Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
La miniserie Il Mostro, diretta da Stefano Sollima, affonda nelle pieghe più oscure della cronaca italiana, portando in scena la vicenda legata al Mostro di Firenze. In questo articolo analizziamo la trama completa del primo episodio, ambientata tra omicidi, bugie e silenzi familiari, e offriamo una spiegazione del finale che getta nuove ombre su uno dei casi più inquietanti della storia giudiziaria italiana. Tra flashback, interrogatori e piste false, Il Mostro scava nella verità.

Nel cuore della campagna fiorentina, il 19 giugno 1982, una coppia si apparta in auto per cercare un momento d’intimità. Ma qualcuno li osserva nell’ombra. Quando i due si accorgono della presenza, è troppo tardi: l’uomo misterioso spara e li uccide. A indagare è la dottoressa Silvia Della Monica, sostituto procuratore, che riconosce subito il modus operandi. È tornato “lui”, il Mostro. Un assassino seriale che colpisce sempre le coppie appartate, e che manifesta una violenza ossessiva e mirata verso le donne.
Le indagini riportano a un vecchio caso del 1968: un uomo, Stefano Mele, aveva confessato di aver ucciso la moglie Barbara Locci e l’amante Antonio. Ma c’è un dettaglio mai chiarito: la pistola usata non fu mai ritrovata. Ed è la stessa arma che ha colpito nel ’74 e ora di nuovo. Stefano Mele è in una struttura, ma rifiuta di collaborare.
Un lungo flashback ci porta nel 1959, nella provincia fiorentina: Barbara, promessa sposa contro la sua volontà, viene trascinata al matrimonio con Stefano. Il loro è un rapporto segnato da silenzi e violenze sottili. Quando Salvatore, un coinquilino ambiguo e minaccioso, entra nelle loro vite, le dinamiche si fanno ancora più opprimenti. La donna resta incinta, ma non è chiaro chi sia il padre.
Passano gli anni e Barbara inizia a frequentare altri uomini, portandoli quasi apertamente in casa, umiliando Stefano. Uno di questi è Francesco Vinci, fratello di Salvatore. La situazione esplode: Barbara, il suo nuovo amante Antonio e il piccolo Natalino (il figlio di Barbara) escono insieme per andare al cinema. Poi si appartano in macchina, con il piccolo che dorme dietro. Ed è lì che vengono uccisi.
Natalino si sveglia tra i cadaveri, suona il clacson, cerca aiuto. Raggiunge una casa. La versione ufficiale è che sia andato da solo, a piedi. Ma qualcosa non torna: non si è sporcato, né ha rovinato le calze. Qualcuno l’ha accompagnato. Le accuse ricadono su Stefano, spinto anche dalla famiglia a confessare.
Anni dopo, Stefano Mele torna a parlare. Confessa: a uccidere Barbara e Antonio non è stato lui. Il colpevole è Francesco Vinci. E non ha agito da solo. Stefano si è preso la colpa per paura, dopo che il bambino, minacciato, aveva indicato il padre come responsabile. Ha fatto 13 anni di carcere in silenzio, per proteggere il figlio e forse se stesso.
Tornando al presente del 1982, l’ombra che osservava l’omicidio iniziale potrebbe essere proprio Francesco. L’uomo torna a casa con le scarpe sporche di fango e appare inquieto, mentre ascolta in TV le dichiarazioni della procura su un presunto identikit fornito dalla vittima. Una bugia detta per spingere il Mostro a commettere un errore. E forse ha funzionato.
Il finale del primo episodio apre la porta a una nuova verità. La confessione tardiva di Stefano Mele rivela un gioco di ricatti, omissioni e paure. Non si tratta di un delitto passionale, ma di un sistema che ha protetto l’assassino, con una rete di silenzi e menzogne familiari.
L’identità del Mostro, tuttavia, resta in sospeso. La figura che osserva l’omicidio nel 1982 potrebbe essere Francesco Vinci, ma la serie gioca con l’ambiguità: lo sporco sulle scarpe è un indizio, ma non una prova. Il finale lascia intendere che, dietro ogni verità, si nasconda un’altra versione ancora da scoprire.

Silvia Della Monica: il magistrato che guida le indagini, determinata e razionale.
Stefano Mele: marito di Barbara, vittima e colpevole designato, prigioniero del silenzio.
Barbara Locci: donna intrappolata in una vita che non ha scelto, figura centrale del mistero.
Francesco Vinci: amante di Barbara, sospettato principale, ambiguo e sfuggente.
Salvatore Vinci: fratello di Francesco, presenza minacciosa e disturbante.
Natalino Mele: il figlio, unico testimone oculare, simbolo di innocenza in un mondo sporco.
Il primo episodio di Il Mostro si muove tra fiction e realtà, con un intreccio che non dà certezze ma insinua dubbi. Sollima sceglie di raccontare il mistero non con la voce della giustizia, ma con quella del sospetto. E ci lascia con una domanda: quante verità possono convivere dietro un solo crimine?

Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica

Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.