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24 maggio, teatro Kopò, la classe di attori e attrici di Marta Gervasutti in "Intimità a confronto". 20:30. Come direbbero quelli bravi, "siateci".
Volendo fare un telegramma potrei sintetizare così un'iniziativa che nasconde una quantità infinita di informazioni. Come sempre qui cerchiamo di darvi delle risposte. Andiamo con ordine.
Marta Gervasutti, classe 1979 e milanese di nascita, ha una carriera a cavallo tra l'industria cinematografica e televisiva. Diplomata in regia e sceneggiatura presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano nel 2002, ha iniziato immediatamente a lavorare come sceneggiatrice e regista, espandendo le sue competenze anche nel montaggio e nel mixaggio video per la televisione. Tra le sue prime opere cinematografiche i film "Cose Perdute", "Fiore d’Antartide" e "Nuvole basse, d’Agosto", che hanno ottenuto il fondo MIBACT per opere di Interesse Culturale Nazionale. Dopo essersi trasferita a Roma nel 2006, ha collaborato con registi indipendenti di rilievo tra i quali Renato Giordano, Victor Rambaldi e Stefano Calvagna. Inoltre, ha co-fondato la "S&M Casting" con Simona Tartaglia, curando i casting per serie televisive: "Terra Ribelle" e "Il Restauratore". La sua esperienza nel casting l'ha portata a lavorare con noti casting director come Roberto Bigherati e Teresa Razzauti, contribuendo alla realizzazione di produzioni come "Un fantastico via vai" di Leonardo Pieraccioni e "Master of None" di Aziz Ansari. Dal 2013, Marta Gervasutti si è dedicata anche alla regia televisiva, firmando trasmissioni per La7: "Mode e Modi" e "Mode e Modi Food". Ha continuato a produrre cortometraggi e lungometraggi. Il suo libro "L'Attore Crea", pubblicato nel 2021, è diventato rapidamente un best seller tra i manuali di recitazione, consolidando il suo metodo innovativo.
"L'attore crea": il metodo sviluppato da Marta Gervasutti per supportare gli attori in un'industria frenetica e caotica
Il metodo "L'Attore Crea", contrariamente ai metodi tradizionali che richiedono un totale coinvolgimento emotivo dell'attore, pone l'accento su un'analisi dettagliata delle emozioni e della loro espressione, senza compromettere l'equilibrio psico-emotivo dell'interprete.
Principi Fondamentali del Metodo
Analisi Ermeneutica del Personaggio: Gli attori sono guidati nell'analisi degli stralci di sceneggiatura basandosi sulle volontà, i bisogni e i difetti del loro personaggio. Questo permette di comprendere il ruolo senza dover immergersi completamente nelle emozioni del personaggio.
Direzione Consapevole: Il metodo enfatizza l'importanza di comprendere cosa vogliono il casting director e il regista, preparando gli attori a soddisfare le specifiche richieste di audizioni e provini.
Creazione del Proprio Materiale: Gli attori imparano a realizzare self-tape di alta qualità, scegliendo e reinterpretando scene che evidenziano le loro capacità, particolarmente rilevante nell'era digitale, dove i self-tape sono diventati uno strumento fondamentale per i provini.
Gestione del Proprio Brand: Gervasutti insegna agli attori come scrivere il proprio curriculum e presentarsi agli agenti, sottolineando l'importanza del "type-casting" e di come gestirlo efficacemente per trovare opportunità di lavoro.
Il metodo "L'Attore Crea" ha guadagnato popolarità grazie alla sua capacità di proteggere gli attori dallo stress emotivo, promuovendo al contempo un approccio creativo e analitico alla recitazione. Questo metodo è stato accolto con entusiasmo dagli attori che desiderano mantenere un sano equilibrio tra la loro vita personale e professionale, permettendo loro di esprimere emozioni autentiche senza subire il peso emotivo dei loro personaggi.
"Non c’è nulla di più brutto che vedere attori appena usciti dalle Accademie che non sanno come muoversi per poter cominciare a lavorare. Convinti di essere pronti a tutto, preparati ad affrontare i provini e soprattutto convinti di meritare di trovare subito un agente e di cominciare a lavorare. Se le cose fossero davvero così semplici, consiglierei a tutti di fare gli attori. Le favole piacciono anche a me, ma non sono qui per raccontarvele. Non ritengo giusto dare false speranze o illusioni. Non voglio nemmeno stroncare il vostro sogno sul nascere, ma vi racconterò la pura e semplice realtà. Ciò che succede in Italia, e non in America (tanto agognata da tutti), tra attori, produzioni, casting director ed agenti. Vi renderete conto che spesso le leggende metropolitane hanno alimentato false speranze e false credenze su questo settore."
"Il manuale descrive con cura i passaggi fondamentali che ogni attore deve compiere per conoscere la propria tipologia, presentarsi ad agenti e casting director, prepararsi ai provini e al set. Esercizi pratici di studio per attori di ogni età, finalizzati all’analisi degli stralci e al metterli in scena, realizzare self-tapes (sempre più richiesti, soprattutto in questo periodo) e per mettere concretamente in contatto la pratica con il mondo lavorativo."
I diplomati del metodo "L'attore crea" hanno la possibilità di entrare nel "Collettivo Godot".
Composto da oltre 50 attori e attrici che hanno studiato e messo in pratica il metodo di Gervasutti, il Collettivo ha un approccio innovativo alla recitazione e alla produzione audiovisiva. Il Collettivo Godot si riunisce mensilmente per mettere in scena dialoghi, monologhi e affrontare tematiche cruciali come i blocchi emozionali, il primo piano, il piano d’ascolto, la voce e il respiro. Questi incontri includono anche sessioni in lingua straniera e discussioni con una psicologa per gestire le criticità del mestiere dell’attore, un approccio che supporta anche il suo benessere psico-emotivo.
Uno degli aspetti più distintivi del Collettivo Godot è l'enfasi sul coinvolgimento attivo degli attori nelle attività cinematografiche. Marta Gervasutti, in qualità di coach, facilita la comunicazione tra agenti, manager e casting director, garantendo che gli attori siano sempre preparati e allenati. Ogni membro del collettivo ha l'opportunità di essere interprete, ma anche autore, ideatore e realizzatore di produzioni audiovisive. Il Collettivo Godot offre accesso a una rete di professionisti del settore, tra cui vocal coach, insegnanti di dizione, fotografi, agenti, registi, madrelingua inglesi e uffici stampa. Queste risorse sono cruciali per lo sviluppo delle competenze e per costruire un network professionale solido. Il Collettivo Godot fornisce spazi per provare, girare e allenarsi, permettendo agli attori di creare nuovi girati utili per il loro portfolio. Il rispetto e il senso di squadra sono elementi fondamentali per Marta Gervasutti, che vede nel collettivo un'opportunità per pensare, agire e lavorare insieme.
"Intimità a Confronto" è un evento unico nel suo genere che fonde insieme le arti teatrali e cinematografiche. L'evento è strutturato in modo da integrare la performance teatrale con la proiezione cinematografica. Gli attori del Collettivo Godot si esibiscono in monologhi che hanno scritto loro stessi, portando sul palco le loro abilità recitative e la loro capacità di creare contenuti originali. Questi monologhi vengono ripresi in primo piano e proiettati su uno schermo rivolto verso la platea, permettendo al pubblico di vivere l'esperienza sia dal vivo che attraverso la lente cinematografica.
Una delle innovazioni più interessanti di "Intimità a Confronto" è il coinvolgimento diretto del pubblico. Gli spettatori diventano giurati attivi dell'esperienza; valutano le interpretazioni, esprimendo le loro preferenze e contribuendo alla scelta del vincitore della serata. Questo approccio rende lo spettacolo più interattivo, e avvicina il pubblico al processo creativo degli attori, offrendo una prospettiva unica sulla recitazione. Questa sorta di piccola rivoluzione trova nel Teatro Kopò un alleato naturale, poiché il teatro stesso incarna la filosofia di dare voce agli artisti emergenti e alle nuove forme di espressione.
Il Teatro Kopò, situato nel cuore del quartiere Cinecittà a Roma, rappresenta un esperimento di resistenza culturale in tempi di crisi economica. Fondato con l'idea di creare uno spazio teatrale intimo da 50 posti, il Teatro Kopò promuove la cultura e dà voce agli artisti emergenti. In un'epoca in cui molti grandi teatri italiani stanno chiudendo, il Kopò incarna la convinzione che la rinascita culturale ed economica del paese non possa prescindere dalla presenza di spazi dedicati alla promozione dell'arte. Il teatro si ispira alle parole del drammaturgo francese Jacques Copeau: "Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti." Questo pensiero sottolinea l'importanza del teatro come luogo di riflessione e ascolto, dove il pubblico può trovare conforto e ispirazione nelle storie e nelle performance presentate sul palco. Il Teatro Kopò è gestito dall'Associazione Culturale "La Vie Bohème", fondata nel 2010 da un gruppo di attori e appassionati di teatro con l'obiettivo di promuovere l'arte in tutte le sue forme. I fondatori, provenienti da diverse esperienze teatrali e di vita, si sono uniti con il sogno di contribuire a rendere il mondo un posto migliore attraverso la cultura.
La finalissima di "Intimità a Confronto" si terrà il 24 maggio alle ore 20:30 al Teatro Kopò, situato in via Vestricio Spurinna 47, nel quartiere Cinecittà di Roma. L'evento segna il culmine di tre mesi di spettacoli che hanno visto il teatro fare il tutto esaurito, un successo notevole in un periodo di crisi per il settore teatrale. La serata finale vedrà gli attori del Collettivo Godot esibirsi in monologhi da loro scritti e interpretati. Ogni attore avrà l'opportunità di presentare il proprio lavoro sia dal vivo sul palco che attraverso la proiezione cinematografica dei loro primi piani, ripresi e mostrati su uno schermo rivolto alla platea. Al termine delle esibizioni, il pubblico decreterà il vincitore della prima tranche di "Intimità a Confronto". Il vincitore riceverà un riconoscimento speciale, simbolo del successo e dell'impegno nel metodo "L'Attore Crea". Il prezzo del biglietto per assistere alla finalissima è di 10 euro, un costo accessibile che riflette la volontà del Teatro Kopò di rendere la cultura teatrale fruibile a un pubblico ampio e diversificato.
Penso a questo punto di avervi detto tutto. La cosa che più mi incuriosisce è l'idea, o meglio la domanda: "Si può portare il cinema a teatro, e viceversa? E cosa cambia per un attore?" Il 24 maggio sarà un piacere approfondire questo interrogativo. Buona visione!
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