Film che hanno fatto la storia del cinema - \"Nascita di una nazione\" (1915)

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~ LA REDAZIONE DI RC

Il cinema è una macchina del tempo. Ogni film è una finestra su un’epoca, un riflesso delle idee, delle tecnologie e delle sensibilità artistiche che lo hanno generato. Guardando i film che hanno segnato la storia del cinema, possiamo osservare non solo l’evoluzione del linguaggio cinematografico, ma anche i cambiamenti culturali, sociali e tecnologici che hanno trasformato il modo in cui raccontiamo e viviamo le storie.

Ci sono film che hanno introdotto innovazioni tecniche rivoluzionarie, altri che hanno ridefinito il concetto stesso di narrazione. Alcuni hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare, altri hanno cambiato per sempre il modo in cui pensiamo al cinema. Ogni grande film è il risultato di un momento storico preciso, di scelte artistiche coraggiose e di attori, registi e sceneggiatori che hanno saputo trasformare il loro tempo in immagini indimenticabili.


Questa rubrica esplora quei film che, per un motivo o per un altro, hanno lasciato un segno nella storia del cinema. Opere che hanno cambiato il modo in cui il pubblico guarda il grande schermo, influenzato generazioni di cineasti e ridefinito i confini di ciò che il cinema può essere.


Il film di oggi è...

"Nascita di una nazione" (1915) – Il film che ha cambiato il cinema (e diviso l’America)

Quando si parla di film che hanno segnato la storia del cinema, Nascita di una nazione di D.W. Griffith è inevitabile. Non perché sia un film universalmente celebrato – anzi, è tra i più controversi di sempre – ma perché, a livello tecnico e narrativo, ha plasmato il linguaggio cinematografico come lo conosciamo oggi. È un film che ha reso il cinema un’arte capace di raccontare storie epiche, introducendo innovazioni che sarebbero diventate la base del cinema classico hollywoodiano. Ma è anche un’opera che porta con sé un’eredità pesante: il suo contenuto apertamente razzista ha sollevato polemiche fin dal giorno della sua uscita, alimentando un dibattito che ancora oggi è acceso.

La trama: due famiglie e una nazione divisa

Nascita di una nazione è ambientato durante la Guerra di Secessione americana e il periodo della Ricostruzione che la seguì. La storia ruota attorno a due famiglie, gli Stoneman del Nord e i Cameron del Sud, che si trovano su fronti opposti del conflitto. La narrazione segue le loro vicende personali intrecciate con eventi storici reali, dalla battaglia di Gettysburg all'assassinio di Abraham Lincoln.

La seconda parte del film si concentra sulle conseguenze della guerra e sulla presunta "oppressione" del Sud da parte dei vincitori del Nord. Qui il film entra nel suo territorio più controverso: dipinge gli afroamericani liberati come una minaccia e presenta il Ku Klux Klan come gli eroi che ristabiliscono l’ordine. Questa rappresentazione ha fatto esplodere polemiche già all’epoca e continua a renderlo un film altamente problematico.

Un punto di svolta per il cinema

Al di là della sua visione distorta della storia, Nascita di una nazione ha introdotto tecniche rivoluzionarie che hanno trasformato il modo di fare cinema. Griffith non si è limitato a filmare una storia: ha costruito un linguaggio visivo innovativo che ha reso il racconto cinematografico più dinamico ed espressivo.

Uno degli elementi chiave è il montaggio incrociato, ovvero il montaggio alternato di due scene che avvengono in luoghi diversi ma in contemporanea, per aumentare la tensione. Questa tecnica è usata magistralmente nella sequenza finale, in cui il Ku Klux Klan si precipita in soccorso dei protagonisti. Se oggi questa soluzione ci sembra normale, all’epoca era qualcosa di radicale, che ha influenzato tutto il cinema successivo.

Griffith ha anche sperimentato con i primi piani, dando ai personaggi un’intensità espressiva che prima mancava nel cinema, e con i flashback, arricchendo la narrazione con una dimensione temporale più fluida. Le sue riprese non erano più statiche: usava riprese mobili, carrelli e panoramiche per rendere le scene più dinamiche. Inoltre, il film è stato uno dei primi a utilizzare un commento musicale orchestrale sincronizzato, enfatizzando le emozioni e dando al cinema un’impronta più vicina al teatro epico.

Un impatto culturale devastante

L’aspetto più discusso di Nascita di una nazione è il suo impatto culturale. Se da un lato ha trasformato il cinema in un’arte capace di raccontare storie su larga scala, dall’altro ha alimentato stereotipi razzisti che hanno avuto conseguenze concrete.

Il film è stato un successo straordinario: proiettato persino alla Casa Bianca, ricevette il plauso del presidente Woodrow Wilson, che si dice abbia commentato: "È come scrivere la storia con il fulmine". Il problema è che la storia raccontata da Griffith non era affatto neutrale: Nascita di una nazione ha contribuito alla rinascita del Ku Klux Klan negli anni ’20, ispirando la sua iconografia e rafforzandone il mito.

Fin dalla sua uscita, il film fu oggetto di proteste e censure. Organizzazioni afroamericane come la NAACP cercarono di impedirne la distribuzione, mentre alcune città ne vietarono la proiezione. Tuttavia, nonostante le critiche, il film rimase incredibilmente influente per decenni.

Un'eredità ambigua

Oggi, Nascita di una nazione è considerato un caso complesso. Non si può negare il suo impatto sul cinema: registi come Sergej Ėjzenštejn e Orson Welles hanno riconosciuto il debito nei confronti di Griffith. Senza di lui, il cinema narrativo avrebbe impiegato più tempo a evolversi.

Allo stesso tempo, non si può ignorare il suo contenuto. A differenza di altri film storici, il problema di Nascita di una nazione non è solo il modo in cui racconta il passato, ma il fatto che ha contribuito a distorcere la percezione della storia americana.

È un film che ha fatto la storia, nel bene e nel male. E il suo posto nella storia del cinema non può essere separato dalla sua eredità politica e culturale.

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