Harry Potter e la Pietra Filosofale: trama completa e spiegazione del finale del film

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~ LA REDAZIONE DI RC

Trama completa di Harry Potter e la Pietra Filosofale (Film)

Il debutto cinematografico della saga di Harry Potter resta uno di quei titoli che, ogni volta che passa in TV, crea la stessa atmosfera di quando lo si è visto la prima volta. In questo articolo trovi la trama completa di Harry Potter e la Pietra Filosofale, raccontata in modo dettagliato e ordinato, e una spiegazione del finale che mette a fuoco i passaggi chiave del confronto tra Harry, Raptor e Voldemort. Se vuoi ripercorrere il film dall’inizio alla fine o prepararti a una nuova visione, sei nel posto giusto.

Intro - Il ragazzo che è sopravvissuto

E’ una notte solitaria e umida, a Privet Drive, e un signore anziano in abbigliamento eccentrico si avventura per il viale. Lo osserva solo un gatto, un persiano. L’uomo estrae un suo oggetto in metallo, simile ad accendino, lo punta uno ad uno verso i lampioni, e la luce di ogni singolo lampione viene attratta verso l’uomo.

Dopodiché si rivolge al gatto, chiamandola “professoressa McGranitt”. Il gatto osserva il signore, e vediamo dall’ombra la creatura cambiare forma, e diventare una donna, una signora dall’aspetto austero, che chiama il signore “Professor Silente”. La professoressa è preoccupata per alcune voci che stanno girando di recente, e il professore rivela che è tutto vero, le buone e le cattive, e che di lì a poco Hagrid porterà il piccolo. La professoressa non è convinta dell’uomo al quale è affidato il bambino, ma Silente non ha dubbi. Affiderebbe a Hagrid la sua stessa vita. Non fa in tempo a finire questa frase che sentiamo un rombo fortissimo e dal cielo piove una visione almeno curiosa: un uomo enorme che guida una moto, un sidecar volante, che atterra per la via con un gran fracasso. L’uomo trasporta con orgoglio un fagotto, un bimbo dormiente nelle mani di Silente, che si avvia per un viale. La professoressa non è convinta della cosa: non sono persone per bene, sono “Babbani” della peggior specie. Ma Silente è categorico, sono i soli parenti che il bambino ha. La professoressa insiste: il bambino, nel loro mondo, sarà presto famoso. Dopo tutto, come dice ad Hagrid che sta lacrimando in un angolo, questo non è un addio. Prima di andarsene lascia una lettera ai signori Dursley, e augura buona fortuna al bambino dormiente, Harry Potter, che ha una cicatrice a forma di fulmine ben visibile. Passano anni. Harry ora è un bambino e il suo risveglio è brusco. Vive in un sottoscala e viene bruscamente svegliato da una donna e da un ragazzo che fa volontariamente rumore E’ il compleanno di questo bambino, il figlio di zia Petunia, che riserva ai due bambini un comportamento ben diverso. Il figlio è una sorta di gioiello, Harry una sorta di oggetto disgustoso, al quale viene ordinato di fare la colazione. Il ragazzo ha ricevuto 36 regali di compleanno, ma non ne è contento in quanto lo scorso anno ne ha ricevuti “37”. Il padre, e zio di Harry, Vernon, fa per recriminare, ma il bambino scoppia quasi in un capriccio isterico, e solo la soluzione della madre lo placa: oggi andranno allo zoo, come regalo in più. Il problema? Sono “costretti” a portarsi Harry, al quale Vernon lancia una minaccia, prima di entrare in macchina: non fare “stranezze delle tue”. 

Arriviamo così al rettilario, dove Dudley provoca un boa dormiente sbattendo sul vetro, ma niente, l'animale riposa. Infastidito, il bullo si allontana. Harry rimane a contemplare l’animale, gli parla dicendo che capisce il suo stato di cattività. Il serpente lo osserva, e comincia a reagire alle sue parole. Harry è stupito, e inizia questo dialogo con il serpente. Ma la cosa dura poco. Dudley vede che l’animale è vivo, spinge via Harry e si mette contro il vetro. Harry da terra guarda storto la scena e, all’improvviso, il vetro svanisce. Dudley finisce in acqua, tra le grida di tutti e il serpente scappa, ringraziando Harry. Ma le sorprese non sono finite. Il vetro torna improvvisamente intatto, lasciando Dudley in trappola e i genitori urlanti dall'altra parte, che si domandano come sia finito lì.

Ma lo sguardo di Vernon è eloquente, sa che è il responsabile. Rientrati a casa, mentre l’uomo tiene per i capelli Harry, il ragazzo dice che il vetro è andato via per magia. Ma Vernon a quella parola ha uno scatto d’ira: “Non esiste quella roba. La magia!”. Il giorno seguente, Harry ritira la posta, scoprendo con meraviglia che una delle lettere è indirizzata proprio a lui. L’indirizzo è così specifico che viene indicata la via, casa dei Dursley e il sottoscala stesso. Insomma, è per lui. Lui che non riceve mai lettere. Dudley gliela strappa dalle mani, per consegnarla al padre, che non può credere il ragazzo abbia ricevuto una lettera. Ma quando legge il nome del mandante, sia lui che Petunia sgranano gli occhi. Harry ovviamente non scopre il contenuto della lettera. Ma ne continuano ad arrivare altre, sempre portate da gufi che si appollaiano uno a uno sui comignoli della via. Vernon intraprende una caccia alle streghe per queste lettere, arrivando anche a sigillare la porta di casa e bruciare una gran quantità di lettere per "il Signor Potter". Arriviamo alla domenica, e Vernon, esausto, è contento: oggi nessuna lettera, non c’è posta la domenica. Ma Harry vede che il quartiere è tappezzato di gufi. Si comincia a sentire un rombo per tutta casa e all’improvviso dal camino esplode una quantità infinita di lettere. Casa è invasa dalle lettere e Harry tenta in tutti i modi di prenderne una, ma Vernon, ormai delirante, li fa trasferire “dove non possono trovarci.”

E questo posto è un faro abbandonato, su una roccia poco più grande di una casa, in mezzo a una tempesta. In questa casa in rovina dormono tutti meno che Harry, che ha disegnato sulla terra una torta di compleanno, e spegne delle candeline invisibili: è il suo compleanno, 11 anni per questo bambino. L’istante dopo aver spento le candeline, qualcuno comincia a bussare con veemenza verso la porta, che dopo qualche colpo viene giù, sotto lo sguardo terrorizzato di tutti. Entra nella catapecchia un uomo enorme, con un ombrello in mano: Hagrid, che come se fosse niente rimette a posto la porta raccogliendola da terra. Vernon prova a minacciarlo con un fucile ma l’uomo lo torce come fosse una graffetta. Si rivolge poi a Harry (dopo aver scambiato Dursley per lui) e gli dà una torta di compleanno, per poi accendere con l’ombrello, dal nulla, un fuoco. Solo a questo punto si presenta: Rubeus Hagrid, custode delle Chiavi e dei segreti di Hogwarts. E, cosa più importante, gli consegna la lettera, dicendogli che lui è un mago. Harry legge la lettera di ammissione alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma solo a questo punto Vernon esplode: lui non andrà in quel posto! Sia Vernon che Petunia sono ben consci della situazione, e solo ora Petunia svela di aver sempre saputo che la sorella era una maga, e lei no, e che era stata ben contenta di vedere saltati in aria lei e il marito, altro mago. Altra bugia che avevano detto a Harry è che i genitori erano morti in un incidente d’auto. Vernon ripete che lui non ci andrà, e Hagrid lo chiama: “Babbano“, termine riferito agli esseri umani senza poteri magici. Vernon continua ad attaccare i maghi e in particolare Albus Silente. Ma offeso quest’ultimo, Hagrid solleva l’ombrello: “Mai insultare Albus Silente davanti a me”, per poi far uscire una coda da maiale a Dudley, che era intento a divorarsi la torta in segreto. Nel caos generale che scaturisce dalla scena, chiede a Harry se vuole andare con lui, e il ragazzo chiaramente accetta. 

L'arrivo ad Hogwarts

Il giorno dopo, vanno a fare la spesa di oggetti magici, ma prima Hagrid lo porta in una locanda, dove accenna al proprietario che sta lì con... Harry Potter. Sentendo questo nome, si crea il silenzio, e in un attimo il ragazzo è accerchiato da fan, compreso il professor Raptor, docente balbuziente e suo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Harry non capisce il perché di questo entusiasmo nei suoi confronti, ma Hagrid lo porta in un vicolo murato e dopo aver toccato con l’ombrello alcuni mattoni, il vicolo si apre, rivelando un quartiere dei maghi, Diagon Alley. Qui gufi, scope, oggetti magici di ogni sorta e un mondo da scoprire. Harry fa notare che non ha un soldo, ma Hagrid ha una soluzione anche a questo: lo porta ad una banca, la Gringott, popolata da folletti, che governano tutte le cassaforti dei maghi. E' qui per due: per scortare Harry Potter alla sua e per un’altra, perché lui è lì "per conto di affari segretissimi". Con un folletto scendono nelle profondità della terra e Harry apre il suo caveau, trovandosi all’improvviso pieno di soldi, lasciati dai suoi genitori; poi Hagrid lo porta nell’altra stanza, dove è custodito un pacchetto minuscolo, in gran segreto. All’appello dopo un paio di ore manca solo una bacchetta, e Hagrid lo manda da Olivander ad acquistarne una. La scelta di una bacchetta è una sorta di rituale con la bacchetta stessa. Tutte le bacchette sono diverse, ed è la bacchetta che sceglie il mago. Harry non capisce bene il senso di questa frase fino a quando Olivander ha un’intuizione e gli consegna una bacchetta specifica.

Una forte energia attraversa la stanza e Olivander conferma la sua teoria: la bacchetta che ha scelto Harry ha una piuma di fenice. La fenice ha dato via solo un’altra piuma, per un’altra bacchetta. Una bacchetta gemella, che ha inferto al ragazzo la cicatrice. I maghi non pronunciano il suo nome, ma Colui-che-non-deve-essere-nominato ha fatto di certo grandi cose. Terribili, ma grandi. Il discorso è interrotto da Hagrid che mostra con orgoglio una bellissima civetta, il suo regalo per Harry. Ma il ragazzo è pensieroso e Hagrid gli dice che l’uomo che ha ucciso i suoi genitori era un mago potentissimo, di nome Voldemort. Un mago malvagio che, non si sa come, solo Harry ha sconfitto, da neonato. I suoi genitori sono morti nel tentativo di proteggerlo, ma Harry è il ragazzo che è sopravvissuto. Per tutti è morto, ma per Hagrid sono baggianate: “è ancora in circolazione”. Dopodiché vanno alla stazione. Hagrid lascia harry lì. Il ragazzo deve andare al binario 9 e tre quarti, che chiaramente non esiste. Ma mentre vaga in cerca di informazioni, una famiglia di maghi irrompe nella scena, e uno dopo l’altro si lanciano verso un pilone della stazione, per sparire. La madre tranquillizza Harry, dicendogli di seguire suo figlio, Ron, un ragazzo sorridente e dai capelli rossi, anche lui al primo anno di Hogwarts. Harry così corre verso il pilone, e per magia si trova catapultato in un’altra parte della stazione, dove sta appunto il binario che deve prendere. Sul treno, Harry conosce Ron Weasley, il ragazzo, e tra i due si instaura subito un rapporto amichevole. Ron non ha un soldo ma Harry è pieno, e quando arriva la signora con il carrello dei dolci, fa letteralmente man bassa. Tra i dolci più interessanti, le Cioccorane, delle rane di cioccolato animate che nascondono una figurina. Harry trova Silente, ma l’uomo sparisce dalla figurina. Per Ron è tutto normale, non si può pretendere che rimangano lì per sempre, dopotutto. I due fanno la conoscenza anche di una bambina, Hermione Granger, fondamentalmente una secchiona che sa già fare qualche magia, ripara gli occhiali di Harry e guarda storto Ron.

All’arrivo Hagrid li accompagna, scortandoli anche su barchette verso un castello che ha del mistico. La folla di bambini percorre delle scale nel castello, fino ad arrivare davanti alla professoressa McGranitt, che si presenta come vice preside, e dice loro che oggi verranno smistati nelle quattro Case: i loro comportamenti nell’anno faranno guadagnare o perdere punti alle loro case. Ad Harry si presenta un ragazzo biondo dall’aspetto arrogante, di nome Draco Malfoy, che punzecchia Ron e dice ad Harry che alcune famiglie di maghi sono migliori altre. Harry risponde che pensa di poter scegliere in autonomia senza il suo aiuto, scatenando il nervosismo del bambino. Ma non c’è tempo da perdere, e i bambini sono accolti da una sala gigantesca e arredata a festa con quattro enormi tavoli. Su un tavolo di fronte, i professori. Silente prende la parola per un breve momento, ringraziando tutti per la presenza, e dicendo che l’accesso alla Foresta Proibita e ad altre aree è severamente proibito. Il custode Gazza controllerà il tutto. Ma è il momento della cerimonia del cappello parlante, dove un cappello si anima e, poggiato sulla testa dei ragazzi sceglie a quale Casa apparterranno. Ron e Hermione finiscono in Grifondoro, Draco su Serpeverde. Quando tocca a Harry il Cappello gli parla, dicendogli che potrebbe andare sia a Grifondoro che a Serpeverde, ma il ragazzo non ne vuole sapere di andare a Serpeverde, e così finisce a Grifondoro. A cerimonia finita, Silente fa comparire per magia ogni genere di cibo sulle tavole, e inizia una cena di benvenuto. Harry è inquietato dalla presenza di una persona, il professor Piton, il loro insegnante di pozioni, che però brama il posto di Difesa contro le Arti Oscure. 

Ma la serata è ancora piena di sorprese: spettri che chiacchierano con i ragazzi, scale che si animano e si spostano mentre li portano ai dormitori, quadri che si muovono… Tutto è magico. Persino l’ingresso nel dormitorio avviene con una parola magica che fa letteralmente spostare un quadro. Nottetempo, Harry riflette con la civetta, Edvige… la sua vita è cambiata in un attimo.

Primi professori, nemici, Quidditch

Il giorno dopo, Harry e Ron tardano a lezione della Professoressa McGranitt, che però non è ancora arrivata, e notano solo un gatto persiano. Il gatto però, appena entrano e si siedono, si trasforma. E’ la professoressa. Poco dopo, a lezione di pozioni, fanno la conoscenza del professor Piton, a dir poco severo e ombroso, e che manifesta fin da subito di detestare Harry, senza apparente motivo. Durante il pranzo comune, arrivano frotte di gufi a lasciare doni e giornali. Neville riceve una ricordella, un oggetto magico per aitare a ricordare, ma non sa cosa dovrebbe ricordare; mentre Harry vede un articolo di giornale. Qualcuno ha provato a introdursi alla Gringott, ma nulla è stato trafugato...

Le lezioni continuano, e la prossima lezione è di volo, con Madama Bumb. Le scope sono magiche e si possono comandare, ma quando è il turno di farle volare il povero Neville perde il controllo, e comincia a volare all’impazzata, per poi schiantarsi e finire per essere portato via verso l’ospedale. La sua ricordella cade e la afferra proprio Draco, ridacchiando. Harry chiede di darla a lui, ma Draco lo sfida e si alza in volo. E’ evidente che voli da parecchio, mentre per Harry è la prima volta. Ma il ragazzo non è intimorito, anzi, salta in sella come se fosse abituato. Draco lancia la Ricordella via e Harry parte all’inseguimento, prendendola un secondo prima che si schianti con una capriola sotto lo sguardo, dall’altra parte del vetro di una sconvolta professoressa McGranitt. Harry, trionfante e circondato dagli altri ragazzi torna a terra, solo per essere fermato dalla stessa vicepreside. Harry teme per la sua sorte, ma la professoressa lo porta da un ragazzo, Oliver Baston, dicendo che hanno un nuovo "Cercatore". Harry scopre così l’esistenza del Quidditch, un gioco dei maghi che si fa cavalcando scope. Per la McGranitt è uno dei più giovani cercatori di sempre, ma lui teme di fare una figuraccia. Per Hermione è impossibile, e porta sia lui che Ron davanti ad una teca di trofei, dove appare la scritta: James Potter, cercatore. Anche suo padre era un Cercatore. Mentre tornano nel dormitorio, la loro scala si sposta, cambia direzione e li porta in un reparto proibito ("Alle scale piace cambiare, cit").

Qui vedono Mrs. Purr, il gatto di Gazza, che li osserva. Se lei è lì, il custode è vicino. E se li trova, possono dire addio ad Hogwarts. Cominciano a correre mentre Gazza segue le loro traccie, e si trovano così, aprendo una porta con la magia, in una stanza. Nella stanza, un enorme cane. Un enorme cane a tre teste. Un enorme cane a tre teste, che si svegliano e guardano minacciose i bambini, che si mettono in salvo per un pelo. Tornati nei dormitori, Hermione li mette in guardia: quel cane nasconde qualcosa, qualcosa che sta sotto di lui. Fa la guardia ad una botola. Ma Harry ha altro a cui pensare. Il giorno dopo Oliver gli insegna il Quidditch. Ogni campo ha tre anelli dove far passare la Pluffa. Ogni volta che la Pluffa passa per un anello sono dieci punti, deve superare il portiere; nel mezzo ci sono i Battitori, che devono tenere a bada  con delle mazze ii Bolidi: palle animate che seguono i ragazzi in volo; e due cercatori, uno per parte che cercano una palla piccolissima con le ali, il boccino d’oro. Chi la prende ha tantissimi punti, fa finire e spesso vincere la partita. Più tardi Harry, Ron e Hermione hanno lezione di levitazione. Ron fatica ed Hermione ancora una volta fa la saputella. Più tardi Ron la prende in giro con gli amici, non sapendo che la ragazza sta ascoltando tutto e corre a nascondersi. 

Halloween, troll, Quidditch e... Fuffi

Nottetempo è la notte di Halloween, e mentre sono nella sala comune, di Hermione nessuna traccia: dicono che sia in un bagno a piangere, ma nel frattempo irrompe il professor Raptor che dice che c’è un Troll nei sotterranei, urlando e poi svenendo ("Un troool, nei sotterranei, un troool! Io ve l'ho detto" Cit.). Si scatena il panico. Silente riporta alla calma tutti, e fa accompagnare gli studenti nei dormitori. Ma Harry ricorda che Hermione non sa nulla e corrono da lei. la ragazza sta uscendo dal bagno quando si trova faccia a faccia con il mostruoso troll, che la attacca. Harry e Ron corrono in suo soccorso e riescono ad avere la meglio sul mostro, grazie a Ron che con una magia fa levitare la clava del mostro sopra la sua testa, per poi lasciargliela cadere addosso e mettendolo K.O. Arrivano i professori, e Piton ha un visibile squarcio su una gamba. Hermione si prende la colpa di tutto, e la McGranitt leva dei punti a lei, ma ne assegna tanti ai due ragazzi, per averla salvata. 

Il giorno dopo c’è la partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde e Piton nella sala comune fa gli “auguri” a Harry. Harry è convinto che il troll sia stato un escamotage di Piton per andare a cercare la cosa sotto la botola, ma prima di indagare oltre arriva un gufo per lui, con una scopa: una NIMBUS 2000, l’ultimo modello di scopa da corsa. Un regalo della professoressa Mcgranitt. La partita inizia, come se fosse la finale di calcio dei maghi, divertente, eccitante e violenta. Ma mentre Harry dà la caccia al boccino, la sua scopa comincia a comportarsi in modo strano, come se volesse disarcionare Harry. Ron e Hermione vedono Piton parlare fissando la scopa, e Hermione di nascosto dà fuoco al vestito di Piton, causando il caos sulla banchina. Harry riprende il controllo e riesce a prendere con un’acrobazia il boccino, che quasi gli finisce in gola. Lo sputa ed esulta: Grifondoro ha vinto! Più tardi il trio parla con Hagrid dell’accaduto, ma l’uomo dice che non esiste che Piton farebbe qualcosa del genere. Inavvertitamente svela che il nome del cane è Fuffi, e che quello che nasconde è una faccenda tra Silente e Nicholas Flamel. Rendendosi conto di aver parlato troppo, (“Non dovevo dirlo, non dovevo proprio dirlo”) l’uomo se ne va.

Mantelli, specchi magici e il nemico

Durante il periodo natalizio, mentre Harry e Ron giocano agli scacchi magici (Un gioco per il quale il Weasley sembra essere molto portato), Hermione fa notare che devono riuscire a sapere chi sia Nicholas Flamel. Devono riuscire ad accedere al Reparto Proibito, ma non sanno come fare. Il giorno dopo, la mattina di Natale, anche Harry riceve un regalo, a sua insaputa. Un dono da una persona sconosciuta, un dono che apparteneva a suo padre e che ora è suo: un mantello dell'Invisibilità. Ora si che Harry può andare nel reparto proibito, e nottetempo il ragazzo va, rischiando di prendere un infarto quando un libro gli si anima avanti. Gazza corre a cercare l’intruso, e mentre scappa sia da lui che da Grattastinchi il ragazzo, ancora sotto il mantello, si imbatte in Piton che minaccia di qualcosa Raptor. Piton sembra quasi percepire Harry. Ma arriva Gazza, che fa notare la lanterna accesa nella sezione proibita: uno studente non è a letto. Ma Harry deve pensare prima di tutto a tornare al dormitorio. Nel farlo, si imbatte in una stanza, dove solo uno specchio occupa un lato. Fissandolo, vede distintamente i suoi genitori morti, che lo osservano e sorridono. Harry non ci può credere, è come se fossero lì. Corre a svegliare Ron per fargli vedere i suoi genitori, ma lui non vede quello, si vede Caposcuola, si vede di successo. Harry torna da solo a vedere lo specchio, quando arriva dal nulla Silente. E’ uno specchio magico, lo Specchio delle Brame, ci mostra quello che vorremmo fosse vero, i nostri desideri più oscuri. Ma chi si rifugia nei desideri poi si dimentica di vivere. Lo specchio sarà così spostato da un’altra parte, trasferito. 

Passa del tempo, ed hermione finalmente ha la soluzione: nicholas Flamel era un alchimista, e sotto la botola è nascosta la Pietra Filosofale, una pietra dell’immortalità. Corrono da Hagrid, ma l’uomo dice che Piton protegge la pietra, non la sta cercando. Ma l’uomo ha altro a cui pensare, e mostra con orgoglio un uovo di drago, che si schiude: davanti a loro ora si vede un piccolissimo drago sputafuoco, che Hagrid chiama “Norberto.” Ma mentre sono fuori fa la spia Draco Malfoy, che dice tutto alla vice-preside, che leva a tutti dei punti e manda tutti, Draco compreso, in punizione. La punizione si svolge il giorno dopo, devono andare con Hagrid nottetempo nella Foresta Proibita. Hagrid sta cercando qui la creatura che sta uccidendo e bevendo il sangue degli Unicorni, e divide tutti. Harry, Draco e il cane Thor si avventurano da soli, quando a un tratto vedono una creatura che sta bevendo del sangue da un Unicorno. Draco scappa e Harry quasi viene sopraffatto dalla cintura, quando arriva un centauro che mette in salvo la presenza e avvisa Harry. Quella creatura è Voldemort. Hagrid arriva e ringrazia il centauro, Fiorenzo, che lascia Harry. Tornati nei dormitori, Harry rivela le parole di Fiorenzo al trio, ma Hermione dice che anche se fosse vero, anche se Voldemort stesse tornando, anche se cercasse la pietra, Harry è al sicuro, perché l’unico mago che Voldemort abbia mai temuto è proprio Albus Silente. 

Il giorno dopo, Harry continua ad avere un bruciore intenso dalla cicatrice, quando ha un’illuminazione: chi ha dato il drago a Hagrid? Corrono dal guardiacaccia che dicono che è stato un uomo con un cappuccio, del mestiere, che conosceva molto bene le bestie. E all’uomo proprio Hagrid aveva rivelato che Fuffi si può calmare con un pò di musica. I tre stanno unendo sempre più puntini, e corrono dalla professoressa Mcgranitt, ad avvertirla, ma la professoressa è irremovibile. Non dovrebbero impicciarsi di queste cose, specie ora che il professor Silente non c’è. Anche Piton, fuori dalla stanza, li avverte a stare calmi e non fare scelte stupide in maniera inavvertita. Per Harry questo suona come una sfida. Il trio nottetempo ha solo una soluzione: se vogliono assicurarsi che la pietra sia salva devono andare loro a vederla.

Le prove per la Pietra

Ma quando escono dalle stanze trovano Neville Paciock che non vuole che facciano perdere altri punti. Hermione non va per il sottile, e pietrifica momentaneamente Neville. Corrono nuovamente da Fuffi e lo trovano già dormiente, con un’arpa magica che suona da sola. Mentre aprono la botola, la musica si interrompe e Fuffi apre gli occhi. I tre riescono a gettasi nella botola, e atterrare su qualcosa di morbido, viscido, come dei rampicanti. E’ una pianta magica, il Tranello del Diavolo. Se devono salvarsi devono lasciarsi avvolgere dalla pianta e stare calmi. Ma Ron è terrorizzato, e solo una magia di Hermione lo aiuta. Possono proseguire. Nella stanza successiva trovano delle chiavi con le ali, e una porta bloccata: uno di loro deve spiccare il volo con una scopa e riuscire a prenderle. Harry parte e sfidando il nugolo di chiavi con le sue doti di cercatore riesce a prenderla e lanciarla a Hermione, per mettersi anche lui in salvo per il rotto della cuffia. Nella prossima stanza, ci sono degli scacchi magici. Ma per far funzionare la scacchiera devono giocare anche loro come fossero dei pezzi. E’ un gioco molto pericoloso, e comanda Ron, bravissimo negli scacchi magici. Rimasti con pochi pezzi, Ron capisce che deve sacrificarsi, e si lascia mangiare dalla regina (E quindi colpire) per permettere a Harry e Hermione di mettersi in salvo, ricordando a Harry che è lui quello che deve andare avanti a tutti i costi ("Non io, non Hermione, tu Harry"). Harry e Hermione finiscono la partita, con Ron esanime. Harry deve andare avanti, ma prima dice a Hermione di tornare indietro e mandare un messaggio con Ron, per soccorrere lui e in modo che il tutto arrivi a Silente. Poi rimane solo, e avanza. 

Lo scontro con Raptor e Voldemort

Davanti a lui una stanza, con lo Specchio delle Brame e, a contemplarlo… Raptor. Che svela tutto: è lui che cercava la Pietra, lui che ha cercato di uccidere Harry, lui che ha introdotto il Troll; e Piton ha sempre cercato di salvare la vita di Harry. Ad Harry la cicatrice fa male da morire, quando poi una voce dal nulla dice a Raptor di usare il ragazzo per arrivare alla Pietra Filosofale. Raptor fa avvicinare Harry allo Specchio e Harry contempla la sua immagine riflessa. Non vede i suoi genitori, vede se stesso, con in mano una pietra. L’immagine nello specchio lo guarda sorniona e mette la pietra nella sua stessa tasca, dove Harry, con una sua enorme sorpresa, sente un bozzo. Ha la pietra, per magia. A Raptor dice che nell’immagine vede solo Silente che lo festeggia per aver vinto la coppa delle Case. Ma la voce parla ancora, dicendo che il ragazzo mente. La voce vuole parlare con Harry, e Raptor si leva il turbante, per svelare un volto sulla nuca del professore. Il volto di Voldemort. Voldemort sta facendo di tutto per tornare in vita, e vuole la Pietra filosofale che ha Harry. Vuole che Harry si unisca a lui. Harry rifiuta, e Raptor lo attacca. Ma appena i due si toccano, il corpo del professore malvagio si comincia a bruciare e decomporre, come se si incenerisse. Harry non ne capisce il motivo ma tocca Raptor che si disintegra tra le sue mani. Harry prende la Pietra ma Voldemort, sottoforma di spirito, lo trapassa. Harry sviene e si sveglia nell’ospedale della scuola, con Silente in sua compagnia che gli dice che è stato coraggioso, che la Pietra è distrutta, e che Voldemort tornerà. Ma lui, ora, ha dalla sua un talismano, che lo continua a proteggere, l’Amore. Ecco cosa continua a corrompere Voldemort. 

Harry si ricongiunge con i suoi amici, ma è tempo della coppa delle case. A vincerla, i Serpeverde, ma Silente deve ancora assegnare alcuni punti, e, per le loro azioni eroiche dona tanti punti a Harry, Ron, Hermione e… Neville Paciock, per aver affrontato i suoi amici, molto più difficile di affrontare i nemici. La coppa delle Case è dei Grifondoro! E’ finito l'anno, e gli studenti stanno tornando a casa: Hagrid saluta Harry e gli regala un libro di foto dei suoi genitori, dicendogli che se Dudley lo tratterà male, potrà sempre minacciarlo di fargli spuntare due orecchie come le sue. Harry non può usare la magia fuori da Hogwarts… ma Dudley non lo deve sapere. Detto ciò, saltano in carrozza, e salutano tutti Hogwarts. Salutano casa.

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