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Il 24 marzo, a Roma, si è svolto "Act Out Loud", primo evento dal vivo della Community di Recitazione Cinematografica. Più di 30 attori della nostra community si sono sfidati sul palco del locale romano Snodo Mandrione, davanti a 250 persone e ad una giuria di professionisti del settore, oltre che innumerevoli ospiti d'eccezione. Come ogni competizione, ci sono stati dei vincitori, e oggi intervistiamo Simone Fabiani, membro della nostra community classificatosi terzo con la sua esibizione tratta da "Mine Vaganti" di Ferzan Özpetek. Buona lettura, e complimenti a Simone!
La prima cosa che ti chiedo è perché hai voluto partecipare ad un evento del genere?
Sicuramente è un evento in cui ci si può mettere in gioco. Alla fine uno studia tanto. Fa Master Class, fa Workshop, fa Accademie, ma l'esperienza vera e propria arriva con la pratica, quindi confrontarsi con un pubblico, confrontarsi con una giuria... L'attore se non si mette a nudo, se non si mette in difficoltà... è quasi inutile che faccia l'attore.
Ok, e la scelta del pezzo? Perché proprio "Mine Vaganti", come ci sei arrivato?
E' un monologo che mi porto dietro da un pò, che ho studiato in Accademia, poi ho studiato anche in laboratorio con Antonio Gargiulo, l'attore, l'acting coach. Questo è un monologo che mi sta a cuore per... per questo desiderio di "Voler scrivere". Io l'ho presa a modo mio: "Io voglio fare l'attore". Quindi per Tommaso è: "Io scriverò, anche se non me lo pubblicheranno, anche se non lo vedranno, andrà bene lo stesso", io l'ho trasposto su di me. Quindi ho trasposto la scrittura sulla recitazione. Ecco perché me lo sento come molto mio, perché ho avuto un momento di confronto, non tanto con i miei genitori, quanto con il Paese da dove vengo, Latina, che è comunuque "Provincia". E il meccanismo: "Ah, fai l'attore? E che lavoro fai in realtà?", purtroppo esiste. Quindi questo doversi imporre, questo: "Si, faccio questo, lo continuerò a fare, anche se non andrà a bene, sti cazzi". Questo è il mio modus, io la penso così. Quindi questo coming out di Tommaso nei confronti della scrittura lo sento come molto mio, per quanto riguarda la recitazione.
Dicci la tua sul film, a questo punto, credo
Il film, come tutti i film di Ozpetek ha dolcezza e tratta dei temi come l'omossessualità, il confronto con i genitori, un percorso di crescita e di formazione, in maniera dolce e sincera, senza mai buonismo. La cosa bella di Ozpetek è che anche in questo mare di dolcezza c'è questa puntina di amaro che lo accompagna dalle "Fate Ignoranti" fino a "Nuovo Olimpo", il suo ultimo film. C'è sempre un confronto anche generazionale; c'è sempre un confronto tra "tempi", il discorso del tempo che passa. E questo è sia un fatto positivo, che negativo, perché, come dire, hai la possibilità di esprimere meglio te stesso, una volta che è passato il tempo. Per parlare in maniera generale, direi questi.
Saltando di "palo in frasca", ti chiedo un parere sulla community di RC
Io sono entrato in community tramite Threads, in maniera totalmente inaspettata, con aspettative bassissime. Non sapevo cosa mi sarebbe capitato. Sono entrato, c'erano diecimila canali. E piano piano sono entrato, io prima di presentarmi ci ho messo un pò, anche perché vedevo tutti questi messaggi... non sono uno che scrive tanto. Sono uno di quelli che legge, e scrive solo poco, quando veramente sente bisogno di... Per esempio, cazzeggio creativo (uno dei canali della nostra community con più movimento) non fa per me. Anzi, io sono anche così, ma non riesco davvero ad avere il tempo. Però se ho qualcosa da scrivere la scrivo, assolutamente.
E di "Act Out Loud", questo primo evento della nostra Community?
Io penso che è il primo evento, di un qualcosa nato veramente da poco, con tantissime persone coinvolte. Cosa c'è da dire? E' tutto nato in maniera... abbiamo investito noi stessi, la tavola rotonda è stata un regalo enorme, perché abbiamo conosciuto delle personalità che sanno come si fa questo mestiere, che ci hanno dato delle dritte. Le esibizioni erano "tante"? Quello si, ma è stato comunque bello perché abbiamo avuto tutti quanti la possibilità di metterci in gioco. Sarebbe bello avere ancora più interazione, ma è solo il primo evento. Ed adesso è solo da andare "in salita" o "in discesa" che sarà un pò più facile.
Cosa hai pensato quando hai vinto? Te l'aspettavi, non te l'aspettavi, che hai pensato?
No, non me lo aspettavo. E' stato proprio inaspettato, anche perché mi sono esibito verso la fine. Inizava a sentirsi la stanchezza. Avevo fatto anche la Master Class (con il Regista e Founder Alfonso Bergamo e Craig Peritz, ndr.), il giorno prima e il giorno stesso... Però quando sono salito, devo essere sincero, non c'era più nessuno. Non c'era più nessuno. Giuria, pubblico... ho detto: "Sono arrivato, faciamo l'esibizione, anche se è tardi e tutto". Ho messo il massimo che dovevo dare... Ecco perché è arrivata la sorpresa, perché non me ne sono reso conto, effettivamente di quello che ho fatto. Ero talmente dentro al mio pezzo che non ho sentito nessuno, il pubblico, niente. Per me è stata una sorpresa, come quando ho detto alla Master Class che l'attore secondo me deve essere un bravissimo inconsapevole. Bravissimo perché deve aver studiato tutte le tecniche, ma poi se le deve scordare. Devono essere talmente sue che se le scorda, e io mi sono scordato di essere sul palco con una giuria che mi stava guardando.
E hai avuto una bella sorpresa. Ultima domanda... Sogni, obiettivi futuri, che hai in testa in questo momento dove vorresti andare, oltre che in vacanza?
Ho iniziato questo mestiere, da bambino, quando ancora per me questa era una passione, guardando i film di Benigni, di Pieraccioni dicendo, io voglio fare quello. Esprimermi totalmente, in scrittura, in regia... Io ho fatto i primi cortometraggi a quattordici anni che li scrivevo, giravo, montavo... Quello è il mio sogno, arrivare a fare un'opera mia. Io adesso non mi sento pronto a fare quel tipo di... Vorrei fare un pò di esperienza sul set, non solo comparsa, che ho fatto anche durante l'Accademia. Mi piacerebbe anche avere due, tre, quattro, cinque pose. Mi piacerebbe. Quello è un microbiettivo. Fare un'esperienza interessante sul set. Poi l'obiettivo massimo è avere un set mio.
Quindi una "produzione tua", una cosa della quale sei anche autore. Questo è l'obiettivo a lungo termine.
Si, a lungo termine sì.
Non ho altro da dire se non in bocca al lupo!
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