Film in parallelo - Killer Vs Killer

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Analisi a cura di...


~ ANGELICA ATTANASI

“Hannibal: "Ti svegli ancora qualche volta? Ti svegli ancora e senti ancora il grido degli innocenti?"

Clarice: "Sì"

Hannibal: "E pensi che, se riuscissi a salvare la povera Katlin, potresti farli fare smettere, vero? Pensi che se Katlyn… non ti sveglierai nel buio con quell'orribile grido di quei poveri esseri innocenti?"

Clarice: "Non lo so… non lo so!"


Il silenzio degli innocenti

È innegabile, l’uscita di un nuovo film che parli di omicidi seriali affascina ed incuriosisce, che essi siano basati su fatti realmente accaduti o che abbiano una connotazione fantasiosa.


Il cinema ha due modi ben precisi di raccontare le storie e da spettatrice amante dei thriller mi sono divertita a studiarne lo sviluppo.


Suddividerò l’analisi in film basati su storie vere e film basati su fatti di fantasia.



CINEMA E REALTA’


Purtroppo, basta aprire un giornale per imbattersi in qualche storia cruenta in cui si possa identificare la mano di un serial Killer, in Italia come in tutto il mondo, ma una cosa che mi ha sempre colpito è che in Italia, i film sui serial Killer sono abbastanza rari e solitamente sono docuserie a sfondo giornalistico.


In America invece c’è una sorta di spettacolarizzazione del fenomeno, ed i film e telefilm che se ne occupano sono decisamente molti.

Zodiac, di David Fincher (2007)

Il taglio di questo film e’ decisamente giornalistico poiche’ si basa sul libro di Robert Graysmith, giornalista del Chronicle, testata giornalistica a cui arrivarono tutte le lettere del killer dello Zodiaco.


Fincher sentiva che il suo compito fosse di dissipare la statura mitica che il caso aveva assunto nel corso degli anni distinguendo chiaramente tra fatti e finzione. Disse a Vanderbilt che voleva che la sceneggiatura fosse riscritta con le ricerche fatte dai rapporti originali della polizia. Fincher scoprì che c'erano molte speculazioni e dicerie e volle intervistare le persone direttamente coinvolte nel caso di persona per vedere se credeva a quello che gli stavano dicendo. Fincher lo fece perché sentiva un onere di responsabilità nel fare un film che condannava qualcuno postumo.


Fincher, Fischer e Vanderbilt trascorsero mesi a intervistare testimoni, familiari di sospetti, investigatori in pensione e in servizio, le due vittime superstiti e i sindaci di San Francisco e Vallejo. Fincher ha dichiarato: "Anche quando facevamo le nostre interviste, parlavamo con due persone: una confermava alcuni aspetti della vicenda e un'altra li negava. Inoltre, è passato molto tempo, i ricordi sono influenzati e il diverso racconto delle storie cambiava la percezione; quindi, quando c'era qualche dubbio seguivamo sempre con i rapporti della polizia". Nel corso della loro ricerca, Fincher e Fischer assunsero Gerald McMenamin, un esperto di linguistica legale e professore di linguistica alla Califor nia State University Fresno, per analizzare le lettere di Zodiac. A differenza degli esaminatori di documenti negli anni '70, si è concentrato sul linguaggio di Zodiac e su come formava le sue frasi in termini di struttura e ortografia.

Un film crudo realistico con poche concessioni alla fantasia ed alla esaltazione della figura del Killer, con attori del calibro di Robert Downey Jr, Jake Gyllenhall e Mark Ruffalo. Nonostante all'epoca il film non ebbe un vasto successo di pubblico né tantomeno di critica, in quanto completamente ignorato dalla stampa specializzata e dell'Academy Awards, nel corso del tempo l'opera di Fincher è stata rivalutata, diventando di fatto un cult del ventunesimo secolo.


Da citare abbiamo anche un altro film del 2019.

Ted Bundy – fascino criminale diretto da Joe Berlinger



Il taglio di questo film non spettacolarizza le operazioni criminali in se, ma analizza la vita di Bundy attraverso gli occhi della fidanzata storica che si racconta, per la quasi interezza della durata, come una vittima del fascino di Bundy, da cui sembra dipendente come fosse una potente droga, Elizabeth interpretata da Lily Collins ha avuto in realtà un ruolo cruciale nella cattura dell’assassino, ma in Ted Bundy si preferisce nascondere le carte e tenere la rivelazione per un colpo a effetto, che però si esaurisce negli ultimi minuti del film e rende il suo personaggio piuttosto incoerente. Soprattutto considerato che il suo rapporto con le forze dell’ordine è stato ben più collaborativo di quanto non si veda nel film, che la vuole al contempo vittima e poi improvvisamente femme fatale in un’ambiguità poco produttiva. Sarebbe stato al contrario molto più interessante raccontare la duplicità delle sue azioni e la conseguente tensione nella cappa e spada con Ted; invece, rimane lui il protagonista indiscusso relegando Elizabeth ai margini della storia.


Lavorando sulle ore e ore di materiale audio registrato in carcere dallo stesso Bundy - che dichiarò la propria innocenza fino a pochi giorni dalla sentenza di morte e in seguito riuscì per ben tre volte a ritardare l'esecuzione della pena - Berlinger si è calato nella mente di un uomo ambiguo e spaventoso, per cercare di comprenderne le azioni e analizzarne il fascino sinistro che esercitò sulle persone a lui vicine e sulla società dell'epoca.

Cinema e fantasia - Il silenzio degli innocenti (Jonathan Demme) 1997

Veniamo ora ad uno dei film più iconici del genere, tratto dal libro di Thomas Harris, questo film segna un’epoca in cui a cascata verranno fuori tutte le serie che conosciamo ed amiamo, da Criminal Minds del 2005 alla più recente Mindhunter del 2017 (serie che consiglio di vedere ndr).


Trama


La comparsa di un folle e sadico serial killer che uccide e scuoia delle giovani ragazze motiva Jack Crawford, dirigente dell’FBI a cercare l'aiuto del dottor Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), ex psichiatra e criminologo, detenuto da oltre otto anni nel manicomio criminale, con l'accusa di aver ucciso alcuni suoi pazienti e di averne divorato i corpi, da cui il soprannome di Hannibal the Cannibal. Si ritiene infatti che Lecter possa sapere molte cose sull'assassino, soprannominato "Buffalo Bill", ma poiché il dottor Lecter rifiuta ogni collaborazione, Crawford decide di assegnare alla promettente recluta Clarice Starling (Jodie Foster) l'incarico di risolvere il caso sperando che la giovane donna riesca a persuadere il folle psichiatra.

Clarice fissa un incontro con lui, e viene messa in guardia sia da Crawford sia da Chilton: con Lecter è molto importante non rivelare nulla di sé stessi o mostrarsi troppo disponibili. Il cannibale mostra subito di avere sensazionali capacità mentali, di gran lunga superiori a quelle normali, e Clarice scopre che la sincerità è la chiave per poter discutere con Lecter e per convincere anche lui ad aprirsi.


Clarice, in cambio dell'aiuto del dottore, si sottopone alle sue sedute di analisi e gli racconta di essere rimasta molto turbata, durante l'infanzia, oltre che dalla morte del padre, dalla scena straziante degli agnellini destinati alla macellazione, che belavano disperati (the lambs, ossia "gli agnelli", danno il titolo al film in inglese, cambiato in italiano in "gli innocenti"). Sebbene resti un serial killer cannibale, folle e spietato, Lecter sviluppa una profonda e sincera simpatia, quasi paterna, per Clarice.

Grazie a questi incontri Clarice arriva a comprendere sempre più dettagli dell'assassino, riuscendo infine a scovarlo. "Buffalo Bill", il cui vero nome è James Gumb, tenta di uccidere Clarice, ma viene preceduto dalla stessa che, ottima tiratrice, lo fredda con più colpi di pistola, riuscendo così a salvare Catherine, l'ultima ragazza sequestrata,

A questo punto Lecter, che aveva barattato la propria collaborazione con un regime di maggior libertà, riesce a evadere, facendo perdere del tutto le sue tracce, mentre Clarice viene promossa al ruolo di agente speciale dell'FBI.


Durante il ricevimento per la promozione, Clarice riceve una telefonata da Lecter dalle Bahamas, che le chiede se finalmente gli agnelli hanno smesso di gridare, ossia se i traumi e i fantasmi del passato abbiano smesso di tormentarla; sicuro di non poter essere rintracciato, Hannibal le confida che sta per "avere un vecchio amico per cena", mentre il suo sguardo si posa su un jet dal quale sta scendendo il dottor Chilton.

Il film alla sua uscita ebbe un riscontro enorme e valse l’oscar ai due protagonisti ed al regista ed è tutt’ora considerato uno dei cento film migliori di tutti i tempi e nel 2011 è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso.

Quello che ho individuato esaminando la narrazione tra realtà e fantasia e’ che nella narrazione della realtà noi abbiamo una sola voce narrante che analizza gli aspetti ora della ricerca, ora del Killer, ma mai una narrazione che includa entrambi, poiché’ ci si basa sui fatti come sono realmente accaduti con poche concessioni alla fantasia se non per necessità’ sceniche.


Nella narrazione “fantastica” abbiamo invece quasi sempre una doppia voce, un dialogo tra parti che compongono la scena, anche la dove i due in effetti non si incontrino mai.

Una sorta di danza di intenti che calano lo spettatore in un turbinio di emozioni e riflessioni che danno la riuscita o meno di una pellicola.


In ultimo vorrei fare una menzione speciale per un film che ho veramente molto amato con uno Stanley Tucci strepitoso...

AMABILI RESTI – DIRETTO DA PETER JACKSON DEL 2009


In questo film troviamo una narrazione particolare perché’ fatta dalla vittima, un film duro ma bellissimo che consiglio vivamente di recuperare per chi non lo avesse ancora visto.


“Questi erano gli amabili resti, cresciuti intorno alla mia assenza. I legami, a volte esili, a volte stretti a caro prezzo, ma spesso meravigliosi. Nati dopo che me n'ero andata, e cominciai a vedere le cose in un modo che mi lasciava concepire il mondo senza di me..”

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