Monologo di Jordan Li in Gen V 2x01: come è morto Andre Anderson

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Jordan Li in "Gen V"

Il monologo di Jordan Li in Gen V stagione 2 episodio 1 racconta la drammatica morte di Andre Anderson e segna uno dei momenti più intensi della serie. In questo discorso, Jordan accusa implicitamente Marie Moreau di averli abbandonati, mentre rivive con dolore gli ultimi istanti dell’amico. L’analisi del monologo mette in luce i temi di lutto, colpa e amicizia spezzata, oltre a fornire consigli pratici su come interpretarlo in audizione, gestendo pause, voce e sottotesto.

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Film: Gen V 2 (2025)
Personaggio: Jordan Li
Attrice: London Thor
Minutaggio: 40:01-41:21 (Episodio 1)

Durata: 1 minuto 20 secondi

Difficoltà: Media–Alta → richiede controllo emotivo costante: dolore trattenuto, rabbia che filtra, colpa che riemerge senza sfociare nel melodramma.

Emozioni chiave: Lutto (ricordo vivo della morte di Andre). Colpa (non aver potuto fermarlo). Rabbia (verso Marie per la fuga). Tenerezza  (il legame di amicizia/affetto con Andre).

Contesto ideale per un attore: Scene di perdita e lutto: raccontare la morte di una persona cara con lucidità ma senza retorica. Audizioni drammatiche: perfetto per mostrare vulnerabilità contenuta e intensità emotiva. Allenamento sulla verità emotiva: lavorare sul sottotesto del rimpianto, più che sull’esplosione drammatica.

Dove vederlo: Amazon Prime Video

Contesto della serie "Gen V"

Trama di Gen V stagione 2 finora

La seconda stagione di Gen V, spin-off di The Boys, riprende subito dopo gli eventi del finale della prima. Alla Godolkin University, l’arrivo del nuovo rettore Cipher segna un cambiamento radicale: niente più segreti nascosti, ma una propaganda esplicita in cui i Supes vengono spinti a considerarsi superiori agli umani. La scuola diventa un laboratorio politico e militare, dove gli studenti vengono addestrati a diventare soldati.

Episodio 1 – New Year, New U

Jordan Li ed Emma Meyer, presentati come eroi, scoprono che la morte di Andre Anderson è stata occultata. Marie Moreau, ancora alla ricerca della sorella, si scontra con Dogknott e viene salvata da Starlight, che le rivela l’esistenza del Progetto Odessa, legato alla nascita stessa della Godolkin. Il gruppo si ricompone con tensioni irrisolte e lascia Cate gravemente ferita.

Episodio 2 – Justice Never Forgets

Marie prova a reintegrarsi con l’aiuto di Cipher, che le rivela dettagli sul destino di Andre e sul coma di Cate. Intanto la Godolkin introduce corsi di propaganda e addestramento brutale, mentre Emma e Polarity iniziano a indagare sul Progetto Odessa. La rivelazione è sconvolgente: Marie è al centro del progetto. Cate si risveglia circondata da cadaveri, con Cipher accanto a lei.

Episodio 3 – H is for Human

Marie cerca risposte da Pam, una zia acquisita, scoprendo che è stata concepita in clinica e fatta nascere proprio da Cipher. Alla Godolkin, Cate e Emma si affrontano in uno scontro di accuse e rancori. Emma scopre che la sua amica Harper è in realtà un’attivista Supe con il potere di assorbire abilità. L’episodio si chiude con Jordan Li che rompe la propaganda sul palco, confessando pubblicamente la verità sulla morte di Andre e su Cate.

Testo del monologo + note

Andre è morto. Quando sei scappata ha detto che eri la prova che c’era una via di fuga. E ha trovato una condotta metallica di manutenzione. Ma lui non è scappato da solo. Ha aspettato, per poterlo fare insieme. Ma quando ci è tornato con noi avevano murato la condotta con dei mattoni. E non poteva spaccarli. E c’erano guardie, cani e luci. Così ha provato ad aprire un’enorme porta d’acciaio. Ma non si muoveva. I suoi poteri non bastavano. E l’ho implorato di smettere. L’ho implorato. Ma era troppo testardo, continuava a provare, e gli è venuto un ictus, è piombato a terra, ed è morto.

Andre è morto.” → tono netto, diretto; pausa lunga dopo la frase; sguardo fisso su Marie, per colpirla con la verità.

Quando sei scappata ha detto che eri la prova che c’era una via di fuga.” → voce ferma ma incrinata; sottotesto di accusa e dolore; pausa breve su “sei scappata”.

E ha trovato una condotta metallica di manutenzione.” → tono descrittivo, quasi cronaca; sguardo basso, come se rivedesse la scena.

“Ma lui non è scappato da solo. Ha aspettato, per poterlo fare insieme.” → intensità crescente; mettere enfasi su “insieme”; pausa breve dopo.

Ma quando ci è tornato con noi avevano murato la condotta con dei mattoni.”
→ ritmo più rapido; voce che tradisce rabbia impotente; sguardo in avanti, come per rivivere il muro davanti.

“E non poteva spaccarli. E c’erano guardie, cani e luci.” → tono concitato; accelerare leggermente, frammentare il ritmo come se fosse ancora dentro la tensione della fuga.

Così ha provato ad aprire un’enorme porta d’acciaio.” → rallentare; marcare la parola “enorme” per dare peso all’impossibilità.

Ma non si muoveva. I suoi poteri non bastavano.” → voce più bassa; sguardo in basso; pausa secca dopo “non bastavano”.

E l’ho implorato di smettere. L’ho implorato.” → ripetizione con tono spezzato; voce incrinata alla seconda volta.

Ma era troppo testardo, continuava a provare, e gli è venuto un ictus, è piombato a terra, ed è morto.” → ritmo accelerato, come se fosse troppo doloroso da raccontare; voce che cede sul finale; pausa lunga e silenzio dopo “è morto”.

COME RENDERLO AUTENTICO

Intonazione: alternare descrizione cronachistica (condotta, mattoni, porta) a esplosioni emotive contenute (implorazione, morte).

Pause: usare silenzi strategici dopo “Andre è morto”, “non bastavano” e soprattutto dopo “è morto”. L’impatto emotivo nasce dalle pause, non dal volume.

Sguardo: mobile, ma coerente col subtext: basso nei momenti di ricordo, fisso su Marie nei momenti di accusa, perso nel vuoto sul finale.

Fisicità: corpo teso ma fermo, mani che si irrigidiscono o si chiudono a pugno nei passaggi più dolorosi.

Chiusura: la morte va detta quasi di getto, con un crollo vocale che chiude la scena. Non serve urlare: la forza sta nella caduta del tono.

Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa del monologo di Jordan in "Gen V" 2x1

Il monologo di Jordan Li in Gen V stagione 2 episodio 1 racconta la morte di Andre Anderson durante la prigionia alla Godolkin University. Jordan rivive gli ultimi momenti dell’amico, accusando implicitamente Marie Moreau di averli abbandonati e sottolineando il sacrificio inutile di Andre.

TEMI PRINCIPALI

Lutto e perdita: descrizione dettagliata della morte di Andre.

Colpa e rimpianto: Jordan lo ha implorato di smettere, ma non è bastato.

Amicizia e testardaggine: Andre voleva salvare tutti, anche a costo della vita.

Accusa a Marie: la fuga di Marie è vista come causa indiretta della tragedia.

FRASI CHIAVE

“Andre è morto” → apertura diretta e brutale.

“Ha aspettato, per poterlo fare insieme” → sottolinea l’altruismo di Andre.

“L’ho implorato di smettere” → nucleo emotivo del monologo.

“Gli è venuto un ictus, è piombato a terra, ed è morto” → chiusura dolorosa e senza speranza.

FUNZIONE NARRATIVA

Questo monologo serve a: Dare peso drammatico alla morte di Andre. Mostrare la frattura tra Jordan e Marie, alimentando tensioni nel gruppo. Rafforzare il tema della vulnerabilità dei Supes, nonostante i poteri.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE

Il discorso di Jordan è uno dei momenti più intensi del primo episodio. Trasforma la morte di Andre Anderson in simbolo di sacrificio e fallimento, e posiziona Jordan Li come portavoce del dolore collettivo. È anche un atto di accusa contro Marie Moreau, che dovrà confrontarsi con il peso delle sue scelte.

Come preparare il monologo di Jordan Li da "Gen V" 2x1 per un provino

STEP PRATICI PER IL MONOLOGO ED ERRORI DA EVITARE

Obiettivo del monologo Mostrare un dolore che non si riesce a contenere del tutto. Jordan deve raccontare la morte di Andre Anderson in modo diretto, senza artifici, con l’amarezza di chi ha visto un amico spegnersi davanti ai propri occhi. L’attore deve comunicare lutto e colpa in equilibrio con lucidità narrativa.

Sottotesto Ogni frase porta con sé un doppio livello: il ricordo di Andre e il risentimento verso Marie Moreau, accusata implicitamente di averli abbandonati. Sottotesto: “Non doveva succedere, e tu ci hai lasciati soli.”

Azione minima

Corpo quasi immobile, spalle tese.
Sguardo alternato: basso quando rivive la scena, diretto su Marie nei momenti di accusa.
Mani che si irrigidiscono o si chiudono a pugno nei punti di dolore.

Dinamica vocale

Apertura secca (“Andre è morto”) → tono netto, pausa lunga.
Passaggi descrittivi → voce più cronachistica, ritmo scandito.

Implorazione (“L’ho implorato di smettere”) → tono incrinato, più intimo.
Chiusura → voce che cede, quasi spezzata, con un silenzio carico dopo “è morto”.

Chiusa La frase finale deve sembrare quasi troppo dolorosa da pronunciare. La voce cala, il ritmo accelera leggermente come per liberarsene, e poi il silenzio prende spazio.

Errori comuni

Urlare dall’inizio: il monologo non è rabbia pura, è dolore trattenuto.
Tono uniforme: bisogna alternare cronaca fredda e crolli emotivi.
Recitazione melodrammatica: l’impatto arriva dalla verità nuda, non dall’eccesso.
Ignorare il sottotesto: senza accusa verso Marie, la scena perde tensione.

FAQ sul monologo di Jordan Li

  • Quanto dura il monologo di Jordan Li? Il monologo dura circa 1 minuto e 20 secondi (40:01–41:21), tempo perfetto per un’audizione breve e intensa.

  • Che temi tratta il monologo? I temi principali sono: Lutto e perdita (la morte di Andre Anderson). Colpa e rimpianto (Jordan che lo implora di fermarsi). Sacrificio e testardaggine (Andre che vuole salvare tutti). Accusa a Marie Moreau (collegata alla fuga).

  • È adatto a un’audizione? Sì, è ideale per audizioni drammatiche. Permette di mostrare intensità emotiva, capacità di contenere il dolore e di gestire pause e ritmo.

  • Che età di casting copre? Adatto a interpreti dai 20 ai 35 anni, fascia tipica di personaggi giovani-adulti segnati da esperienze forti.

  • Qual è l’obiettivo del monologo? Raccontare la morte di Andre Anderson e trasmettere la frattura emotiva con Marie Moreau.

  • Qual è il sottotesto principale? Il sottotesto è l’accusa: “Sei scappata e ci hai lasciati soli”. È il dolore di un amico, ma anche rabbia repressa.

  • Quali sono le difficoltà interpretative? Bilanciare descrizione cronachistica e crolli emotivi. Dare peso alla ripetizione (“L’ho implorato”). Non cadere nel melodramma: la forza sta nella sobrietà.

  • Come termina il monologo? Con la morte di Andre raccontata in modo diretto: “gli è venuto un ictus, è piombato a terra, ed è morto”. La chiusa richiede voce spezzata e silenzio finale.

Credits e dove vederlo

Showrunner: Craig Rosenberg, Evan Goldberg e Eric Kripke

Sceneggiatura: -

Produttori: -

Cast principale: Maddie Phillips (Cate Dunlap) Lizze Broadway (Emma Meyer/ Little Cricket) London Thor (Jordan Li forma maschile), Jaz Sinclair (Marie Moreau) Patrick Schwarzenegger (Luke Riordan/ Golden Boy) Derek Luh (Jordan Li)

Montaggio: -

Colonna sonora / Musica: Christopher Lennertz e Matt Bowen

Direttore della Fotografia: -

Dove vederlo: Amazon Prime Video

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