tutto sulle sue spalle, e lui lo regge con una performance sporca, quasi da fantasma metropolitano. È un personaggio alla deriva, fragile e lucido allo stesso tempo.
34. La regola del sospetto (The Recruit) (2003), regia di Roger Donaldson
Sinossi: Un giovane e brillante informatico viene reclutato dalla CIA e addestrato da un enigmatico agente veterano. Ma nulla è come sembra, e il confine tra finzione e realtà diventa sempre più sottile durante l’addestramento.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Walter Burke, mentore ambiguo e manipolatore. Costruisce il personaggio su una doppiezza costante: è affascinante e paterno, ma sempre con qualcosa di torbido sotto la superficie. Il suo gioco di controllo mentale è continuo, e lo interpreta con piccoli cambi di tono, sorrisi ambigui e improvvisi lampi di durezza.
35. Amore estremo – Tough Love (Gigli) (2003), regia di Martin Brest
Sinossi: Larry Gigli è un gangster da quattro soldi incaricato di rapire il fratello disabile di un procuratore. Ma l’operazione prende una piega strana quando entra in scena Ricki, killer professionista e donna di cui Larry si innamora.
Ruolo di Al Pacino: Pacino ha un breve ma incisivo cameo come Starkman, un boss della mala. Appare in una scena tesa e violenta, in cui il suo carisma riempie lo schermo nonostante il minutaggio ridotto. Il personaggio è glaciale, spietato, e funziona quasi come un'apparizione mitologica nel caos della narrazione.
36. Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) (2004), regia di Michael Radford
Sinossi: Nella Venezia del XVI secolo, l’ebreo Shylock presta denaro al mercante Antonio, ma quando questi non riesce a restituirlo, Shylock reclama una “libbra di carne” come da contratto. La storia affronta temi come vendetta, pregiudizio e misericordia, con un linguaggio fedelmente shakespeariano.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Shylock, figura tragica e complessa, piena di rancore ma anche di giustificazioni storiche e umane. La sua interpretazione è intensa, misurata e profondamente teatrale. Il famoso monologo “Se ci pungete, non sanguiniamo?” viene recitato con dolore trattenuto e rabbia contenuta, senza eccessi.
37. Rischio a due (Two for the Money) (2005), regia di D.J. Caruso
Sinossi: Un ex giocatore di football fallito diventa un pronosticatore per un’agenzia di scommesse sportive guidata da un carismatico uomo d’affari. I rapporti tra i due diventano via via più tesi, tra manipolazioni, ego e ambizioni personali.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Walter Abrams, un imprenditore brillante e manipolatore. Il suo personaggio è un affabulatore, capace di vendere qualsiasi cosa, ma anche profondamente instabile. Alterna momenti da mentore paterno ad esplosioni aggressive. Pacino sfrutta ogni dialogo per dominare la scena con sfrontata teatralità.
38. 88 minuti (88 Minutes) (2007), regia di Jon Avnet
Sinossi: Il dottor Jack Gramm, esperto di criminologia e testimone chiave in un processo per omicidio, riceve una telefonata: gli restano solo 88 minuti di vita. Parte così una corsa contro il tempo per scoprire chi lo vuole morto e perché.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Jack Gramm, uno psichiatra del crimine che diventa il bersaglio di un enigma letale. Il personaggio è brillante, egocentrico e assediato da sospetti. È una performance tesa, dove Pacino costruisce l’ansia su sguardi rapidi, tono di voce crescente e il senso di urgenza crescente che accompagna il film.
39. Ocean’s Thirteen (2007), regia di Steven Soderbergh
Sinossi: Danny Ocean e la sua squadra tornano in azione per vendicarsi di un imprenditore senza scrupoli che ha truffato uno di loro. Organizzano così un colpo spettacolare a Las Vegas per rovinargli l’apertura del nuovo casinò.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Willy Bank, magnate del gioco d’azzardo, arrogante e spietato. È un villain scenografico, affascinante nella sua freddezza. Il suo personaggio è costruito su una combinazione di controllo e megalomania, che Pacino interpreta con carisma e un pizzico di ironia.
40. Sfida senza regole (Righteous Kill) (2008), regia di Jon Avnet
Sinossi: Due veterani della polizia di New York indagano su una serie di omicidi legati alla giustizia fai-da-te. Le prove iniziano però a suggerire che il colpevole potrebbe essere uno di loro.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Turk, uno dei due detective protagonisti, accanto a Robert De Niro. Il film gioca molto sulla complicità e sulla stanchezza dei due personaggi. Pacino sfoggia una recitazione disillusa, lenta, fatta di gesti piccoli e sguardi sospettosi. È un uomo consumato dal mestiere, che vive nel grigio morale.
41. The Son of No One (2011), regia di Dito Montiel
Sinossi: Un giovane poliziotto viene assegnato al quartiere dove è cresciuto. La riapertura di un vecchio caso d’omicidio minaccia di rivelare un segreto che potrebbe distruggere la sua carriera e la sua famiglia.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è il detective Charles Stanford, coinvolto in vecchi insabbiamenti e ombre del passato. È un ruolo secondario ma denso, con una presenza che pesa sulla coscienza del protagonista. Il personaggio incarna l’ambiguità morale di una generazione di poliziotti che ha agito nell’ombra.
42. Wilde Salomé (2011), regia di Al Pacino
Sinossi: Un film a metà tra documentario e messa in scena teatrale, in cui Pacino esplora la figura di Oscar Wilde e porta in scena la sua “Salomé”. Il film alterna dietro le quinte, prove e riflessioni sulla scrittura e sull’identità artistica.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Erode, e al contempo sé stesso mentre riflette sul testo e sul suo significato. È una prova meta-teatrale, intellettuale, in cui fonde la sua passione per Wilde con una ricerca personale sul senso della recitazione. Un progetto sperimentale e personale, dove si mette completamente in gioco.
43. Jack e Jill (Jack and Jill) (2011), regia di Dennis Dugan
Sinossi: Jack è un pubblicitario di successo. La sua vita viene sconvolta quando arriva la sorella gemella Jill per le vacanze del Ringraziamento. I guai si moltiplicano, soprattutto quando Al Pacino si innamora di... Jill.
Ruolo di Al Pacino: Sì, interpreta sé stesso. Ma una versione totalmente parodica e assurda. Si prende gioco della sua immagine pubblica, si innamora di Jill (interpretata da Adam Sandler in drag) e partecipa a una pubblicità immaginaria per un caffè chiamato “Dunkaccino”. È volutamente grottesco, una caricatura spinta al massimo.
44. Uomini di parola (Stand Up Guys) (2012), regia di Fisher Stevens
Sinossi: Un ex gangster viene rilasciato dopo 28 anni di carcere. Il suo migliore amico lo va a prendere, ma ha un incarico da portare a termine: deve ucciderlo entro l’alba, su ordine del boss. I due decidono di passare una notte “come ai vecchi tempi”.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Val, un vecchio criminale ironico e malinconico. Il tempo ha lasciato il segno, ma non ha spento del tutto la sua vitalità. Costruisce il personaggio su piccoli momenti di malinconia, battute da bar e sprazzi di umanità. Un’interpretazione crepuscolare, tra amicizia, tempo che passa e rimpianti.
45. The Humbling (2014), regia di Barry Levinson
Sinossi: Simon Axler è un attore teatrale in crisi creativa e mentale. Dopo un crollo psicologico, si ritira nella sua casa di campagna. Lì inizia una relazione con una giovane donna che lo costringe a confrontarsi con le sue illusioni e il senso stesso del mestiere.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Simon, un uomo alla deriva, sospeso tra follia e bisogno disperato di ritrovare sé stesso. La sua interpretazione è intima e spiazzante, quasi autobiografica. C’è un gioco continuo tra finzione e verità, tra recitazione e vita vera, che Pacino affronta con delicatezza e autocritica feroce.
46. Manglehorn (2014), regia di David Gordon Green
Sinossi: A.J. Manglehorn è un vecchio fabbro solitario che vive tra routine e malinconia, tormentato dal rimorso per una donna che ha perso anni prima. Quando inizia a frequentare una nuova donna, si apre uno spiraglio di redenzione e cambiamento.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Manglehorn con una dolcezza trattenuta e malinconica. È un uomo pieno di abitudini, chiuso, ma non del tutto spento. La sua interpretazione è fatta di silenzi, abitudini ripetute, e di un’umanità nascosta sotto strati di rassegnazione. Un personaggio piccolo, ma denso di significato.
47. Danny Collins - La canzone della vita (Danny Collins) (2015), regia di Dan Fogelman
Sinossi: Danny Collins è una rockstar in declino che, dopo aver scoperto una vecchia lettera scritta per lui da John Lennon, decide di cambiare vita. Il suo nuovo obiettivo: ricucire i rapporti con il figlio che non ha mai conosciuto.
Ruolo di Al Pacino: Nel ruolo di Danny, Pacino è più leggero, ironico e affettuoso. Interpreta un uomo che ha vissuto troppo nella superficie e prova, forse troppo tardi, a scendere in profondità. La sua energia è contagiosa, ma attraversata da lampi di consapevolezza amara.
48. Conspiracy - La cospirazione (Misconduct) (2016), regia di Shintaro Shimosawa
Sinossi: Un giovane avvocato viene coinvolto in una rete di ricatti, potere e omicidi dopo aver accettato un caso contro un potente dirigente farmaceutico. Tutto si complica quando entrano in gioco figure ambigue e minacciose.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Charles Abrams, mentore e figura paterna del protagonista. Ma anche qui, come spesso accade nei suoi ruoli più recenti, nulla è chiaro fino alla fine. La sua presenza dà gravità alle scene, anche se il film non riesce a sfruttarla appieno. È uno di quei ruoli in cui Pacino gioca su ambiguità e autorità.
49. Hangman - Il gioco dell’impiccato (Hangman) (2017), regia di Johnny Martin
Sinossi: Un serial killer mette in scena omicidi ispirati al gioco dell’impiccato. Un detective in pensione e un giovane poliziotto devono collaborare per fermarlo prima che completi la parola.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Ray Archer, detective ruvido e malinconico, con un passato pieno di ombre. È un ruolo da thriller classico, in cui l’attore gioca sul tono basso, sull’esperienza e sulla fatica del mestiere. È una prova più contenuta, quasi stanca, in linea con il tono cupo del film.
50. I pirati della Somalia (The Pirates of Somalia) (2017), regia di Bryan Buckley
Sinossi: Basato su una storia vera, il film racconta le vicende di un giovane giornalista che si infiltra in Somalia per intervistare veri pirati, nel tentativo di raccontare una realtà sconosciuta all’Occidente.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Seymour Tolbin, professore e mentore del protagonista. Anche qui è una figura guida, che appare in poche scene ma lascia il segno. È una performance calda e riflessiva, quasi fuori campo rispetto all’azione principale, ma importante per dare profondità morale al viaggio del giovane reporter.
51. C’era una volta a... Hollywood (Once Upon a Time in... Hollywood) (2019), regia di Quentin Tarantino
Sinossi: Los Angeles, 1969. L’attore in declino Rick Dalton e il suo stuntman Cliff Booth cercano di sopravvivere in un’industria cinematografica che sta cambiando. Sullo sfondo, la presenza inquietante della famiglia Manson.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Marvin Schwarz, agente cinematografico di Rick. È un ruolo breve ma memorabile: un fan appassionato del western che cerca di rilanciare la carriera del suo cliente. Pacino si diverte visibilmente a interpretare questo personaggio un po’ old-school, con entusiasmo e amore per il cinema di genere.
52. The Irishman (2019), regia di Martin Scorsese
Sinossi: Frank Sheeran, ex veterano della Seconda Guerra Mondiale e sicario della mafia, racconta la sua storia e il suo legame con il sindacalista Jimmy Hoffa, in un’epopea sulla lealtà, la violenza e il tempo che passa.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Jimmy Hoffa, figura carismatica e controversa. È uno dei suoi ruoli più verbali e istrionici, con monologhi infuocati, esplosioni di rabbia e momenti di puro fascino. La sua interpretazione dà forza e ritmo al film, in contrasto con il tono più riflessivo del personaggio di De Niro. Un ritorno al grande cinema d’autore in piena forma.
53. American Traitor: The Trial of Axis Sally (2021), regia di Michael Polish
Sinossi: Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’americana Mildred Gillars trasmetteva propaganda nazista. Arrestata alla fine del conflitto, viene processata per tradimento. Il film racconta la sua difesa e il contesto morale che circonda la sua figura.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è James Laughlin, avvocato della difesa di Gillars. È un ruolo da aule di tribunale, tutto costruito sul dialogo, sull’argomentazione e sul confronto. Il suo personaggio cerca giustizia anche dove sembra non esserci spazio per compassione. Pacino lo interpreta con il carisma di un oratore esperto.
54. House of Gucci (2021), regia di Ridley Scott
Sinossi: La famiglia Gucci è al centro di un intrigo fatto di potere, ambizione, tradimenti e omicidi. Al centro, la figura di Patrizia Reggiani, che da outsider riesce a entrare nell’impero di moda fino a portarlo alla rovina.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Aldo Gucci, zio di Maurizio, figura centrale dell’azienda. È un personaggio vistoso, appassionato, ma anche ingenuo, travolto dagli eventi. Pacino mescola accento italiano, teatralità e un senso tragico del declino familiare. Il suo Aldo è la rappresentazione di un’epoca che finisce.
55. La memoria dell’assassino (Knox Goes Away) (2023), regia di Michael Keaton
Sinossi: Un killer professionista scopre di essere affetto da una malattia neurodegenerativa. Con poco tempo a disposizione, cerca di redimersi aiutando il figlio, coinvolto in un omicidio. Una corsa contro il tempo e contro sé stesso.
Ruolo di Al Pacino: Pacino è Xavier Crane, vecchio amico e mentore del protagonista. Un ruolo piccolo ma intenso, costruito tutto su brevi scambi e una presenza autorevole. È un personaggio che incarna il passato, la memoria e il rimpianto. Pacino lo interpreta con misura, senza cercare il centro della scena, ma lasciando un segno.
56. Modì – Tre giorni sulle ali della follia (Modì: Three Days on the Wing of Madness) (2024), regia di Johnny Depp
Sinossi: Ambientato nella Parigi del 1916, il film racconta tre giorni nella vita tormentata del pittore Amedeo Modigliani, alle prese con la sua arte, i debiti e la costante ricerca di libertà espressiva. Un viaggio nell’estrema lucidità del genio in crisi.
Ruolo di Al Pacino: Pacino interpreta Maurice Gangnat, collezionista e mecenate dallo sguardo lungo. È un uomo dell’arte ma anche del mercato, figura fondamentale nell’intreccio tra arte e sopravvivenza. È un ruolo che affonda nel mondo culturale, e Pacino lo affronta con eleganza e intensità misurata, come fosse una figura che osserva da dietro le quinte la follia creativa di Modì.
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