Intervista Claudia Lazzari - Secondo Posto Act Out Loud

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ LUCA FERDINANDI

PROLOGO - ACT OUT LOUD E RC


Il 24 marzo, a Roma, si è svolto "Act Out Loud", primo evento dal vivo della Community di Recitazione Cinematografica. Più di 30 attori della nostra community si sono sfidati sul palco del locale romano Snodo Mandrione, davanti a 250 persone e ad una giuria di professionisti del settore, oltre che innumerevoli ospiti d'eccezione. Come ogni competizione, ci sono stati dei vincitori, e oggi intervistiamo Claudia Lazzari, membro della nostra community classificatasi terza con la sua esibizione tratta dalla serie "L'Amica Geniale". Buona lettura, e complimenti a Claudia!


L'INTERVISTA


Perché hai voluto partecipare ad un evento di questo tipo, era la prima volta?


E' stata la prima competizione nel campo della recitazione e ho deciso di partecipare all'Evento perché l'impressione che ho avuto del contesto, della Community, del Founder, dell'Assistente e di tutte le persone che ci lavorano è stata estremamente positiva. Mi sono legata subito alle persone, agli interessi, al modo di affrontare la cosa e ho voluto partecipare principalmente per questo. Fa un pò parte del mio carattere, voglio riuscire a dare il massimo, ma quando qualcosa che faccio non funziona, non ci resto male. A me serve che una cosa non funzioni perché mi aiuta a capire quello che mi manca, che è più importante di quello che hai. Magari inizi a fare una cosa e la fai da poco tempo, ad esempio. Sapevo che in ogni caso sarei stata soddisfatta.



Dimmi la tua sulla serie l'"Amica Geniale", se dovessi raccontarla a qualcuno.


Ci provo, ma non so pitchare, sono un disastro ahah. L'amica geniale è una storia che affronta tutto il ciclo vitale di due protagoniste, in questo caso due donne, che vivono in un contesto chiaramente molto limitante, sia dal punto di vista culturale, che ambientale. Cercano di emanciparsi, sia come donne che come persone che vengono fuori da una realtà socialmente complicata. E chiaramente è come se partissero entrambe "alla pari". Il primo sgambetto, anche molto realistico, è quello delle possibilità che ci sono date, da un detto napoletano: "Ce vò à ciorta pure a nascere". Sostanzialmente una delle due riesce a proseguire gli studi, perchè ha una famiglia che può permetterselo, l'altra no. Quindi parti da una cosa esterna, che condiziona la persona. Perché Lila, il personaggio che ho interpretato io, crede di doversi per forza ritagliare delle condizioni diverse per poter emergere, solo perché la sua famiglia non ha potuto permetterle di studiare. Quindi agisce, si comporta, crea situazioni legate ad una scelta non sua. Una delle due quindi, Lenù, riesce a studiare, diventa una si crea una famiglia, si emancipa, diventa una scrittrice. E la scrittura riguarda entrambe, è un interesse che condividevano. Loro leggono la prima volta Piccole Donne insieme da bambine, c'è tutta una situazione che si sviluppa... L'altra invece continua ad essere una persona sicuramente intelligente, soprattutto dal punto di vista pratico e logistico. Riesce a tirar fuori gli altri e se stessa da una storia di violenza psicologica, fisica, di costrizione, con le sue sole forze, e celando un lato di lei che nessuno conosce. Legge di nascosto, studia di nascosto. Dà consigli alla sua amica geniale spacciandole per accuse, offese. Sembra perennemente cattiva, che risponde "a caso", quando in realtà sa sempre quello che dice, come lo dice.



Perché proprio hai scelto questo personaggio?


Questo è un personaggio che aveva, ha tutte le possibilità di emanciparsi, di diventare qualcosa, qualcuno, e alla fine non ce la fa. E non nell'accezione classica, di quando si prende un supereroe, e lo si prende tra gli sfigati, che sono meno... che è meno probabile che siano supereroi. Ma non ce la fa perché viene inghiottita dalle sue stesse qualità, che sono tante. E mi è piaciuto soprattutto il fatto che fino alla fine non si capisse tra le due chi fosse l'amica geniale. Perché è un personaggio che parla della linea sottile che c'è tra le cose. E come personaggio femminile illustra alla perfezione la condizione della donna, ma senza finire in retorica mostra la condizione della persona, come gli si frantuma la mente. Come una mente condiziona le azioni, come una mente condiziona il modo in cui ci percepiscono le persone, e come tutto questo si inserisce nel contesto della serie. Lei viene vista un pò come se fosse una delle figure ancestrali napoletane, una sorta di strega, una sorta di Deianira, che perde figli perché maledetta; che rovina le famiglie perché cattiva, in realtà è semplicemente onesta e vera in un contesto molto limitante, tanto da diventare una leggenda, per chi la vede da fuori. Invece è solo un essere umano, e coerente, rispetto ad altri.




Avvicinandoci all'evento... cosa ne pensi della Community di Recitazione Cinematografica?


Parto col dire che entro nella community perché leggo uno stato di Alfonso Bergamo su Threads. Entro in community e viene fuori una cosa mai vista prima, che poi ho scoperto essere nuova, e non perché è nuova solo per me. Ho scoperto che c'è uno spazio dove c'è un vero interesse che non riguarda un interesse personale, ma la passione, la passione di chi è nato per farlo, di chi ha passione per farlo. Tutto quello che viene fatto in questa community viene fatto per amore del cinema, del settore cinematografico, nel rispetto dei ruoli di ogni singolo pezzo della macchina cinematografica. Già vedere che ci sono persone che senza richiedere nulla lavorano per te, in maniera totalmente soggettiva, in base alle tue necessità, al tuo modo di essere, alle cose di cui hai bisogno, senza sapere se queste persone per le quali lo fanno potranno un giorno fornire qualcosa, e lo fanno in maniera assolutamente gratuita e non solo dal punto di vista economico, ma gratuita in generale, dà già la fiducia che serve in un progetto grande, che è quello di lavorare con persone che fanno questo lavoro per amore di quello che fanno. Che è il grande problema: le persone che cercano di fare questo spesso lo fanno per soldi, per necessità, per gioco, senza capire ciò che stanno facendo; e invece qui c'è uno spazio dove le persone amano e sanno ciò che fanno, e proprio per questo riescono a farlo bene, e avere quindi idee che rispettano le esigenze. Noi siamo tutti attori, registi, sceneggiatori, insomma, la qualunque. Abbiamo in molti studiato e lavorato, ma non abbiamo mai trovato persone che centrassero il punto di tutti quelli che sono i lamenti che generalmente si fanno: di un'industria che non funziona, di attori che sono sempre gli stessi, produzioni che sono sempre le stesse, attori che funzionano così, casting che funzionano di là. Sono tutti bravi a cercare di capire o capire quali sono i problemi del cinema, ma nessuno centra il punto; e secondo me la community e le persone che ci lavorano lo hanno semplicemente centrato.



E dell'evento "Act Out Loud", che ne pensi?


Innanzitutto è stato fantastico il fatto che siamo stati tenuti un pò all'oscuro dello svolgimento di questo evento, perché diciamo che c'è stato descritto come occasione del nostro lavoro, della community, ecc... E poi anche in questo caso sono state fatte delle scelte, create delle situazioni, che hanno avuto un senso per tutti. Non solo per le singole persone. Non è stato un semplice modo, come c'era stato descritto, per darci un'occasione di visibilità. Si è parlato di cinema, ci sono stati ospiti che molto probabilmente non avremmo mai incontrato, non incontreremmo mai in situazioni diverse, in situazioni lavorative. Quindi abbiamo avuto non solo l'opportunità di farci vedere, ma anche quella di conoscerci, di assistere a conversazioni sul cinema da gente che fa cinema. C'è stata data l'opportunità di metterci in gioco e esibirsi davanti a persone importanti, e di conoscere le persone che stanno lavorando per noi. Che questa per me è la cosa più importante, stanno creando una situazione che ci arricchisce anche dal punto di vista personale. Siamo quattrocento, ma non siamo quattrocento numeri, siamo persone che vengono chiamate con Nome e Cognome, che hanno avuto l'opportunità attraverso questo evento, che è stato il primo evento di questo genere. E quindi ci hanno già reso parte di qualcosa a suo modo storica, così, per amore del cinema e delle persone che fanno cinema. Perché siamo tutte persone che non ci conoscevano. E le stesse persone che lavorano alla community non ci conoscevano. Al di là delle occasioni che ci possono essere, non è mai stato una sorta di "recruitment", come sono spesso queste situazioni. Voglio individuare qualcuno che mi serve perché così adesso è più facile il gruppo WhatsApp, l'evento dove viene gente... no. Anche le persone che non faranno mai questo lavoro, le persone che cambieranno idea e decideranno di fare un altro lavoro... persone a caso hanno avuto un'opportunità enorme. I premi e quant'altro per me sono stati l'ultima cosa, potevano anche non esserci, c'era tutto il resto.



Cosa hai pensato al secondo posto?


Cosa ho pensato... Non ho pensato. Ho detto: "No, macché, ma in che senso". Non me l'aspettavo. Non me l'aspettavo. Sono una persona fortemente autocritica, e proprio perché ama quello che fa pretende da se stessa un certo livello per avere i diritto, la fortuna e l'onore di poterlo fare. Perché questo è. Sono autocritica, che non vuol dire buttarsi già, del tipo: "non mi piaccio totalmente, non sono in grado di fare questa cosa". E' come se l'asticella per me dovesse essere altissima, perché ho un rispetto e un amore viscerale per quello che faccio. E ho trovato uno spazio di persone che la pensano come me: se scrivo una cosa che per me non è all'altezza della bellezza del cinema, e penso di doverci lavorare per altri dieci anni, io lo faccio. Perché il prodotto che deve uscire deve essere all'altezza del cinema. Non dev'essere quello che vediamo in giro, "facile, quindi lo faccio anche io". E sono per questo contenta di questo spazio. Mi ritengo molto fortunata, quindi anche di aver vinto questo premio in questo contesto.



Quali sono i tuoi sogni.


Il mio sogno principale è quello di avere sempre un sogno nuovo. Sono una persona molto curiosa, che si lancia a fare molte cose, e che tutt'ora ha difficoltà nel dirti forse qual è la cosa principale che sogna di fare. Amo tutto ciò che faccio. Tendo a fare in quello specifico momento quello che mi dà di più, che mi motivi. Al momento ho tante passioni, e sogno principalmente di fare cinema.


Non ho altre domande. Grazie Claudia!


Grazie a voi! W RC!

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com