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Io? Furbizia e tanti libri. Ci sono cose più importanti: amicizia... e coraggio!
~HERMIONE
SBAGLI PRONUNCIA: E' LEVIOSA, NON LEVIOSA'A
In un mondo dove la magia del cinema ha il potere di trasportarci in realtà lontane e diverse, esistono registi che, come potenti maghi, sanno evocare con la loro arte storie capaci di incantare e riflettere. Uno di questi è Matteo Garrone, un regista che, con la sua bacchetta cinematografica, ha creato un universo dove il reale e l'immaginario si fondono in modo sorprendente. La sua ultima opera, "Io Capitano", tra i candidati per l'Oscar come miglior Film Straniero di quest'anno, è un esempio perfetto di questo talento. Per celebrare e inaugurare il viaggio di questo artista italiano nella notte più prestigiosa dell'anno, ecco un articolo che parla del film e dell'uomo che lo ha reso possibile: Matteo Garrone.
IO CAPITANO AGLI OSCAR!
IL FILM IN BREVE
LA TRAMA DI "IO, CAPITANO" IN BREVE
Seydou e Moussa, due cugini senegalesi, ci mostrano il potere dei sogni e la dura realtà dei sacrifici. Nel loro ardente desiderio di emergere nel mondo della musica europea, affrontano sfide che mettono alla prova la loro stessa umanità. Con coraggio sfidano i consigli degli adulti, parenti e amici e intraprendono un viaggio pericoloso e travagliato. Dal Senegal, alle coste italiane, con mezzi di fortuna, per lo più illegali.
Questo viaggio si rivela più oscuro e temibile di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Si ritrovano a navigare attraverso l'oscurità del nostro mondo, un mondo dove la morte è una presenza costante e la fraternità è messa alla prova in ogni momento. In questo contesto, Seydou e Moussa diventano simboli di resistenza e coraggio, affrontando uomini senza scrupoli e pericoli che mettono a rischio le loro vite prima dei loro sogni.
"Io, capitano" è un viaggio profondo nel cuore dell'umanità, dove la luce e l'oscurità, la vita e la morte, la fratellanza e il coraggio si intrecciano in un racconto emozionante e indimenticabile.
ALCUNE TEMATICHE DEL FILM
"Io, Capitano" è un viaggio cinematografico che ci immerge in tematiche profonde e universali. Al centro della narrazione vi è il tema del sogno e dell'ambizione, incarnato dalla determinazione di Seydou e Moussa di trovare successo nella musica, a costo di attraversare letteralmente mezzo mondo per arrivare nella terra promessa. Questo sogno si scontra con la cruda realtà del sacrificio e della sopravvivenza, ponendo i protagonisti di fronte a scelte difficili e pericolose.
Il film esplora inoltre la tematica della migrazione, un viaggio fisico ma anche emotivo, che svela le sfide e le pericolose realtà affrontate da coloro che cercano una vita migliore. È una lezione sulla resilienza umana e sulla capacità di affrontare ostacoli quasi insormontabili, un film che parla di speranza, e di alcune forme in cui si può manifestare, nei momenti più bui.
Allo stesso tempo, "Io, Capitano" affronta il tema della fratellanza e dell'umanità. La relazione tra Seydou e Moussa simboleggia un legame incondizionato che trascende le avversità, una forza che ci ricorda l'importanza delle relazioni umane nel nostro viaggio attraverso la vita.
Il film non trascura la tematica della moralità e dell'etica, mettendo in luce le scelte difficili e le sfumature morali che emergono in situazioni estreme. Ci invita a riflettere sulle decisioni che prendiamo e sulle loro conseguenze, in un mondo dove il confine tra giusto e sbagliato può diventare sfocato.
Ma parlare di un film come questo senza parlare del Regista è come girare a vuoto su un manico di scopa, quindi seguitemi attraverso qualche punto cardine di Matteo Garrone.
Il cinema di Matteo Garrone è un affascinante incantesimo cinematografico, caratterizzato da una magia narrativa che mescola la realtà con elementi onirici in modo sorprendente. Prendiamo "Io Capitano", per esempio. Questo film adotta uno stile quasi documentaristico, ma è impreziosito da scene oniriche che, pur contrastando con il tono generale, si amalgamano in modo complementare. È una dimostrazione dell'abilità di Garrone e degli altri sceneggiatori nel tessere questi momenti unici nel tessuto del film, proprio come un incantesimo ben calibrato.
Parlando di questa duplicità del cinema di Garrone, impostiamo la giratempo nel 2012 e parliamo di "Reality", un'opera che ci porta nelle strade di Napoli. La storia di Luciano, un pescivendolo convinto di essere stato ammesso al Grande Fratello, affonda le radici nel neorealismo, ricordando "Bellissima" di Luchino Visconti. Qui, i sogni di fama e le illusioni della classe popolare sono esplorati con un tocco di magia, grazie alla colonna sonora, all'ambientazione e al tono generale, che creano un mondo quasi incantato. E in questo caso, il confronto finale con la cruda realtà dello spettacolo è di una brutalità disarmante.
"Gomorra", l'adattamento del best seller di Roberto Saviano targato Garrone e a suo tempo candidato all'Oscar come Miglior Film Straniero , ci catapulta nella realtà violenta delle zone di camorra, con un approccio crudo e senza redenzione. In questo contesto, l'inserimento di elementi onirici o surreali sarebbe sembrato fuori luogo, un po' come un incantesimo inappropriato in una battaglia oscura. Il film è vero. Fin troppo vero.
La scelta degli attori in questi film è un aspetto che riflette la visione non convenzionale di Garrone. In "Gomorra", per esempio, sono stati scelti non attori del luogo, alcuni dei quali hanno poi avuto problemi legali, parliamo di camorristi prestati alla MDP. In "Io Capitano", a parte i due protagonisti, il cast includeva persone locali e africani che hanno intrapreso il viaggio verso l'Europa. E come dimenticare Marcello Fonte, scoperto quasi per caso in una compagnia di ex detenuti che si esibiva nel teatro dove lavorava come addetto alle pulizie e vincitore del David di Donatello per l'ormai celebre "Dogman"? Queste scelte sono come ingredienti inaspettati in una pozione, che rendono il risultato finale unico e potente.
UCCIDERE. O PEGGIO, ESPELLERE!
Nel concludere questo viaggio nel mondo cinematografico di Matteo Garrone, è impossibile non rimanere affascinati dalla sua capacità di mescolare realtà e sogno, di creare personaggi e storie che, come incantesimi ben congegnati, lasciano un segno indelebile. "Io Capitano" e le sue opere precedenti sono portali magici che ci permettono di esplorare le molteplici sfaccettature dell'umanità e delle sue esperienze. Con la sua nomina agli Oscar 2024, Garrone ci ricorda anche il potere del cinema di illuminare, educare e ispirare. Come amanti del cinema, non possiamo che attendere con impazienza il prossimo incantesimo che ci riserverà questo mago della settima arte.
Con affetto e dedizione alla nostra arte,
Hermione
HERMIONE
Un'icona di saggezza e astuzia nel mondo di Harry Potter, si è reinventata come una voce autorevole nel blogging per il sito di Recitazione Cinematografica. Con la sua rubrica, "L'Atelier di Hermione", offre un laboratorio unico dove aspiranti attori e attrici possono imparare e crescere. La sua esperienza magica si fonde con tecniche d'avanguardia per formare talenti brillanti nel campo cinematografico. Attraverso i suoi articoli, Hermione guida i lettori in un viaggio incantato, trasformando le loro ambizioni in realtà tangibili. Con passione e un pizzico di magia, rende l'arte della recitazione accessibile e affascinante per tutti.
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