Lady Oscar: la rosa più bella di Versailles

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ ANNA GRAZIA BIANCAMANO

Oscar: Ve ne supplico Maestà fate in modo che i soldati lascino immediatamente Parigi perché qualunque cosa accada bisogna evitare uno scontro fra il popolo e la famiglia reale.

Maria Antonietta: Sì Oscar ma se accadesse questo, voi mi restereste vicino per difendermi?

Oscar: Maestà io… io ho lasciato da tempo la guardia reale, lo sapete.

Vi prego, richiamate i soldati. Maestà voi non dovete assolutamente permettere che la famiglia reale punti le armi contro il popolo.

Maria Antonietta: Non posso farlo, mi dispiace. Oscar! Perché piangete come se ci vedessimo per l’ultima volta? Oscar! Io spero di rivedervi.

Oscar: Anch’io Maestà.

1972: Nasce un classico intramontabile

Tra i manga pubblicati in Giappone quell'anno apparve il primo capitolo di un'opera destinata a diventare un classico senza tempo: Le rose di Versailles, da noi conosciuto col titolo di “Lady Oscar”. La creatrice era la giovane Riyoko Ikeda, all'epoca ventiquattrenne, che si dedicò anima e corpo alla realizzazione dell'opera, curando sia i disegni che la sceneggiatura.


Non tutti sanno che questa storia venne osteggiata ripetutamente dagli editori e solo grazie alle continue lettere di apprezzamento da parte dei fan, fu possibile completarla. L'autrice lavorava a un ritmo incessante (le pubblicazioni erano settimanali) e quando venne ricoverata d’urgenza per problemi renali, gli editori la costrinsero addirittura a farsi dimettere dall’ospedale pur di continuare il lavoro.


L'ispirazione per "Le rose di Versailles" nacque dalla biografia "Maria Antonietta - Una vita involontariamente eroica" di Stefan Zweig. Il manga si apre con questo prologo: “1755... Quell’anno, in tre diversi paesi europei, nacquero tre persone che, in seguito, il destino avrebbe fatto incontrare a Versailles, Francia”. Si parla della regina Maria Antonietta d’Asburgo Lorena, del conte Hans Axel von Fersen e di Oscar François de Jarjayes.


La trama si sviluppa lungo un arco di circa quarant'anni, intrecciandosi con le vicende della Rivoluzione Francese.


Le "rose" del titolo si riferiscono alle figure femminili che popolano l'opera, indipendentemente dal ruolo primario o secondario. Ma nonostante gli inizi, con Maria Antonietta protagonista, fu la “Rosa Bianca”, Lady Oscar, ad attirare e a conquistare il cuore del pubblico, spodestando la regina e relegandola a comprimaria.

L’ANIME E LA CONSACRAZIONE ICONICA DELLA PROTAGONISTA

Riyoko Ikeda aveva già stabilito il segno zodiacale e il gruppo sanguigno dei personaggi principali prima ancora di sviluppare la trama. Il volto di Oscar venne ripreso da quello dell’attore Björn Andrésen, il Tadzio del film Morte a Venezia.


L’autrice si lasciò guidare dai consigli e dalle impressioni dei fan, confrontandosi anche con professori, artisti e ricercatori.


Da tutto questa partecipazione e attenzione era inevitabile che arrivasse la serie animata.


La prima incarnazione anime di Lady Oscar avvenne però all’interno dell’episodio 101 della seconda stagione di Lupin III intitolato “Folle amore a Versailles”, la casa di produzione TMS (Tokyo Movie Shinsha) decise di promuovere così il debutto della serie, dando un assaggio poetico del fascino della protagonista e del grande amore che la lega al suo attendente André Grandier. Questa puntata venne trasmessa il 17 settembre 1979. Il 10 ottobre dello stesso anno, arrivò l’anime che tutti aspettavano con uno staff di alto livello: per il character design Shingo Araki e Michi Himeno con la partecipazione di Akio Sugino, alla regia per gli episodi 1-17 Tadao Nagahama e per gli episodi 18-40 Osamu Dezaki, per le musiche Koji Makaino. Il talento di questi professionisti creò un qualcosa di unico anche se modificò e tagliò alcuni aspetti del manga. Fu un lavoro in perfetta sinergia che diede vita a una narrazione visiva e d’introspezione psicologica di grande cura e rispetto. Vennero toccate corde molto profonde dei telespettatori e la scelta di non includere elementi comici o parodistici rafforzò la veridicità del periodo storico rappresentato.


In Italia la serie animata arrivò con un po’ di ritardo, il 1 marzo 1982.

OSCAR FRANÇOIS DE JARJAYES: un’identità singolare

Oscar: Va tutto bene finché giochi e corri ma poi, quando diventi più grande e devi scegliere diventa tutto più difficile. Cominci a chiederti “perché”. Succede anche a te, vero? André sei preoccupato anche

tu perché io non voglio indossare quell’uniforme? No! Non ho alcuna intenzione di proteggere una donna!

André: Non è la sola ragione Oscar, io credo di aver capito quello che provi.

Oscar: Vattene via André, vattene!

André: Buonanotte Oscar.

Oscar François de Jarjayes, è una donna che indossa la divisa. Giudicata dalla corte ambigua per via dei suoi comportamenti tipicamente maschili nelle interazioni sociali ma ammirata per il valore militare e per la sua straordinaria bellezza. Una sorta di mix androgino tra una dea e il dio Marte. Oscar è stata cresciuta come un uomo per volere del padre, un generale desideroso di un erede maschio dopo tante figlie femmine. Nell’ambientazione storica de Le Rose di Versailles, risulta difficile accettare che Oscar sia un personaggio immaginario. La casata dei Jarjayes, realmente esistita, non annovera tra i suoi membri donne che hanno vissuto quest'esperienza. Oscar assume il ruolo che nella realtà fu del caporale Pierre-Augustin Hulin, ufficiale della Guardia Francese che si schierò con i rivoluzionari durante la presa della Bastiglia. La sua grinta e la sua tenacia, la passione per il combattimento la eredita da Marie Jeanne Schellinck, una donna austro-olandese che si travestì da uomo per combattere nell'esercito francese dopo essere stata conquistata dagli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità .


Le divise e le cariche di Oscar sono un omaggio alla bandiera francese:


· Capitano delle Guardie (divisa bianca), adolescente (Episodi 1-11)


· Comandante della Guardia Reale (divisa rossa), giovane donna (Episodi 11-28)


· Comandante dei Soldati della Guardia (divisa blu), maturità (Episodi 29-40)


L'anime può essere così diviso in queste 3 fasi della vita della protagonista che coinvolgono anche Maria Antonietta, Fersen e André.


Sono ragazzi che crescono in ambienti più grandi di loro, di cui comprendono i difetti ma dai quali non possono facilmente allontanarsi. Nel passaggio dalla vita a corte e il contatto col Terzo Stato decideranno singolarmente per il proprio destino.


Perché Oscar sovrasta tutti? Perché nella condizione che le è stata imposta sperimenta una libertà e dei privilegi che le donne dell'epoca non possono vivere. È come se avesse ottenuto la parità di genere ma sperimenta la difficoltà del lato emotivo femminile che non può esprimersi pienamente. Oscar sa di essere donna quando inizia a svilupparsi, sa di non essere effettivamente uguale agli altri membri della classe nobiliare e militare ma rifiuta il suo genere.


Il cambiamento arriva quando si scopre innamorata di Fersen, lì il cuore e il desiderio di essere amata per chi è realmente, di non dover indossare maschere, si scioglie. Scopre che la ragione e lo status sociale non possono ingabbiare il bisogno primordiale dell'amore. Non si può essere felici se non si ha la libertà di potersi esprimere e di incontrare qualcuno che rispetti e dia valore al nostro essere. Gli spettatori seguono Oscar passo dopo passo, conoscono i suoi pregi e le sue fragilità, ammirano la sua lealtà e senso di giustizia.


E arrivano a piangere con lei e per lei. Oscar è simbolo della conquista personale di libertà e autodeterminazione. Fa il percorso di un'eroina moderna che non torna a casa ma combatte fino all'ultimo per se stessa e per gli altri.

L’ANNUNCIO DEL FILM NELLA PRIMAVERA 2025

Il 2 luglio 2024 è stato pubblicato il trailer del film “Le Rose di Versailles” che racconta la storia che già conosciamo. Si ipotizza sia stato creato per avvicinare le nuove generazioni a questo personaggio ma ci si chiede come facciano a condensare tutta la trama in poco tempo. È un dibattito abbastanza acceso in rete in questi giorni. In base ai dati ufficiali, disponibili sul sito e sugli account “Verbara movie”, il regista è Ai Yoshimura di “Ao Haru Ride”, la sceneggiatura è di Tomoko Kanparu di “Kimi ni Todoke”.


Lo studio è MAPPA (Maruyama Animation Produce Project Association), responsabile di opere come “Jujutsu Kaisen”, “Yuri!!! On Ice”, "In questo angolo di mondo" e della stagione finale de “L’attacco dei giganti”. Dobbiamo solo attendere per poter esprimere un verdetto.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com