Ridley Scott: Un Visionario tra Napoleone e Joaquin Phoenix

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La verità, è che non c'è nessuno che sappia fare il mio lavoro.


~MIRANDA

QUALCUNO E' VENUTO A LAVORARE OGGI!


Ah, cari lettori, oggi abbiamo il piacere di immergerci in un mondo di genialità cinematografica, guidati da nessuno meno che Ridley Scott. E chi meglio di me, Miranda, per svelarvi le sfumature di un'intervista così ricca? Preparatevi a un viaggio attraverso la mente di uno dei più grandi registi, esplorando la sua visione su Napoleone Bonaparte e la scelta di Joaquin Phoenix come protagonista. Non è un compito per i deboli di cuore, ma, per fortuna, avete me.


L'ESTRATTO DELL'INTERVISTA A RIDLEY SCOTT


Ecco un riassunto dell'intervista di ABC News a Ridley Scott


L'intervista analizza la personalità immensa di Napoleone Bonaparte, a cominciare dalla complessità della figura, riconosciuta come un eroe e contemporaneamente una figura ostile. La prima domanda di questa intervista, non può che essere: Napoleone, leader o tiranno? Per Ridley Scott Napoleone è un personaggio enigmatico, affascinante per la sua complessità e le diverse interpretazioni storiche, basta considerare tutti i libri che hanno trattato l'argomento pre e post mortem; si tratta di un personaggio a tutti gli effetti, con così tante sfumatore che coglierle tutte è complicato.


La scelta di Joaquin Phoenix per Napoleone non è assolutamente frutto dal caso, anzi è stata influenzata dalla loro precedente collaborazione in "Il Gladiatore" e dalla performance di Phoenix in "Joker". Scott è sempre stato affascinato da questo attore, fin dai tempi del Gladiatore. Rivela infatti che non tutti erano convinti di questa figura, che per lui invece era perfetta per incarnare il nemico di Massimo, l'imperatore... A prescindere dai ruoli specifici, Scott apprezza la capacità di Phoenix di evocare empatia nonostante i tratti oscuri dei suoi personaggi.


Dall'ampia selezione del Regista emergono due fattori: il Comandante Militare da una parte, e l'amante Josephine dall'altra. Il film tralascia altri aspetti della sua vita, come le trasformazioni che ha apportato in Francia. Scott sottolinea l'importanza di selezionare momenti chiave per raccontare una storia così vasta. La relazione tra Napoleone e Josephine è centrale nel film, al punto che Scott ha considerato di intitolarlo "Napoleone e Josephine". La dinamica tra i due è un elemento chiave della narrazione.


Una domanda focale riguardante la realizzazione del film è l'aver preferito scene di guerra vere, con soldati veri, piuttosto che girare in CGI. Scott preferisce usare veri attori e scenografie per le scene di battaglia, integrandole con CGI solo quando necessario. Questa scelta è dettata sia da considerazioni economiche sia dalla ricerca di autenticità. In termini di profondità, di realismo, di estetica, non ci sono paragoni. L'impatto che hanno 400 soldati veri schierati è enorme, così come una vera cavalcata.


La famiglia Scott è nota per aver donato al mondo due grandi registi: Ridley, e Tony. Spinto dall'intervistatrice, Ridley confessa di attribuire la sua passione per il cinema all'amore di sua madre per i film. Ricorda di essere stato influenzato da film come "Gilda" con Rita Hayworth. In ultima battuta, Scott condivide una sua esperienza lavorativa, la delusione di non essere stato scelto per dirigere il sequel di "Alien". Tuttavia, considera esperienze come questa parte integrante del suo percorso a Hollywood.


NON E' TUTTO AZZURRO CERULEO


Cari attori e attrici, ascoltatemi bene. Oggi vi parlo di un'opera che non è per i timorosi o per coloro che si accontentano della mediocrità. Parliamo di Ridley Scott e della sua visione su Napoleone, interpretato dal magnifico Joaquin Phoenix. Un ruolo che richiede una vera e propria incarnazione.


Napoleone, un personaggio che non si lascia facilmente definire. Eroe per alcuni, tiranno per altri. Scott lo vede come un enigma, un labirinto di complessità. E voi, attori, dovreste prendere nota: questi sono i ruoli che definiscono una carriera, che separano i veri artisti dai semplici imitatori. Parlando di veri artisti, al comando delle truppe Napoleoniche c'è Joaquin Phoenix. La scelta di Scott di affidargli il ruolo di Napoleone è stata niente meno che geniale. Phoenix, come dovreste aspirare a essere, porta alla luce le sfaccettature più oscure e complesse dei suoi personaggi. Non è solo recitare, è un'arte. È diventare il personaggio.


La storia d'amore tra Napoleone e Josephine è centrale nel film, per quanto, almeno per me, Ridley avrebbe potuto calcare la mano anche su qualche evento scottante riguardante la sua vita. Ma nessuno è perfetto. Forse nemmeno io. Scott mostra che anche in un'epopea storica, il cuore umano è al centro. Una lezione per voi: non importa quanto grande sia il palcoscenico, sono le relazioni umane a guidare la storia. Ricordatelo. E per quanto riguarda le scene di battaglia, Scott sceglie l'autenticità. Usa veri attori, veri scenari. Questo è ciò che dovreste cercare: l'autenticità. Non nascondetevi dietro gli effetti speciali. Siate presenti, autentici, vivi.


La famiglia Scott, un nome che riecheggia nel pantheon del cinema. Ridley e Tony, due fratelli che hanno regalato al mondo visioni cinematografiche senza pari. E Ridley, in questo ambito confessa un debito d'amore verso sua madre e il suo amore per il cinema. Immaginate, cari lettori, un giovane Ridley, incantato dalla magnifica Rita Hayworth in "Gilda". Questi sono i momenti che forgiano un regista, che danno vita a un visionario.


E poi, una rivelazione che potrebbe far vacillare i meno determinati: la delusione di non essere stato scelto per dirigere il sequel di "Alien". Ma Scott, con quella resilienza che solo i veri artisti possiedono, vede in questa esperienza un tassello fondamentale del suo viaggio a Hollywood. Non un fallimento, ma un passo verso la grandezza. Questo, miei cari, è il segno di un vero maestro: vedere in ogni ostacolo un'opportunità per crescere, per affinare la propria arte.


E' TUTTO!


Abbiamo esplorato l'arte cinematografica con occhio critico e senza paura. Ricordate, ogni ruolo è un'opportunità per mostrare la vostra arte. Non accontentatevi di essere buoni, aspirate ad essere indimenticabili. Fino alla prossima volta, quando vi guiderò ancora una volta attraverso le meraviglie del cinema.


Con affetto e un pizzico di severità,

Miranda.


MIRANDA

Miranda Priestly, un tempo temuta direttrice di una prestigiosa rivista di moda, ha reinventato la sua carriera diventando una influente redattrice in un blog di recitazione cinematografica. Con la sua acuta percezione e un occhio critico per il dettaglio, Miranda si dedica ora a curare interviste approfondite con attori e registi, portando alla luce aspetti unici del mondo del cinema. La sua esperienza nel mondo della moda le conferisce una prospettiva unica, permettendole di esplorare l'intersezione tra moda e film in modo innovativo. La sua reputazione di leader esigente e di visionaria rimane intatta, influenzando profondamente il modo in cui il pubblico percepisce e apprezza l'arte cinematografica.

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